La “Lesione Osteopatica” - Nuova Scuola di Osteopatia

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I “principi dell’Osteopatia” e la
“Disfunzione Osteopatica”
Andrew Taylor Still
Cosa vuol dire osteopatia?
Osteopathy è termine di origine anglosassone ed è
composta da due parole di origine greca:
Osteon: osso, struttura
Pathos: affezione, sofferenza
Potremmo tradurlo con:
“affezioni che coinvolgono la struttura”
Ma in inglese “path” indica la “via”quindi possiamo
attribuire anche un nuovo significato:
“la via della struttura”
“L’osteopatia non ha limiti, non vi
sono che i limiti dell’osteopata”
Nato in Virginia nel 1828, A.T.Still, figlio
di un pastore che praticava la medicina,
si dedicò allo studio dell’anatomia e
dell’ingegneria applicata al corpo umano,
Nel 1856 in seguito ad un’epidemia di meningite
perse tre figli, la medicina tradizionale in quel
caso si rivelò inutile. Nel 1874 definì e cominciò a
praticare l’ Osteopatia fondando a Kirkville nel
1892 l’”American School of Osteopathy.
Morì nel 1917.
“L’osteopata deve sempre provare
ciò che dice con ciò che fa”
Alcuni dei principi di Still:
• Noi pratichiamo l’igiene
• Noi siamo contro l’utilizzo abusivo delle medicine
come agenti curanti.
• Noi siamo contro l’utilizzo abusivo di sieri e
vaccini nel trattamento delle malattie, la natura
fornisce i sui mezzi.
• Noi siamo realisti e sappiamo che in alcuni casi
occorre il trattamento chirurgico
• Per guarire la malattia i segmenti disequilibrati
devono essere portati nella normalità.
E ancora…
• L’osteopatia è la legge dello spirito, della materia
e del movimento
• La Vita è movimento
• La legge dell’arteria è suprema
• L’osteopatia è anatomia, anatomia, anatomia,
sempre anatomia
• La struttura governa la funzione
• L’osteopatia è un’”arte” che si occupa di
determinare e di trattare le disarmonie del corpo
Cos’è una
disfunzione
osteopatica?
• Proviamo a rispondere
insieme!...
"Una disfunzione è una perdita dell'integrità del movimento
di un'articolazione, di un organo, di un viscere...eccetera...
o un stasi liquida in qualche luogo del corpo che trascina
una fibrosi dei tessuti adiacenti”
Una disfunzione osteopatica è
dunque una restrizione del mobilità
tissutale, con un conseguente
disallineamento osseo o fasciale.
Queste
disfunzioni
sono
essenzialmente
e
unicamente
scopribili alla palpazione”
La compressione di un nervo,
acuta o ripetuta e prolungata,
può ledere i vasi endoneurali,
con aumento, della loro
permeabilità e costituzione di
un edema endoneurale
Questo edema.. modifica sia l'equilibrio
ionico dell'endonevrio sia.. il microcircolo
vascolare ..che si modifica in una ischemia
nervosa.. per aumento della pressione
liquorale
endoneurale.
(La
microcircolazione è la frazione del sistema
vascolare che sovraintende gli scambi
nutritivi al livello tessutale)
LA LESIONE OSTEOPATICA
Clinicamente le modifiche
funzionali si traducono in una
perdita
della
funzione
nervosa : -parestesie o
ipoestesie -una ipereccitabilità
del nervo che spiega -dolore e
talvolta delle fascicolazioni
muscolari
L'edema endoneurale, che rallenta la
diffusione di ossigeno producendo una cronica
"cicatrice endoneurale" dirigendosi verso una
fibrosi con limitazione della funzione di
conduzione del nervo con degenerazione
walleriana della parte distale dell'assone
Un’altra definizione:
• Una disfunzione osteopatica è un disordine
Neuro-osteo-muscolare che, per la sua
presenza, provoca, aumenta o mantiene
un’alterazione nella funzione di qualche
tessuto del corpo (J.Marshall Hoag D.O.)
