sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo

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'SII IL CAMBIAMENTO
CHE VORRESTI VEDERE
NEL MONDO'
M.K. Gandhi
IN ANTARTIDE OGNI ANNO IMMENSE
ESTENSIONI DI GHIACCIO SI SCIOLGONO
E SI CONGELANO, IN UN PULSARE CHE PUÒ
ESSERE FACILMENTE PERCEPITO COME IL CUORE
PALPITANTE DELLA TERRA. CIÒ CHE ACCADE IN
ANTARTIDE SI RIPERCUOTE SUL MONDO INTERO
E VICEVERSA.
Obiettivi comuni
RODRIGO
JORDAN
Esploratore, alpinista
Professore di management
Rodrigo Jordan è il direttore fondatore di Vertical in Chile, organizzazione che propone la
montagna come contesto ideale per la formazione di target differenziati, dai dirigenti
d'azienda ai bambini in età scolare.
Ha conseguito un Dottorato in organizzazione aziendale
alla Oxford University ed è attualmente docente di
Leadership e Decision Making nel programma MBA
della Universidad Católica de Chile. Dirige inoltre
Fundación Vertical, braccio non-profit di Vertical che
opera a supporto degli studenti svantaggiati delle scuole
più povere del Cile. Per il suo lungo impegno (più di
venti anni) a favore dello sviluppo sociale e della
povertà, Rodrigo è stato nominato presidente della
Chilean National Foundation for the Overcoming of
Poverty, che rappresenta oggi la più importante organizzazione non governativa cilena dedicata alla lotta
alla povertà e alla promozione dello sviluppo sociale. La
Fondazione gestisce vari programmi in tutto il Paese,
coinvolgendo più di quattrocento professionisti e un
migliaio di volontari.
La rivista Time lo ha definito nel 1995 uno dei leader del
“nuovo millennio". Nel 2004 ha ricevuto il più alto
riconoscimento conferito dal Ministero cileno dell’Educazione – The Order of Gabriela Mistral - per il suo
contributo all’istruzione in Cile.
Rodrigo è un esperto alpinista. Ha seguito un corso di
specializzazione come istruttore alpinista presso la
British National School of Outdoors Activities. Ha vinto
il Premio Irvine Travel nel 1987, conferito dall’Università di Oxford per la migliore spedizione dell'anno, per
le scalate al Monte Kenya e al Kilimangiaro in Africa.
Da allora, ha scalato a più riprese le Ande. Nel 1992, ha
guidato con successo la spedizione cilena all’Everest, la
prima effettuata dall’America latina che ha raggiunto la
cima e la seconda al mondo per la scalata del difficile
lato orientale. Ha inoltre guidato con successo un team
cileno nel 1996 nella scalata del K2, raggiungendo la
cresta sud-est. Nel 2002, ha condotto una squadra di
quattro persone in una traversata senza supporto di 250
miglia dei Monti Ellsworth in Antartide, in un’area in
gran parte inesplorata. Nel 2006, ha guidato un team
nazionale di 15 persone in cima al Lhotse, la quarta
montagna più alta del mondo. É appena tornato dalla
sua ultima spedizione nel gennaio 2008 in Antartide,
come membro di una squadra di kayak del National
Geographic partita con l’obiettivo di esplorare l'impatto
del cambiamento climatico sullo scioglimento della
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sdVision
piattaforma di ghiaccio. Rodrigo è l'autore di Everest:
The Challenge of a Dream e di K2: The Ultimate Challenge, e la sua scalata del K2 è stata riprodotta nel 2001
nella serie televisiva National Geographic. Rodrigo
Jordan propone la sua esperienza a sdVision.
Rodrigo, lei è conosciuto in tutto il mondo come
esploratore, educatore e attivista contro la povertà
nella società cilena. Che cosa lega un'esperienza
all’altra e su quale ha posto le sue priorità?
