FESTIVAL DI MUSICA CLASSICA QUARTA EDIZIONE N el 2014 il festival Autunno in Musica festeggia la sua quarta edizione e continua a far rivivere il patrimonio del passato grazie al presente, rendendo quest’ultimo più vivo. Come di consueto, il festival dà rilievo al luogo in cui si svolgono i concerti: Autunno in Musica è infatti in parte dedicato alla memoria di compositori che vissero a Villa Medici, pur aprendosi a una visione rinnovata della musica scritta tra il Settecento e l’inizio del Novecento tra la Francia e l’Italia. Protagonisti di questa edizione saranno alcuni compositori di primo piano vincitori del Prix de Rome, come Claude Debussy e André Caplet, autori la cui opera viene oggi rivalutata, come Théodore Dubois, e altri compositori, come Gaston Salvayre, di cui oggi è possibile apprezzare le doti grazie a un vero lavoro di riscoperta. Ma Autunno in Musica non dimentica nemmeno alcuni compositori “respinti” al concorso, che si tratti di “non premiati” come Benjamin Godard ed Ernest Chausson, o di secondi classificati al Prix de Rome, come Nadia Boulanger e soprattutto Maurice Ravel, la cui mancata nomina fece scandalo nel 1905. Quest’anno Autunno in Musica dà spazio in particolare alle compositrici, tra cui Marie Jaëll, Henriette Renié e Cécile Chaminade. Il festival riunisce i migliori interpreti contemporanei, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni, capaci di letture audaci e inaspettate: è il caso del giovane arpista solista dell’Opéra de Paris Emmanuel Ceysson, del Trio Arcadis (secondo premio al Concours international de musique de chambre de Lyon), della mezzosoprano Isabelle Druet (vincitrice del Concours Reine Elisabeth e più di recente del percorso Rising Star), come pure del Quatuor Giardini e del pianista David Bismuth. 5 Il 2014 è un anno speciale per quanto riguarda le commemorazioni: si celebra infatti il 250° anniversario della morte di Jean-Philippe Rameau, considerato il maître à penser di tutti i compositori francesi dell’Ottocento grazie alla sua innovativa teoria dell’armonia, autore a cui rende omaggio il Centre de musique baroque de Versailles. Autunno in Musica gli dedica due concerti, uno con le Folies françoises e l’altro con la celebre clavicembalista Blandine Rannou. In questo 2014 si ricorda inoltre una delle maggiori tragedie del Novecento: l’inizio della Grande Guerra, le cui drammatiche conseguenze si ripercuotono anche in ambito artistico. La stessa Accademia di Francia a Roma non sarà risparmiata da questa sciagura, e numerosi compositori smetteranno temporaneamente di scrivere o daranno corpo al dolore e all’angoscia in partiture piene di malinconia. A questo tema, cui è interamente dedicato il concerto d’apertura, renderanno un sentito omaggio anche le altre serate del festival. Questa quarta edizione di Autunno in Musica si pone, come le precedenti, sotto il segno di una collaborazione dinamica tra l’Accademia di Francia a Roma, il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, all’origine dei quattro programmi dedicati alla musica francese dell’Ottocento, l’Accademia Filarmonica Romana e il Centre de musique baroque de Versailles. Vorrei ringraziare per il programma del festival Alexandre Dratwicki (direttore scientifico del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française ed ex borsista) e Benoît Dratwicki (direttore artistico del Centre de musique baroque de Versailles). Il festival beneficia del fedele sostegno di Total E&P Italia, come dello straordinario impegno di tutta l’équipe dell’Accademia di Francia a Roma. A renderlo possibile è soprattutto la presenza