Riff di chitarra e organo Hammond: tornano gli

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Il video del nuovo singolo
dei Ridillo: “Un Segreto”
di Stefano Di Mario
Non siamo alla Motown, ma poco ci manca e i rimandi affiorano
ovunque, l’armonica di Stevie Wonder, i fiati che ondeggiano
su un groove morbido ma che continua a rotolare, il fischio
che rivela tutto l’amore per Otis Redding, il tutto ad
incorniciare una grande storia fatta di piccole cose. Questo
é il “Segreto” per i 20 anni dei Ridillo, il nuovo singolo
ottimo viatico per lenire le prime malinconie autunnali.
Anche per oggi il “Soul” è stato assai brillante!!! I Ridillo
nascono nel 1991 e proprio quest’anno festeggiano i 20 anni
con l’album “Playboys”, dodici brani inediti più una cover,
“Non è normale” (“It’s not unusual” di Tom Jones).
L’ottavo lavoro dei Ridillo non punta sulla
costo, ma su una grande sicurezza: ritrovare
miscela di funk e soul che, legata all’ironia
italiana, ti fa star bene, regalandoti
sensazione di leggerezza.
novità ad ogni
quella potente
e alla melodia
una piacevole
‘We All Go Back To Where We
Belong’, inedito dei R.E.M.
su Rolling Stone
Part Lies, Part Heart, Part Truth e Part Garbage, il doppio
disco con cui i R.E.M. si congederanno dal loro pubblico,
almeno come band, dopo 21 anni di carriera. Tra le quaranta
canzoni che faranno parte della raccolta, anche tre inediti:
We All Go Back To Where We Belong, A Month Of Saturdays e
Hallelujah. Di queste è ora disponibile in esclusiva sul sito
Rollingstone We All Go Back To Where We Belong.
Grande show dei Negramaro a
Torino
foto e testo: Stefanino Benni
Un tour attesissimo che ieri sera ha toccato anche Torino,
letteralmente in sold out per il ritorno dei Negramaro,
“mentre tutto scorre” si accendono i riflettori e sul palco
compare un astronauta accompagnato dalle immagini dello sbarco
sulla luna, proiettate sui megaschermi che fanno da cornice a
questo maestoso show, due ore e mezza di splendida musica e
spettacolo e la partecipazione dell’attore e regista Rocco
Papaleo.
Un rock graffiante e melodico in cui, tra i brani dell’ultimo
album “Casa 69”, sono stati riproposti anche vecchi successi
come “Nuvole”, “Estate”, “Parlami d’amore”, “Solo 3min”,
“Nuvole e Lenzuola”, “Mentre tutto scorre”, “Via le mani dagli
occhi”, “Cade la pioggia” e tante altre perle di musica.
Il nuovo lavoro dei Negramaro ha anche caratteristiche
internazionali in quanto vede la collaborazione del produttore
David Bottrill (che ha curato la produzione di famosissimi
gruppi Rock come i Muse e i Placebo).
Giuliano Sangiorgi, abile e magico menestrello Rock, con i
suoi Negramaro dal 2003 ha conquistato moltissimi successi
artistici tra i quali ricordiamo il Premio della Critica Radio
& TV alla 55esima edizione del Festival di Sanremo, Premio
rivelazione italiana alla 42^ edizione del Festivalbar, il
Premio Best Performer alla 43ª edizione del Festivalbar e nel
2008 il Premio Lunezia per il valore Musical-Letterario del
brano “Via le mani dagli occhi”.
Una strada di successi e di incontri con artisti molto
importanti come Andrea Bocelli, Jovanotti, Malika Ayane,
Dolores O’Riordan e molti altri ancora, in cui tra sonorità
rock, melodie più romantiche e spunti più elettronici,
raccontano tra suoni e immagini dei disagi sociali e personali
come anche di ballate più passionali, caratteristiche delle
melodie della canzone italiana.
Bellissima serata musicale in cui i Negramaro hanno
sicuramente regalato al loro pubblico un fantastico ritorno
alle scene dopo che il “Casa 69 Tour” era stato sospeso per
diversi mesi, a causa di un delicato intervento alle corde
vocali al quale ha dovuto sottoporsi il cantante Giuliano
Sangiorgi.
Organizzazione LiveNation
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Why
Pink
All’Auditorium
Musica
Floyd?
Parco della
In anteprima nazionale l’ascolto di Wish You Were Here e di
altri brani rimasterizzati della leggendaria band inglese.
