Sesso e diciottenni, l`allarme: si cerca fiducia nei

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Padova
IL MATTINO VENERDÌ 12 SETTEMBRE 2014
Sesso e diciottenni
L’allarme: «Si cerca
fiducia nei farmaci»
L’indagine conoscitiva dell’andrologo Carlo Foresta
«Molti non usano contraccettivi e sottovalutano l’Hiv»
di Elisa Fais
«È normale masturbarsi? Fa male farlo spesso?».
Forse queste domande possono suscitare stupore, eppure è
quello che sembra preoccupare
di più i giovani maschi padovani. Sono i risultati di un’indagine
che si è fatta spazio tra i dubbi e i
tabù più segreti e nascosti dei ragazzi che si apprestano ad entrare nel mondo degli adulti. A 1200
studenti delle scuole superiori,
di età compresa tra i 18 e i 20 anni, è stato chiesto: «Se dovessi fare una domanda all’andrologo,
quale sarebbe?».
Lo studio, condotto dal professor Carlo Foresta, presidente
della Fondazione Foresta Onlus,
sarà pubblicato nella rivista
"World Journal of Clinical Cases". Ecco quali sono state le domande più frequenti, suddivise
per area tematica.
Sessualitàeattività sessuale.
E’ il mondo della sessualità a stimolare di più la curiosità dei giovani padovani. La sessualità ha a
che fare con il piacere ed è l'intrecciarsi della scoperta continua del corpo, anche in relazione all’altro. Il 40% delle domande infatti riguarda la masturbazione, i rapporti sessuali e i farmaci per affrontare al meglio la
performance. In quasi 230 si sono chiesti se la masturbazione
ha effetti negativi sull’attività
sportiva, se può danneggiare il
pene o se può essere utile prima
del sesso. «A quest’età c’è ancora una certa immaturità sulla
sessualità reale a dispetto di
quella multimediale, più precoce, che si sviluppa con la masturbazione. Il rapporto maschio femmina è difficile perché le coetanee sono più evolute, hanno
già sviluppato un’aggressività
sessuale che il giovane in genere
ancora non ha del tutto. Ad oggi
il mondo del web, lo scambio di
fotografie e video chat hanno fatto nascere una nuova forma di
sessualità virtuale» spiega Foresta. In circa duecento poi non
sanno che attraverso il sesso
anale non protetto c’è il rischio
di contrarre malattie sessualmente trasmissibili e che oltre a
non esistere un’età giusta per la
prima volta, i contraccettivi più
sicuri sono il preservativo e la
pillola. «Secondo i nostri risultati più della metà dei ragazzi che
inizia a fare sesso, non usa contraccettivi. Su internet sono in
vendita succedanei come schiume o creme che confondono i
giovani». Nell’era del tutto e subito, i neo maggiorenni cercano
anche un aiuto farmacologico,
che li aiuti a fare bella figura a
letto. «Domandano se esista un
medicinale per far crescere il pene o per risolvere l’eiaculazione
precoce. Oggi, per aiutare l’erezione abbiamo farmaci molto
potenti. Bisogna però fare attenzione agli acquisti online, i prezzi sono stracciati ma non c’è certezza sul contenuto. In ogni caso
il più delle volte il bisogno non è
reale, c’è solo l’insicurezza del
confronto tra la propria affettività e quella dell’altro».
Malattietrasmissibili.
Il 20% degli intervistati, quindi
Due ragazzi si baciano all’ingresso di un istituto superiore
circa 240 persone, ha posto quesiti sull’Hiv, Hpv e le malattie
sessualmente trasmissibili. «Se
ne parla poco e sempre meno.
Attualmente è possibile trattare
l’Hiv con farmaci specifici, da
malattia mortale è diventata malattia cronica e così sembra essersi allentata la tensione. Eppure in città colpisce 17 persone su
centomila. Se uno ha rapporti a
rischio oggi può andare in ospedale e chiedere il trattamento
con farmaci antivirali per un mese, atti a impedire immediatamente l’infezione. E’ una moda
pericolosa perché passa il segnale che tutto si risolve. Invece non
è così, il farmaco ha effetti collaterali importanti, è costoso perché il trattamento per un mese
costa mille euro e infine il ripe-
terlo può provocare una modificazione del virus alla sensibilità
di quel farmaco».
Saluteandrologica efertilità.
Su 1200 in 216 fanno attenzione
alla salute del proprio apparato
riproduttivo e al potenziale di
fertilità. Secondo l’andrologo, il
dato è un campanello d’allarme:
“Se si tiene conto che il varicocele è presente nel 15-20% dei giovani e nel campione di intervistati vediamo che solo il 18% assume un atteggiamento di preoccupazione significa che nemmeno quelli che ce l’hanno si occupano delle conseguenze. Stesso discorso per il tumore del testicolo, considerando che nel
maschio è il tumore solido più
frequente dai 18 ai 40 anni».
Stilidivitaevarie.
Solo il 12% dei padovani, se si rivolgesse ad un andrologo, si informerebbe sulla relazione tra
stili di vita e sessualità. “Ai ragazzi non interessa se il consumo di
alcol o droghe altera il sistema
endocrino, riproduttivo, andrologico e la salute in genere. La
percentuale è bassa, questo dimostra che i messaggi che promuovono una vita sana non vengono recepiti. Anzi». Infine il 9%
degli studenti delle scuole superiori chiede se il consumo di materiale pornografico sul web può
dare dipendenza e se la verginità in un maschio si può vedere a
occhio nudo. La curiosità sulla
propria identità sessuale, non
accenna ad esaurirsi, e sotto forme diverse attraversa i tempi e le
culture. «Siamo pronti a dare il
nostro supporto. Chiunque, può
chiamare il numero verde gratuito 800.100.123 e ricevere un consulto dal personale qualificato
della
Fondazione
Foresta
Onlus».
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