di grandi artisti, che condividono con noi il loro talento per fare ancora una volta del nostro Grand Salon un luogo di scoperta e di piacere. Éric de Chassey direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici 6 calendario GIOVEDÌ 16 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Ore 19.45: presentazione di Alexandre Dratwicki Ore 20.30: Au pays où se fait la guerre Nel paese in cui si fa la guerra, Quatuor Giardini e Isabelle Druet, mezzosoprano Nadia Boulanger, Claude Debussy, Gaetano Donizetti, Jacques Offenbach, Gabriel Fauré ecc. VENERDÌ 17 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Ore 19.45: presentazione di Alexandre Dratwicki Ore 20.30: Da un dopoguerra all’altro, Trio Arcadis Ernest Chausson, Gabriel Fauré, Gaston Salvayre SABATO 18 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Ore 19.45: presentazione di Alexandre Dratwicki Ore 20.30: Dissidenti, recital di pianoforte di David Bismuth Cécile Chaminade, Claude Debussy, Marie Jaëll, Maurice Ravel DA LUNEDÌ 20 A GIOVEDÌ 23 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Masterclass di clavicembalo della Piccola Accademia di Montisi con Pierre Hantaï e Skip Sempé LUNEDÌ 27 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Ore 14.30: Laboratorio-concerto tenuto da Les Folies françoises MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Ore 20.30: Una galleria di ritratti, Les Folies françoises Antoine Forqueray e Jean-Philippe Rameau GIOVEDÌ 30 OTTOBRE ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA Ore 20.30: Focus Rameau: il trionfo del clavicembalo, recital di Blandine Rannou Jean-Philippe Rameau DOMENICA 19 OTTOBRE ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA – VILLA MEDICI Ore 17.15: presentazione di Alexandre Dratwicki Ore 18.00: La modernità all’ombra dei conflitti, recital di arpa di Emmanuel Ceysson André Caplet, Claude Debussy, Gabriel Fauré, Henriette Renié, Carlos Salzedo ecc. 8 9 programma 6-12 settembre 1914, battaglia di Mondement (Marne) GIOVEDÌ 16 OTTOBRE Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Ore 19.45: presentazione del programma del concerto con Alexandre Dratwicki (in italiano), Salon de Musique Ore 20.30: concerto, Grand Salon AU PAYS OÙ SE FAIT LA GUERRE / NEL PAESE IN CUI SI FA LA GUERRA Durata del concerto: 75 minuti (senza intervallo) LA PARTENZA Mel Bonis Quatuor avec piano n° 1 op. 69 – Finale, allegro ma non troppo, 1915 Jacques Offenbach La Grande Duchesse de Gérolstein – « Ah que j’aime les militaires », 1867 Cécile Chaminade Exil, 1904 Jacques Offenbach La Grande Duchesse de Gérolstein – Couplets du sabre, 1867 AL FRONTE Gabriel Fauré Quatuor avec piano op. 45 – Allegro molto, 1887 Gaetano Donizetti La Fille du régiment – « Pour une femme de mon rang », 1840 Benjamin Godard Les Larmes, 1895 Henri Duparc Au pays où se fait la guerre, 1910 LA MORTE Gabriel Fauré Quatuor avec piano op. 15 – Adagio, 1884 Claude Debussy Cinq Poèmes de Charles Baudelaire – Recueillement, 1904 Henri Duparc Élégie, 1910 Jacques Offenbach La Vie parisienne – « Je suis veuve d’un colonel », 1866 15 IN PARADISO Théodore Dubois Petits Rêves d’enfants (extrait), 1903 Nadia Boulanger Élégie, 1909 Théodore Dubois Chansons de Marjolie – En Paradis, 1913 Reynaldo Hahn Quatuor avec piano – Andante, 1946 Produzione Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française ISABELLE DRUET, mezzosoprano QUATUOR GIARDINI DAVID VIOLI, pianoforte PASCAL MONLONG, violino CAROLINE DONIN, viola PAULINE BUET, violoncello I l tema di questo concerto permette di penetrare nello spirito di un soldato della Grande Guerra. Quasi