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Ufficio Stampa
42 a.16
Verona, 18 aprile 2016
Comunicato stampa
Cancro del pancreas: ricercatori italiani dimostrano l’attività di una nuova terapia
per il trattamento dei pazienti con malattia in stadio avanzato
I risultati della sperimentazione presentati il 18 aprile al meeting
dell’American Association for Cancer Research di New Orleans
Un gruppo internazionale di scienziati guidati da Davide Melisi, ricercatore di Oncologia medica
dell’Università di Verona ha identificato una nuova strategia terapeutica per il trattamento dei pazienti
affetti da cancro del pancreas in stadio avanzato. Gli scienziati hanno dimostrato che galunisertib,
farmaco prodotto dalla Lilly di Indianapolis, Usa è in grado di inibire l’attività del TGFβ, uno dei
fattori principali di crescita e diffusione della malattia. Il nuovo farmaco in aggiunta a una
chemioterapia standard con gemcitabina, comunemente impiegata contro questa patologia, può infatti
aumentare in maniera statisticamente significativa la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera
da progressione dalla malattia i pazienti affetti da cancro del pancreas avanzato con un profilo di
tossicità molto favorevole. I risultati della sperimentazione clinica con galunisertib sono stati presentati
il 18 aprile al meeting annuale dell’American Association for Cancer Research, il più importante
congresso mondiale per la ricerca sul cancro che si tiene in questi giorni a New Orleans.
“Il cancro del pancreas - ha dichiarato Melisi - è una delle neoplasie umane più letali e meno esplorate.
La prognosi severa dei nostri pazienti è fondamentalmente legata ai fenomeni di metastatizzazione
precoce durante lo sviluppo di questa malattia che sono responsabili dell’esordio già avanzato della
maggior parte dei casi, dell’aggressività intrinseca di questa malattia, e, soprattutto, dall’efficacia
limitata dei trattamenti correnti con farmaci chemioterapici classici. Per questo negli ultimi anni, ci
siamo concentrati nello studio del ruolo dei diversi segnali indotti dal TGFβ che sono la ragione della
particolare resistenza del cancro del pancreas ai diversi farmaci chemioterapici classici in diversi
modelli preclinici”.
Area Comunicazione | Responsabile Tiziana Cavallo
Via dell’Artigliere, 8 - 37126, Verona
P. IVA 01541040232 | C.F. 93009870234
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La sperimentazione clinica internazionale, multicentrica, è stata condotta a Verona nel Centro di
Ricerche Cliniche, Crc, dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, per valutare l’efficacia e la
tollerabilità del trattamento con gemcitabina in combinazione con il nuovo farmaco in 156 pazienti
affetti da cancro del pancreas avanzato. In particolare 104 di loro sono stati trattati con gemcitabina in
combinazione a galunisertib, gli altri 52 con gemcitabina e placebo. I risultati della sperimentazione
clinica hanno evidenziato un aumento della sopravvivenza globale e un ritardo nella progressione della
malattia per pazienti trattati con gemcitabina e galunisertib.
“Questi risultati - ha spiegato Melisi - rappresentano un segnale di attività per questa nuova strategia
terapeutica. Il prossimo passo ci vedrà impegnati nel confermare la sua efficacia in uno studio più
ampio detto di fase tre. Il prossimo futuro ci vedrà impegnati nella ricerca di biomarcatori che possano
indicarci quali pazienti potranno beneficiare in misura maggiore di galunisertib e nell’identificazione
dei farmaci migliori per terapie di combinazione con galunisertib, soprattutto esplorando tra i più
moderni chemioterapici nanotecnologici e i farmaci immunoterapici”.
Davide Melisi è ricercatore universitario nella Sezione di Oncologia medica dell’Università di Verona
diretta dal Prof. Giampaolo Tortora, è il responsabile dell’unità di ricerca di Oncologia molecolare e
clinica dell’apparato digerente del Lurm, laboratorio di ricerca di ateneo, e partecipa come oncologo
medico all’Istituto del Pancreas scaligero, diretto dal Prof. Claudio Bassi, team multidisciplinare per la
diagnosi, il trattamento e la ricerca sulle patologie pancreatiche. Collabora, inoltre, con il centro di
sperimentazioni cliniche di fase precoce, Crc.
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