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BILANCIO DELLE COMPETENZE
Prof. Sabino LABARILE C520 - Tutor Prof. Marco BARRATTA C500
AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO (Didattica)
Individuare con chiarezza le competenze (profili, traguardi, ecc.) che gli allievi devono conseguire
Strutturare l’azione di insegnamento, impostando una relazione coerente tra ciò che gli allievi
conoscono già e un percorso didattico caratterizzato da obiettivi, attività, mediatori e valutazione
Attivare gli alunni nel costruire conoscenze individualmente e in gruppo attraverso la definizione di
attività “in situazione” aperte e sfidanti che richiedano ricerca, soluzione di problemi, costruzione di
progetti
Una prima parte del mio lavoro la dedico all’osservazione del gruppo classe. Questa attività di monitoraggio
mi consente di raccogliere più informazioni possibili per poi tradurle in termini di strategie da adottare nel
corso dell’anno. Una valutazione differenziata è estremamente importante per il docente e conoscere il
percorso di studi intrapreso dagli alunni nonchè di estrazione sociale è di forte agevolazione. Nella mia
esperienza lavorativa mi sono trovato a lavorare sia in istituti professionale alberghieri che tecnici del
turismo e in entrambi i casi ho trovato di grande aiuto sia il rapporto diretto con i colleghi curriculari sia
l’interazione con altri docenti anche di sostegno.
Per quanto riguarda la valutazione degli alunni ritengo che sia uno dei compiti più ardui della professione
insegnante e che sia fondamentale ai fini del successo scolastico di ogni singolo alunno. Nella prospettiva di
un curricolo verticale, penso che la valutazione debba tendere a formare ogni alunno in modo che egli
possa non appropriarsi di competenze, bensì padroneggiare le proprie conoscenze in vista di un percorso
futuro lineare ed equilibrato. Svolgo questo compito in maniera scrupolosa poiché nutro per esso un sacro
rispetto. Tendo a coinvolgere gli alunni nel processo valutativo, sia esortandoli ad un’autovalutazione
continua, sia mostrando loro i progressi fatti e le piccole vittorie conseguite abbattendo difficoltà che
sembravano insormontabili. Credo infatti molto nella gratificazione per il raggiungimento
dell’indispensabile autostima.
Cerco di affrontare il processo valutativo anche collegialmente e in un clima di confronto continuo e,
quando l’ambiente di lavoro lo consente, di lavorare a classi aperte e di intrecciare tra di loro le varie
discipline, al fine di implementare la curiosità degli alunni e staccarli da un sapere a volte stagnante.
c) Coinvolgere gli studenti nel loro apprendimento e nel loro lavoro
Costruire ambienti di apprendimento capaci di sollecitare partecipazione, curiosità, motivazione e
impegno degli allievi
Sviluppare la cooperazione fra gli studenti e le forme di mutuo insegnamento
Nell'ambito dell'approccio all'alunno il tipo di didattica che prediligo per la valenza metodologica è senza
dubbio quella “laboratoriale” data anche dalla materia che insegno. Essa si realizza a volte anche senza
bisogno di essere fisicamente in un laboratorio ma concependo quest'ultimo come uno spazio mentale che
favorisca la centralità dello studente e che realizzi in questo ambito la sintesi tra sapere e fare
sperimentando in situazione. I ragazzi sono naturalmente portati alla cooperazione ed alla condivisione, per
cui per loro è spesso molto più semplice apprendere e lavorare in gruppi, nei quali ognuno di loro trova
presto la propria identità in relazione al compito affidatogli. La distribuzione dei compiti all’interno di ogni
gruppo, la sana competizione che nasce tra i diversi gruppi, sono tutti fattori che possono rendere ogni
lezione costruttiva ed interessante. Con una didattica così intesa l'apprendimento è significativo e avviene
per scoperta, attraverso l'elaborazione del significato di una data esperienza contenutistica. La tecnica
laboratoriale favorisce il processo di apprendimento cooperativo ed ha una valenza significativa sia
nell'ambito della didattica comune che in quello della didattica “speciale” in presenza, cioè, di alunni DSA o
BES ad esempio, in quanto stimola una percezione dell'apprendimento come qualcosa di più accessibile
grazie all'ausilio del gruppo o del singolo compagno. Per poter preparare ed offrire una didattica così intesa,
cerco di essere attento ed informato sugli interessi mutevoli dei ragazzi per trovare poi una chiave di
comunicazione con loro.
