Programma - Provincia di Pisa

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C
ore 21.00
Auditorium dell’Hotel San Miniato
STERILI
di Maria Teresa Berardelli
recital del Teatrino dei Fondi con
A. Cecconi, A. Dimaggio, R. Geri,
A. Giuntini e M. Mannucci
ore 22.30
Auditorium dell’Hotel San Miniato
PORCO MONDO (II studio)
di Francesca Macrì e Andrea
Trapani (35’)
spettacolo della Compagnia
Biancofango
con A. Talliente e A. Trapani
ore 15.00
Auditorium dell’Hotel San Miniato
TAVOLA ROTONDA
SULLA DRAMMATURGIA
CONTEMPORANEA
ore 19.00
ex Oratorio della Crocetta
GOETHE “SCHIATTA”
di Thomas Bernhard
spettacolo del Teatro Gioco Vita
con R. Palazzi e F. Ambrosini
La visione è limitata a 35/40 spettatori
per replica, si consiglia la prenotazione
ore 19.00
ex Oratorio della Crocetta
GOETHE “SCHIATTA”
di Thomas Bernhard
spettacolo del Teatro Gioco Vita
con R. Palazzi e F. Ambrosini
La visione è limitata a 35/40 spettatori
per replica, si consiglia la prenotazione
ore 21.30
Auditorium dell’Hotel San Miniato
SONNO
di Jon Fosse
recital del Teatrino dei Fondi
con M. Sgrosso e V. Monaco
Westerståhl
ore 21.30
Auditorium dell’Hotel San Miniato
LA STORIA DEGLI ORSI
PANDA
di Matéï Visniec
recital del Teatrino dei Fondi
con F. Cauteruccio e L. Bandelloni
ore 17.30 – Caffè Centrale
TRILOGIA
DELL’INETTITUDINE
apertivo e presentazione del libro
di Francesca Macrì e Andrea
Trapani (Titivillus, 2011)
ontribuire a promuovere la conoscenza ed il dialogo intorno alla
drammaturgia contemporanea da parte degli operatori culturali,
degli artisti e degli intellettuali ed insieme favorire l’innesco di un
processo di formazione, in chiave contemporanea, del pubblico; instillare
il seme della curiosità rispetto al non conosciuto aprioristico ed il piacere
della scoperta nel farsi dell’evento teatrale: ecco i macro obiettivi verso
cui vuole tendere Contemporanei Scenari.
Una linea, quella della promozione della drammaturgia contemporanea,
che il Teatrino dei Fondi, anche in virtù del proprio lavoro editoriale con i
tipi di Titivillus ed ai numerosi rapporti internazionali, in quanto appartenente all’Association de Centres Culturels de Rencotre, porta avanti da sempre
e sulla quale intende investire anche in futuro attraverso l’organizzazione
di eventi promozionali, la pubblicazione di testi e la produzione di spettacoli.
Il programma di questa seconda edizione di Contemporanei Scenari è un percorso che si apre con una finestra sulla giovane drammaturgia femminile
italiana con il recital di Sterili (testo vincitore premio Tondelli 2009) di
Maria Teresa Berardelli e uno studio preparatorio dello spettacolo Porco
Mondo di Francesca Macrì e Andrea Trapani, per poi proseguire nella
giornata del sabato con un significativo momento di riflessione con la
Tavola rotonda sulla drammaturgia contemporanea a cui partecipano importanti
personalità della cultura italiana e la presentazione della raccolta di testi
Trilogia dell’inettitudine di Francesca Macrì e Andrea Trapani. Incontri a
cui seguono lo spettacolo Goethe “schiatta”, arguto e divertente omaggio
ad un grande autore come Thomas Bernhard, che vede il critico teatrale
Renato Palazzi, insieme a Flavio Ambrosini, nelle inconsuete, ma affatto
scomode, vesti di attore ed il recital de La storia degli orsi panda raccontata da
un sassofonista che aveva la ragazza a Francoforte del rumeno Matéï Visniec con
Fulvio Cauteruccio e Laura Bandelloni.
