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TUCIDIDE
TUCIDIDE
ERODOTO
  Si qualifica come storico, ha piena
consapevolezza, non si ferma a un’esposizione orale
  genitivo del nome e
poi l’esposizione della ricerca
(Proemio, Storie I, 1-23)
(Proemio)
Espone una semplice ricerca, offre uno
spettacolo.
Non vuole solo tramandare la memoria, vuol far conoscere
per istruire.
Parte dal presupposto che la storia si ripeta, quindi se gli
uomini conoscono bene il passato, sanno già come
comportarsi in futuro. La conoscenza del passato genera
l’appartenenza nel presente.
La storia è vista come manifestazione dell’agire umano.
SCRIVE E PENSA LA STORIA
RACCONTA LA STORIA
Inventa la monografia: sceglie un argomento di tipo
omogeneo che deve presentare un solo fatto di cui lui
stesso è testimone oculare
Guerra del Peloponneso, Atene.
Storia contemporanea.
Afferma che l’oggettività (capacità di raccontare le cose
come sono realmente accadute, senza influenza di
pregiudizi) è un valore supremo.
No influenze, pregiudizi e simpatie.
Metro dell’azione degli uomini: ragione
Cerca le cause e analizza solo quelle politiche, mentre uno
storico dovrebbe considerare tutte le sfaccettature
(economia, società, amministrazione..).
In ambito politico manifestazione di opposizioni e decisioni
che determinano i fatti storici.
Corso della storia  mutamento  importanza della
guerra, causa primaria dell’alternarsi di prosperità e
decadenza degli organismi politici
Storia di Greci e Barbari.
Storia antica.
NO
Non cerca le cause, racconta e basta.
Interesse anche verso le scelte umane  la storiografia
tucididea e greca è caratterizzata dall’antropocentrismo
, “prova”  quello che si scrive dev’essere confermato
fa fonti scritte, testimonianze orali, autopsia
(>* Sallustio, metodo autoptico)
Due testimonianze opposte le
presentava entrambe ma non
prendeva posizione
TUCIDIDE E LA TRAGEDIA
Dialogo dei Melii (fine V libro)
Tra il 417 e il 416 a.C., gli Ateniesi cercano di obbligare gli abitanti di Melo, che si dichiarano
neutrali, a far parte della Lega Attica. Questi si rifiutano e gli Ateniesi decidono per lo sterminio di
massa.
>* Schema narrativo simile ai Persiani di Eschilo (tema della giustizia, dell’ e dell’, Atene
viene sconfitta nel 415 nella spedizione in Sicilia di Alcibiade ).
Serse = Atene
>* Virgilio: rapporto vincitori e vinti nella letteratura
Della struttura della tragedia prende la sticomitia contrapposizione tra due parti opposte
Ateniesi
Melii
I forti, i vincitori, dominatori forti e determinati a
imporsi.
Non è umana, massacra. Non distingue gli
atteggiamenti giusti da quelli ingiusti.
  (città tiranno).
I deboli, gli sconfitti che rifiutano di
piegarsi a una forza superiore ma
bruta. Resistono.
Invocano il senso dell’umanità e la
presenza degli dei .
“Noi non creiamo le leggi, ma le applichiamo”.
La logica dell’imperialismo prevale.
Nicia
Rappresenta il senso del dovere.
Non vuole partire, prevede la sua morte e la disfatta di Atene.
Parallelismo con Enea e la sua consapevolezza di dover portare a termine il volere del Fato e si
sacrifica.
Stereotipo tragico, sa che è destinato al fallimento ( = Eschilo, Sette contro Tebe, Eteocle pur
consapevole del destino uccide il fratello)
Senso tragico dell’esistenza.
 e .
Orgoglio dell’intelligenza e della volontà.
Frustrazione nel fatto che l’uomo non può controllare tutto.
Orrore e paura.
Eccesso della violenza.
Consapevole affermazione della dignità umana.
 Interrogarsi sul mistero della natura dell’uomo e del suo destino.
TUCIDIDE E LA SOFISTICA
Dimostra nei  una volontà di raggiungere la perfezione  ricerca attenta del singolo
vocabolo (sfumatura concettuale)
Contrapposizione tra idee (speculari) antitetiche
Discorsi presentati a coppie antitetiche  discorsi radicali opposti
 - 
Brasida – Cleone
parola – azione pragmatica ()
L’oggettività scientifica con cui i personaggi discutono di , , utile, giusto…
(tragedia Euripidea e i suoi personaggi  riflessioni su temi importanti)
Il fallimento esiste  , “per caso”. Esiste l’imponderabile, l’imprevisto. Nelle guerre
peloponnesiache Pericle aveva pensato a tutto ma non aveva previsto la peste.