tutti i compositori interpretati hanno vissuto i conflitti del 1870 e del 1914 con un fervore artistico che li segnò profondamente. Il senso del dovere con i suoi slanci guerrieri (“Ton bras est fort, ton âme est fière!” [“Il tuo braccio è forte, la tua anima fiera!”] – Offenbach, La Grande Duchesse de Gérolstein) non rende tuttavia facile la separazione dalle persone amate. Una volta al fronte emerge l’inquietudine, questa “douceur splendide et sombre qui flotte sous le ciel étoilé; on dirait que là-haut dans l’ombre, un paradis s’est écroulé…” (“meravigliosa e cupa dolcezza che aleggia sotto il cielo stellato; si direbbe che lassù nell’ombra sia crollato un paradiso”) (Nadia Boulanger, Élégie). Il soldato si rassicura (“Ma douleur, donne-moi la main…” [“Mio dolore, dammi la mano”] – Debussy, Recueillement) 16 e riacquista coraggio pensando all’amata. Passano i giorni, il cui orrore è a tratti velato di serenità. Ma quando giunge la sera e i rumori della battaglia si spengono, riaffiora ancora più pesante la solitudine, che in segreto trova sfogo (“Les larmes qu’on peut verser, quand les têtes sont détournées, on ne les a pas soupçonnées…” [“Le lacrime versate quando le teste sono voltate, non si sono immaginate”] – Godard, Les Larmes). Fatalmente la Morte segue le orme della disperazione, portandosi via anche coloro che non hanno conosciuto le armi (“Loin de l’amant, j’attends la mort…” [“Lontano dall’amato, aspetto la morte”] – Chaminade, Exil). QUATUOR GIARDINI Il quartetto con pianoforte Giardini è nato dal sodalizio di quattro artisti da tempo legati da forti affinità. Interpreta i quartetti più celebri, ma è anche impegnato nella riscoperta di un repertorio poco conosciuto. Propone compositori spesso trascurati come Félicien David o Théodore Dubois, ma anche Marie Jaëll e Mel Bonis. Con una formazione aperta e sensibile all’arte della trascrizione, il Quatuor Giardini ama anche affrontare il repertorio melodico associando agli strumenti la voce. ISABELLE DRUET Diplomata al Conservatoire national supérieur de musi­que et de danse de Paris, Isabelle Druet si divide tra opera, recital e concerti. Si esibisce, tra gli altri, con Les Folies françoises, Les Siècles, Le Concert spirituel, la BBC National Orchestra of of Wales, l’Orchestra filarmonica del Lussemburgo. I suoi recenti successi sulla scena lirica annoverano i ruoli di Sidonie e Mélisse in Armide (Armida) con Les Arts florissants, il ruolo principale ne La Périchole (La cantante e il dittatore), Arcabonne in Amadis e il Paggio in Salome (Salomè) (Opéra national de Paris), Climene in Egisto (Opéra-Comique). Ha realizzato diverse incisioni con Le Poème harmonique e La Rêveuse, nonché un album dedicato alla melodia francese. 17 VENERDÌ 17 OTTOBRE Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Ore 19.45: presentazione del programma del concerto con Alexandre Dratwicki (in italiano), Salon de Musique Ore 20.30: concerto, Grand Salon DA UN DOPOGUERRA ALL’ALTRO Durata del concerto: 90 minuti circa (intervallo compreso) Gabriel Fauré Trio avec piano op. 120, 1923 Gaston Salvayre Trio avec piano, 1878 intervallo Ernest Chausson Trio avec piano op. 3, 1881 TRIO ARCADIS DAVID BISMUTH, pianoforte AMANDINE LEY, violino NICOLAS SAINT-YVES, violoncello 19 1878 -1923: sono i confini cronologici di questo programma, che va da un dopoguerra all’altro. Fauré, Chausson e Salvayre sono tre volti di un rapporto polemico con il Prix de Rome. Del primo si è detto che fosse un feroce oppositore del concorso, del secondo che ne fosse stato vergognosamente scartato, del terzo che fosse sprofondato nell’oblio