Credo che il compito degli esploratori di oggi non sia
necessariamente quello di scoprire nuovi territori, ma di
rivisitare quelli esistenti con un profondo desiderio di
comprensione in una prospettiva più olistica. Ciò significa non solo l’apertura di nuovi orizzonti, ma anche la
piena comprensione dell’ambiente naturale e umano
come insieme interattivo. Molto rapidamente ci si rende
conto che il futuro della Terra dipende dalla nostra
comprensione del rapporto tra l'ambiente naturale e la
popolazione umana che ci vive e ne dipende. Dare delle
risposte e fare delle scelte non è affatto semplice, poichè
spesso una maggiore protezione della natura può limitare la possibilità delle comunità più povere di perseguire obiettivi di sviluppo. D'altro canto spesso il
miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle fasce più
povere della popolazione viene
perseguito
senza
Rodrigo osserva
lo spostamento
verso sud dei
pinguini Gentoo,
dovuto al
riscaldamento
dell’Antartide
IL FUTURO DELLA TERRA
DIPENDE DALLA COMPRENSIONE
DEL RAPPORTO TRA L'AMBIENTE
NATURALE E LA POPOLAZIONE
UMANA CHE CI VIVE E NE
DIPENDE.
Rodrigo Jordan
un’adeguata attenzione per l'ambiente: ciò comporta il
conseguimento di risultati a breve termine anziché la
creazione di una situazione sostenibile nel lungo
termine.
Il successo di questi interventi deve essere misurato
considerando entrambi i fattori in gioco, quello umano
e quello ambientale. Non ci sono risposte facili. Questa
complessità può essere affrontata solo con il coinvolgimento delle comunità nelle decisioni che riguardano il
loro futuro. Si devono compiere sforzi intensi di educazione e sensibilizzazione, per garantire che tutte le
persone coinvolte comprendano e si rendano consapevoli delle possibili conseguenze delle decisioni in atto.
Quindi ambiente, educazione e povertà sono tra loro
strettamente legati.
Quali sono i valori umani coinvolti
in una spedizione?
Chi non è alpinista di solito pensa che le spedizioni
Obiettivi comuni
coinvolgano persone forti e tecnicamente molto competenti. Anche se questo è generalmente vero, per avere
successo le spedizioni hanno bisogno soprattutto di
persone buone, benevole. Oggi sono personalmente più
interessato a coinvolgere persone che abbiano non solo
elevate capacità tecniche ma anche eccellenti capacità
sociali, come la capacità di leadership, di comunicazione, di gestione di conflitti, di lavoro di squadra e
capacità personali. Penso a qualità come la costanza, il
senso dell'umorismo, la motivazione personale e la
disciplina individuale. Tuttavia, per me, il punto più
importante è che ogni membro della squadra condivida
una serie di valori comuni. Per noi idee come eccellenza,
umiltà, rispetto, generosità e amicizia costituiscono
l’anima delle nostre spedizioni.
Everest e Antartide: quale contributo le hanno
portato queste esperienze in termini di conoscenza,
ispirazione e spiritualità?
Abbiamo scalato l’Everest dal difficilissimo versante
Orientale (Kangshung). È una scalata molto tecnica ed
estremamente pericolosa. L’Everest è stato per me una
sorta di rivelazione da molti punti di vista. È in questa
circostanza che ho imparato la crucialità di alcune
capacità “sottili" per formare una squadra di successo.
Avevamo già fallito due volte in precedenza e abbiamo
avuto successo solo quando abbiamo tenuto conto di
queste capacità nel selezionare e addestrare la squadra.
In questa occasione ho anche sviluppato per la prima
volta il mio pensiero sul rapporto tra ambiente, persone
e sviluppo. Appena conclusa la scalata all’Everest attraverso la valle Kangshung, ancora quasi intatta, e dopo
aver condiviso questa esperienza con la popolazione
tibetana locale che conosce poche realtà esterne, ho
sentito la necessità di confrontarmi con il problema del
loro futuro. Come è possibile trovare un equilibrio tra
ambiente e conservazione della cultura, tra sviluppo
economico e sociale?
Quella in Antartide è stata probabilmente la spedizione
più dura e difficile che abbia mai intrapreso. Solo quattro di noi avevano fatto un trekking senza supporto
attraverso 400 chilometri di territorio inesplorato sul
versante orientale dei Monti Ellsworth nel cuore dell’Antartide.
Le spedizioni mi hanno offerto un’impareggiabile
opportunità di apprendere. Nel corso di queste esperienze ho capito che i valori sono il punto di forza di
una squadra di successo. Un team vincente è formato
non solo da individui che sanno bilanciare i reciproci
punti di forza e di debolezza, ma, più fondamentalmente, da persone pronte a impegnarsi sui valori
condivisi che rappresentano l’anima del gruppo.