Ciò che gli Osteopati definiscono “disfunzione
osteopatica” è una reazione meccanica e fisiologica
che avviene nelle strutture corporee in risposta a
traumi, stress meccanici sostenuti o ricorrenti,
funzioni viscerali alterate, stress psico-emotivi,
ambientali, in generale a qualsiasi aggressione
subita dal corpo da parte di “stressors” di varia
natura
questa disfunzione è in grado di provocare una
risposta generale adattativa del corpo che, se
inadeguata o troppo prolungata nel tempo,
porterà a distonia o finanche all’esaurimento della
funzionalità del sistema neurovegetativo, quindi
alla perdita parziale o totale della capacità di
risposta, adattamento, sopravvivenza.
Tutto ciò avrà come conseguenza
l’alterazione o l’interruzione del
normale funzionamento integrato del
corpo come struttura, assemblaggio di
sistemi fisiologici, quindi come Insieme
Organico, e sarà causa di alterazioni
dello stato di salute che potranno
andare dal disagio sensoriale, alla
diminuzione di capacità funzionale, al
dolore, fino alla malattia organica.
La disfunzione osteopatica quindi
si instaura quando l’equilibrio
dinamico omeostasico è interrotto
e contemporaneamente ne è
l’elemento espressivo e
riconoscibile ancor prima che vi sia
espressione disfunzionale,
sintomatica od organica.
Queste interruzioni
dell’equilibrio dinamico
omeostasico all’interno
dell’organismo si manifestano
attraverso complessi patterns
lesionali, ognuno con le sue
disfunzioni primarie e
secondarie complementari,
causando alterazioni locali,
regionali, sistemiche
Dal punto di vista clinico,
la
“disfunzione
osteopatica” è l’elemento
funzionale all’interno dei
cambiamenti strutturali e
patologici a tutti i livelli,
muscolo-scheletrico,
viscerale,
psichico,
metabolico,
sia
singolarmente che in
combinazione.
In risposta allo stressor ed ai meccanismi
lesionali saranno possibili vari gradi di
relative
reazioni
tissutali
ed
alterazioni che potranno esitare in
senso evolutivo patologico dalla
semplice fisiologia normale disturbata
(puramente
funzionale)
alla
condizione
patologica
estrema
(elemento funzionale virtualmente
assente e disintegrazione biologica).
Come si manifesta la disfunzione
osteopatica?
La vita è movimento, il movimento è
vita. Per l’osteopata la qualità vitale
dell’organismo, di un sistema, di un
organo, di un tessuto, si esprime in
termini di movimento, dal più ampio
della struttura articolare
all’infinitamente piccolo della
struttura molecolare
Questo movimento a sua volta si esprime
in termini qualitativi di ampiezza, ritmo,
direzione, simmetria, sincronicità,
tensegrità, energia ed esprime quindi la
qualità e capacità vitale e funzionale sia
della struttura presa in considerazione in
senso esclusivo che in relazione
all’influenza reciproca sulle strutture
correlate con essa e tra loro nell’Insieme
Corpo, Mente, Spirito.
La “disfunzione osteopatica” è “movimento alterato in uno o più
dei suoi parametri o elementi specifici”. Quindi compito
dell’Osteopata non è quello di diagnosticare una Malattia, ciò è
compito del Medico e fa parte dell'approccio riduzionistico proprio
della medicina allopatica, bensì riconoscere il pattern lesionale
osteopatico (che è diverso da Persona a Persona e nella stessa
Persona da momento a momento e da seduta a seduta) ed,
attraverso la tecnica manipolativa appropriata, rimuovere gli
ostacoli (le lesioni osteopatiche che si esprimono in quella Persona
ed in quel determinato momento ed oserei dire da Osteopata ad
Osteopata) che impediscono al movimento locale, regionale,
sistemico, di fluire correttamente (quindi alla specifica struttura,
area somatica e Corpo nel suo Insieme), rilanciarne la qualità e
reintegrarlo nell’Insieme in accordo con i Principi fondamentali
dell’Osteopatia: Unità del Corpo, autoregolazione, autoguarigione e
conservazione della salute.
