laglobalizzazione uniforma lalingua e modifica leparole

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IL CAFFÈ 29 settembre 2013
‘
TRA
VIRGOLETTE
La società
La lingua che cambia
lenewentry
ROTTAMATORE
Chi si propone di eliminare
(politicamente) dirigenti antiquati
EUROSTRESS
LUDOPATIA
Dipendenza patologica
da giochi d’azzardo
o lotterie a premi
SHORTINO
Bicchierino di bevanda
molto alcolica
Utilizzato per stress
positivo, come reazione a
una stimolazione esterna
favorevole al soggetto
ARCHEOTURISMO
Settore del
turismo diretto
principalmente
verso i siti
archeologici
Più di 1500 new entry
nello Zingarelli 2014.
Specchio fedele di una
società sempre più veloce,
totalmente digitalizzata
e in continua evoluzione
VIDEOINTERVISTA
Intervista registrata
per video o rete
NOSTRO SERVIZIO
C
ZOCCOLAGGINE
Atteggiamento da zoccola
BLING-BLING
S’intende un capo
di abbigliamento
o un ornamento vistoso
ROSICONE
Colui che si rode
d’invidia per i successi
e i meriti altrui
FRACCATA
Sta per indicare una
gran quantità di
persone, cose,
materiale
HASHTAG
Parola o frase preceduta da
un simbolo che serve come
chiave di ricerca su Twitter o
su altri siti per trovare
argomenti simili
haritos, il famoso commissario dello
scrittore greco Petros Markaris, la
chiave per le sue inchieste la cerca nella lettura serale del dizionario, attivando le sinapsi sul senso delle parole che
hanno a che fare con le sue indagini. E vi scova
sempre collegamenti risolutivi tra concetti e realtà. Da abile romanziere, Markaris sa che il vocabolario non è solo la sicura risorsa quando non si conosce il significato di una termine o si ha urgente
bisogno di un sinonimo. Sa che è molto di più. Sa
che nella lingua che cambia c’è la società che
cambia e che i dizionari sono lo specchio di questo cambiamento. Oggi ancora più veloce nel dirompente miscuglio di lingue, gerghi e contaminazioni lessicali indotto dalla globalizzazione. Insomma, un libro da consultare sempre se si vogliono cogliere le trasformazioni di un Paese dalla
A alla Z, attraverso neologismi o parole obsolete
che fotografano l’emergere di nuovi usi e costumi
o la loro scomparsa. “Certamente - nota il linguista Alessio Petralli -. La società e la lingua si muovono sempre più in fretta e grazie ad Internet c’è
una circolazione maggiore dei termini”.
La lingua italiana registra ogni anno centinaia di
neologismi che indicano fenomeni sociali emergenti, invenzioni tecnologiche o nuovi concetti
che servono per esprimersi. Nel vocabolario Zingarelli 2014 (edito da Zanichelli), in uscita
proprio in questi giorni, sono ben
1500 le parole nuove che entrano
ufficialmente nella lingua italiana. Alcune arrivano dalla politica, come “rottamatore”, ossia
chi si propone di sostituire un
gruppo dirigente considerato
antiquato. Fino a qualche
anno fa si usava solamente riferito alla rottamazione delle
auto, ma poi il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, l’ha sdoganato nel lessico politico. Altre parole sono invece un
chiaro segnale dell’importanza che il web sta assumendo
nella nostra quotidianità. Una
su tutte: “hashtag”. Termine di
provenienza “twitteriana” che
indica gli argomenti di tendenza sui social network. Un
esempio di come il vocabolario riflette i mutamenti sociali
in corso.
