1 - Prof. Renato Atzeni

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1.6 - I MUSCOLI
Si distinguono tre tipi di muscoli:
1. striati (dello scheletro)
2. cardiaci (del miocardio)
3. lisci (delle viscere).
I muscoli striati, detti anche muscoli scheletrici, corrispondono generalmente ai
muscoli volontari. Sono i muscoli che si attaccano alle ossa tramite i tendini e
consentono tutti i nostri movimenti
Il muscolo cardiaco (o miocardio) è un particolare tipo di muscolo striato che si trova
solo nel cuore e che ha la capacità di contrarsi autonomamente, senza cioè essere
stimolato dal cervello
I muscoli lisci sono muscoli generalmente involontari che permettono il movimento
degli organi interni come intestino, stomaco, vasi sanguigni
Le differenze tra gli uni e gli altri riguardano, oltre la morfologia dei muscoli e il
posto che occupano nell'organismo, la rispettiva funzione.
Un’altra distinzione tra i muscoli è quella relativa alla loro azione sinergica, per cui
avremo muscoli agonisti (che compiono l’azione) e muscoli antagonisti (che la
controllano equilibrandola)
Le cellule muscolari chiamate miofibrille, sono gli elementi contrattili del tessuto
muscolare, costruite a differenza delle altre cellule a forma di fibre, in modo che la
loro contrattilità possa essere più efficiente.
Il muscolo, striato o liscio, è costituito da tante unità di fibre, ognuna delle quali
consta di fibrille più piccole, dette appunto miofibrille, immerse a loro volta nel
citoplasma cellulare chiamato sarcoplasma.
Le fibre organizzate in fasci di fibre primari, secondari e terziari che si contengono
l’un altro, sono protette da varie membrane che dall’esterno verso l’interno si
chiamano perimisio esterno che avvolge il muscolo, perimisio interno che avvolge le
fibre con tessuto connettivo, , epimisio ed endomisio interno
A seconda che si tratti di muscoli lisci o striati si hanno poi, rispettivamente, uno o più
nuclei. Tutta la cellula è rivestita da una membrana detta sarcolemma.
Nelle fibre muscolari si notano i sarcomeri, che sono delle vere e proprie unità
contrattili che vengono messe in moto da una reazione “elettrica” dovuta all’azione del
sistema nervoso che invia segnali caratterizzati da una variazione di potenziale
elettrico.
Questa azione elettrica raggiunge la giunzione neuromuscolare chiamata “placca
motrice che a sua volta scatena tramite una reazione chimica sui filamenti proteici di
astina e miosina un’azione “meccanica” di attrazione tra i due tipi di filamenti causando
un meccanismo di contrazione e quindi di ispessimento ed accorciamento del
sarcomero.
Le miofibrille delle fibre muscolari lisce sono apparentemente omogenee, quelle dei
muscoli striati presentano alternativamente zone distinte di rifrangenza o per meglio
dire, zone chiare e zone scure e ciò si deve alla particolare disposizione dei due
filamenti principali componenti delle miofibrille:
Le zone chiare sono isotrope e vengono indicate con la lettera I.
Nella loro porzione mediana presentano una linea scura birifrangente detta banda Z o
di Krause.
Le bande scure sono anisotrope e vengono indicate con la lettera A.
Nella parte centrale presentano una banda chiara che prende il nome di banda H o di
Hensen. La porzione compresa tra le due bande Z si dice sarcomero. Da questo punto
di vista le miofibrille si possono considerare come una successione di sarcomeri.
Nelle miofibrille di una stessa fibra muscolare le bande chiare e quelle scure si
corrispondono, questo tipo di sistemazione conferisce alle cellule il caratteristico
aspetto di sembrare striate nel senso trasversale .
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