SYLLABUS

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Master di I livello in
COMUNICAZIONE CORPOREA IN EDUCAZIONE
© Cristina Brolli 2014
E STRATEGIE PSICOMOTORIE
SYLLABUS
Bologna, dicembre 2015 - maggio 2017
PRESENTAZIONE DEL MASTER
Il Master in Comunicazione Corporea in Educazione e Strategie Psicomotorie dell’Alma Mater Studiorum di Bologna nasce come evoluzione e superamento del Master in “Psicomotricità educativa
e preventiva”, di cui sono state realizzate tre edizioni, per consentire ai Diplomati di spendere la
professionalità acquisita in un più ampio panorama di contesti educativi scolastici ed extrascolastici.
Il Master forma figure professionali esperte nei linguaggi della espressività corporea e nell’uso di strategie psicomotorie in ambiti educativi, dalla prima infanzia all’età adulta; i professionisti acquisiranno
competenze nella progettazione e nella realizzazione di programmi di intervento volti all’ampliamento delle opportunità espressive, comunicative, psicomotorie e relazionali di una pluralità di soggetti.
La struttura didattica del Master rimane articolata in tre aree di approfondimento: d’aula, laboratoriale di formazione personale a mediazione corporea, di tirocinio, tutte volte a sottolineare i nessi
esistenti tra corpo, mente, emozioni e conoscenze, contesti e significati, individuo e gruppo.
La formazione in aula prospetta i contenuti (relativi alle culture del corpo, alla pedagogia del corpo
e della comunicazione, all’osservazione dell’espressività corporea e alla progettazione educativa,
comprendendo un ventaglio formativo che va dalla psicomotricità educativa alle pratiche narrative
e all’outdoor education) e li contestualizza, tenendo conto delle competenze pregresse dei corsisti
e degli esiti formativi. E’ costituita da lezioni frontali, seminari, momenti interattivi, che offrono conoscenze relative alle basi teoriche, metodologiche, operative e alle linee evolutive della psicomotricità
e a discipline cui essa attinge e fa riferimento. La prospettiva psicomotoria fornisce il riferimento culturale e metodologico, puntando sulla trasferibilità degli strumenti pedagogici ed educativi acquisiti
e all’attenzione al piano della relazione corporea e delle sue valenze in campo educativo. La competenza comunicativa, intesa come capacità di ascolto e riconoscimento dei messaggi non verbali,
di espressione del vissuto emotivo della relazione trova spazio di approfondimento e potenziamento
nell’espressione teatrale, nella narrazione, del gioco e dell’educazione all’aria aperta.
I laboratori di formazione personale, cui è destinato un significativo monte ore, sono finalizzati allo
sviluppo di capacità empatiche e di distanziazione, alla consapevolezza delle proprie risonanze
tonico-emozionali nella relazione educativa e delle dinamiche relazionali all’interno del gruppo, per
una progressiva acquisizione di competenze sul piano dell’essere, del sapere e del saper fare, in una
dimensione di sospensione di giudizio di valore.
Il complesso di tali esperienze consentono la scoperta della grammatica psicomotoria di base, così
come della narrazione, della rappresentazione teatrale, del gioco e forma:
-capacità di ascolto di sé e dell’altro/a e di aggiustamento tonico-emozionale nella relazione; -presa
di coscienza delle proprie emozioni e azioni in relazione a spazi, tempi, oggetti, all’altro/a, agli
altri/e, al gruppo -capacità di comprendere stati d’animo altrui, sapendo cogliere i segnali che ne
favoriscono la lettura, di sintonizzazione, empatia, distanziazione -disponibilità alla messa in discussione, al cambiamento del proprio punto di vista, alla cooperazione -capacità di so-stare nel conflitto,
ricercandone evoluzioni creative -disponibilità corporea al gioco nella relazione dinamica e tonica;
-capacità di osservazione a partire da sé.
All’area di tirocinio (psicomotorio, teatrale, di outdoor education…) sono riservate 375 ore.
PROGRAMMA
MODULO
ORE
DOCENTI
CULTURE DEL CORPO
16
Rossella Ghigi
PEDAGOGIA DEL CORPO E DELLA COMUNICAZIONE
16
Paola Manuzzi
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
16
Alessandra Sansavini
8
Giovanni Battista Camerini,
Carlo De Panfilis
16
Andrea Bonifacio
ANTROPOLOGIA DEL CORPO
8
Giovanna Guerzoni
PSICOLOGIA SOCIALE
8
Stefano Passini
NORMALITÀ E PATOLOGIA DELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO
TEORIE DELLA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA E
PREVENTIVA
OSSERVAZIONE DELL’ESPRESSIVITÀ CORPOREA
PREVENZIONE DEL DISAGIO NEI CONTESTI EDUCATIVI
ELEMENTI PER LA GESTIONE DEI GRUPPI E DEI
CONFLITTI
40
Ferruccio Cartacci
16
Giuseppe Nicolodi
16
Alessandra Gigli
DOCUMENTAZIONE E PROGETTAZIONE EDUCATIVA
8
FONDAMENTI E METODI DELLA PSICOMOTRICITÀ
EDUCATIVA PREVENTIVA
20
FONDAMENTI E PRATICHE TEATRALI E NARRATIVE
24
FONDAMENTI E PRATICHE DI OUTDOOR EDUCATION
20
Lucia Balduzzi, Michela Schenetti
Anton Maria Chiossone, Luisa
Formenti
Milena Bernardi, Silvia Demozzi, Ivano Giuseppe Gamelli
Roberto Farnè, Alessandro
Bortolotti
CULTURE DEL CORPO
DOCENTE:
Prof.ssa Rossella Ghigi
Sociologa, attualmente Professore Associato di Sociologia generale presso l’Università di Bologna.
