Ottobre 2010 - Workshop

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Ottobre 2010 - Workshop
LA CONTRACCEZIONE
Ottobre 2010 - www.neutromed.it
Workshop | LA CONTRACCEZIONE
Contraccezione, quella sconosciuta…
La contraccezione è ancora un tema di forte attualità. Se ne parla tanto, ma l’informazione è ancora troppo
circoscritta. La carenza di conoscenze assume contorni ancora più preoccupanti se si considera che il
problema va di pari passo a quello delle interruzioni volontarie di gravidanza e della trasmissione
delle infezioni attraverso i rapporti sessuali. Se questo è vero per una discreta percentuale di
adulte, diventa pericolosamente quasi la “norma” per le adolescenti!!! È questo il quadro che emerge
dall’esperienza sul campo delle nostre ginecologhe dell’Associazione Italiana Donne Medico.
Una chiara conoscenza della contraccezione manca soprattutto tra le adolescenti, le fasce d’età più
vulnerabili che rappresentano il gruppo a maggior rischio per gravidanze indesiderate e infezioni sessualmente
trasmesse. Un tema, quello della sessualità, che spesso i genitori rifiutano o non si sentono in grado di affrontare
e che rimane oscuro per chi si trova a vivere le prime esperienze. I più giovani difficilmente conoscono i metodi
contraccettivi e ancor più difficilmente ricorrono a una contraccezione consapevole. Nella migliore delle ipotesi
hanno sentito parlare della pillola, ma non sanno bene come funzioni e, anzi, ne hanno informazioni distorte: per lo
più pensano che faccia ingrassare, ciò che funziona da deterrente soprattutto per quelle età. Il metodo più usato tra i
giovanissimi è quello del coito interrotto, soprattutto per quelli che hanno rapporti occasionali e, più raramente, il
preservativo.
Solo raramente capita che una ragazza chieda al medico specialista o al medico di base che le sia
prescritta la pillola in vista del primo rapporto. L’imbarazzo nell’affrontare questi argomenti e la paura che i
genitori lo vengano a sapere ha quasi sempre la meglio. Diverso è il caso delle donne nella fascia di età compresa tra
i 20 e i 30 anni, che sono più consapevoli e si informano sulla necessità di fare esami prima di prendere la pillola. Le
donne d’età compresa tra i 30 e i 40-45 anni sono le più informate.
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Per una scelta più consapevole, il primo passo è capire come
agiscono i diversi metodi contraccettivi…
All’incirca ogni mese, dalla pubertà alla menopausa, nelle ovaie, sotto l’influsso di determinati ormoni, si verifica
la crescita di un “follicolo” che, rompendosi, libera una “cellula uovo” (l’ovocita) e determina l’”ovulazione”.
Se uno spermatozoo penetra nell’ovocita, questo viene fecondato e inizia una gravidanza;
altrimenti, dopo circa 24 ore l’ovocita degenera e dopo 14 giorni si hanno le mestruazioni.
Nel periodo ovulatorio, anche il muco prodotto dalle ghiandole presenti nel canale cervicale subisce delle
trasformazioni, che lo rendono più facilmente penetrabile dagli spermatozoi. Qualche giorno dopo l’ovulazione,
invece, questo muco si trasforma in una sostanza densa, viscosa, difficilmente penetrabile dagli spermatozoi.
Scopo della contraccezione è quello di controllare, in modo temporaneo e reversibile, il processo
della riproduzione. Perciò i diversi metodi contraccettivi agiscono, singolarmente o contemporaneamente, per:
• impedire la penetrazione degli spermatozoi nell’utero
• bloccare l’ovulazione
• modificare il muco cervicale
• impedire l’annidamento dell’ovulo nell’utero
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Quali sono i metodi più usati?
I contraccettivi più usati sono quelli ormonali, contengono cioè ormoni – estrogeni e/o progestinici – che:
a. inibiscono l’ovulazione, come la pillola contraccettiva, il cerotto transdermico e l’anello vaginale;
oppure
b. impediscono all’uovo fecondato di annidarsi nell’utero, come succede con le spirali intrauterine.
Innanzitutto, garantiscono un’eccellente contraccezione, laddove i metodi naturali hanno, come abbiamo visto, più probabilità di
fallire, e non interferiscono in alcun modo con la qualità del rapporto sessuale. Anzi, una recentissima ricerca presentata
in occasione del Congresso Europeo della Contraccezione dell’Aja (Maggio 2010) ha evidenziato che, per una donna su otto, la pillola
contribuisce a migliorare la sessualità.