pur avendo ottenuto un primo premio. È giunto il momento di ristabilire certe verità, spiegando che Fauré contestava principalmente la natura del concorso (che prevedeva la scrittura di una cantata) ma non il soggiorno a Roma, che Chausson non si era particolarmente distinto nella prova di selezione e che Salvayre, infine, fece ai suoi tempi una carriera brillante componendo musica di notevole interesse artistico (in particolare nelle opere Le Bravo, Richard III e La Dame de Monsoreau). Ma è soprattutto attraverso l’ascolto dei tre musicisti proposti per questa serata che sarà possibile farsi un’idea esatta delle qualità – certamente diverse, ma tutte in grado di commuovere – di queste tre figure. Il giovane Trio Arcadis, vincitore in particolare del Concours international de Lyon, prosegue il suo lavoro di riscoperta della musica romantica francese, dopo aver realizzato alcune brillanti incisioni di opere di Pfeiffer, Dubois e Gouvy. Trasparenza dei colori, impegno musicale e perfetta sintonia sono tra le doti che vengono associate a questa formazione. 20 TRIO ARCADIS Terzo classificato al Concours international de musique de chambre de Lyon e vincitore del Forum Musical de Normandie, il Trio Arcadis nasce nel 2001 dall’unione di tre giovani artisti usciti dai Conservatoires nationaux supérieurs di Parigi e di Lione. La complicità immediata e la passione comune per la musica da camera li spingono a esplorare questo vasto repertorio. Dopo aver ottenuto il premio di musica da camera al Conservatoire national supérieur de Paris, il trio lavora con il quartetto Ysaÿe e segue un perfezionamento con Éric Lesage e Paul Meyer. Si esibisce in numerose sale da concerto e festival, in Francia e all’estero: nelle stagioni concertistiche di Aix e del Palazzetto Bru Zane a Venezia, al Théâtre Mogador, allo Château de Fontainebleau, agli Invalides, allo SHOAC di Shangai e all’Opera di Pechino. Nel 2011 incide il suo primo album sulla musica romantica francese con l’etichetta Anima Records. Il Trio Arcadis beneficia del sostegno della SACEM. 21 SABATO 18 OTTOBRE Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Ore 19.45: presentazione del programma del concerto con Alexandre Dratwicki (in italiano), Salon de Musique Ore 20.30: concerto, Grand Salon DISSIDENTI Durata del concerto: 60 minuti circa (senza intervallo) Cécile Chaminade Solitude (brano da Poèmes, op. 127), 1908 Au Pays Dévasté, op. 155, 1919 Maurice Ravel Sonatine, 1905 Marie Jaëll Ce qu’on entend dans l’Enfer (brani), 1894 Ce qu’on entend dans le Purgatoire (brani), 1894 Ce qu’on entend dans le Paradis (brani), 1894 Claude Debussy Studio Pour les Arpèges Composés, 1915 Suite Pour le piano – Preludio. Sarabanda. Toccata, 1913 DAVID BISMUTH, pianoforte 23 D ebussy e Ravel sono considerati oggi i pilastri della scuola pianistica francese del Novecento. E a buon diritto. Debussy fu Premier Prix de Rome, quindi soggiornò a Villa Medici, Ravel ricevette soltanto il secondo premio. All’epoca furono visti come figure dissidenti e al margine delle correnti estetiche dominanti. Di lì a poco saranno loro, tuttavia, a far trionfare l’era del simbolismo, considerata ancor oggi la corrente musicale più squisitamente “francese”. A modo loro, anche Marie Jaëll e Cécile Chaminade si opposero alla normalità. Erano donne, e per questa ragione dovettero combattere tutta la vita per imporsi nel cenacolo eminentemente maschile della musica classica: la prima donna vincitrice del Prix de Rome – Lili Boulanger – riuscì a ottenere il premio solo nel 1913, e non senza forti opposizioni. La tenacia che animava tutte