Si occupa di studi di genere, sociologia del corpo e delle emozioni. Ha conseguito un Dottorato di
ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale presso l’Università degli Studi di Trento e un Diplôme d’Études
Approfondies (DEA) in Storia delle idee sul corpo presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. E’ Membro del collegio scientifico del Centro Studi su Mobilità, Diversità e
Inclusione sociale (MoDI) e del Centro Studi sul Genere e dell’Educazione (CSGE) del Dipartimento
di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca e le sue pubblicazioni
spaziano dalla sociologia delle modifiche corporee (body art e chirurgia estetica), alla storia delle
idee sul corpo, alla discriminazione di genere, alla rappresentazione mediatica di femminilità e mascolinità, all’insoddisfazione corporea in adolescenza. Tra le sue pubblicazioni: Famiglie flessibili.
L’arte di arrangiarsi in tempi di crisi (cur., con R. Impicciatore, Neodemos, 2015); Adolescenti e differenze di genere. Pratiche e atteggiamenti dei giovani in Emilia-Romagna (cur., Carocci, 2012); Per
piacere. Storia culturale della chirurgia estetica (Il Mulino, 2008).
PROGRAMMA
Il corso afronta il tema della tensione tra autonomia individuale e condizionamento sociale attraverso
un’esplorazione storica del rapporto tra poteri e corpi nelle società occidentali. In particolare, si analizzano rappresentazioni e pratiche del corpo nell’epoca contemporanea, con specifico riferimento
alle connessioni tra identità di genere e cultura corporea tra spazio privato e spazio pubblico: dalla
rappresentazione mediatica dei corpi maschili e femminili al ruolo del corpo nelle interazioni sociali.
I temi del corso sono:
- Corpo, potere e azione individuale;
- Corpo e processo storico: dalla civilizzazione alla società disciplinare alla cultura del consumo;
- Culture del corpo, culture di classe e culture di genere;
- Politica dei corpi nei mass-media;
- Il corpo nell’interazione faccia a faccia.
PEDAGOGIA DEL CORPO E DELLA COMUNICAZIONE
DOCENTE:
Prof.ssa Paola Manuzzi
Dopo l’insegnamento nella scuola media e il diploma di specializzazione in psicomotricità, si occupa
di formazione sui temi della comunicazione e della relazione educativa. Entra a far parte dal 1995
al 2000 dell’Equipe di progettazione dei Corsi residenziali di formazione e aggiornamento del MPI
organizzati dal Movimento di Cooperazione Educativa (MCE).
Dal 1998 è professore a contratto presso il Dipartimento di Scienze della Educazione dell’Università
degli Studi di Bologna dove ha via via insegnato Metodi e tecniche del gioco e dell’animazione,
Metodi e tecniche dell’attività motoria in età evolutiva, Pedagogia del corpo e della comunicazione,
Fondamenti pedagogici della psicomotricità. Dal 2009 al 2015 nella stessa università è stata coordinatrice didattico-scientifica del Master di I livello in Psicomotricità educativa e preventiva .
Come formatrice, collabora con il Settore istruzione di vari Comuni e con Enti privati, tra cui Fondazione Golinelli di Bologna, dove è referente pedagogica dell’area Corporeità e motricità di Scuola
delle Idee e cura il progetto Corporea mente, che propone attività per bambini di 2-6 anni e corsi di
formazione per educatori e insegnanti sull’incidenza della motricità nella nascita del pensiero creativo e scientifico.
Nei suoi studi e ricerche si è in particolare occupata dei nessi corpo-mente-emozioni, anche alla luce
dei più recenti esiti delle neuroscienze, del tema del gioco come dispositivo pedagogico e dimensione
esistenziale, indagando i fondamenti per una pedagogia del corpo in educazione.
Ha partecipato come relatrice a numerosi convegni. Tra le sue pubblicazioni: Pedagogia del gioco e
dell’animazione (Guerini 2002); I corpi e la cura. Educare alla dimensione corporea della relazione
nelle professioni educative e sanitarie. (cur ETS 2009); Non di solo cervello. Educare alle connessioni
corpo mente significati, contesti, con M. Contini e M. Fabbri (R. Cortina 2006).
PROGRAMMA
Il corso, partendo da un’analisi degli attuali processi di comunicazione che stanno modificando i
modi di relazionarsi e comunicare, tra adulti e con i bambini, esamina criticamente il rapporto fra
corpo ed educazione, assumendo il punto di vista pedagogico come chiave di lettura.
Intende prospettare una cultura educativa del corpo che superi la tradizionale visione scissa e gerarchica corpo-mente e introduca buone pratiche. Esamina i concetti di corpo vissuto, di espressività
motoria, di sintonizzazione, empatia, di opacità e trasparenza comunicativa, di gioco come danza
relazionale e dimensione comunicativa. Presenta linee metodologico-operative per la realizzazione
di esperienze educative nell’area della corporeità e della motricità avvalendosi di lezioni frontali,
momenti interattivi, osservazione di videoregistrazioni.
Temi del corso:
- Opacità e trasparenza comunicativa
- Trappole comunicative.
- La conoscenza come embodiment.
- L’esperienza del corpo nei bambini e la funzione modellizzante dell’adulto.
- Il corpo in gioco di chi educa: il professionista riflessivo e la competenza a esser-ci.
- Come le emozioni prendono corpo nel corpo.
- Intenzionalità, coscienza del corpo proprio, immagine corporea.