Ancor di più, gli ormoni estrogeni e progestinici contenuti nella contraccezione ormonale, danno benefici che vanno ben al di là
della contraccezione. Possono curare e prevenire molte affezioni femminili:
• cisti ovariche
• irregolarità del ciclo
• “dismenorrea”, cioè il dolore mestruale
• mestruazioni abbondanti - grazie alla riduzione della quantità e/o frequenza del flusso mestruale, la contraccezione ormonale
consente di prevenire e/o ridurre le “anemie” da mancanza di ferro, a loro volta responsabili di debolezza, affaticabilità, irritabilità,
abbassamento del tono dell’umore, difficoltà di concentrazione, caduta dei capelli
• sindrome premestruale, cioè l’insieme dei disturbi (variazioni dell’umore, depressione, irritabilità, fame eccessiva per cibi dolci e
salati, gonfiore addominale, aumento di peso), che rendono difficile per molte donne la settimana prima delle mestruazioni)
• osteoporosi
• tumori dell’ovaio e dell’endometrio (lo strato interno dell’utero)
• gravidanza extrauterine
• processi infiammatori della pelvi (utero, tube, ovaie)
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Come funzionano i contraccettivi ormonali?
Il principio generale è semplice. Sono costituiti da due ormoni: estrogeno e progestinico. Questi due
principi attivi sono contenuti nelle pillole, nel cerotto o nell’anello vaginale. Una volta entrati nel sangue,
questi ormoni raggiungono l’”ipotalamo”, cioè la centralina del cervello che produce gli ormoni
che inducono l’ovulazione, e lo “mettono in vacanza” per il tempo desiderato. Quando non c’è più
bisogno della contraccezione, si sospende l’assunzione di pillola, cerotto o anello e, circa 36 ore dopo, l’ipotalamo
torna a lavorare e a coordinare nuovamente sia l’ovulazione sia la produzione di ormoni femminili in vista di una
possibile gravidanza.
La differenza tra i tre metodi consiste sostanzialmente nella via di somministrazione. Gli ormoni
entrano, infatti, nel corpo con modalità diverse a seconda del tipo di contraccettivo scelto:
• PILLOLA - attraverso la bocca e la mucosa intestinale. Le pillole vanno assunte tutti i giorni, una volta al
giorno, per 21, 22 o 28 giorni, a seconda del tipo (mentre per i blister da 21 o 22 pillole, l’assunzione si interrompe,
rispettivamente, per 6 o 7 giorni e questo provoca le mestruazioni, il blister da 28 pillole non prevede alcuna
interruzione: il trucco sta nel fatto che le ultime compresse della scatola sono prive di ormoni e, arrivate a quelle,
arriveranno anche le mestruazioni);
• CEROTTO - attraverso la pelle. I cerotti vanno sostituiti una volta alla settimana e devono essere indossati
continuativamente per tre settimane, la quarta settimana è di interruzione e arrivano le mestruazioni;
• ANELLO - attraverso la mucosa vaginale. L’anello va inserito in vagina una volta al mese per tre settimane
consecutive, a cui segue una settimana di intervallo, durante la quale compaiono le mestruazioni.
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Come funzionano i contraccettivi ormonali?
Questi diversi percorsi comportano anche un diverso lavoro per il fegato. Nel caso della pillola, i due
ormoni (estrogeno e progestinico), una volta superata la mucosa intestinale, arrivano al fegato che deve fare un
primo lavoro per trasformarli e, a volte, attivarli. Nel caso del cerotto e dell’anello, invece, superata la pelle o la
mucosa vaginale, gli ormoni entrano direttamente nei micro capillari (piccole vene), saltando il primo passaggio
del fegato: per questo motivo, cerotto e anello impegnano meno il fegato e sono ugualmente efficaci, a
differenza della pillola, anche in caso di problemi gastro-intestinali (vomito e/o diarrea).
In più, rispetto alla pillola, cerotto e anello sono meglio tollerati perché rilasciano ogni giorno, in
misura regolare e continua, una minima quantità di ormoni, senza la ciclica fluttuazione fra picchi e
minimi che accompagnano la singola assunzione quotidiana della pillola. Concretamente, influiscono meno sul
peso corporeo e riducono la probabilità di risentire di fastidiosi effetti indesiderati quali cefalea,
nausea o tensione mammaria.
Un’ultima, fondamentale, annotazione: nessuno dei tre metodi contraccettivi ormonali protegge dalle
infezioni da HIV (AIDS) o da altre malattie a trasmissione sessuale. A questo scopo, soltanto il
PROFILATTICO rappresenta un’efficiente protezione sia per l’uomo che per la donna (!!!)
