Il secondo conflitto mondiale

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Dammaggio Alessia
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La Seconda Guerra Mondiale
Cap. 33 da pagina 172 a pagina 177
La strategia militare tedesca era basata sulla guerra lampo (blitzkrieg) con bombardamenti aerei e
carri armati. Il 27 settembre 1939 le forza tedesche entrarono a Varsavia e contemporaneamente i
sovietici invadevano il paese da Oriente cosi la Polonia venne spartita fra 2 potenze.
Nella primavera del 1940 Hitler riprese la sua offensiva aggredendo Danimarca e Norvegia e nel 10
maggio 1940 attaccarono la Francia sfondando le forze francesi e nel 14 giugno occuparono Parigi.
Il 22 giugno 1940 venne firmato l’armistizio franco-tedesco i 3/5 del territorio rimasero sotto
l’occupazione militare, mentre al sud si formò un governo filofascista retto da Pétain (Repubblica
di Vichy). Il generale De Gaulle lanciava da radio londra il primo appello alla resistenza contro i
nazisti.
Intanto l’Unione Sovietica aveva occupato la Bessarabia, le repubbliche baltiche e la Cereria
(Finlandia). Alla metà del 1940 Hitler cercò di indurre alla pace la Gran Bretagna ma incontrò
l’opposizione di Churchill ( primo ministro inglese).
Hitler tentò di spezzare la resistenza britannica con la guerra sui mari e soprattutto con la guerra
aerea. L’aviazione tedesca colpì le città inglesi con bombardamenti a tappeto, ma la Gran Bretagna
non capitolò grazie alla lunga battaglia d’Inghilterra ( Leone marino, luglio-settembre ’40) che vide
prelevare gli inglesi grazie ai radar.
Allo scoppio della guerra l’Italia aveva dichiarato la propria non belligeranza per l’impreparazione
del paese, ma il 10 luglio ’40 l’Italia entrò in guerra attaccando sul fronte orientale la Francia.
La strategia italiana prevedeva una guerra parallela a quella tedesca finalizzata all’ampliamento
nei balcani e nel Mediterraneo. Il 29 ottobre ’40 l’Italia attaccò la Grecia senza avvertire la
Germania; la tenacia greca mise a nudo la nostra fragilità militare e cosi furono costretti alla
difesa.
Il 6 aprile ’41 con un attacco fulmineo Hitler invase la Iugoslavia per garantirsi il controllo dei
Balcani, le truppe tedesche e italiane si ricongiunsero e respinsero gli inglesi e occuparono la
Grecia e cosi Hitler conquistò l’egemonia sui Balcani completata dal controllo sulla Romania,
Bulgaria e Ungheria. Anche nel Mediterraneo e sul fronte Africano la guerra parallela diventò una
guerra diretta della Germania.
La nostra flotta cercò di contrastare la supremazia britannica sul mediterraneo, le offensive
italiane nella Somalia britannica e in Egitto furono bloccate dagli inglesi.
Nell’Africa orientale le truppe britanniche ebbero la meglio occupando la capitale dell’Etiopia; sul
fronte liberico-egiziano l’arrivo delle truppe tedesche riequilibrò il confronto con gli inglesi.
Nel seconda metà del ’41 ci fu l’attacco tedesco all’Urss e l’entrata degli Stati Uniti nel conflitto.
L’invasione dell’Urss ( operazione Barbarossa) fu una vera e propria guerra a sterminio; il 22
giugno ’41 i tedeschi entrarono nell’Urss : al nord verso Leningrado; al centro verso Mosca ; al sud
verso l’Ucraina.
In tre mesi di guerra-lampo i tedeschi occuparono le repubbliche Baltiche. Nel tardo autunno
l’avanzata si arrestò e si rivalse con un gravissimo insuccesso per i tedeschi derivante errori tattici,
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impreparazione militare (= sbandamento). Nel dicembre ’41 i sovietici costrinsero i tedeschi a
retrocedere in più. Poi l’inverno russo congelò la situazione
Il 7 dicembre ’41 l’aviazione giapponese attaccò la flotta statunitense nel Pacifico a Pearl Harbor ; i
giorni seguenti Stati Uniti e Gran Bretagna dichiararono guerra al Giappone. Il 12 dicembre i
governi Roma e Berlino dichiararono guerra agli Usa.
La decisione di attaccare gli Usa era data da fatto che rappresentavano una minaccia per
l’autonomia economica giapponese. L’attacco all’Urss e l’entrata in guerra degli Usa segnarono la
svolta del conflitto.
Gli anglo-americani e i sovietici divennero alleati in lotta che avevano come obiettivo la resa senza
condizione della Germania (decisione presa alla conferenza di Casablanca).
Sul fronte orientale i tedeschi lanciarono una violenta offensiva verso le regioni del Caucaso, ma
essi furono bloccati a Stalingrado e questo fu il primo atto di una ritirata da parte dei tedeschi
destinata a concludersi a Berlino.
Il successo della resistenza sovietica fu dovuto ad un enorme sforzo economico del paese.
Ma fu l’intervento degli Usa a determinare la disfatta dell’Asse, il loro primo intervento fu
nell’Africa settentrionale; l’offensiva italo-tedesca venne arrestata a El Alamein (23 ottobre ’42)
dagli inglesie gli italo-tedeschi dovettero retrocedere. Dopo lo sbarco anglo-americano in Marocco
e Algeria le forze dell’Asse vennero prese da due fuochi e la loro ultima resistenza in Tunisia venne
piegata nel maggio 1943
Gli alleati portarono la guerra in Europa con lo sbarco in Sicilia del 10 luglio ‘43 che fece esplodere
la crisi del regime fascista. Il 25 luglio il Gran Consiglio del fascismo votò per la decadenza di
Mussolini; l’8 settembre ’43 il governo italiano, presieduto da Badoglio, firmò l’armistizio con gli
anglo-americani; i tedeschi occupavano il centro-nord del paese, arrestando l’avanzata angloamericana e Mussolini liberato dai tedeschi vi fondò la Repubblica sociale italiana con capitale a
Salò (12 settembre ’43).
Nella conferenza di Teheran (28 novembre e 1 dicembre ’43) Churchill, Roosevelt e Stalin decisero
l’apertura di un secondo fronte di Europa: il 19 agosto ’44 Parigi insorse contro i tedeschi grazie
allo sbarco in Normandia ( 6 giugno ’44).
Sul fronte orientale l’Armata rossa era avanzata fino a Varsavia; i paesi satelliti del Reich firmarono
l’armistizio con i sovietici e Iugoslavia e Grecia insorsero contro i tedeschi.
Il 28 aprile ’45 Mussolini fu catturato dai partigiani e fu fucilato. Il 30 aprile Hitler si tolse la vita
Il 7 maggio la Germania firmò la resa senza condizioni.
Nel Pacifico, americani e giapponesi si erano combattuti per oltre tre anni; Truman, dopo la morte
di Roosevelt, decise l’impiego sul Giappone della bomba atomica.
Il 6 agosto ’45 il primo ordigno nucleare venne sganciato sulla città di Hiroshima; due giorni dopo a
Nagasaki. Il 2 settembre 1945 venne firmata la resa del Giappone.
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