WORKSHOP – I TEMI Nei WS si proporranno esperienze concrete realizzate o realizzabili nella scuola. Verranno proposti esempi di percorsi e attività a cura dei coordinatori, oltre a esperienze scelte tra quelle che eventualmente verranno segnalate dagli iscritti ai WS, allo scopo di favorire la partecipazione attiva dei convenuti. In fase di iscrizione si chiede di precisare se si intende intervenire e su quale argomento; se l'intervento consiste nella presentazione di un'esperienza, questa andrà documentata in una scheda sintetica, cui si può allegare materiale multimediale auto-prodotto (video, slide, ecc.), meglio se attraverso link condivisibili. Il tutto deve pervenire anticipatamente all'organizzazione, all'indirizzo …..... I materiali da proporre nel ws verranno individuati dai coordinatori. Il tempo a disposizione per presentare le esperienze di ciascun partecipante è tra 5' e 10'. ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: STAGE E IMPRESA SIMULATA coordinatori Aldo Tropea (Coordinatore della Rete Regionale Alternanza Scuola-Lavoro – Lombardia) - Riccardo Mauri (responsabile alternanza del Liceo Tito Livio) In una recente intervista, la ministra Stefania Giannini ha dichiarato che l'alternanza scuola-lavoro "è uscita dalla sperimentazione per diventare pratica strutturale. Nell'anno scolastico che si apre fra poche settimane avremo una platea di 1,15 milioni di ragazzi interessati fra classi terze e quarte, un numero quattro volte superiore a quello preriforma". Il nostro WS considererà il primo anno di applicazione, senza l'ambizione di fare un bilancio, prematuro anche se i risultati in Lombardia sono decisamente positivi, ma con l'intento di raccogliere percorsi ed esperienze concrete che possano essere l'inizio di un patrimonio comune di buone pratiche e diventare la base per la realizzazione dell'alternanza scuola-lavoro anche nelle condizioni dove maggiori siano le difficoltà e/o le diffidenze. Nel ws verranno considerati i vari aspetti connessi alla collocazione dell’alternanza nel curriculum: la definizione delle competenze acquisite dagli studenti, le modalità di verifica e valutazione, il rapporto tra i tutor di scuola e i tutor di azienda, la gestione all'interno del consiglio di classe di un percorso che ha intrinseche caratteristiche transdisciplinari, il peso da dare alle esperienze svolte di anno in anno negli scrutini finali e l'incidenza del percorso complessivo di alternanza scuola-lavoro nell'ambito dell'esame di Stato. I coordinatori proporranno attività e percorsi. Si tratterà anche l' Impresa Formativa Simulata, focalizzando due situazioni con diversi caratteri: Barbara Nebuloni (Simucenter IIS Dell'Acqua Legnano) parlerà delle iniziative messe in campo dalla centrale di simulazione IFS della Lombardia; Ivo Marino (AD di SchoolUp) illustrerà la piattaforma innovativa nata in Basilicata per coniugare formazione e esperienza reale/realistica. I partecipanti al seminario possono proporre al momento dell'iscrizione le proprie esperienze, di cui avranno cura di inviare per tempo adeguata documentazione (breve scaletta dei punti salienti e della fasi dell'esperienza e una presentazione supportata da materiali – meglio se in formato elettronico ). La durata della presentazione dell'esperienza e l'illustrazione dei materiali deve essere di 10' max, per dare tempo a tutti di intervenire e avere spazio per la riflessione e il confronto. B 2300 TECNOLOGIA E DIDATTICA – PIATTAFORME PER UNA LEZIONE INTERATTIVA coordinatori: Mara Masseroni (Samsung Educational Ambassador per Smart Future di Cremit Università Cattolica, Formatrice per AICA e DIESSE Lombardia) - Luca Ghirimoldi (We School) Tra i molteplici strumenti che le tecnologie informatiche e multimediali mettono a disposizione della didattica, di cui va approfondita la conoscenza e la consapevolezza delle potenzialità, ci sembra prioritario proporre la conoscenza di alcune piattaforme che coadiuvano nella preparazione e nella realizzazione della lezione, termine che si può intendere in diversi modi e di cui intendiamo proporre una visione dinamica e interattiva. Scegliere lo strumento più adatto per la progettazione didattica è specifico compito del docente, abituato nei tempi passati a considerare come centrale e sostanzialmente esaustiva la scelta de libro di testo. Oggi occorre anche saper organizzare degli ambienti di apprendimento dove gli studenti, sempre più interattivi, trovino le condizioni per acquisire le informazioni, selezionarle, manipolarle e elaborarle in modo critico e creativo. In questa direzione va il superamento della vecchia concezione dell'aula e l'impegno per la realizzazione di spazi flessibili (AULA 