La Volpe Furbetta

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Il bosco
incantato
C
’era una volta, tanti, tantissimi anni fa,
un bosco incantato di aceri, querce, faggi
e olmi, nel quale vivevano molti animali.
Nelle giornate estive, il bosco era pervaso da mille suoni
e da mille rumori, completamente in armonia e in sintonia.
Gli animali più belli e più colorati erano, fra tutti, gli uccelli.
In lontananza si sentiva il picchiettare costante e ritmato del
picchio rosso, alla ricerca di insetti e di larve, sul grande albero
di ciliegio ormai secco.
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Da un ramo all’altro della quercia volava, come in un balletto
classico, la ghiandaia: nel suo piumaggio caratteristico,
con macchie azzurre sulle ali e una ghianda nel becco,
cercava un nascondiglio per il freddo inverno.
La cinciallegra catturava in volo più insetti possibile,
per riuscire a sfamare la sua numerosa prole,
e raccoglieva tutte le briciole di pane lasciate sul prato
dai bambini, dopo la merenda nel bosco.
Anche il pettirosso era molto ghiotto di insetti,
di larve e delle briciole lasciate dai bambini
lungo i sentieri. Vispo e attento, saltellava
da un ramo all’altro con un fare nobile.
In lontananza si udiva, chiaro e nitido, il canto del cuculo che,
senza problemi, trascorreva l’estate oziando e osservando
il volo degli uccelli più piccoli, per scoprire
nuovi nidi, in attesa di deporre
le proprie uova.
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All’improvviso, tutti i suoni e i rumori si
interrompevano, perché lassù, nel cielo
blu, volava lentamente ad ali spiegate
la poiana, formando grandi cerchi ed
emettendo il suo caratteristico
richiamo. Ma, osservando meglio, i
rapaci erano due: era la coppia al
completo, in battuta di caccia per
procurarsi il cibo da portare al nido.
Quell’anno l’autunno fu molto breve e,
di colpo, sopraggiunse il freddo vento del Nord
che portò la prima neve.
Tutto il bosco diventò silenzioso e ancora più
incantato. Si sentiva solo l’acqua del ruscello,
che scorreva lentamente sotto lo strato di
ghiaccio e di neve fresca.
Ai piedi di un ontano, il picchio verde scavava alcuni
buchi nel terreno alla ricerca di vermi e di larve per
poter sopravvivere al lungo e rigido inverno.
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