La  è mossa da , “accadere”  non nuoce in modo mirato e voluto, accade per
caso, meccanicismo
, “necessità”  forza inesorabile e impersonale, tuttuno con la natura
La natura spinge l’uomo alla libertà e all’autoaffermazione
 (“verosimiglianza”)  da , “congetturare”

Circa una quarantina
Alcuni personaggi anonimi
>*Cesare “Commentari”
Processo di generalizzazione  i fatti vengono analizzati e diventano universali  occasione per
un commento, per la  (il ragionamento)
Con Pericle traccia un quadro della democrazia ateniese
>*Omero: azioni / discorsi  modello di racconto  le azioni vengono prima decise, poi
commentate
Dimostra nei  una volontà di raggiungere la perfezione  ricerca attenta del singolo
vocabolo (sfumatura concettuale) MA afferma di rinunciare all’impossibile compito di ripetere
con esattezza i discorsi tenuti nelle singole occasioni
IL METODO TUCIDIDEO
  sconvolgimento, rivolgimento politico
(22)  metodo storiografico, Tucidide spiega come scriverà i dialoghi di guerra e perché lo fa
Dichiara di rinunciare ai   racconti fantastici e fantasiosi ( logografi)
Vuole solo   esattezza, accuratezza
“Non ho scritto un’opera destinata al diletto momentaneo, bensì un’opera che costituisca un possesso
perenne”    
 VS 
Rifiuta ciò che è soprannaturale ( Erodoto): le azioni degli uomini non sono guidate da entità
superiori, ma dipendono dalla natura, dall’intelligenza dell’individuo, dalla capacità di agire o
interagire modificando una certa situazione a proprio vantaggio.
, “prova”  quello che si scrive dev’essere confermato fa fonti scritte, testimonianze
orali, autopsia (>* Sallustio, metodo autoptico)
 Erodoto  due testimonianze opposte le presentava entrambe ma non prendeva posizione
Per eventi passati: indizi precari: tradizione popolare e poeti, logografi  faziosità
  verosimiglianza, per i fatti di cui abbiamo solo testimonianze non verosimili
Eventi presenti: assiste lui stesso, rigorosa selezione delle testimonianze
Rapporti causa-effetto nella storia
Eziologia degli eventi storici, 2 fasi:
a.  : cause occasionali, superficiali, pretesi, casus belli
b.  : causa vera e profonda, la determinante
, superlativo, “la più vera”
Esempio:  della guerra  ostilità tra Conrinto e Corcira, intervento di Atene a favore di
Corcira provoca reazione Spartana, più occupazione ateniese di Potidea e blocco di Megara
  rivalità Atene e Sparta per l’egemonia sulla Grecia
“LE STORIE”
I Libro
antefatti della guerra
Archeologia, sintetica storia greca dalle origini alle invasioni persiane
Gruppo di capitoli di carattere metodologico
Penteconetia (89-118): 50 anni dopo la vittoria sui Persiani
Vicende vite di Pausania e Temistocle, trionfatori della Persia
-
II Libro
avvenimenti dei primi tre anni di guerra (431-428)
Discorso funebre (Epitafio) di Pericle per i caduti ateniesi
 Tucidide: giudizio imparziale su Pericle e sul suo governo
Pericle è il modello dell’uomo di stato: intelligenza, equilibrio e disinteresse; mentre
Cleone ed Alcibiade furono un danno per ambizione e sfrenatezza.
Un buon governo dipende dal valore dell’individuo, non dalla struttura politica.