- Orientamenti metodologici e operativi per la progettazione di laboratori del corpo.
- Dalla psicomotricità dei bambini alle competenze psicomotorie degli insegnanti.
Testi:
P. Manuzzi, Il corpo,l’invisibile presenza , in Non di solo cervello. Educare alle connessioni corpomente-significati-contesti di Contini, Fabbri, Manuzzi. R. Cortina 2006.
P. Manuzzi, Pedagogia del gioco e dell’animazione, Guerini 2002.
Ulteriori indicazioni di studio saranno date durante il corso.
DIRITTI REALI EDELLO
PSICOLOGIA
SUCCESSIONI
SVILUPPO
DOCENTE:
Prof.ssa Alessandra Sansavini
Alessandra Sansavini è Professore di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, presso la Scuola di
Psicologia e Scienze della Formazione (Università degli Studi di Bologna), nei Corsi di Studio in Educatore nei Servizi per l’Infanzia e in Scienze della Formazione Primaria. E’ responsabile del Laboratorio
di Psicologia dello Sviluppo, presso il Dipartimento di Psicologia, dove coordina progetti di ricerca
sullo sviluppo comunicativo-linguistico, cognitivo e relazionale, tipico e atipico, dall’infanzia all’età scolare. E’ membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Psicologia e del comitato scientifico della rivista “Child Language Teaching and Therapy” e della collana editoriale “Psicologia della disabilità e dei
disturbi dello sviluppo” FrancoAngeli. E’ autrice di numerose pubblicazioni internazionali e nazionali
e recentemente ha curato, con Giacomo Faldella, il volume Lo sviluppo dei bambini nati pretermine.
Aspetti neurospicologici, metodi di valutazione e interventi, FrancoAngeli, 2013.
PROGRAMMA
Scopo del corso è formare all’uso del metodo osservativo nei contesti educativi con un focus sulla comunicazione non verbale e verbale e sulle relazioni.
In particolare il corso si propone di illustrare lo sviluppo della comunicazione non verbale e verbale e
delle relazioni e di formare all’uso di alcuni strumenti di osservazione di tali competenze nei contesti
educativi, al fine di imparare a conoscerle, ideare attività educative per supportarle e migliorare gli
aspetti comunicativi e relazionali dello stile educativo.
NORMALITÀ E PATOLOGIA DELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO
DOCENTI:
Prof. Giovanni Battista Camerini
Prof. Carlo De Panfilis
Prof. Giovanni Battista Camerini
Docente a contratto presso corsi di laurea (Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Padova)
e presso Master di II livello (Università Sapienza – Roma, Università di Padova, Università Pontificia
Salesiana – Mestre).
L’attività scientifica si è svolta in modo continuativo dall’inizio della carriera, con presentazione di
comunicazioni e partecipazione a tavole Rotonde e Relazioni a Congressi e Convegni nazionali ed
internazionali ed è documentata dalle seguenti pubblicazioni scientifiche, così suddivise:
libri e capitoli di libri;
- articoli comparsi su riviste scientifiche;
- articoli comparsi su riviste specialistiche di settore;
- abstracts relativi a lavori presentati a convegni e congressi, nazionali ed internazionali, e pubblicati
negli Atti.
Socio fondatore dell’AIRT (Associazione Italiana Rilassamento Terapeutico), associazione scientifica
rivolta ad attività di ricerca e di formazione nell’ambito delle applicazioni cliniche del rilassamento
terapeutico in età evolutiva.
Direttore scientifico della collana Scienze psicologiche e Diritto per Maggioli Editore.
PROGRAMMA
I modulo: Educazione, riabilitazione e prevenzione
Il modello bio-psico-sociale e la Psicopatologia dello Sviluppo
Approccio psicoeducativo, approccio riabilitativo, approccio psicoterapeutico
Principi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria
II modulo: Semeiotica psicomotoria
Teoria e pratica dell’esame neurologico funzionale e dell’esame psicomotorio
Organizzazione spaziale e organizzazione temporale
I disturbi del tono (distonie, paratonie, stati tensionali, attitudini catalettiche, tremori, tic)
Teoria e pratica dei test psicomotori
III modulo: I disturbi della realizzazione motoria
La disprassia
Disgrafia e disturbi della scrittura
Goffaggine e maldestrezza
Instabilità ed iperattività
Inibizione e ritardo psicomotorio
Prof. Carlo De Panfilis
Psicoanalista, membro Scuola Lacaniana di Psicoanalisi e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi,
Psicologo Clinico - Neuropsicomotricista dell’età evolutiva presso Azienda Sanitaria Locale di Bologna
U.O.C. di Neuropsichiatria dell’età evolutiva e dell’Adolescenza – Servizi Territoriali, Dipartimento di
Salute Mentale e DP. Già componente del Centro di Riferimento dell’Azienda USL di Bologna per la
clinica, la diagnosi e il trattamento del Disturbo da Deficit Attentivo con iperattività – ADHD e del Team
Autismo, attualmente referente delle Attività Terapeutiche Sovradistrettuali di terapia Neuropsicomotoria con particolare riferimento alla diagnosi e cura nel campo della psicopatologia dello sviluppo.
Socio fondatore e membro CRP - Centro Studi e Ricerche in Psicoanalisi ad Orientamento Lacaniano,
istituzione afferente all’Institut du Champ Freudien, sotto l’egida dell’Università Popolare di Jaques
Lacan. Direttore responsabile della rivista in psicoanalisi - Appunti - della SLP. E’ autore di numerose
pubblicazioni internazionali e nazionali tra le quali G.B. Camerini, C. De Panfilis, “Manuale clinico di
psicomotricità dello sviluppo”, Carocci Editore, Roma. Docente in clinica psicoanalitica del bambino in
Scuole di specializzazione in psicoterapia.
