www.santaeufemia.it Notiziario Missionario Settembre 2013 nr.1

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www.santaeufemia.it Notiziario Missionario Settembre 2013 nr.1
.....Che siano una sola cosa perché il mondo veda, ….
Che siano un solo amore perché il mondo creda....
Le Intenzioni affidate da Benedetto XVI° all'Apostolato della preghiera per il mese di
Settembre
Generale: Perché gli uomini del nostro tempo, spesso sommersi dal rumore, riscoprano il
valore del silenzio e sappiano ascoltare la voce di Dio e dei fratelli.
Missionaria: Perché i cristiani che soffrono la persecuzione in numerose regioni del mondo
possano essere, con la loro testimonianza, profeti dell’amore di Cristo.
ASIA/INDIA - Karnataka, nuove violenze anticristiane. Sajan George: Libertà religiosa non è negoziabile
Il leader cristiano condanna tre nuovi attacchi avvenuti nel solo mese di agosto.
Nonostante il cambio di leadership al governo, l’influenza del Bharatiya Janata Party (Bjp,
ultranazionalisti indù) si sente ancora e provoca episodi di violenza e boicottaggio per la
minoranza cristiana.
Nei giorni scorsi, mentre il Pastore cristiano protestante Paramajyothi, 28 anni, era nella
sua chiesa e celebrava una liturgia con circa 60 fedeli, alcuni estremisti indù hanno fatto
irruzione nell’assemblea, trascinandolo fuori dalla chiesa, denudandolo e percuotendolo
con violenza, provocandoli ferite e fratture.
Un altro episodio di violenza riguarda il 55enne Somashekar, in passato indù, oggi cristiano
con moglie e 7 figli, si è fatto evangelizzatore del suo villaggio dove vivono altre 30 famiglie della sua stessa etnia, non
cristiane, inviandole a partecipare a una celebrazione cristiana. Nel scorse settimane, mentre era in visita da un vicino
di casa, in compagnia di sua moglie, all’improvviso 50 radicali indù li hanno attaccati, portandoli fuori dall’abitazione
con la forza,
e malmenandoli
per acostringerli
a riconvertirsi
all'induismo.
Hanno
ancheinsultandoli
detto loro che,
se continuavano
essere cristiani,
dovevano
lasciare il villaggio. Gli estremisti, inoltre,
Il terzo caso segnalato a Fides riguarda una donna del distretto di Chikmagalur, sempre in Karnataka. Si tratta di una
vedova 42enne con una figlia di 22 anni, un’umile donna che lavora a giornata. Anche lei in passato era di religione
indù, si è convertita al cristianesimo tre anni fa, e con lei sua figlia. Oggi partecipa alle liturgie e alla preghiera, condivide
il Vangelo, aiuta le persone in difficoltà. Dieci giorni fa un gruppo di radicali indù è entrato con la forza in casa sua,
chiedendo chi le avesse dato il permesso di predicare la fede cristiana. Madre e figlia sono state trascinate al vicino
tempio indù dai fanatici, che hanno ordinato loro di riconvertirsi all'induismo. Al rifiuto, sono state selvaggiamente
picchiate e la loro casa è stata saccheggiata e distrutta.
(Asianews.it/AgenziaFides)
digiuno.DIE’PADRE
una forma
di partecipazione,
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forzadiimportante
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il nostro
benessere per
spirituale
LAIlPAROLA
GHEDDO
: Il digiuno. E’ una
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partecipazione,
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passeggiata,
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sacrificio:
significa
saltare
un
pasto
o
non
mangiare
per
tutto
il
giorno
(questo
ci
rende
più
forti,
non
piùpiù
sacrificio: significa saltare un pasto o non mangiare per tutto il giorno (questo ci rende più forti,
non
deboli!); oppure rinunziare alla televisione per un giorno intero; c’è anche il “digiuno della lingua”, rinunziare a
deboli!); oppure rinunziare alla televisione per un giorno intero; c’è anche il “digiuno della lingua”,
chiacchiere inutili, al gossip quotidiano, ecc. Insomma, qualcosa che morda nella nostra carne viva, per renderci
rinunziare
chiacchiere
inutili,ma
al gossip
quotidiano,
ecc. Insomma,
qualcosa
nostra
partecipi,
nonasolo
emotivamente,
fisicamente,
alle sofferenze
del popolo
siriano.che
Noi morda
credentinella
sappiamo
che Gesù
è carne
morto viva,
in Croce
salvarci.