II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE SCOLASTICA (Organizzazione)
d) Lavorare in gruppo tra insegnanti
Partecipare a gruppi di lavoro tra insegnanti, condurre riunioni, fare sintesi
Proporre elementi di innovazione didattica da sperimentare
E' senza dubbio questa l'area delle competenze che mi propongo e spero di migliorare nel corso di
quest'anno di formazione ma anche e soprattutto negli anni a venire come docente di ruolo della scuola
pubblica statale. La mobilità professionale di questi anni che precedono la mia immissione in ruolo non mi
ha permesso di poter entrare a far parte come partecipante e collaboratore di molti progetti educativi e
formativi degli istituti scolastiche in cui ho operato. La famigerata “continuità” è mancata sia a livello
didattico e nel lavoro con le classi, sia a livello professionale e personale. Per un docente è determinante
stabilire un buon rapporto con i colleghi, sia dal punto di vista professionale, sia da quello personale.
Ritengo infatti che riuscire a creare questo tipo di relazioni sia un aspetto davvero essenziale nella nostra
professione. Devo dire che sono stata fortunato, poiché i colleghi mi hanno ben accolto fin dal primo
istante. In particolar modo sono riuscito a creare un rapporto di particolare fiducia e sintonia con i miei
colleghi di dipartimento, con cui la condivisione di aspetti etici e un sostanziale accordo sui diversi aspetti
educativi, hanno contribuito alla programmazione concorde degli obiettivi di indirizzo e anche educativi
(riguardante soprattutto il rispetto delle regole e la gestione della classe).
e) Partecipare alla gestione della scuola
Impegnarsi negli interventi di miglioramento dell’organizzazione scolastica.
Le relazioni tra le parti coinvolte nelle istituzioni scolastiche sono spesso complicate: da quella con la classe
e i singoli alunni, a quella coi loro genitori, con i colleghi e con il DS. Una chiave di lettura per superare
queste barriere è offrirsi come docente “ascoltatore attivo” e cercare innanzitutto la comunicazione con gli
alunni. Questo collegamento/punto di incontro costituisce una delle caratteristiche più salienti della nostra
professionalità. Questo “farci rete” permette a noi docenti di costruire giorno dopo giorno un ambiente di
lavoro ed un agito stimolante e proficuo.
f) Informare e coinvolgere i genitori
Coinvolgere i genitori nella vita della scuola
Il rapporto tra genitori ed insegnanti è un altro degli aspetti che prediligo nello svolgimento del mio lavoro.
Dichiarata la mia assoluta disponibilità, cerco di far loro intendere che siamo alleati nella costruzione di un
progetto che è la crescita professionale dei loro figli e che è necessario che i ragazzi percepiscano questa
nostra alleanza basata sulla stima reciproca. Il confronto in un dialogo aperto e sempre corretto serve
anche a superare momenti di distonìa.
III. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE
(Professionalità)
g) Affrontare i doveri e i problemi etici della professione
Rispettare regole, ruoli e impegni assunti all’interno del proprio contesto professionale
Ispirare la propria azione a principi di lealtà, collaborazione, reciproca fiducia tra le diverse
componenti
Contribuire al superamento di pregiudizi e discriminazioni di natura sociale, culturale o religiosa
Per un docente è determinante stabilire un buon rapporto con i colleghi, sia dal punto di vista
professionale, sia da quello personale. Ritengo infatti che riuscire a creare questo tipo di relazioni sia un
aspetto davvero essenziale nella nostra professione. La mia formazione è legata indissolubilmente al
confronto con culture “altre”, con paesi e abitudini diversi dal nostro, con lingue depositarie di
cambiamenti secolari e ancora in atto. Situazioni di natura discriminante si riscontrano spesso in ogni
ambiente lavorativo, nostro malgrado, ma credo stia proprio nella nostra capacità di superarle una delle
sfide che dobbiamo affrontare. Tendo a valorizzare e ad esaltare ogni forma di diversità ed a far sì che ogni
incontro con essa possa diventare fonte di arricchimento. Nel rispetto del contesto professionale in cui
opero e tenendo chiari i ruoli che mi competono e informandomi su quelli a me sconosciuti, cerco di
rispettare sempre l'altro, a partire dall'alunno e fino al prezioso collaboratore scolastico. Ritengo opportuno
presentarsi, come cerco di fare già da ora nel mio piccolo, come un docente “dialogante” riuscendo a
proiettare un'immagine positiva della mia persona, del mio ruolo, e quindi della scuola che per sua natura
accoglie il diverso (sociale, culturale, religioso) e ne fa una risorsa per crescere.
h) Servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative
Utilizzare efficacemente le tecnologie per ricercare informazioni
Una delle caratteristiche fondamentali per essere docente oggi è quella di essere “un docente digitale”:
fondamentale è la conoscenza dei nuovi strumenti informatici, strumenti che permettono di acquisire
informazioni e stabilire contatti con gli altri professionisti che si trovano sul territorio regionale e nazionale.
La presenza della LIM in classe ha facilitato l’integrazione delle risorse da utilizzare durante la lezione, in
particolar modo delle immagini, ho utilizzato contenuti interattivi che mi hanno aiutato ad sviluppare e
consolidare i concetti affrontati. La LIM e le risorse digitali sono strumenti di facile uso per ridurre la
differenza tra concetti astratti e problematiche reali e la lezione diventa un laboratorio per la cocostruzione di conoscenze.
Avendo classi molto vivace, spesso mi sono trovato a dover gestire conflitti relazionali tra alunni: litigi e
discussioni in cui cercano di emergere i caratteri più forti a discapito dei più tranquilli. In questi momenti ho
sempre cercato di trasmettere loro quei principi sociali necessari per una buona convivenza, evidenziando
la necessità del dialogo per un confronto sereno tra pari. Ovviamente questo è un percorso lungo e
laborioso e i cui risultati non sono sempre riscontrabili nell'immediato presente ma, spesso, si possono
rilevare solo nel tempo.
i) Curare la propria formazione continua
Reinvestire, nelle pratiche, i risultati dell’analisi e della riflessione sull’agito
Essere coinvolto in attività di ricerca didattica, anche in forma collaborativa
Le Indicazioni Nazionali indicano due obiettivi di fondo nella progettualità della scuola:
–
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità
del suo percorso individuale...
–
La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto
della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e
delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.
Dunque, nella mia formazione, mi piacerebbe approfondire alcune metodologie per affrontare le diversità,
per rendere più funzionale la mia azione di insegnamento e creare esperienze di apprendimento
significative e coinvolgenti, a cui gli alunni possano attingere anche nella loro vita quotidiana.
Inoltre penso sia importante, per noi, saper lavorare in gruppo, e ne ho avuto ancor più consapevolezza in
questo periodo di formazione durante il quale è stato importantissimo per me condividere, con altre
colleghi neo-assunti, dubbi e incertezze sul nuovo percorso. Spesso invece siamo chiusi nel nostro "piccolo
mondo" e mal volentieri accettiamo il doverci confrontare con gli altri sul nostro operato. Ci fa paura il
dover ammettere la possibilità di un errore nel nostro lavoro, quindi evitiamo le occasioni in cui ciò può
accadere, pertanto mi piacerebbe poter affrontare più momenti di condivisione con i colleghi, soprattutto
con coloro che hanno maggiore esperienza di me.
Ripensando, infatti, al mio percorso e alle persone che ho incontrato riconosco di aver attinto tanto dai loro
consigli e soprattutto dall'osservazione delle loro metodologie d'insegnamento.
Inoltre, mi piacerebbe sviluppare anche altre competenze, magari relative alla gestione della scuola, perchè
essendo stata precario, in questi anni non ho mai avuto la possibilità di poterlo fare.
Ma la cosa più importante che mi prefiggo di perseguire è quella di curare la mia formazione come docente.
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