PROGRAMMA
L’obiettivo del corso è di fornire gli strumenti per la comprensione, nello sviluppo del bambino, della
funzione della percezione di “avere un corpo”.
La nascita della soggettività si articola alla costituzione del corpo proprio, legame indissolubile esposto
alle vicissitudini della storia biologica e relazionale del bambino. La semeiotica e la clinica ci mostrano,
tra i cosiddetti disturbi del movimento, diverse condizioni nelle quali risultano alterati il controllo e la
modulazione del tono muscolare, anche al di fuori di una specifica compromissione neurologica. Il corso affronterà la clinica neuropsicomotoria, nelle sue espressioni sintomatologiche e/o di deficit. La loro
conoscenza sarà finalizzata nel permettere la costruzioni di strumenti operativi per perseguire obiettivi
di prevenzioni e comprensione dei bisogni di sviluppo del bambino.
Lo scopo del corso è l’individuazione degli strumenti necessari alla “comune-azione” con quei bambini
il cui corpo appare inabile o in difficoltà nel suo percorso di crescita.
TEORIE DELLA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA E PREVENTIVA
DOCENTE:
Prof. Andrea Bonifacio
Psicologo, psicoterapeuta, tnpee. Attualmente professore a contratto presso il Corso di laurea di I
livello in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva della Seconda Università di Napoli.
La sua attività clinica e di ricerca è orientata da anni all’intervento terapeutico e preventivo nell’ambito
dei Disturbi di Sviluppo in fase precoce, con particolare attenzione all’intervento nei contesti educativi
del bambino (famiglia, scuola).
Autore di numerose pubblicazioni a riguardo e coordinatore di progetti di prevenzione al disagio e di
formazione al personale educativo nella fascia 0-6 anni.
PROGRAMMA
Il modulo è orientato alla conoscenza e allo studio critico dei principali modelli teorici che hanno influenzato nel tempo la nascita delle pratiche psicomotorie educative e preventive.
Particolare interesse sarà dato ai più recenti contributi delle neuroscienze e in particolare al costrutto
teorico della Neurobiologia Interpersonale.
ANTROPOLOGIA DEL CORPO
DOCENTE:
Prof.ssa Giovanna Guerzoni
Giovanna Guerzoni, è ricercatore confermato (Discipline Demoetnoantropologiche, settore disciplinare M/DEA-01) presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università degli studi di Bologna.
È docente di Antropologia Culturale presso i C.d.S in Educatore sociale e culturale e in Educatore
nei servizi per l’Infanzia della Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione della medesima Universutà. È Coordinatore del CdS in Educatore sociale e Culturale e responsabile scientifico del Csge
(Centro Studi sul Genere e l’Educazione). Tra i suoi ambiti di ricerca: diritti umani e diritti dell’infanzia,
patrimoni culturali e turismo nel mondo contemporaneo, antropologia dell’educazione (è stata responsabile scientifico del Progetto Europeo Comenius SAS “Success at school through the volounteering”
(2012-2014)) in particolare riguardo ai temi della dispersione e dell’insuccesso scolastico e della marginalità urbana, educazione al genere.
PROGRAMMA
A partire dalla rilettura in chiave contemporanea di un breve scritto di Marcel Mauss intitolato significativamente “Le tecniche del corpo” (1932), l’antropologia ha fatto del corpo un luogo privilegiato - e
aperto a prospettive disciplinari diverse - per studiare i processi che, tra globalizzazione e localismi,
caratterizzano le società contemporanee. Il modulo intende discutere la categoria di incorporazione.
Incorporazione per Csordas è un processo che qualifica il corpo in modo strutturato e strutturante,
ovvero rinvia sia alla specificità del corpo nel suo farsi plasmare dal contesto sociale, sia alla sua capacità performativa di produrre altre e differenti rappresentazioni del corpo, del mondo e della realtà
sociale. L’incorporazione è, dunque, il risultato di una iscrizione nel corpo di ampi processi sociali e, al
tempo stesso, il risultato di agency individuali del sè, del corpo, del suo agire intenzionale nel mondo;
è anche un “luogo” attraverso il quale leggere i processi che, tra appartenenza e differenziazione,
segnano i mondi contemporanei mediati da pratiche e rappresentazioni, tra cui quelle educative.
- Corpo e variabilità culturale in ambito educativo
- Corpo e comunicazione
- Incorporazione
- Corpo, diritti e controllo dei corpi
DIRITTI REALI ESOCIALE
PSICOLOGIA
SUCCESSIONI
DOCENTE:
Prof. Stefano Passini
DIRITTI REALI E SUCCESSIONI
OSSERVAZIONE
DELL’ESPRESSIVITÀ CORPOREA
DOCENTE:
Prof. Ferruccio Cartacci
Ferruccio Cartacci è psicoterapeuta e psicomotricista, formatore nei master in Psicomotricità educativa
e preventiva, presso le università di Bologna e Bergamo, collabora con l’insegnamento di Pedagogia
del corpo, presso l’ Università di Milano-Bicocca; è direttore della rivista “PSICOMOTRICITÀ” dell’associazione ANUPI dal 2014. È autore di MOVIMENTO E GIOCO AL NIDO (Erickson, Trento 2013),
BAMBINI CHE CHIEDONO AIUTO, (Unicopli, Milano 2002), ha collaborato come co-autore ai testi
EDUCAZIONE E PREVENZIONE (a cura di L. Formenti e gruppo ANUPI, Erikson, Trento 2006),
PENSARE IL GRUPPO: FONDAMENTI E PRATICA DEL LAVORO DI GRUPPO NEL DIPARTIMENTO
DI SALUTE MENTALE (a cura di R. Carnevali e A. Pratelli, Arpanet, Milano 2006), LABORATORI DEL
CORPO (a cura di I. Gamelli, Cortina, Milano 2009), Di che corpo parliamo (a cura di I. Gamelli,
Cortina, Milano 2011). Ha collaborato con diversi articoli alle riviste ‘Pratica Psicomotoria’ (84-90),
‘Neuropsichiatria infantile’ (1984), ‘Il crogiolo’ (1991), ‘Infanzia’ (1993 e 2004), ‘Adultità’ (2001-08),
‘Psicomotricità’ (1997-2015).