Sabato 22 ottobre dalle 10.00 alle
20.00 , Domenica 23 ottobre dalle
10.00 alle 18.00. Ingresso libero.
Anteprima di lusso del nuovo ciclo di “Lezioni d’Ascolto”, il
format che si propone di raccontare – in modo semplice e
discorsivo – il mondo della riproduzione sonora attraverso una
serie di incontri con specialisti del settore che ne
illustrano la storia e i diversi aspetti con ascolti dal vivo,
cercando di approfondire la conoscenza delle tecnologie del
passato e del futuro.
Why Pink Floyd? Un progetto di rimasterizzazione della
leggendaria band inglese condotto a regola d’arte e in grado
di offrire nuove emozioni, grazie ai supporti blu-ray 5.1 e ai
vinili Hi-Grade. Wish You Were Here mixato da James Guthrie,
prima opera completamente rimasterizzata nella collana Why
Pink Floyd, in anteprima nazionale presso lo Spazio Ascolto,
qualche giorno prima del debutto ufficiale che avverrà il 7
Novembre.
Con un sistema estremamente evoluto rispetto a quello
installato presso il mitico “Studio 1” degli Abbey Road
(acustice Bowers & Wilkins e amplificazione Classè per un
totale di 2400 W), potrete seguire non solo Wish You Were
Here, ma anche tutta la restante discografia della mitica rock
band inglese in versione vinile da collezione. Una occasione
unica e imperdibile per poter ascoltare o ri-ascoltare i Pink
Floyd come non lo avete probabilmente mai fatto.
Riff di chitarra e organo
Hammond: tornano gli anni 70
con gli Uriah Heep
foto e testi: Stefanino Benni
Grinta impressionante e grande Rock hanno caratterizzato lo
spettacolare show degli URIAH HEEP ieri sera al Live Musica
Club di Trezzo sull’Adda (MI), letteralmente gremito di
pubblico estasiato
da ritmiche di assoluto gran livello.
La storica band inglese hard & heavy, in primavera ha
pubblicato per i suoi 40 anni il ventitreesimo album dal
titolo ‘Into The Wild’. Uno show in cui oltre a promuovere i
nuovi brani ha riproposto pietre miliari del rock come ad
esempio “The Wizard”, “Free ‘n Easy”, “Easy Livin’”, “July
Morning” e “Bird of Prey” (1971), che sicuramente hanno
anticipato il genere Epic Metal della fine anni ottanta.
Della formazione iniziale del 1970 rimane il mitico
chitarrista Mick Box, tutti gli altri componenti sono cambiati
ripetutamente nel corso degli anni. Il loro successo è
iniziato nel 1971 con la pubblicazione di Salisbury, definita
dalla critica un’opera rock monumentale, successo poi
confermato l’anno successivo con il capolavoro Demons &
Wizards e successivamente anche The Magician’Birthday nel
1972, Uriah Heep Live e Sweet Freedom nel 1973 e infine
Wonderworld nel 1974. Tutti questi album avranno dei
riconoscimenti internazionali.
Organizzazione Shining Production e LiveNation
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Sonic Youth, Gordon e Moore
si separano dopo 27 anni
Così Kim Gordon e Thurston
Moore, dei Sonic Youth, una tra
le più apprezzate noise-rock
band
newyorkesi,
hanno
annunciato la loro separazione
dopo ben 27 anni di matrimonio.
Hanno una figlia, Coco, di
diciassette anni. Porteranno a
termine fino a novembre il tour
con le tappe che erano già state
programmate in Sud America, ma chiedono rispetto e privacy sui
motivi che li hanno condotti a questa decisione.
La sorti della band composta da Kim Gordon, Thurston Moore,
Lee Ranaldo e Steve Shelley sembrano incerte. Il loro ultimo
concerto in Italia si è tenuto all’Alcatraz di Milano il 9
ottobre. Sono considerati esponenti di spicco della “no wave”
e una delle formazioni più influenti degli ultimi venti anni.
Quasi venti album tra i quali ricordiamo il loro primo lavoro
“Sonic Youth”, il doppio album “Daydream Nation”, uscito nel
1988 e considerato dalla stampa il capolavoro assoluto.
