raccontami qualcosa: il nostro quaderno uno strumento aperto alla

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RACCONTAMI
NARRAZIONE
QUALCOSA:
IL
NOSTRO
QUADERNO
UNO
STRUMENTO
APERTO
ALLA
J. FRAU, G. VISCA, S. SABBAA, B. CHIAVENTONE, B. GIACCHERO, L. TETTI, A. TARANTO, H. KLOS, S
DALLA VALLE, L DARDINO
SSD UOCP DI COORDINAMENTO ASL TO4, LANZO TORINESE, ITALY
Raccontami qualcosa è il nome di un quaderno/iniziativa nato all’interno del nostro Hospice e dislocato nella
zona leaveng del reparto. Inizialmente il quaderno era stato pensato come un semplice diario di saluti in
realtà fin da subito si è rivelato essere un diario narrativo. Nel corso degli anni i quaderni Raccontami
qualcosa sono passati da uno a cinque, le cui pagine creano un percorso armonico fatto di sorrisi, lacrime,
disegni, poesie, saluti, dediche, riflessioni, narrazioni di vita. da parte dei parenti e pazienti ma anche da chi
per qualche motivo si trovi a condividere l’esperienza dell’hospice per un periodo della propria vita, sia esso
volontario o studente tirocinante o collega che viene trasferito in altra struttura.
I quaderni sono a disposizione di chi scrive o disegna, senza limiti o imposizioni, un semplice quaderno
aperto con una penna su di un leggio ha raccolto i vari pensieri:
Sarebbe bello essere nuvole e avere un mondo da visitare fermarsi solo un attimo se c’è noia ripartire (F.
2008)
Mia cara sorellina sono tornata al 3 piano per guardare il corridoio e tutte le cose che hanno colmato i tuoi
ultimi giorni di serenità e che ti hanno fatto compagnia
Ti voglio bene Nonno stai respirando il tuo ultimo respiro ma lo stai facendo con il nostro amor nell’aria
Oggi abbiamo terminato di stare qui in questa struttura che si chiama Hospice di lanzo. Il nostro è stato un
cammino di disperazione e di sofferenza …simo stati “bene” in questi due mesi di sofferenza , grazie a voi
non abbiamo sentito la stanchezza…….(I 2006)
Caro franco sei sempre stato un cuore libero da questa malattia ci ha avvicinati un po’ tutti, ti siamo stati
vicino e ti abbiamo amato tanto….(P 2007)
Nonnino mio adorato, oggi mi hai fatto da istruttore di scuola guida (sulla sedia a rotelle!!!) insegnadomi a
parcheggiare, vedrai grazie ai tuoi unici consigli, prenderò senza troppi sforzi la patente…ti trovo su di
morale mi raccomando continua così….(R. 2004)
….in questi mesi di malattia ho visto il viso di mia mamma cambiare forma: è stato tirato a causa del dolore o
disteso per la sua anemia è stato in carne o avvizzito per la magrezza. In questi momenti in cui gioca con il
tiro alla fune con il respiro la guardo e per la prima volat dopo cinque mesi rivedo la mia mamma nei suoi
occhi blu e in quel naso importante… (T. 2004)
Sulle note di Lucio Dalla ti scrivo… Sei stato un papà con la P maiuscola…non ci sono parole per descrivere
il vuoto che hai lasciato anche se sei mancato solo da due ore…hai costruito una grande famiglia, hai
conquistato molti obiettivi con grande sofferenza…..(L.2010)
E’ arrivata la fine del viaggio, i sentimenti e le emozioni sono tante, forse troppe. …(D. 2011)
In alcuni casi Raccontami qualcosa è stato anche lo strumento che ha permesso la consapevolezza dell
proprio percorso di malattia da parte del paziente, quando egli stesso trovandosi a passare davanti al leggio
incuriosito dal nome Raccontami qualcosa abbia trascorso un po’ di tempo a leggere le pagine. Nel caso
specifico non è stato vissuto in modo negativo da parte del paziente.
In conclusione possiamo affermare che: non soltanto Raccontami qualcosa può essere visto come uno
strumento di supporto alla relazione d’aiuto per l’equipe infatti è anche un occasione per cogliere
maggiormente la sofferenza dei vissuti delle famiglie, in tal senso nel corso del tempo il quaderno si è
sicuramente connotato di molte caratteristiche tipiche della narrazione come valenza terapeutica, così come
testimoniato da alcuni contenuti
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