PROGRAMMA
Il corso propone incontri sui moduli osservativi (18/36 mesi) e sull’osservazione del gioco (3/8 anni),
in collegamento con i tirocini dei corsisti, i quali sono accompagnati nella elaborazione del materiale
osservativo, articolando gli approcci partecipato e descrittivo, alla lettura del gioco e ai contenuti teorici espressi da corso: perinatalità, sviluppo psicomotorio, regolazione, motivazione, “rispecchiamento”
educativo.
DIRITTI REALI E SUCCESSIONI
PREVENZIONE
DEL DISAGIO NEI CONTESTI EDUCATIVI
DOCENTE:
Dott. Giuseppe Nicolodi
Psicologo, Psicomotricista, Terapista della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva.
Terapista della neuro.psicomotricità dell’età evolutiva presso APSS di Trento dal 1975 al 2006.
Docente presso il corso di specializzazione per insegnanti di sostegno organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento (dal 1986 al 1996), successivamente dall’IPRASE (1997/98), e infine dall’Università
di Trento.
Docente presso il corso triennale di Psicomotricità presso IFRA dal 1988 al 2008.
Docente, come Professore a contratto, del corso di laurea in Fisioterapia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Verona, Polo di Rovereto, dal 1999 al 2006.
Docente presso il Master in “Psicomotricità educativa e preventiva” presso Il Dipartimento di scienze
dell’educazione dell’Università di Bologna dal 2009.
Docente presso il Master in “Psicomotricità integrata nei contesti educativi e di prevenzione” presso Il
Dipartimento di scienze della formazione dell’Università di Bergamo dal 2009.
PROGRAMMA
Obiettivo: formare uno “spazio mentale” e un atteggiamento professionale per favorire un accoglimento adeguato alle varie forme di disagio che si esprimono nei contesti educativi.
- Principi teorici e metodologici del concetto di disagio nelle istituzione della prima infanzia: esplicitazione del modello di riferimento.
- L’ipotesi teorica dei Contenitori Educativi come modello teorico di comprensione delle varie forme di
disagio del comportamento infantile al nido e alla scuola dell’infanzia.
- Le principali strategie educative per un accoglimento delle varie forme di disagio al nido e alla scuola
dell’infanzia.
- Il disagio infantile alla scuola primaria: le varie forme attraverso le quali si esprime e le corrispondenti
strategie educative per un loro adeguato accoglimento.
- Saper individuare precocemente e saper ricevere adeguatamente le varie forme del “giocare male”
nel Setting psicomotorio e le principali strategie educative per un loro accoglimento attraverso tecniche
educative adeguate.
ELEMENTI PER LA GESTIONE DEI GRUPPI E DEI CONFLITTI
DOCENTE:
Prof.ssa Alessandra Gigli
Ricercatrice presso Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università di Bologna, docente di Pedagogia generale, pedagogia della comunicazione e gestione dei conflitti, pedagogia delle famiglie
presso la scuola di Psicologia e scienze dell’educazione. Ha lavorato per molti anni nel campo socio
educativo come pedagogista, educatore professionale e formatrice. Ha avuto incarichi di docenza in
pedagogia generale e sociale presso altri atenei, scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, master, corsi di alta formazione e perfezionamento. L’attività di ricerca degli ultimi anni ha
riguardato prevalentemente le problematiche educative delle famiglie contemporanee con riferimento
alle mutazioni sociali, ai rapporti intergenere e intergenerazionali; l’alleanza educativa tra genitori ed
operatoti dei servizi per la prima infanzia e nelle scuole primarie e secondarie; i nuovi stili genitoriali
nelle famiglie nucleari e plurali; la mediazione dei conflitti nei setting educativi e nei gruppi di lavoro.
Tra le sue pubblicazioni: Gigli A., “Conflitti e contesti educativi. Dai problemi alle possibilità”, ed. Junior, Bergamo, 2004 ; Gigli A., “Famiglie mutanti. Per una pedagogia delle famiglie nella società globalizzata”, ETS edizioni, Pisa, 2007; Gigli A., (a cura di) Maestra, Sara ha due mamme? Le famiglie
omogenitoriali nei servizi scolastici ed educativi, Guerrini, Milano 2011.
PROGRAMMA
Obiettivi formativi:
Fornire ai partecipanti orientamenti teorici di base per la conoscenza dei gruppi e delle loro dinamiche, con particolare attenzione ai contesti educativi, al ruolo di conduttore e alla gestione delle situazioni conflittuali.
L’insegnamento è suddiviso in 3 moduli:
modulo 1: i gruppi ed i loro elementi costituenti
modulo 2: conduzione di gruppi in ambito educativo
modulo 3: alcuni fenomeni di gruppo, conflitti e loro gestione.
