Vanessa Beecroft

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Workshop Artfellowship
Gaia Meris
Vanessa Beecroft
VB62/Spasimo Palermo, 2008
Still da video
Dvd video projection- Video/suono/colore
Musiche:
Fratres par otto violoncelli- compositore: Arvo Pärt
Cantus in memory of Benjamin Britten per orchestra d'archi e campana- compositore: Arvo Pärt
Fratres per violoncello e piano- compositore: Arvo Pärt
Durata: 26' 25''
Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
Vanessa Beecroft è un'artista genovese che esprime la propria creatività tramite performances ed
exhibitions. Tra le sue creazioni vi è la performance VB62 realizzata a Palermo nel 2008. La scena
prende vita nell'abside della chiesa di Santa Maria dello Spasimo, un luogo sacro, che richiama la
manifestazione del divino. In questo spazio sono dislocate, tra tredici calchi in gesso, venti modelle,
in modo che l'immagine finale richiami quella di un orologio. Le modelle sono nude e dipinte di un
bianco tale da farle sembrare delle statue e la scelta non è casuale. Durante la performance le modelle
accennano leggeri movimenti, ruotano il capo, si accovacciano, camminano e questa loro capacità le
distingue dalle statue ovviamente immobili, eteree, che sembrano delle modelle dormienti. Si riflette
allora sulla differenza tra l'essere una statua e l'essere una persona, ossia sulla differenza tra ciò che è
vivo e ciò che non lo è, un aspetto che oggi facciamo fatica a distinguere (film “Her” di Spike Jonze).
Uno dei particolari degni di nota in questa realizzazione, è la capacità dell'artista di rievocare tutta
l'arte classica di Palermo. Vanessa Beecroft è stata in grado di donare alla performance VB62 un
grandissimo potere evocativo, modellando la propria opera moderna in modo da creare un forte
richiamo al passato. Ha avuto quindi il potere di unire le arti che fanno parte della tradizione
palermitana, dalla pittura alla scultura.
Come per definizione, in una performance nulla è casuale. La sua realizzazione è studiata nei minimi
dettagli ed è come se avesse luogo una rappresentazione teatrale. Le modelle vengono scelte in modo
molto selettivo dall'artista: rappresenteranno gli strumenti per la sua rappresentazione artistica ed in
quanto tali devono avere delle caratteristiche ben specifiche. In oltre, se si osservano le modelle come
degli strumenti di cui l'artista si è servita per comunicare un messaggio, idealmente si potrebbe
proporre un paragone a livello storico con il ruolo dell'operaio nel contesto della fabbrica Taylorfordista: il lavoratore non era considerato a livello umano, per i suoi valori o le sue qualità, ma come
un mero strumento di lavoro il cui scopo era la produzione.
Università degli studi di Bergamo
Sociologia dell'organizzazione (cod. 92066)
Workshop Artfellowship
Gaia Meris
Chi partecipa alla performance sceglie liberamente di presentarsi a dei casting, ma una volta stipulato
un patto di lavoro ci si impegna a rispettare il volere dell'artista e ad eseguire ogni sua indicazione.
La modella o l'attore accettano di obbedire a determinati ordini in nome di uno scopo finale che, in
questo caso, è identificato dal comune desiderio di realizzare un'opera e dalla comune passione per
l'arte. L'idea che gli individui accettino di essere comandati in nome di uno scopo ricorda ciò che
Thomas Hobbes presuppone per la realizzazione di uno stato: l'uomo è per natura egoista, ma per la
propria salvezza è disposto ad accettare un individuo che lo comandi, purché rispetti il bene comune
e i diritti di chi gli affida quel potere. In altri contesti l'idea che l'artista usi delle persone per la
realizzazione delle sue opere, potrebbe apparire moralmente sconveniente o ingiusta. Prendiamo
come esempio Santiago Serra: un artista che faceva leva sul bisogno delle persone povere e affamate
per indurle ad accettare di partecipare a determinate prestazioni artistiche (come farsi tatuare) in
cambio di un compenso.
Un aspetto importante dell'opera è che essendo una performance non rimarrà traccia di questa se non
nella memoria degli spettatori o tramite fotocamere, videocamere.
Università degli studi di Bergamo
Sociologia dell'organizzazione (cod. 92066)
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