In pratica, ho anche potuto realizzare la vera dimensione globale delle questioni ambientali. Non si tratta
solo di conservare questo singolare e spettacolare
ambiente naturale, come aveva proposto la magnifica
visione di Jacques Cousteau, ma anche di divenire
consapevoli delle conseguenze che i cambiamenti
dell’Antartide stanno determinando per la salute della
Terra nel suo complesso.
Ogni anno enormi estensioni di ghiaccio si sciolgono e
si congelano in Antartide in un pulsare che può essere
facilmente percepito come il cuore palpitante della
Terra. Quello che succede in Antartide si ripercuote sul
mondo intero e viceversa. Quando abbiamo esplorato
questo magnifico ambiente montano, mi sono reso
conto che la nozione di “Gaia” di James Lovelock non
era solo una teoria da comprendere, ma un'esperienza
vera e propria che ho potuto provare e sentire.
Qual è il suo punto di vista sugli effetti attuali del
riscaldamento globale?
Quando si parla di riscaldamento globale, a volte si
sovrappongono problemi di natura diversa. Quando si
parla di cambiamenti climatici, scienza, economia,
politica ed etica aprono aspetti molteplici e differenti
che devono essere affrontati contemporaneamente.
Dal punto di vista scientifico il riscaldamento del
pianeta è innegabile. I suoi effetti sono riconoscibili in
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sdVision
tutto il mondo. Dal punto di vista economico, questi
effetti non sono tuttavia sempre negativi. Il fatto che
alcune aree possano essere destinate all’agricoltura nei
Paesi del Nord, così come l'apertura del passaggio a
nord-ovest attraverso il Mar Glaciale Artico avvenuto
per la prima volta nel 2007, potrebbero avere conseguenze economiche molto positive. Con ciò non intendo
negare però che altri effetti possono avere conseguenze
economiche disastrose. L’improvviso aumento del livello
del mare è uno di questi, ad esempio. Certamente è
molto difficile eseguire una buona analisi economica
che contempli sia i benefici sia i costi di questi effetti e
li confronti con gli investimenti necessari per riorientare i modelli di sviluppo, tenendo in adeguata considerazione il miglioramento della povertà. Tutto questo ci
porta alle conseguenze politiche, o meglio, alle possibili
“azioni". Mettere in atto azioni politiche in queste circostanze è più facile a dirsi che a farsi. Basta pensare che
il governo di un Paese europeo sviluppato si trova di
fronte a una realtà totalmente diversa da quella di un
Paese sottosviluppato dell’Africa ricco di risorse naturali come la foresta tropicale.
Ha potuto verificare l'impatto del riscaldamento
globale sui diversi ambienti naturali che ha
esplorato?
Certamente. Sono state proprio queste esperienze che mi
hanno spinto ad approfondire la conoscenza del cambiamento climatico. Nelle numerose spedizioni e scalate
che ho fatto in Patagonia negli ultimi trenta anni, ho
potuto notare che il ritiro dei ghiacciai è aumentato in
modo così significativo da poter essere osservato ad
occhio nudo. Questo incremento è stato accuratamente
documentato dagli esperti con l’ausilio di strumenti
sofisticati. Il rischio di un aumento del livello del mare
è cresciuto. Il Rapporto del Panel Intergovernativo sui
Cambiamenti Climatici del febbraio 2007 prevede che il
livello dei mari potrebbe salire in una scala compresa
tra 18 e 59 centimetri entro il 2100. Una evidenza
crescente dell’instabilità dei grandi fogli di ghiaccio in
Groenlandia e in Antartide, e un recente raddoppio del
tasso di crescita del livello del mare, dimostrano che la
previsione dell’IPCC è in realtà una stima in difetto. Un
nuovo Rapporto pubblicato dall’IPCC nel novembre del
2007 ha infatti aggiornato queste previsioni. Nella mia
ultima spedizione in kayak in Antartide, che risale a
pochi mesi fa, sono stato colpito dalla situazione riscontrata a Biscoe Bay dove si trova Palmer Station, una
base di ricerca USA. In questa zona remota dell’Antartide, la terra, il mare e le creature che ne dipendono
sono coinvolte in un vortice folle di cambiamenti generato da uno dei più rapidi riscaldamenti in atto sulla
