L`APPRENDIMENTO SOCIALE

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L’APPRENDIMENTO SOCIALE
I comportamentisti ci hanno insegnato che gli animali ma anche gli uomini possono imparare in modo
meccanico, associando ad uno stimolo una risposta: pensiamo al caso del piccolo Albert!!
Secondo Watson o Skinner, noi procediamo a caso, per tentativi ed errori. Quando “imbrocchiamo” la
risposta giusta, sappiamo che è giusta solo perché ad essa segue un rinforzo!!!
Ecco perché Watson era convinto di poter plasmare gli uomini a suo piacimento come se essi fossero dei
robot. Ma…..
negli anni ’60, lo psicologo canadese Albert Bandura sperimentò una nuova forma di apprendimento che
egli definì “apprendimento sociale” perché imitare significa imparare dagli altri
Secondo Bandura, “si apprende” attraverso l’imitazione di un modello. Le fasi:
OSSERVAZIONE DEL MODELLO DA IMITARE
RIPRODUZIONE DEI SUOI COMPORTAMENTI ( si tratta di un apprendimento globale, nel senso che,
contrariamente al modello comportamentista, non è necessario scomporre un apprendimento complesso
in apprendi semplici). Da questo punto di vista, gli studi successivi della neuropsicologia chiariranno il
meccanismo dell’apprendimento per imitazione attraverso il ruolo dei neuroni a specchio, neuroni situati
nella neocorteccia che registrano il dato da imitare, consentendo così alla persona di riprodurre i dati
registrati
Anche il ruolo del rinforzo viene inserito in una logica “cognitiva”, cioè non meccanica, perché secondo
Bandura il soggetto che imita non lo fa meccanicamente ma a seguito di una riflessione: il soggetto, cioè,
decide, sceglie il modello da imitare. Il che significa che la scelta di un modello piuttosto che un altro
dipende da una motivazione personale. Ecco allora che PRIMA dell’ OSSERVAZIONE DEL MODELLO DA
IMITARE E DELLA RIPRODUZIONE DEI SUOI COMPORTAMENTI, il soggetto SCEGLIE QUALE MODELLO
SEGUIRE.
Elenchiamo allora le fasi di questo processo cognitivo
1. ELABORAZIONE DI UNA MOTIVAZIONE circa la scelta dell’oggetto da imitare: si può decidere di
imitare un dato modello per due motivi fondamentali
a. l’altro significativo: imito, ad esempio, mio padre perché per me è una figura molto importante
b. rinforzo vicario: imito, ad esempio, un mio amico perché vedo che lui è un tipo che riscuote
successo! Allora penso: se riscuote successo comportandosi, ad esempio da bullo, faccio il bullo
anch’io.
In questo caso, il rinforzo, cioè la gratificazione, non “cade su di me” ma su qualcun altro.
Per questo, si dice che il rinforzo è vicario. Vicario significa “sostituto”, perché fa le veci,
sostituisce il rinforzo classico che il comportamentismo operante ci ha insegnato, quello che “cade
su di noi”, cioè quello che riguarda direttamente noi
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2. IDENTIFICAZIONE DEL MODELLO DA IMITARE
3. OSSERVAZIONE DEL MODELLO PRESCELTO
4. RIPRODUZIONE DEI SUOI COMPORTAMENTI
Prova a riflettere sull’utilizzo dell’apprendimento sociale da parte di un educatore nelle situazioni
seguenti
A. In una scuola dell’infanzia situata in un quartiere “socialmente a rischio”, la maestra non perde
occasione di usare maniere gentili con tutti. Dicono di lei che ha una pazienza sovrumana!!!
Sa sempre trovare le parole adatte per convincere i bimbi a comportarsi correttamente, cerca in
ogni modo di aiutare le famiglie a dialogare con i loro figli evitando litigi e incomprensioni, a
volte si fa intermediaria tra una famiglia indigente e i servizi sociali del paese per la richiesta di
un sussidio economico. Con il tempo, i bambini si sono affezionati a lei e il clima in classe è sereno
e di collaborazione
Domande:
1. Ritieni che i bambini abbiano imparato qualcosa dalla loro maestra?
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2. Si può parlare di apprendimento sociale? Perché?
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3. Quale può essere la motivazione?
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4. La motivazione di quei bambini è un esempio di imitazione da “rinforzo vicario” o imitazione di
qualcuno che rappresenta per loro una persona significativa?
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B. In una scuola superiore di Milano, uno studente di nome Francesco, per protesta, decide di
manomettere le condutture dell’acqua dei bagni, provocando un allagamento che dal primo
piano invade lo scantinato. In questo, ha il pieno appoggio dei compagni. All’indomani
dall’accaduto, però, il preside individua il colpevole e lo punisce costringendolo a pagare i danni
per un costo che si aggira intorno ai mille euro. Inoltre, lo obbliga ad impegnare tutto il suo
tempo libero a scrostare i muri, imbiancare, pulire…
E i compagni? Beh, impauriti….. ne prendono le distanze!!!
Domande:
1. Quale motivazione ha indotto i compagni ad “abbandonare” il colpevole?
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2. Si può parlare di abbandono d’imitazione del comportamento di Francesco dovuto ad un rinforzo
vicario?
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3. Quale proverbio famoso ti viene in mente a questo proposito?
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Possiamo concludere che i compagni abbiano agito per effetto di un rinforzo vicario inibitorio
Questo tipo di rinforzo porta una persona a pensare che se un dato comportamento ha un effetto punitivo,
imitando quello stesso comportamento, l’effetto punitivo ricadrebbe su se stesso, pertanto lo evita
La parola “inibitorio” deriva da “inibire” che significa impedire
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