DIRITTI REALI E SUCCESSIONI
DOCUMENTAZIONE
E PROGETTAZIONE EDUCATIVA
DOCENTI:
Prof.ssa Lucia Balduzzi
Dott.ssa Michela Schenetti
Prof.ssa Lucia Balduzzi
Professore associato di Didattica e Pedagogia Speciale – Università di Bologna.
È direttore del Master in Comunicazione Corporea in Educazione e Strategie Psicomotorie e vicecoordinatore del Corso di Laurea in Educatore nei servizi per l’Infanzia.
Le attività di studio e di ricerca si concentrano soprattutto nell’ambito dei servizi educativi della prima
e della seconda infanzia, cercando di intersecare il piano pedagogico con quello culturale, didattico e
organizzativo. La ricerca investe l’ambito delle politiche educative nel settore 0-6 e della professionalità di insegnanti ed educatori e della loro formazioni iniziale e in servizio. Gli studi sono fortemente
orientati verso la prospettiva della ricerca-formazione, ponendo l’attenzione anche all’analisi e alla individuazione di approcci formativi innovativi, centrati su pratiche collegiali declinate nell’accoglienza,
nel pensiero riflessivo e nel lavoro cooperativo.
È stata relatrice presso numerose conferenze internazionali e nazionali. È vicedirettore della rivista
Infanzia; è membro del comitato scientifico della Rivista Encyclopaideia e reviewer per diverse riviste
che si occupano di tematiche connesse all’infanzia. È membro della SIRD (Società italiana di Ricerca
in Didattica), della Siped (Società italiana di Pedagogia e Didattica) e della EECERA (European Early
Childhood Research Association).
Dott.ssa Michela Schenetti
Michela Schenetti è ricercatrice di didattica e pedagogia speciale (M-Ped/03) presso il Dipartimento
di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. Da anni si occupa di professionalità e servizi
per l’infanzia.
PROGRAMMA
Il corso intende promuovere una riflessione sull’intrinseco legame tra osservazione, progettazione e
documentazione dei processi educativi con l’obiettivo di collocare la pratica documentativa in una dimensione di intenzionalità e proporre concretamente le differenti fasi che costituiscono un processo di
documentazione, inteso come strumento per implementare la professionalità.
DIRITTI REALI E ESUCCESSIONI
FONDAMENTI
METODI DELLA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA PREVENTIVA
DOCENTI:
Prof. Anton Maria Chiossone
Prof.ssa Luisa Formenti
Prof. Anton Maria Chiossone
Ho iniziato ad interessarmi di Psicomotricità alla fine degli anni ‘70 ed iniziato il mio percorso formativo con Lapierre ed Aucoutourier, percorso completato con la frequenza della scuola triennale IFAOSP
di Genova e successivamente con il conseguimento della Laurea come TNPEE presso la Facoltà di
Medicina dell’Università Bicocca di Milano.
Sono stato distaccato dal 1986 al 2004 dapprima su una sperimentazione ministeriale in seguito
come insegnamento speciale su un progetto di Pratica Psicomotoria educativa e preventiva integrando
l’attività educativa verso i bambini con l’attività formativa verso gli insegnanti di diversi gradi di suola
sul territorio regionale, e non solo, per l’allora IRRSAE e i Provveditorati agli Studi.
Ho svolto attività di docenza e formazione corporea per gli Insegnanti Specializzati nel Sostegno
prima presso la Scuola Magistrale Ortofrenica e successivamente presso la Facoltà di Scienze della
Formazione di Genova.
Sono impegnato in qualità di docente nel Corso di Laurea per TNPEE presso l’Istituto Gaslini e nel
Master di Psicomotricità Educativa e Preventiva presso l’Università di Bologna.
Svolgo attività di Libera Professione in qualità di Psicomotricista e TNPEE in ambito educativo, formativo e riabilitativo, quest’ultima presso mio studio privato.
Per il Comune di Genova svolgo attività di Consulenza e Formazione per lee insegnanti dei Nidi e
delle Scuole dell’Infanzia.
Faccio parte dell’ANUPI sin dalla sua fondazione ed in quest’ambito mi sono sempre occupato della
componente educativa della professione, come Coordinatore della Commissione Educazione prima
quindi del Gruppo Nazionale di Ricerca.
Sono stato membro del Comitato Scientifico e successivamente del Direttivo Nazionale e Vicepresidente con delega all’area Educativa di ANUPI.
Sonoattualmente Presidente di ANUPI Educazione associazione rappresentativa degli Psicomotricisti
di area Socio Educativa.
Sono Presidente della “Compagnia per le VELE” Associazione di Promozione Sociale che organizza
attività finalizzate all’educazione ed al benessere dei bambini e degli adolescenti, all’integrazione ed
al sostegno delle fasce deboli e si occupa di formazione di educatori dei diversi settori socio-educativi.
Ho collaborato alla stesura del libro Psicomotricità Educazione e Prevenzione, collaboro con la Rivista
Psicomotricità e ho collaborato con la Rivista Andersen.
Prof.ssa Luisa Formenti
Ho sviluppato negli anni ottanta la mia formazione in Psicomotricità Relazionale e in Psicodramma
Classico moreniano, integrando i due approcci all’interno dell’intervento professionale con i bambini
e con le famiglie, in ambito scolastico, educativo e preventivo.
Dal 1996 sono membro dell’Associazione Italiana Psicodrammatisti Moreniani (AIPsiM)
Nel 2005 mi sono laureata in Pedagogia, presso l’Università di Bologna, città dove attualmente vivo
e lavoro.