Quadro della democrazia Ateniese, “Manifesto dello spirito democratico”
Celebrazione dell’etica Ateniese
Giudizio sulla politica contemporanea attraverso Pericle
Ad Atene conta la voglia di migliorarsi e di non accontentarsi
Amore per il bello, per il sapere
: l’arte dell’educare, scuola dell’Ellade
Slogan di Pericle  Atene è elogiata dal suo leader  
Concezione del mondo (Weltang Schaung)
La democrazia lo è solo di nome (II, 65)  Tucidide consapevolmente critico
Concezione del popolo = massa (>*Machiavelli)
Democrazia  Demagogia  coloro che governano soggiogano al popolo
Megalomania  patologia dei potenti, no moderazione, brutalità (>*Melii)
No democrazia sfrenata, ma moderata, mista  elementi democratici e aristocratici
equilibrati

411 : abolizione della bulè  Governo dei 400 (cittadini abbienti)  “buon governo”
Contrapposizione ( - ) : elogio Atene / descrizione della peste, cruda
(II, 47-53)
(>*Boccaccio, Manzoni, Lucrezio)

Paura, sofferenza  istinti bestiali
(“quando la paura si diffonde, l’uomo manifesta la sua bestialità”)
III Libro
(428-425)
Ateniesi reprimono rivolta Mitilene, incitati da Cleone
Spartani conquistano Platea e l’annientano
IV Libro
(425-422)
Stratego ateniese Demostene vince guerra nel Peloponneso
Lo spartano Brasida fa la spedizione in Tracia
V Libro
(422-415)  interruzione schema triennale
Battaglia di Anfipoli  muoiono Brasida e Cleone, vincono gli Spartani
Pace di Nicia: testo del trattato di pace (18-19) e dell’alleanza fra le due potenze (2324)
Dialogo dei Melii
VI e VII Libro
Spedizione in Sicilia (416-412)
Alcibiade, naturali tendenze imperialistiche di Atene.
VIII Libro
Incompiuto
(413-410)
Governo oligarchico dei ‘Quattrocento e ritorno di Alcibiade
-
Tratta questo argomento perché aveva la convinzione che la guerra tra Ateniesi e
Spartani sarebbe stata più grave delle altre, perché tutta la Grecia era schierata.
Le guerre persiane invece si erano concluse rapidamente.
-
Ai disastri della guerra e allo sfacelo ateniese risponde con la luce della ragione.
Sempre sottintesa alta meditazione politica ed etica
“QUESTIONE TUCIDIDEA”
Titolo Storie non originale, nemmeno suddivisione in 8 libri
Due proemi
L’opera si interrompe a VIII, 109 (conclusione 411)
Tucidide, esilio 20 anni nel Peloponneso, vissuto durante la guerra (424, stratego, Egeo settentrionale, i
nemici assediarono Anfipoli) Senofonte
Tucidide presente ad Atene nel processo contro Antifonte (411) Aristotele
 Luciano Canfora, filologo e storico: Senofonte
non fu solo continuatore, fu colui che
rielaborò gli appunti di Tucidide
Senofonte scrisse anche V, 25-83 (sezione
Pace di Nicia e fatti di Melo)
Diversità, sezione caotica e disordinata,
mancano discorsi diretti
(“Anche queste cose le ha scritte Tucidide”).
Ribadito il metodo, già presentato.
Due proemi, pubblicati da Senofonte che le
continuò.
Le Elleniche diventano un tuttuno con le Storie
(I,11 / II,3,10).
Nelle Storie è raccontato dell’annientamento
ateniese da parte degli Spartani (404), mentre
Tucidide smette di scrivere prima, come
testimonia il secondo proemio.
 Tesi Unitaria  è stato scritto tutto da
Tucidide.
La prima parte l’ha scritta dal 431 al 421
(Pace di Nicia  impegno Sparta e Atene a
tregua cinquantennale).
La seconda dal 415, quando riniziò la guerra
decise di continuare il racconto
Secondo proemio V, 26  funzionale
CARATTERISTICHE TUCIDIDEE
Risposte lunghe / risposte serrate
Importanza della cronologia  esatta successione degli avvenimenti
Euripide analizza le tensioni del sentimento
Socrate analizza la forme di pensiero e la natura della morale
Tucidide analizza la dimensione politica e la storia
  spiegare la storia mediante la natura umana
Comprendere l’uomo grazie al suo agire nella storia
Impassibilità della relazione scientifica + Osservazione morale e pietà profonda indiretta
(Descrizione peste)
Sente la tragedia del suo tempo e ne decifra le cause grazie alla ragione  fondamenti della
scienza politica
Irregolarità della sintassi  riflette nella dimensione della parola la problematicità del reale;
mantenere sempre attiva l’attenzione del lettore
Libertà della forma  Mobilità dei processi mentali
Dimensione psicologica dei personaggi  discorsi
Alcibiade
Carattere perentorio e forza persuasiva
Nicia
Indole cauta e irresoluta
Frasi asseverative, in prima persona, verbi
di modo indicativo e soprattutto futuri.
Drastica esclusione di alternative.
Formule ipotetiche, antitesi irrisolte
e sentenze di ordine generale.
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