La domenica invece, oltre ad una seconda replica dello spettacolo Goethe
“schiatta”, sarà la volta di Sonno del norvegese Jon Fosse, recital con Marco
Sgrosso e Vanda Monaco Westerståhl con il quale si concluderà la rassegna.
VENERDÌ 9, ORE 21,00
AUDITORIUM DELL’HOTEL SAN MINIATO
VENERDÌ 9, ORE 22,30
AUDITORIUM DELL’HOTEL
SAN MINIATO
Testo vincitore Premio Tondelli 2009
con Alessandra Cecconi, Anna Dimaggio,
Roberta Geri, Andrea Giuntini e Marco Mannucci
progetto luci Angelo Italiano
a cura di Enrico Falaschi
Teatrino dei Fondi – Titivillus Mostre Editoria
Una stazione della metropolitana. Una stazione qualunque. Cinque personaggi s’incontrano, si raccontano, si svelano l’un l’altro. Cinque personaggi attendono, attendono senza fine. Ad unirli è un dolore, un’impossibilità di essere normali. Due sorelle da un lato, una coppia e un
uomo dall’altro. Due sorelle divise e al tempo stesso unite da un’ombra.
È l’ombra di un abuso, un abuso che il corpo non cancella, che la mente
non dimentica. E poi la coppia, chiusa in un’assoluta incomunicabilità,
bloccata nel ricordo di un tempo che fu. E l’Uomo, ancora, proiezione
di tale incomunicabilità, proiezione di un amore sofferto, di un amore
non possibile. Cinque personaggi fermi. Cinque personaggi soli. Cinque
personaggi sterili, legati da un destino. Un destino che porta loro ad una
terra riarsa, ad una terra di nessuno.
(Roma, 1987), nel 2008 si diploma presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”
come attrice e nel 2009 arricchisce la sua formazione
frequentando il corso di alta formazione “L’attore europeo tra teatro, danza e musica” presso il Teatro Due
di Parma. Come attrice ha lavorato con I. Papas, La
Furia Dels Baus, L. Baur, M. Chiesa, P. Giuranna e G.
Dall’Aglio. Tra i suoi testi da segnalare anche Altrove,
(premio InediTo – Colline di Torino 2010), Studio per
un estremo limite e Studio per un teatro clinico
andato in scena al Teatro Argot di Roma e Il paese degli orrori presentato al festival Primavera dei teatri di Castrovillari.
con Aida Talliente e Andrea Trapani
disegno luci Luigi Biondi
regia Francesca Macrì
Compagnia Biancofango-La Corte Ospitale
in collaborazione con Officine 1011
Un uomo. Una donna. Una coppia. Una stanza. Un mese. Dicembre. Una
notte. Quella di Natale. La neve che tutto ricopre e tutto cancella. L’alba
che coglie d’anticipo il buio, svela i desideri osceni, consuma i pensieri, stravolge gli animi, conduce al logoramento. Eccoli. Gli sposi ribelli. Gli amanti stremati. Eccoli. Il superstite e il boia. L’incontro degli opposti. Nulla li
soddisfa. Nulla li sazia. Ma dove si scappa mentre ci si viene incontro?
(Milano, 1980), drammaturga e regista, dall’incontro con Andrea Trapani matura l’idea di fondare, nel 2005, la compagnia
Biancofango. Insieme realizzano la Trilogia dell’inettitudine. Nel 2006 debuttano con lo spettacolo In punta di piedi,
nel 2007 realizzano La spallata, una drammaturgia originale
liberamente ispirata a uno solo fra i Ricordi dal sottosuolo
di F. Dostoevskij e nel 2009 Fragile show, ancora una drammaturgia originale che deve la sua ispirazione alle ultime pagine del romanzo Il soccombente di T. Bernhard e che chiude il percorso trilogico dedicato all’inettitudine.