Ho coordinato il Gruppo Nazionale ANUPI per la Progettazione e la Ricerca in ambito Socio educativo, realizzando con i colleghi il testo Psicomotricità Educazione e Prevenzione, edito da Erickson nel
2005.
Ho Collaborato con l’Università di Bologna, fin dalle prime tre edizioni del Master di Psicomotricità
Educativa e Preventiva, come docente di Metodi e tecniche di progettazione e conduzione psicomotoria, e come Coordinatrice dell’Area Tirocini.
Dal novembre 2012 sono Segretaria Nazionale e Vicepresidente di ANUPI Educazione, curando per
l’Associazione l’aspetto dell’organizzazione generale, della documentazione e dell’informazione.
Mi occupo di prevenzione del disagio e promozione del benessere, integrando l’intervento psicomotorio con la metodologia dello psicodramma moreniano e promovendo percorsi di psicomotricità
all’interno della scuola primaria.
Mi interesso di ritardi dell’apprendimento e disturbi evolutivi, integrando l’approccio psicomotorio e la
pedagogia speciale, con la formazione psicodrammatica moreniana.
Pubblicazioni
- Dal lavoro del Gruppo Nazionale ANUPI per la ricerca e la progettazione in ambito socioeducativo
è nato il testo PSICOMOTRICITÀ’ EDUCAZIONE e PREVENZIONE, edito nel 2005 dal Centro Studi
Erickson.
- Dall’esperienza del Progetto AGIO è nato il testo PSICOMOTRICITA’ A SCUOLA edito dal Centro
Studi Erickson nel 2009.
PROGRAMMA:
Come si costruisce un progetto psicomotorio, come si definisce e come si realizza il setting psicomotorio, come si collegano gli obbiettivi propri della Psicomotricità agli ambiti educativi in cui opera,
come si colloca il progetto educativo proprio della Psicomotricità nelle diverse realtà territoriali in cui
si inserisce.
- I progetti e le reti nei diversi ambiti educativi e sociali.
- Diritti e bisogni. Come costruire un progetto educativo nella scuola e sul territorio.
- Conoscenza e confronto dei progetti educativi in atto nella scuola e su territori diversi
- Quadro istituzionale e creatività progettuale.
DIRITTI REALI E ESUCCESSIONI
FONDAMENTI
PRATICHE TEATRALI E NARRATIVE
DOCENTI:
Prof.ssa Milena Bernardi
Dott.ssa Silvia Demozzi
Prof. Ivano Giuseppe Gamelli
Prof.ssa Milena Bernardi
Pedagogista, è professore associato all’Università di Bologna, - Scuola di Psicologia e Scienze della
Formazione, Dipartimento di scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”-. Insegna Letteratura
per l’infanzia al corso di laurea per Educatori nei servizi per l’Infanzia e Teoria e storia dell’editoria
per ragazzi al corso di laurea in Scienze della formazione primaria. Fa parte del Collegio Docenti
del Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche, dell’Università di Bologna. E’ membro fondatore
del Collegio Scientifico del Centro di ricerca in Letteratura per l’infanzia CRLI, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e a parte dei Consigli Scientifici dei seguenti Centri di
Ricerca: CREIF, centro di ricerca educativa sull’infanzia e le famiglie; MoDe, Museo Officina dell’Educazione; Dipast, Centro internazionale di didattica della storia e del patrimonio. E’ condirettrice, con
la prof.ssa Emy Beseghi, della Collana Bagheera, di Letteratura per l’Infanzia, per le Edizioni ETS,
Pisa. Nella ricerca privilegia tematiche connesse alla Letteratura per l’infanzia e all’Immaginario; alla
Storia, alle Rappresentazioni e immagini di infanzie e adolescenze in letteratura e in altre narrazioni
(fiction: cinema, teatro, illustrazione, ecc). In sintonia con gli studi sul fiabesco e la cultura orale, si
dedica narrazione teatrale nel teatro-ragazzi. Si occupa di formazione in ambito educativo.Tra le sue
pubblicazioni: Infanzia e Fiaba, BOLOGNA, Bononia University Press, 2007 – 2° edizione. Infanzia
Metafore letterarie, BOLOGNA, Bononia University Press, 2009. Il cassetto segreto. Letteratura per
l’Infanzia e Romanzo di Formazione, Edizioni Unicopli, collana di Storia sociale dell’Educazione, Milano, Ottobre 2011. , Children and the dark side of Charles Dickens, in HECL, History of education &
children’s literature, volume VIII/1, Giugno 2013, sezione saggi e ricerche.M. Bernardi, R.Frabetti, ,
Naviganti, Teatro e ragazzi: incontri di laboratorio, incontri di vita. Pendragon, Bologna, ETS, 2013.
Dott.ssa Silvia Demozzi
È dottore di ricerca in Pedagogia e Ricercatrice TD in Pedagogia generale, sociale e filosofia dell’educazione presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. È docente di Pedagogia Oncologica presso il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e docente di
laboratori di formazione professionale nel corso di laurea in Educatore sociale e culturale e la laurea
magistrale in Pedagogia sui temi delle competenze comunicative e relazionali e sul metodo del Teatro
dell’Oppresso.
Le sue ricerche riguardano, sul fronte della riflessione teoretica, le teorie della complessità e, in particolare, la costruzione della conoscenza e il pensiero di Gregory Bateson (su cui ha scritto la sua
monografia “La struttura che connette. Gregory Bateson in educazione” (ETS, 2011).