L’ultimo album in studio “Rather Ripped” del 2006 e nello
stesso anno il loro album “Daydream Nation” viene inserito
all’interno di The Library of Congress National Recording
Registry, istituzione che documenta la storia dell’America
attraverso la musica, consacrando così definitivamente la
musica della band. “The Eternal” del 2009 è il loro ultimo
lavoro (Matador Records)
Buon compleanno Paul Simon
“Mio padre era il bassista
di famiglia, mia madre era
un ingegnere – nacqui in
una giornata grigia, con
la
musica
nelle
mie
orecchie“. Il figlio del
bassista iniziò a fare
musica durante gli anni
del liceo nel Queens, dove conobbe Art Garfunkel durante una
recita scolastica: era ‘Alice in wonderland’, Art recitava la
parte dello stregatto, lui quella del bianconiglio. Nel 1957
incisero il primo disco, Hey Schoolgirl presentandosi come
Tom&Gerry.
Nel 1964 il primo album, Wednesday Morning 3 a.m. per la
Columbia Records. Arrivò poi The Sound of Silence, la colonna
sonora de Il Laureato, Parsley, Sage, Rosemary and Thyme,
Bookends e Bridge Over Trouble water. Dopo la rottura, il duo
si ritrovò nello storico concerto di Central Park a New York,
nel 1980, e poi ancora in un Tour commemorativo del 2004 – che
ha toccato anche i Fori Imperiali di Roma. E nel frattempo ha
inciso dischi storici da solista come Graceland, One trick
Pony, Hearts and Bones
Oggi Paul Simon compie 70 anni. E può permettersi ancora di
imbracciare la chitarra ed esibirsi in tour o in celebrazioni
davanti a milioni di persone sparse per il mondo.
Auguri, Baby Driver!
Andy
MacFarlane:
dagli
Hormonauts ai The Rock’n’Roll
Kamikazes
di Stefano Di Mario
E’ arrivato il nuovo progetto di Andy MacFarlane (ex leader
degli Hormonauts): The Rock’n’roll Kamikazes. In uscita
l’album d’esordio Tora!Tora!Tora!(Tora!) (Volume!Records).
L’obiettivo dei The Rock’n’roll Kamikazes non può essere che
uno: il Rock’n’roll, suonato toccandone tutte le sfumature e
virando dal wild rock’a’billy al soul di marca Motown, dallo
swing più saltellante allo stomp-blues più sexy ed irriverente
senza mai perdere di vista l’approccio diretto e viscerale
delle origini selvagge dei quattro.
Per chi vuole scatenarsi, fare headbanging e pogare! Disco
consigliatissimo.
Sanremo 2012: con Ambra e
Morandi
trionfa
la
sana
Italia di provincia
di Elena Orlando
Nessun cambio d’abito. Al massimo, di cravatta. Sotto il cielo
stellato dell’Ariston non ci sarà nessun homo novus, semmai l’
eterno ragazzotto di provincia assunto al ruolo di uomo della
Provvidenza, colui che col suo bon ton casereccio e una
semplicità disarmante ha portato l’ultimo festival di Sanremo
ad una media di ascolti di 12 milioni di telespettatori a
puntata e uno share del 50 per cento. Insomma, sarà ancora
lui, Gianni Morandi, a condurre la kermesse canora più
chiacchierata dell’anno. Un evento mediatico tanto criticato
quanto atteso. Chi accompagnerà Morandi? Ambra Angiolini, ex
primadonna di “Non è la Rai”, che non è nuova a questa
esperienza, visto che nell’edizione del 1996, dopo il flop
televisivo di Generazione X su Italia 1, condusse con un filo
di impertinenza e una gran voglia di polemiche fini a se
stesse il Dopofestival insieme a Pippo Baudo. E l’accoppiata
non fu proprio delle migliori. Stavolta però Ambra sarà coconduttrice, nel senso che presenterà il festival insieme a
Morandi. E l’accoppiata, consacrata dalla benedizione di
Gianmarco Mazzi, ancora il direttore artistico. La conferma di
Ambra arriva dopo il gran rifiuto di Federica Pellegrini, in
lizza per Sanremo da settimane, ma che rinuncia per impegni
sportivi di gran lunga più importanti, come le Olimpiadi di
Londra, che inizieranno il 27 luglio. Parola d’ordine e
leitmotiv vero del festival targato Morandi sarà ancora il
gioco di squadra, suggellato dal “restiamo uniti” dell’anno
scorso, recitato come un mantra ad ogni passo, tra una
presentazione e l’altra delle canzoni in gara, e la musica al
centro della scena. E che nessuno gliela rubi. “Perché Sanremo
è innanzitutto il festival della canzone”, dice Morandi col
suo inconfondibile sorriso a 365 denti, due mani giganti e
spirito fanciullesco.