(Firenze, 1972), attore-autore, si diploma in recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma “Silvio d’Amico”
e si laurea a Firenze in Storia del Cinema. Affianca fin da subito
al lavoro d’attore un’indagine più personale finalizzata ad approfondire il rapporto tra scrittura e corpo scenico. L’incontro con
Francesca Macrì, la fondazione della compagnia Biancofango e
la realizzazione della Trilogia dell’inettitudine rappresentano il
primo passo di un quotidiano lavoro
alla ricerca di un linguaggio scenico
comune e di un metodo.
SABATO 10, ORE 15,00
AUDITORIUM DELL’HOTEL SAN MINIATO
intervengono Renato Palazzi, Attilio Scarpellini,
Marco Sgrosso, Vanda Monaco Westerståhl
Coordina la tavola rotonda Andrea Mancini
ore 15.00
apertura dei lavori a cura di Andrea Mancini
a seguire:
Renato Palazzi
Scritture e De-scritture
Vanda Monaco Westerståhl
Drammaturgia e critica contemporanea tra USA e Europa: Fosse, Lucas e Zern
Attilio Scarpellini
Oltre il teatro dell’immagine, scrittura e drammaturgia nella nuova scena italiana
Marco Sgrosso
Testimonianza di un percorso artistico tra drammaturgia classica e contemporanea
ore 16.30
dibattito e interventi del pubblico
ore 17.00
chiusura dei lavori
SABATO 10, ORE 17,30
TERRAZZA DEL CAFFÈ CENTRALE
intervengono gli autori e Attilio Scarpellini
Il comico, secondo Kierkegaard, è il momento in cui l’infinito inciampa nelle maglie
del finito. La trilogia di Francesca Macrì e
Andrea Trapani è quasi una fenomenologia
dell’uomo ridicolo, dove ogni episodio è suggellato dalla stessa frase: Perché ridi? Mi stai
ridendo in faccia. Ho forse la faccia di un clown?
Ma è anche un’opera dolente sull’unica paradossale grandezza di questo clown sublime
e involontario: il suo ostinarsi nel lavoro di
quella coscienza che, come dice il Principe
Amleto, ci rende tutti vili. E che, proprio nel
momento di tuffarsi, ci fa cadere.
dalla prefazione di Attilio Scarpellini
SABATO 10, ORE 19,00
DOMENICA 11, ORE 19,00
EX ORATORIO DELLA CROCETTA
SABATO 10, ORE 21,30
AUDITORIUM DELL’HOTEL SAN MINIATO
traduzione dal tedesco di Micaela Latini
con Renato Palazzi e Flavio Ambrosini
suoni F. J. Haydin, R. Schumann
Teatro Gioco Vita
Un grande, il più grande tedesco, J. W. Goethe, alla fine della vita. Il genio
totale che ha fatto della individuale esperienza delle realtà il suo esercizio
di ricerca e di stile circondato dalla inevitabile selva di assistenti e segretari desidera l’impossibile: incontrare il suo “Figlio Filosofico”, colui che distruggerà l’ordine indifendibile del classicismo che Goethe ha santificato
e mummificato, Ludwig Wittgenstein. Con un non trascurabile dettaglio:
colui il cui pensiero ha “ricoperto, se non del tutto occultato” il “Qui e il
Là” della ricerca sulla verità di Goethe stesso, vive circa un secolo dopo
di lui in una università inglese, dove insegna. “Prevedendolo”, in un certo
modo Goethe se ne impadronisce, e si sottrae alla distruzione operata con
gli stessi criteri di freddezza con cui lui ha, per sua dichiarazione, distrutto
Schiller, Kleist e, in generale il teatro tedesco.
La visione è limitata a 35/40 spettatori per replica, si consiglia la prenotazione.