Sul fronte della ricerca sul campo, i suoi interessi si sono concentrati attorno ai temi della cura educativa e sanitaria all’infanzia, dell’alleanza tra scuola e famiglie e, attualmente, sulle rappresentazioni
dell’infanzia all’interno della società occidentale. Su questi temi nel 2013 ha realizzato, insieme a
Mariagrazia Contini, il video-documentario “Corpi Bambini/Sprechi di Infanzia” (www.corpibambini.
wordpress.it)
Si interessa da anni di bambini e malattia e, più recentemente, di medical humanities e medicina narrativa.
Ha partecipato a ricerche finanziate dalla Comunità Europea. È membro del comitato scientifico del Centro di Ricerche Educative su Infanzie e Famiglie (CREIF) del
Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e del Centro Studi Medical Humanities del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica.
È membro della redazione della Rivista Ricerche di Pedagogia e Didattica. Journal of Theories and
Research in Education (RPD Journal) e fa parte del Comitatao Scientifico della Collana “Nuovi Paradigmi” - Junior Editore.
Prof. Ivano Giuseppe Gamelli
Ivano Gamelli insegna Pedagogia del corpo nei corsi di laurea di Scienze dell’educazione e Formazione primaria presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Nella stessa università ha insegnato nei
corsi di laurea specialistica Teorie e Pratiche autobiografiche, e Pedagogia generale nei corsi di laurea
in Terapista della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e Fisioterapia. Tra i fondatori della Libera
Università dell’Autobiografia di Anghiari, è oggi docente e responsabile del modulo corporeo nella
scuola quadriennale in Analisi Biografica a Orientamento Filosofico (ABOF) di Philo – Scuola Superiore di Pratiche filosofiche di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Pedagogia del corpo (2011), Sensibili al
corpo. I gesti della formazione e della cura (2011), A scuola in tutti i sensi (2014), Ma di che corpo parliamo? (2012), Quella volta che ho imparato (con L. Formenti, 2002), Il prisma autobiografico (2003),
“Dentro Fuori”. Viaggio artistico educativo nelle carceri pugliesi (con R. Ricco, 2005), I laboratori del
corpo (2009), Il filo dello Yoga (con C. Sgroi, 2011). Gestisce il sito web: www.pedagogiadelcorpo.it
PROGRAMMA
La dimensione della ricerca dell’espressività propria in ambito teatrale costituisce il fondamento da
cui scaturisce il corso. La narrazione teatrale dà voce e corpo al racconto richiedendo la consapevolezza dell’intenzionalità comunicativa del soggetto presente a se stesso e all’altro da sé. Il percorso
di scoperta di modalità gestuali, motorie, vocali, finanche metaforiche e poetiche apre al processo di
superamento di stereotipie che inibiscono e depotenziano la qualità della comunicazione nella relazione intra- ed interpersonale. La letteratura, le storie, le finzioni rappresentano lo spazio metaforico
che meglio può ospitare questo processo. Nella relazione educativa tra adulti, bambini e adolescenti
diviene più che mai centrale poter portare una visione di reciproca riconoscibilità dell’interezza dei
soggetti, di nuovo presenze interagenti nell’integrità corpo-pensiero, pensiero del e col corpo, racconto detto e agito.
Tematiche-azioni-narrazioni teatrali
- La ricerca dell’espressività propria ed altrui, il riconoscimento.
- Le storie e le metafore: la letteratura e la scrittura.
- La poesia dell’azione teatrale: la ricerca della consapevolezza poetica vs la stereotipia.
- La qualità intenzionale della comunicazione teatrale
- Lo sguardo a sé e all’altro, alla storia.
- La presenza consapevole nelle storie, nel racconto, nella relazione
- L’attenzione alla direzione e allo stile del racconto
- La cura del momento narrante
- La metamorfosi del corpo-voce
- Una nuova sensibilità espressiva del corpo-pensiero (pensiero-corpo).
DIRITTI REALI E ESUCCESSIONI
FONDAMENTI
PRATICHE DI OUTDOOR EDUCATION
DOCENTI:
Prof. Roberto Farnè
Prof. Alessandro Bortolotti
Prof. Roberto Farnè
Ordinario in Didattica all’Università di Bologna, insegna Pedagogia del gioco e dello sport nel Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita. I suoi studi e le sue pubblicazioni riguardano prevalentemente i temi del gioco come dispositivo pedagogico e la media education. E’ direttore della rivista
“Infanzia”.
Prof. Alessandro Bortolotti
Ricercatore dell’Università di Bologna presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita di Rimini, si occupa di inclusione sociale, educazione all’aria aperta e gioco motorio. Fa parte del gruppo
di ricerca internazionale “Jeux et pratiques ludiques” dei Cemea e di un network di università europee
impegnate in progetti di studio e ricerca sull’Outdoor education.
PROGRAMMA
L’educazione all’aperto costituisce oggi una frontiera da (ri)conquistare, ma non è una novità: nel
passato, anche recente l’ambiente esterno era lo spazio elettivo per l’infanzia e molte esperienze innovative in campo pedagogico si basavano sulla valorizzazione e l’uso attivo degli spazi all’aperto.
Si tratta di ripercorre i fondamenti di questa pedagogia alla luce del nostro tempo e delle problematiche che pone negli stili di vita dell’infanzia e della scuola. Nondimeno, il tema tocca direttamente la
professionalità di educatori e insegnanti e il loro modo di “sentire” e di praticare l’ambiente. L’otdoor
education non prescrive percorsi didattici, ma chiede all’adulto di costruire esperienze e di tematizzarle mettendo in stretta connessione indoor e outdoor. Si tratta di ripensare, sotto questa luce, la
pedagogia del corpo e del movimento, il valore delle sensorialità, del gioco, dell’intelligenza in presa
diretta con l’ambiente.
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