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Quali sono le controindicazioni assolute
per i contraccettivi ormonali?
Le principali controindicazioni, da valutare insieme al ginecologo, sono:
• sospetto di gravidanza
• perdite di sangue vaginali di cui non si sia diagnosticata la causa
• epatiti in atto
• malattie dell’apparato cardiocircolatorio (trombosi, embolie, flebiti)
• emicrania severa
• alcune malattie dei reni e del fegato
• tumori maligni dell’apparato genitale e della mammella.
È consigliabile inoltre non fumare (!!!), perché il fumo aumenta il rischio di trombosi. Quindi, particolare attenzione per le donne fumatrici con
un’età superiore ai 35 anni; in questo caso si consiglierà loro di smettere di fumare o si procederà alla scelta di un contraccettivo non ormonale.
In ogni caso, prima di prescrivere qualsiasi tipo di contraccettivo, il ginecologo procederà a una serie di accertamenti clinici con
l’obiettivo di controllare il nostro stato di salute:
• visita ginecologica e pap-test per escludere patologie dell’utero
• visita del seno per escludere rischi legati ai tumori della mammella
• controllo della pressione arteriosa per escludere eventuali rischi cardiovascolari
• analisi del sangue e delle urine
Occorre naturalmente che riferiamo al medico eventuali malattie o allergie di cui soffriamo e le medicine che assumiamo.
Il ginecologo pianificherà quindi follow-up a breve tempo (3-6 mesi), per verificare la nostra maggiore o minore soddisfazione sull’uso del
contraccettivo, ed eventualmente porre in atto le più opportune strategie per far fronte ai piccoli o grandi problemi che il metodo anticoncezionale può
causarci. In generale, ordinerà che i controlli di salute vadano ripetuti ogni 2 anni.
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Ma qual è il metodo contraccettivo più idoneo per me?
Il principale criterio per la scelta del giusto metodo contraccettivo è sicuramente l’ETA’, ma elemento di valutazione
altrettanto discriminante per alcuni metodi è l’AVERE AVUTO FIGLI o NO.
Quindi, il ginecologo affinerà la scelta in base al nostro stile di vita e di relazione, all’efficacia contraccettiva,
alla tollerabilità del metodo, che non deve indurre effetti secondari indesiderati, al dosaggio, nonché
all’eventuale funzione curativa del contraccettivo ormonale (acne, irregolarità mestruali, dismenorrea, etc.).
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Se sei ancora una teen…
… e hai già un ragazzo che ti piace e con il quale pensi potresti avere la tua prima esperienza sessuale, il ginecologo ti
consiglierà di cominciare a prendere la pillola, tanto più se l’acne ti perseguita o il tuo ciclo è irregolare o molto
abbondante o doloroso.
Hai forse paura di ingrassare con la pillola? Beh, tranquillizzati, questo pericolo non sussiste più grazie ai
nuovi dosaggi, che non incidono sul peso e la ritenzione idrica. E poi, basta che tu faccia un po’ più di attenzione
a cosa e come mangi e che ti dedichi a un qualche sport!
D’altra parte, se proprio la pillola non ti convince, oggi esistono metodi contraccettivi ormonali alternativi
alla pillola, semplici da usare anche per le più distratte e inesperte: il cerotto transdermico e
l’anello vaginale.
Quale che sia il metodo contraccettivo ormonale in cui ti senti più a tuo agio, ricorda sempre che 2
contraccettivi sono meglio di uno… Non è sufficiente proteggerti da gravidanze indesiderate, è
essenziale difenderti anche dalle malattie sessualmente trasmesse. In fondo, tu e il tuo ragazzo non
state insieme da molto tempo e se fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Perciò chiedigli di usare sempre il
preservativo!!!
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Se sei già più adulta…
Se sei una giovane donna in buona salute, impegnata negli studi o lanciata in una professione appassionante e vuoi
pianificare la tua prima gravidanza più in là nel tempo, la pillola anticoncezionale rappresenta il metodo più
adeguato per te, grazie alla sua reversibilità ed elevata affidabilità. In più, anche per te la pillola prospetta
notevoli azioni benefiche per la tua salute, in termini di riduzione del rischio di fibromi, di cisti
ovariche e di infezioni genitali, aiutandoti così a mantenere integra la tua fertilità, per poter poi scegliere
di diventare mamma nella giusta stagione della piena maturità.