Tra le nuove 1500 “new entry”
dello Zingarelli ce ne sono alcune di cui si farebbe volentieri a meno. Non tanto per la parola in sè, quanto per la tendenza che delineano. Come
ad esempio “adultescente”, neologismo usato per
indicare i trentenni le cui condizioni di vita (studio, lavoro e casa) e la mentalità sono considerate
simili a quelle di un adolescente. Gli anglosassoni,
che si sono confrontati prima con questo problema, ormai da decenni li chiamano “kidult”, bambini (kid) adulti (adult), mentre i francesi preferiscono “adulescent” che riunisce “adult” e “adolescent”. E c’è poi “rosicone” che indica una persona
LA GLOBALIZZAZIONE
UNIFORMA LA LINGUA
E MODIFICA LE PAROLE
più che invidiosa, soggetti assai diffusi in tempi di
crescente invidia sociale. Ma fino a che punto ha
davvero senso che certi termini entrino nel dizionario? “Dipende - spiega Petralli -. Bisogna analizzare ogni singolo termine, perché promuoverlo
significa dargli cittadinanza linguistica. Trovo che
‘rottamatore’ sia legittimato a comparire nel vocabolario, meno, invece, ‘rosicone’. Mentre per le parole prese in prestito da altre lingue bisogna capire se è davvero il caso di dare cittadinanza a tutte
quando per un italofono può essere pure ostico
LA CURIOSITÀ
pronunciarle”.
Per tante nuove parole, ce ne sono altrettante che
rischiano l'estinzione. Secondo i curatori dello
Zingarelli, si stanno perdendo parole come recalcitrante, intrepido, malfattore, sedizione, carismatico, visibilio. Per richiamare l’attenzione sulle
voci da "salvare" il dizionario ha deciso di mettere
a fianco di questi termini il disegno di un fiore. AfALESSIO PETRALLI finché qualcuno se ne prenda cura e le adotti. AnLinguista, docente che se è un “adultescente” che veste “bling bling”
e vuole “rottamare” i genitori.
r.c.
e ricercatore
Come muta il linguaggio dei politici tra neologismi e nuovi significati
Se il governo ha “fatto i compiti”
tutti all’“ape” col “bike sharing”
I
DA UN BANCO
...ALL’ALTRO
Non sono più solo
gli studenti a “fare i
compiti”, li fanno
anche i politici,
quelli più giudiziosi
e ubbidienti
l governo ticinese naviga a vista per la
“spending review”. La tabella di marcia,
anzi la “road map” sta impegnando
Bellinzona che ha promesso di non più perdere
tempo e di “fare i compiti”. Così il ministro
della sanità, Paolo Beltraminelli, andrà a
Lugano per inaugurare un nuovo servizio di
“bike sharing”, un ottimo modo, quello di
noleggiare la bici, per mantenersi in salute e
pesare meno sulle casse dello Stato. Non per
niente, la collega Laura Sadis, direttrice delle
Finanze a cui stanno molto a cuore i conti del
Cantone, ha già chiesto un preventivo per un
analogo servizio, ma su quattro ruote, il “car
sharing”. Condividere invece di possedere
un’auto, è un’iniziativa che si vuole estendere
a governo e parlamento. Niente più autisti a
Palazzo delle Orsoline; tutti i politici dovranno
arrangiarsi e approfittare degli spostamenti
dei colleghi. Il ministro del Territorio, Michele
Barra, felice per la svolta “green”, ha già
spedito gli inviti per un “ape”, un aperitivo per
festeggiare il nuovo corso del Ticino, ma
qualche personalità più “in” avrebbe gradito
un “after hour”.
Stiamo scherzando, certo, eppure questo
modo di parlare, fateci caso, l’uso di termini
presi in prestito dall’inglese, ma anche
dall’Italia - uno su tutti “rottamare” - è ormai
una realtà. Perché le parole non hanno confini.
I politici soprattutto non disdegnano l’uso, e a
volte l’abuso, di modi di dire di altri Paesi o di
piegarli ad altri significati. Come “fare i
compiti”, dai banchi della scuola è finito su
quelli di governo e parlamento. Ecco che
alcuni ministri, ubbidienti e coscienziosi come
bravi alunni, assicurano di aver “fatto i
compiti”; altri, invece, più biricchini, non li
hanno ancora fatti. E “Rubik”? Il nome del
famoso cubo magico, in cui la sfida era di far
andare tutti i tasselli al loro posto, è stato dato
al piano svizzero per gli accordi fiscali con
altri Paesi. Per non correre il rischio di finire su
qualche altra “black list”, termine ben più
elegante di lista nera. Ma anche lo sport
soccorre la lingua. L'offshore, competizione
nautica con veloci imbarcazioni e termine
riferito pure a alle piattaforme per l’estrazione
di petrolio in mare, nel sofisticato lessico
finanziario serve a mimetizzare quei paradisi
fiscali sedi di società al riparo da indesiderati
controlli.
p.g.