3.0) per l'apprendimento, che comprendono sia le strutture fisiche che le attrezzature informatiche, hardware e soprattutto software: l'aula virtuale integra l'aula fisica, diventando laboratorio, spazio aperto che collega ciò che avviene DENTRO E FUORI LA SCUOLA (insieme a quella su aula 3.0, è una tra le idee più stimolanti e innovative del Manifesto di AVANGUARDIE EDUCATIVE). Nel WS proporremo l'utilizzo di diversi strumenti multimediali per l'organizzazione della lezione, mettendone a confronti caratteristiche e punti di forza; prenderemo in considerazione moodle, google classroom, weschool. Sono alcuni esempi che non esauriscono il panorama dell'offerta, in via di espansione. Ma l'opportunità di un confronto e di una riflessione comune ci sembra un'occasione interessante, convinti che il confronto sia produttivo di idee e favorisca lo sviluppo di nuove competenze. In questo contesto , il libro di testo evolve, senza perdere di importanza. Chiara Montagnani, responsabile digitale di Giunti TVP Editore, illustrerà le linee di sviluppo e le componenti di base dell'ecosistema digitale scolastico richiesto dalla normativa emanata dal MIUR. b. 2.420 EAS - PRATICHE NELL'USO DELLA FOTOGRAFIA coordinatori: Gioia Aloisi (ANFIS), Marzia Vacchelli (ANFIS) Il WS propone una riflessione, con relativa applicazione di una microprogettazione, che utilizza il metodo EAS (Episodio di Apprendimento Situato, Rivoltella, 2013) per condurre il docente apprendente alla creazione di un artefatto fotografico. L’ottica è rovesciata poiché conduce il docente designer a riflettere su come impostare le azioni progettuali per costruire conoscenze autentiche con l’aiuto di contenuti e strumenti (anche tecnologici) che contribuiscano a rendere co-partecipi gli alunni del loro stesso progetto di apprendimento. I partecipanti al workshop saranno coinvolti nella realizzazione di un compito autentico. Attraverso le varie fasi (remember, understand, apply, analyze, evaluate, create) il gruppo produrrà un oggetto di apprendimento che attesti le pratiche apprese e l’efficacia della metariflessione sull’artefatto e sulla sua multimodalità didattica. La microprogettazione sarà supportata da pratiche didattiche nell’uso della fotografia anche attraverso app (viva video, pic pac, imovie…) o software cloud e non (prezi) o una piattaforma (edmodo). L'idea che questo workshop si propone quindi di sviluppare è quella di realizzare un EAS in un EAS, ovvero di accompagnare il docente apprendente nella sperimentazione della metodologia EAS ispirata alla lezione di Freinet, al Mobile Learning e alla didattica per competenze. Dopo un’ introduzione teorica di presentazione del quadro concettuale e dell’input (fase preparatoria), sarà avviata la fase operatoria in cui il docente apprendente sarà protagonista. Il workshop si concluderà con la fase ristrutturativa in cui le coach discuteranno gli artefatti prodotti dai vari gruppi in un processo metacognitivo sia rispetto al prodotto dell’EAS che al metodo in sé attraverso un’analisi SWOT (conosciuta anche come matrice SWOT) per valutare i punti di forza (Strengths), i punti di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats). b.1940 LE COMPETENZE METODOLOGICHE E LINGUISTICHE DEL DOCENTE DI CORSI CLIL-ESABAC coordinatori: Luisa Broli (ANFIS), Mario Pasquariello (Equipe di Ricerca CLIL-UCSC) Durante il workshop, dedicato all’approfondimento del profilo del docente impegnato in percorsi CLIL e in corsi EsaBac, saranno esaminate le competenze metodologiche e linguistiche attualmente richieste al docente nel sistema formativo italiano e necessarie a garantire alti standard di insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera nonché positivi risultati di apprendimento da parte degli alunni. Saranno passate in rassegna le opportunità formative per il potenziamento delle competenze del docente CLIL ed EsaBac. Particolare attenzione sarà rivolta al conseguimento del titolo di idoneità all'insegnamento CLIL e delle certificazioni linguistiche, con specifico riferimento ai livelli previsti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Nel workshop saranno fornite informazioni sui corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera e sul profilo del docente certificato per l’insegnamento CLIL. Nell'ottica della valorizzazione delle buone pratiche a livello europeo si farà riferimento anche alla possibilità di potenziare all'estero le proprie competenze professionali nell'ambito del Programma Europeo Erasmus+. Il workshop costituisce un' importante occasione di confronto tra docenti interessati all'insegnamento della propria disciplina in lingua straniera e docenti che hanno già maturato una