Need for speed

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Newsletter #1, 2016
Need for speed
Cosa accomuna un evento automobilistico e un’azienda che produce defibrillatori esterni? La stessa passione.
Passione per la velocità, la possibilità e la capacità di saper e poter controllare la velocità.
I recenti casi di arresto cardiaco (AC) e di morte improvvisa “su campo” di atleti nel pieno vigore delle loro
forze, ripresi televisivamente, con diffusione mediatica planetaria, hanno provocato una immensa emozione
anche al di fuori del mondo dello sport e suscitato angosciosi interrogativi. Molti hanno così appreso che
nello sportivo possono esserci aritmie cardiache in taluni casi mortali, con un ruolo determinante sulla
comparsa dei drammatici eventi cardiaci sul campo, frequentemente dovuti a destabilizzazione elettrica ed
aritmica di cuori precedentemente affetti da patologie aritmogene silenti o non riconosciute.
È così nata l’idea di una collaborazione ad un progetto sulla sicurezza dell’equipaggio in gara con il Team SPM
“Special Porsche Motorsport” per la partecipazione all’evento che si è svolto il 28 novembre 2015 a Monza,
annuale evento che richiama migliaia di amanti di corse, il Monza Rally Show. Evento unico nel suo genere
che attira ogni anno più di 50.000 spettatori.
Il Team SPM è stato fondato circa 2 anni fa da due appassionati di motori, Stefano Dolce e Maurizio Plano e
si avvale di 8 collaboratori che si sono resi disponibili per effettuare alcuni test.
Grazie a questa preziosa collaborazione, ZOLL ha avuto la possibilità di essere presente all’evento e
condividere una nuova esperienza, discutere nuove tematiche quali le correlazioni tra stress e frequenza
cardiaca ed effettuare semplici test per monitorare il ritmo cardiaco dei piloti prima e durante una prova.
Monitoraggio affidabile
È possibile che in singoli soggetti si verifichi quello che viene chiamato il temuto e sfavorevole “paradosso
cardiaco ed aritmico”. Può verificarsi infatti una imprevedibile sfavorevole progressione di patologie
cardiache latenti e di solito ignorate, congenite od acquisite, il che avviene, nell’atleta competitivo, almeno
per certi tipi di patologie del muscolo e dello scheletro elettrico del cuore, in quasi tre volte maggiore che nel
pari età sedentario. Inoltre lo sforzo fisico/mentale sportivo, in soggetti predisposti, può provocare
l’eversione di aritmie di ogni tipo, compresa la fibrillazione atriale e le ectopie e le tachicardie atriali e
ventricolari. Talune aritmie, di solito da sforzo e da impegno psicofisico (chiamate adrenergiche) possono
essere gravi fino a provocare, peraltro in rari casi (1/100.000 agonisti praticanti/anno), la tipica morte
improvvisa “sul campo” in uno sportivo, anche di elite, fino a quel momento considerato sano.
La presenza in loco del monitor defibrillatore Serie X ha garantito la protezione degli astanti in casi di eventi
aritmici e la possibilità di eseguire registrazioni ECG del tracciato cardiaco dei piloti.
Questo nuovo monitor defibrillatore estremamente resistente offre tutte le funzionalità avanzate e
connettività senza eguali, necessarie per dare la massima assistenza, con una struttura sorprendentemente
Newsletter #1, 2016
leggera, che permette una estrema facilità di utilizzo in qualsiasi luogo. Grazie all’utilizzo di un
cardiofrequenzimetro è inoltre stato analizzato l’andamento della frequenza cardiaca durante un periodo di
elevato stress mentale durante la guida.
Figura 1. Monitoraggio della frequenza del pilota 1 durante una fase della corsa. Picco di frequenza prima di affrontare una chicane
I piloti si sono sottoposti sia ai test pre-gara che al monitoraggio continuo durante la corsa con grande
entusiasmo e disponibilità. L’interesse suscitato per questo nuovo approccio è risultato vincente e ben
accettato. Tutti i partecipanti hanno compreso l’importanza di essere correttamente monitorati e protetti
durante questo tipo di eventi.
Sport e protezione cardiaca
Si è aperta, grazie a questo evento, una nuova opportunità per il monitoraggio e la sicurezza dei partecipanti
a eventi sportivi non agonistici.
Sono stati posti interrogativi sulla
possibilità di identificare i casi ad alto
rischio
aritmico
nella
vasta
popolazione di atleti competitivi
professionisti o amatoriali in attività.
Questi interrogativi riguardano in
particolare l’esistenza di regole
istituzionali, misure organizzative e
metodologie diagnostiche utilizzabili
a tale fine. Vasta risonanza ha la
problematica della defibrillazione e
rianimazione cardiaca precoce e
corretta negli ambienti dove si
svolgono le attività sportive.
Risulta quindi di notevole importanza
la presenza di un defibrillatore nelle
aree dove si radunano molteplici
persone ed in particolare gli sportivi.
Dispositivi che possano essere
facilmente raggiungibili ed utilizzabili
da persone adeguatamente istruite
sulle modalità di funzionamento di
un defibrillatore.
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