Riflettori puntati come sempre sugli ospiti (si parla già di
un possibile andirivieni) e sui cantanti in
gara.
Mazzi
avrebbe già scomodato Giorgia. E poi sognerebbe Mina,
Celentano, ma anche Vasco e Ligabue (si spera in serate
diverse e lontane, per evitare scazzotta menti vari). Arisa
lancia messaggi nemmeno troppo velati (“se mi vogliono, sono
qui”) e i figliocci artistici di Maria De Filippi, da Emma
Marrone ad Alessandra Amoroso passando per Annalisa Scarrone,
ai quali si vanno ad aggiungere quelli di X Factor (da Noemi a
Marco Mengoni a Giusy Ferreri) su eventuali partecipazioni al
festival lasciano ancora col fiato sospeso.
La macchina mediatica si è già messa in moto, contornata di
fiori sanremesi dall’inconfondibile profumo. Quella delle
polemiche sta già scaldando il motore. Del resto in Italia
esistono poche certezze. Tra queste ci sono gli spaghetti, c’è
il mandolino, la mafia, i luoghi comuni e pure il festival di
Sanremo, lo specchio di un Paese afflitto, piegato, stanco,
lento, impantanato ma pur sempre tradizionalista e un filino,
giusto un filino, puritano. Ecco. Sanremo dovrà garantire
questo: lo spasso provincialotto e scanzonato, apparentemente
bipartisan ma poi in realtà assolutamente filogovernativo e
politicamente corretto. Che sennò la commissione di vigilanza
Rai tuona come fa Giove quando si arrabbia. Poi ci sarà tempo
di dire, magari al bar, “Sanremo? E chi lo guarda!”, quando in
realtà si scopre che almeno per una mezz’ ora buona anche i
più schizzinosi se lo sono visto. Quindi in bocca al lupo a
Morandi, confidando in un cast che faccia da ponte tra passato
e presente, con particolare attenzione ai nuovi talenti ma
anche ai talenti storici, agli evergreen di lusso e alla
musica d’autore (in linea con la vittoria dell’anno scorso di
Roberto Vecchioni) come che deve assolutamente uscire dalla
sua nicchia, arrivare al grande pubblico ed essere a tutti
gli effetti parte integrante di un evento popolare.
Tori Amos: il fotoconcerto di
Milano
Auditorium Parco della Musica, Roma
concerto.
08 10 2011, Tori Amos in
Foto Musacchio & Ianniello / Ufficio Stampa Musica per Roma
Dopo essersi esibita il 7 ottobre
2011, al Teatro degli
Arcimboldi di Milano, stasera 8 ottobre 2011 è la volta
dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Mary Ellen Amos (Tori il suo nome d’arte che in
giapponese vuol dire ‘Uccello’) e il suo di Night of Hunters,
un ambizioso progetto musicale scritto e prodotto interamente
da lei, in cui si cimenta con il repertorio della
musica classica degli ultimi 400 anni e non a caso “Night of
hunters” sarà pubblicato per la Deutsche Grammophone,
etichetta dedita a produzioni accademiche.
Tori Amos, cantante e talentuosa pianista, interpreterà in
musica la storia di una donna abbandonata e della sua
rinascita, rielaborando arie classiche di Schubert, Chopin,
Bach, Satie, Granados, Mendelssohn, Schumman e Debussy. Da
segnalare anche la partecipazione della figlia undicenne
Natashya in quattro episodi di “Night of Hunters” e del
clarinettista della Berlin’s Philarmonic Andreas Ottensamer.
”Ho usato la struttura di un classico ciclo di canzoni per
raccontare una storia moderna”- ha dichiarato la Amos- “La
protagonista è una donna che si trova tra le braci morenti di
una relazione. Nel corso di una notte passa attraverso
un’iniziazione che la porta a reinventarsi, permettendo
all’ascoltatore di seguirla in un viaggio che esplora la
complessa materia musicale e il soggetto emotivo. Uno dei temi
principali esplorati in questo album è quello del cacciatore e
la preda, e di come entrambi esistano all’interno di ognuno di
noi”.
La tracklist:
“Shattering sea”
“Snowblind”
“Battle of trees”
“Fearlessness”
“Cactus practice”
“Star whisperer”
“Job’s coffin”
“Nautical twilight”
“Your ghost”
“Edge of the moon”
“The chase”
“Night of hunters”
“Seven sisters”
“Carry”
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