significativa esperienza in questo ambito. Il dibattito terrà conto anche delle esperienze di attuazione della legge 107/15 con riferimento ai possibili modelli organizzativi, attuabili grazie all'organico dell'autonomia, per la realizzazione di percorsi CLIL e corsi EsaBac. I partecipanti al workshop potranno infine condividere alcuni esempi di percorsi didattici di insegnamento della propria disciplina in lingua straniera realizzati anche con l'uso delle tecnologie (ad es. nell’ambito del progetto ministeriale E-CLIL). b. 1930 DIDATTICA DELLE COMPETENZE E TRANSDISCIPLINARITÀ: IL '900 E OLTRE coordinatori: Elefteria Morosini (ANFIS), Roberto Carnero (Università degli Studi di Milano) Di fronte a un mondo della conoscenza sempre più complesso e interconnesso, l'impianto tradizionale della scuola fondato sulla divisione delle discipline, ciascuna con un proprio programma e relativo voto finale, mostra la sua inadeguatezza. Alla luce dell'insegnamento di Edgar Morin, che, nella sua trilogia sull'educazione, insiste sulla centralità della comprensione, nei suoi molteplici significati, e del pensiero complesso e sostiene l'ineludibilità di insegnamenti trans-disciplinari nella scuola, e nell'università, proponiamo alcuni percorsi su argomenti difficili da rinchiudere in una disciplina e che invece richiedono un approccio trans-disciplinare. Scegliamo come ambito temporale il '900, ancora ampiamente escluso dai programmi reali (come si rileva ancora nella documentazione presentata agli esami di Stato, nonostante le indicazioni rilevabili dalla formulazione delle prove ministeriali o l'esempio del bac francese di storia), mentre lo sviluppo delle competenze di cittadinanza impone a studenti e docenti il compito di acquisire gli strumenti per comprendere la complessità del mondo in cui viviamo. Ecco allora che prendere in considerazione, tra gli altri esempi che tratteremo, l'opera di PP Pasolini ci è utile per proporre un'unità di apprendimento trans-disciplinare, solidamente agganciata anche a discipline tradizionali, come la letteratura italiana e la storia, focalizzandole su temi propri del '900 che ancora sono vivi nel nostro tempo, ponendo temi e problemi che travalicano i campi disciplinari indicati estendendosi alla politica, alla filosofia, all'ed. civica (vecchia formulazione, tuttora necessaria), al cinema (forma d'arte e espressione del nostro tempo), alla scienza, alla scrittura giornalistica, alla vita, con le tutte sue sfumature e la sua complessità. Pasolini, dunque, si pone come una delle figure della cultura italiana che ben si presta per la realizzazione di un percorso transdisciplinare e lo sviluppo di competenze di cittadinanza, di comprensione della complessità. Altri percorsi, che verrano presentati nelle loro possibili linee di sviluppo, integrando l'impostazione tematica a quella cronologica, verteranno su temi caldi della storia del secolo XX, con aperture sul sec. XXI, quali, ad es., dal muro di Berlino agli “altri” muri. b 2250 PROMOTING EUROPEAN AWARENESS AND KEY COMPETENCES (PEAK) PROGETTO ANFIS PER LO SVILUPPO DELLA PROFESSIONALITÀ DOCENTE IN EUROPA coordinatori: Antonio Saraceno (ANFIS) Il progetto PEAK - Promoting European Awareness and Key competences, ideato e seguito dall'ANFIS, individua lo sviluppo della professionalità docente come punto di forza per il miglioramento dei sistemi educativi e per il conseguente potenziamento delle competenze chiave da parte degli studenti. Gli obiettivi del progetto sono centrati sulla implementazione e la valutazione delle competenze chiave e trasversali, quali l'apprendimento e il consolidamento delle lingue comunitarie e la competenza digitale, nonché le competenze sociali e civiche. Tra le finalità generali del progetto vi è la necessità di sviluppare tra i giovani un senso di identità europea, fondata su valori, storia, cultura e di promuovere, tra i giovani cittadini, il senso di appartenenza all'Unione Europea. Il Progetto PEAK si colloca nel programma Erasmus Plus e risponde a almeno due delle tre azioni chiave della Commissione Europea, in quanto si propone di creare opportunità di innovazione per le organizzazioni, i docenti e i discenti e favorire il ricorso alle risorse educative aperte (REA/OER), garantendo che il materiale didattico realizzato con finanziamenti pubblici sia accessibile a tutti. PEAK mira a sostenere la formazione dei docenti basata sulle ICT e, in particolare, a favorire l'acquisizione e il miglioramento del loro uso applicato alla didattica , coinvolgendo gli insegnanti in iniziative di scambio di buone pratiche con colleghi europei, per migliorare l'efficienza dei sistemi di istruzione e di insegnamento. b. 1430