Se, invece, hai già dei figli e hai deciso di fermarti o una nuova gravidanza ti è stata sconsigliata per motivi di
salute, a parte la pillola, il ginecologo potrebbe proporti la spirale. La spirale ha alcune controindicazioni
e la decisione di usarla è soggettiva: da alcune donne viene considerata un corpo estraneo, mentre altre la usano
anche per 20 anni e si trovano benissimo. Devi anche sapere che con la spirale potrebbero verificarsi alcuni
effetti collaterali: leggeri aumenti del flusso mestruale, perdite di sangue intermestruali, rosate nel momento
dell’ovulazione, oltre a maggiori perdite bianche; in taluni casi, è possibile un rigetto spontaneo.
La spirale è assolutamente sconsigliata, invece, per chi non ha avuto figli (in gergo medico
“nullipare”): la spirale può, infatti, facilitare l’insorgere di infezioni che, in rari casi, possono anche risalire nella
cavità addominale fino a provocare peritoniti.
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Se hai appena avuto un bambino…
Dopo il parto, rapporti sessuali non protetti nel periodo del puerperio e dell’allattamento possono, a dispetto di quello
che comunemente si crede, dare il via a una nuova gravidanza, probabilmente inattesa. Nonostante, infatti, la “prolattina”, un
ormone che stimola la produzione di latte, inibisca l’ovulazione, questa potrebbe comunque verificarsi prima della comparsa del
ciclo mestruale che, talvolta, non si presenta che parecchie settimane dopo aver smesso di allattare. Quindi, se non desideri rimanere
incinta immediatamente dopo il parto, sarebbe meglio che tu avessi rapporti sessuali protetti. In caso contrario, il rischio, per
quanto remoto, esiste. Come regolarsi, allora?
Contraccettivi ormonali. Se non stai allattando, puoi scegliere uno dei metodi ormonali in commercio: la pillola a basso
dosaggio, il cerotto oppure l’anello vaginale. Sono metodi sicuri e affidabili, che non presentano controindicazioni particolari. Al
contrario, se stai allattando, la classica pillola, anche a basso dosaggio, non è da prendere. Dovresti farti prescrivere
dal ginecologo una mini-pillola a base di solo progestinici, che non interferisce con l’allattamento materno. La minipillola,
infatti, agisce non sull’ovulazione, bensì sul muco cervicale e sull’endometrio, prevenendo da una parte l’accesso degli spermatozoi
attraverso la cervice uterina e dall’altra prevenendo l’impianto dell’eventuale uovo fecondato nell’utero. Deve essere assunta senza
soluzione di continuità e con la massima regolarità anche dal punto di vista dell’orario. Tra i vantaggi, c’è che non interferisce con il
desiderio e non favorisce l’aumento di peso (perché non contiene estrogeni).
Spirale. Dopo il parto puoi anche utilizzare la spirale, un dispositivo da inserire nell’utero che previene l’impianto dell’uovo
fecondato. La spirale ha il vantaggio di essere di lunga durata (una volta inserita, può non essere toccata per 3 - 5 anni) e tuttavia
reversibile, perché non influisce con il sistema ormonale.
Contraccettivi di barriera. In alternativa, puoi usare il preservativo. Recentemente, è tornato anche il diaframma in
combinazione con nuove creme spermicide non tossiche (a base di acido lattico), che richiede di essere misurato dal
ginecologo per adattarsi al tuo corpo perfettamente.
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Se ti trovi al delicato giro di boa degli “anta”…
…, di quei quarant’anni che ti colgono ancora giovane, seducente e per niente intenzionata a rinunciare al piacere di
desiderare e sentirsi desiderata, ma che, al tempo stesso, ti cominciano a “pesare” a causa del lento ma inesorabile
esaurimento dell’attività ovarica, come puoi difenderti?
È proprio a te che la pillola può dare la risposta più nuova: non solo amica contraccettiva, ma soprattutto
alleata della qualità della salute e della vita!
Puoi così notare che i sintomi e i fastidi dell’imminente menopausa si attenuano o scompaiono del tutto: le prime
vampate di calore, le prime sudorazioni notturne, le tachicardie notturne, i disturbi del sonno,
l’irritabilità, i disturbi alle articolazioni, la tendenza a modificare la forma del tuo corpo, con
aumento del peso, della circonferenza e del grasso addominale… Ebbene, il vantaggio della pillola è proprio
quello di “ammorbidire” e rendere più accettabili questi sintomi, che possono altrimenti rendere
assai “problematici” i 4-6 anni che precedono la menopausa vera e propria.
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