(Heerlen, 1931-Gmunden, 1989) è stato romanziere e
drammaturgo, nonché poeta e giornalista, ritenuto uno
dei massimi autori contemporanei, non solo di lingua tedesca. Del 1963 è il suo primo romanzo, Gelo, che vince
il prestigioso premio Brema. A partire dagli anni Settanta
si dedica intensamente al teatro scrivendo numerosi testi
che sono stati rappresentati nei teatri di tutta Europa e
che ancora oggi continuano ad essere rappresentati. Il suo
teatro è raccolto in cinque volumi da Ubulibri.
traduzione di Pascal Auguier, Davide Pilidu e Giuseppa Salidu
con Fulvio Cauteruccio e Laura Bandelloni
a cura di Fulvio Cauteruccio
Teatrino dei Fondi – Titivillus Mostre Editoria
Un uomo si sveglia nel proprio letto insieme a una donna.
Entrambi nudi.
Lui non ricorda.
Lei pare di sì.
La storia degli orsi panda è un dialogo onirico e surreale tra un sassofonista ed
una figura femminile dai contorni sfumati ed indefiniti. È il racconto di un
desiderio, di una passione, forse di un amore, avvolto dalla penombra della
notte. Un racconto sul quale si posa, fondendosi con esso, un velo di ambiguità, che rende ogni parola ricca di molteplici significati ed interpretazioni.
nato nel 1956 in Romania, da oltre vent’anni risiede a
Parigi dove lavora come giornalista. Nel settembre del
1987, dopo aver scritto oltre venti drammi sistematicamente censurati dal regime comunista, Visniec ha
chiesto asilo politico alla Francia, adottando il francese
come lingua della sua opera letteraria. Dopo la caduta di
Ceauçescu (1989), è divenuto uno degli autori più rappresentati in Romania dove, nell’ottobre del 1996, il Teatro Nazionale di Timisoara gli ha intitolato un festival.
DOMENICA 11, ORE 21,30
AUDITORIUM DELL’HOTEL SAN MINIATO
traduzione di Vanda Monaco Westerståhl
recital con e a cura di Marco Sgrosso e Vanda Monaco Westerståhl
Teatrino dei Fondi – Titivillus Mostre Editoria
In Sonno si raccontano le vicende di due coppie, che hanno abitato la
stessa casa in epoche diverse. Un luogo freddo dove i ricordi e i fantasmi restano sospesi sulle vicende dei personaggi. La musica, protagonista
quanto gli attori, avvolge tutto l’ambiente, creando un’atmosfera satura
di emozioni.
I personaggi si muovono in un mondo in sospensione, rarefatto e denso,
che travalica i confini della realtà. La loro vita si consuma nella malinconia di un presente eterno, senza possibilità di riscatto o scosse emotive.
nasce a Haugesund nel 1959 e cresce a Strandebarm,
sulla costa occidentale della Norvegia. Fosse è l’autore
contemporaneo norvegese più conosciuto sia in patria che
all’estero. Le sue pièces sono caratterizzate da uno stile
minimalista e densamente strutturato, con un dettato ripetitivo che oscilla tra il realismo e l’assurdo. Le sue opere
tendono ad analizzare le relazioni umane o l’assenza di
esse. Debutta sulla scena letteraria nazionale nel 1983 con
il romanzo Rosso, Nero al quale seguono altri diversi romanzi e racconti, nel 1994 debutta in teatro con E non ci
lasceremo mai. In dieci anni diventa l’autore teatrale più rappresentato nella storia
del suo paese dopo Enrik Ibsen. Già nel 1996 riceve il prestigioso Premio Ibsen con la
pièce Il Nome ed i suoi testi sono stati messi in scena in molti paesi fra i quali Slovenia,
Romania, Grecia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Portogallo, Italia, Turchia,
Giappone, Stati Uniti, Australia.
1. Auditorium
dell’Hotel
San Miniato
2. Caffè Centrale
3. Ex Oratorio
della Crocetta
BIGLIETTI
La tavola rotonda e la presentazione del libro
sono ad ingresso libero.
Il biglietto singolo spettacolo: euro 4.00
Il biglietto giornaliero: euro 6.00
(valido per due spettacoli nello stesso giorno)
INFO E PRENOTAZIONI
Teatrino dei Fondi
uff.: 0571 462825/35 – mobile: 340 0720256
e-mail: [email protected]
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