Cap 22 - La crisi del 600 e la cultura barocca

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CAPITOLO 22
LA CRISI DEL ’600 E LA CULTURA BAROCCA
Tra la fine del Cinquecento e il Seicento, l’Europa conobbe un rallentamento della crescita della
popolazione causato da guerre, epidemie e carestie. In realtà, nell’area mediterranea e in quella
centro-europea vi fu una flessione demografica, mentre le regioni settentrionali conobbero una fase
di espansione. Il Seicento vide il crollo contemporaneo del mercato spagnolo, di quello tedesco e di
quello turco, nonché una diminuzione della disponibilità di moneta causata dall’esaurirsi delle
importazioni di oro e argento dal Nuovo Mondo. Tutti questi fattori causarono una crisi economica.
La crisi mise alla prova i sistemi economici degli Stati europei, accelerando il declino o l’ascesa dei
vari paesi. Vi fu un ribaltamento degli equilibri economici: gli antichi protagonisti della vita
economica (gli Stati mediterranei) furono sconfitti dall’ascesa delle potenze atlantiche, soprattutto
dall’Olanda che conobbe in quest’epoca il suo massimo splendore. Il processo di atlantizzazione
giunse così a concepimento: l’organizzazione produttiva dei paesi atlantici sconfisse quella dei
paesi mediterranei. L’ascesa delle potenze atlantiche si verificò anche nelle conquiste coloniali:
l’Olanda, la Francia e l’Inghilterra affiancarono in questo campo la Spagna e il Portogallo. Mutò
anche il tipo di colonialismo: mentre quello cinquecentesco era volto alla depredazione dei territori
conquistati, dalla metà del XII secolo nelle colonie si diffusero le piantagioni. Una serie di flussi
commerciali (di materie prime verso l’Europa e di prodotti finiti verso le colonie) collegò i domini
agli Stati colonizzati. Questo sistema implicò la necessità di un’ampia disponibilità di manodopera,
perciò si diede inizio alla tratta degli schiavi neri dall’Africa all’America. Ecco la situazione:
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l’Olanda seguì il modello portoghese di colonialismo. Non costituì un impero coloniale vero
e proprio, ma cercò di garantirsi il dominio dei traffici acquisendo il controllo dei centri
strategici del commercio mondiale. Grande importanza rivestirono la Compagnia delle Indie
Orientali e la Compagnia delle Indie Occidentali.
L’Inghilterra iniziò l’espansione coloniale tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.
A differenza dell’Olanda mirò alla fondazione di colonie di popolamento, prevalentemente
nell’America del Nord. Successivamente impose alle colonie di commerciare solo con la
madrepatria.
La Francia fu l’ultima potenza europea ad entrare nella competizione coloniale. A partire dal
Cinquecento venne esplorato il Canada, ma un’organica politica coloniale si attuò solo per
iniziativa di Richelieu. Tuttavia l’onerosa guerra dei Trent’anni bloccò i suoi progetti.
LA CULTURA DEL’600
Gli studi di Copernico ( 1473-1543) , di Tycho Brahe (1546-1601), di Keplero (1571-1630), di
Galileo ( 1564-1642) e Newton (1642-1727) condussero all’affermazione di una nuova
immagine del mondo che ebbe significative conseguenze: l’eliocentrismo metteva in
discussione l’ordine teologico e morale. La verità scientifica del Seicento non coincise più con
la dimostrazione di dottrine tramandate dal passato, bensì divenne il risultato di una ricerca
fondata su “esperienze” guidate dalla ragione. Accanto alle nuove verità scientifiche si affermò,
soprattutto grazie al contributo di Newton il nuovo metodo induttivo- sperimentale fondato su
esperienze che partivano dai sensi e procedevano verso l’elaborazione di regole generali.
1 Le strutture della natura vennero successivamente interpretate attraverso il linguaggio della
matematica. Il nuovo sapere apportò un grande contributo alla chimica grazie a Robert Boyle
(1627-1691), che superò la visione alchimista utilizzando l’osservazione sperimentale, e alla
medicina grazie a William Harvey (1578-1657) che dimostrò in modo sperimentale, la teoria
della circolazione del sangue. Due stili si affermarono lungo il Seicento:
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il classicismo, posto in linea con la tradizione, le regole e i modelli offerti dall’antichità;
il barocco, caratterizzato dallo spettacolare, dal bizzarro, dal grandioso, in breve da ciò che
era in grado di stupire il pubblico.
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