Noi accettiamo
unaemotivamente,
piccola Croce di rinunzia
per dare una
ai nostri
e sorelle
perper
renderci
partecipi,
non solo
ma fisicamente,
allemano
sofferenze
delfratelli
popolo
siriani.
siriano. Noi credenti sappiamo che Gesù è morto in Croce per salvarci. Noi accettiamo una piccola Croce
di rinunzia per dare una mano ai nostri fratelli e sorelle siriane
(Missonline.org/Blog di Padre Gheddo)
ASIA/BUTHAN - Da imprenditore a primo sacerdote del Bhutan, grazie all’incontro con Madre Teresa
Scoprire la propria vocazione al sacerdozio a bordo di un aereo, seduto accanto a Madre
Teresa di Calcutta: è la storia di padre Kinley Tshering sj, l'unico sacerdote cattolico
bhutanese. Nato da una devota famiglia buddista, da giovane studia per diventare un
imprenditore, ma di nascosto si converte e coltiva dentro di sé il suo amore per Cristo.
Una fede sofferta, come racconta lui stesso ad AsiaNews: "Sentivo un'inquietudine
dentro di me, avevo sempre desiderato - e mi sentivo chiamato - consacrare la mia vita a
Cristo come sacerdote. Però i miei studi professionali, le pressioni familiari e il mio stesso
stile di vita non mi aiutavano a prendere una decisione definitiva". Sarà un incontro
causale con la beata, nel 1986, a spingerlo ad accettare ciò che sente dentro. "Tu hai
una vocazione - gli dice Madre Teresa -, sii generoso con Dio e Lui sarà generoso con
te".
(AsiaNews.it)
ASIA/SIRIA - Il Patriarca melkita: appello per salvare Maaloula, luogo sacro per i siriani
La croce che svettava sulla cupola monastero dei santi Sergio e Bacco non c’è più.
L’hanno rimossa i gruppi armati, della galassia jihadista, che mercoledì 4 settembre
hanno attaccato e invaso Maaloula, il piccolo villaggio cristiano a Nord di Damasco,
luogo sacro per tutti i siriani, dove ancora si parla l’aramaico, la lingua originaria di
Gesù. Anche la Chiesa di San Leonzio e quella dei Santi Cosma e Damiano sono
state colpite. Come appreso da Fides, i gruppi armati, che da tre mesi erano
appostati sulla collina che domina il villaggio, sono scesi e hanno attaccato il posto
di blocco militare all’ingresso del villaggio, uccidendo i soldati che erano lì. Poi sono
entrati nel villaggio e hanno sparato sulle case, ferendo tre civili.
L’80% della popolazione del villaggio, terrorizzata, è fuggita a Damasco. I gruppi armati ora sono asserragliati nel
villaggio, formato da case costruire sulle rocce. E qualsiasi azione di forza per stanarli potrebbe significare la
distruzione del posto”, nota con preoccupazione il Patriarca. Gregorio III aggiunge: “Da due anni e mezzo portiamo la
croce, siamo pellegrini in un via Crucis. L’attacco a Maaloula è una ferita profonda, è una vetta della nostra sofferenza,
per il valore storico, culturale e spirituale che il luogo ha per tutti i siriani”.
(Agenzia fides)
MEDIO ORIENTE/SIRIA - il grido dei cristiani contro i missili
Accanto alle parole pronunciate dal Papa all’Angelus di Domenica scorsa ci sono
anche altre voci che vogliamo rilanciare: quelle dalla Siria di tante persone e
comunità cristiane che vivono accanto alla gente semplice, quella che più di ogni
altra paga le conseguenze di questa guerra. È il caso ad esempio delle suore
trappiste (cinque italiane ed una belga) del monastero di A' Zeir.
«Guardiamo la gente attorno a noi - scrivono
- i nostri operai che sono venuti a lavorare tutti
come sospesi, attoniti : "hanno deciso di attaccarci". Oggi siamo andate a Tartous....
sentivamo la rabbia, l'impotenza, l'incapacità di formulare un senso a tutto questo : la
gente cerca di lavorare, come può, di vivere normalmente. (...) E pensi che domani
hanno deciso di bombardarci.. Così. Perché " è ora di fare qualcosa", così si legge nelle
dichiarazioni degli uomini importanti, che domani berranno il loro thé guardando alla
televisione l'efficacia del loro intervento umanitario... Domani ci faranno respirare i gas
tossici dei depositi colpiti, per punirci dei gas che già abbiamo respirato?» e
Suor Houda Fadoul, responsabile della comunità femminile di Deir Mar Musa, ha
aggiunto: «Non possiamo accettare o apprezzare un intervento armato di potenze
straniere. Continuiamo nella nostra missione che è quella di alzare a Dio un culto
spirituale, soprattutto per educare i giovani al dialogo e alla pace. Crediamo che
oggi, anche in questo acerrimo conflitto, la preghiera resti un mezzo potente per
resistere al male ed è l'unico strumento che alimenta la speranza».
(Missionline.org)
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell`arte della guerra.
Isaia 2, 4.
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