Riassumendo:
I concetti fondamentali dell'osteopatia possono essere così riassunti: la struttura e le funzioni sono
interdipendenti ; ciò significa che la forma di una determinata struttura è direttamente influenzata dalla
funzionalità di quella parte anatomica o degli organi in essa contenuti; tale adattamento è dovuto anche
all'influenza che una alterazione strutturale può avere sulla fascia o sul tessuto connettivale. Tutto ciò provoca
una alterazione della funzionalità organica, ormonale, psicologica e immunologica di tutto il corpo.il corpo va
inteso come unità di funzione; l'attenzione non va mai posta solo sulle regioni in cui il paziente manifesta il
sintomo dolore, perché il sintomo non è che un effetto di una causa che può in alcuni casi essere lontana dal
luogo della manifestazione.
integrità del meccanismo articolare; l'integrità presuppone un movimento libero ed ampio di ciascuna delle sue
parti, necessario per il buon funzionamento del sistema vegetativo autonomo che regola la vasomotricità
(sistema simpatico).il corpo ha la capacità di autoguarirsi; non è il terapeuta che guarisce il paziente, perché il
suo ruolo è quello di mettere il paziente nelle condizioni di riequilibrare una struttura o l'insieme dei sistemi
per ridare al corpo la forza vitale per autoripararsi , ciò significa che il paziente diventa il soggetto del
trattamento.
la regola dell'arteria di Still; per una buona salute è essenziale una buona circolazione, il sistema venoso, arterioso e
nervoso devono adempiere alle loro funzioni ed impedire ogni accumulo.L'idea che il dottor Still aveva della
salute del corpo umano era che questa poteva esistere solo quando tutte le strutture e sistemi lavoravano
insieme nel mordo più armonioso possibile ed in sintonia con la mente e scriveva: "l'osteopatia è la regola del
movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo spirito non possono manifestarsi senza il
movimento; pertanto il movimento è l'espressione della vita".
• “Quando tutte le parti del corpo umano sono
armoniche abbiamo una salute perfetta,
quando non lo sono l’effetto è la malattia.
Quando le parti vengono risistemate la
malattia cede il posto alla salute” A.T. Still
• "se ti sei ammalato chiediti cosa hai fatto per
diventarlo e..non c'è guarigione senza sforzo
mentale e spirituale" Ippocrate
“Quando la lasciamo fare la natura stessa
elimina spontaneamente il disordine là
dove s’è creato. Sono inquietudine ed
impazienza che colgono più o meno tutti
e le cause più frequenti di morte non
sono le malattie bensì i tentativi di rimedi
alle malattie”.
(Molière, “Il malato
immaginario”)
Dott. Paolo Bruniera Fisioterapista,
Osteopata D.O. www.paolobruniera.it
il modello della lesione osteopatica
punto neutro di agio
barriera
anatomica
barriera
elastica
barriera
elastica
mobilità passiva
barriera
fisiologica
punto neutro
patologico
barriera
anatomica
range motorio totale
barriera di mobilità
restrizione attiva
mobilità
attiva
barriera di
restrizione
barriera
fisiologica
perdita di movimento
Omeoresi ed Omeostasi
• Omeostasi : equilibrio
interno del corpo
omeostasi
• Omeoresi: equilibrio del
corpo con l’ambiente
esterno
Dott. Paolo Bruniera Fisioterapista,
Osteopata D.O. www.paolobruniera.it
5 principali sistemi
dell’omeostasi
neuroendocrino
muscolo
scheletrico
psichico
viscerale
neurovegetativo
Dott. Paolo Bruniera Fisioterapista,
Osteopata D.O. www.paolobruniera.it
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