Terra. Gli scienziati hanno registrato un aumento della
temperatura media invernale di 9 gradi Fahrenheit
negli ultimi cinquanta anni. Fen Montaigne nel numero
di settembre 2004 del National Geographic ha riferito
che venticinque anni fa Biscoe era la patria di 2.800
coppie riproduttrici Adélie, una delle due uniche specie
di pinguini polari che dipendono dai ghiacci (l'altra è
quella del pinguino Imperatore) in Antartide. Nel 2004
il numero di coppie riproduttrici Adélie a Biscoe era
sceso a circa un terzo. I pinguini Gentoo, una specie
sub-antartica che aveva iniziato la migrazione verso il
Polo da climi più temperati, stavano rimpiazzando gli
Adélie. Gli scienziati attivi presso la stazione di Palmer
hanno poi riferito che quell’intera superficie era prima
popolata da colonie Adélie. Ora i Gentoo stanno usando
la stessa area per nidificare. A Biscoe presto non ci
saranno più Adélie. Questa specie di pinguini è condannata. Questo è esattamente ciò che ho riscontrato
quattro anni più tardi. La vicina base cilena Gabriel
Gonzáles Videla, che negli anni cinquanta, quando fu
costruita, era una grande base di nidificazione dei
pinguini Chinstrap, è ora abitata unicamente da Gentoo.
Nessuno sa dove siano andati i Chinstrap.
Ritiene che i governi e le organizzazioni
mondiali stiano affrontando in modo adeguato
il riscaldamento globale?
Come ho detto prima, affrontare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale è un compito molto
difficile e complesso e si presenta con modalità molto
differenti per i diversi Paesi. Le strategie di Cina e India
in materia di emissioni di gas serra possono essere
molto diverse da quelle disponibili per gli Stati Uniti o
l'Unione Europea considerati nel complesso. E queste
ultime potrebbero essere anche molto lontane dall’impegno che un piccolo stato dell’America Latina può o è
Rodrigo Jordan in discesa dai campi in alta quota dell’Everest durante una tempesta a 7200 metri. Himalaya 2006
Obiettivi comuni
Ai bambini dovrebbe essere data
l'opportunità di sperimentare
e godere della natura
disposto a mettere in campo. Detto questo, però, e
tornando alle mie osservazioni iniziali, credo che si
potrebbe fare molto di più in molti settori. La mia scelta
personale è stata l’educazione e la formazione.
Attraverso la nostra Fundación Vertical, forniamo attività educative outdoor e servizi di formazione a scuole
e a singoli individui, soprattutto ai bambini delle aree
urbane degradate.
Coinvolgendo i bambini nella comprensione, nell’apprezzamento e nella conservazione della natura,
speriamo di far crescere generazioni future consapevoli
del valore dell’ambiente. Questo può non avere conseguenze a breve termine, ma ci auguriamo possa creare
un terreno fertile per lo sviluppo sostenibile a favore
delle generazioni future.
Ritiene che i cittadini sparsi nelle diverse aree
del pianeta siano sufficientemente consapevoli
e informati sullo stato attuale delle emissioni
di carbonio e sul loro impatto ambientale?
Questo è esattamente il mio punto di vista. Non sono
sicuro che la gran parte delle popolazioni che vivono in
grandi città come Mumbai, Sao Paulo, Lagos, Seul o
Istanbul siano consapevoli della rilevanza delle emissioni di carbonio e del loro impatto sul clima mondiale
come lo sono forse i cittadini di New York.
Ancora una volta, le scelte che queste persone si trovano
ad affrontare sono molto diverse e i bisogni immediati
impediscono loro di capire, e ancor più di agire su
questi problemi.
Credo che, come esploratori, abbiamo il compito di
documentare nel modo più preciso possibile le conseguenze del cambiamento climatico nei più diversi
paesaggi del mondo, e raccogliere più materiale possibile nello sforzo attento e continuo di educare le persone
e soprattutto i bambini su questi problemi. Coloro che
non hanno avuto l'opportunità di vivere e godere della
natura da bambini, da adulti non saranno in grado di
capire le ragioni etiche ed economiche che ne motivano
la salvaguardia. „
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