queste compositrici spiega forse la violenza e, talvolta, la forza virile che pervade la loro musica, con slanci brahmsiani in Cécile Chaminade e sperimentazioni lisztiane in Marie Jaëll. I tre cicli di composizioni che quest’ultima ci ha lasciato (Ce qu’on entend dans l’Enfer, dans le Purgatoire et dans le Paradis) viaggiano nella profondità dei meandri acustici della scrittura pianistica. Scritti nel 1894, essi recano la traccia dei ricordi nebulosi della guerra del 1870 che segnò per sempre la famiglia di questa musicista originaria dell’Alsazia, i cui territori vennero annessi alla Germania. Quanto a Chaminade, ha sofferto le atrocità della Grande Guerra e, nel 1919, ha composto Pays dévasté in omaggio ai suoi morti. 24 DAVID BISMUTH Formatosi al Conservatoire national supérieur de musique de Paris nella classe di Gabriel Tacchino e poi di Brigitte Engerer, David Bismuth si distingue per il suono luminoso e profondo in cui si fondono scienza dell’architettura e poesia del timbro. È invitato a partecipare ai festival di La Roque d’Anthéron e di Radio France – Montpellier, al Gstaad Menuhin Festival e al BBC Hay Festival. Suona con l’Orchestre de Paris e l’Orchestre National du Capitole de Toulouse, diretto da Andris Nelsons, Jaap van Zweden, Jean-Christophe Spinosi, Cornelius Meister, Michel Plasson e Fayçal Karoui. La sua discografia, che conta cinque incisioni, privilegia Bach ma anche la musica francese, attraverso raffronti tra compositori quali Franck e Fauré, Debussy e Dukas o Rachmaninoff e Saint-Saëns. Musicista da camera ricercato, Bismuth ha inoltre partecipato a letture-concerto con l’attore Didier Sandre. 25 DOMENICA 19 OTTOBRE Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Ore 17.15: presentazione del programma del concerto con Alexandre Dratwicki (in italiano), Salon de Musique Ore 18.00: concerto, Grand Salon LA MODERNITÀ ALL’OMBRA DEI CONFLITTI Durata del concerto: 60 minuti (senza intervallo) Gabriel Fauré Impromptu, 1904 Carlos Salzedo Ballade, 1910 Marcel Tournier Vers la Source dans le bois, 1922 André Caplet Divertissements: À la française e À l’espagnole, 1925 Henriette Renié Légende, da les Elfes de Leconte de Lisle, 1904 Claude Debussy Préludes: Bruyères, 1913, e La fille aux cheveux de lin, 1910 Marcel Grandjany Rhapsodie, 1921 EMMANUEL CEYSSON, arpa 27 L’ arpa può essere considerata lo strumento romantico francese per eccellenza. Se Brahms, Verdi o Schumann non lo utilizzano (quasi) mai, Berlioz, Bizet, Gounod e Massenet ne fecero un uso giudizioso nei momenti di apoteosi sentimentale. Non sorprende quindi che i fabbricanti di strumenti musicali abbiano rivisto la meccanica dell’arpa in tutte le epoche della storia permettendo, grazie a innovazioni ingegnose che fanno suonare ancor più magicamente le 47 corde, di ampliarne il repertorio. All’inizio del Novecento i più grandi compositori si interessano a questo strumento: Debussy, Ravel, Fauré, SaintSaëns, Schmitt, Caplet… L’arpa, inoltre, appare ben presto nella strumentazione delle cantate presentate al concorso del Prix de Rome, nonostante gli allievi fossero invitati all’economia dei mezzi dispensati. Il programma proposto in questa occasione da Emmanuel Ceysson, solista di talento dell’Opéra national de Paris, offre un panorama accurato dell’arpismo post-romantico degli anni 1900-1930. Ai compositori che soggiornarono a Villa Medici, come Debussy (1884) e Caplet (1901), si affiancano Tournier, secondo Prix de Rome nel 1909, la celebre Henriette Renié, creatrice di numerose opere di notevole complessità, e i virtuosi Salzedo e Grandjany. Un recital ricco di colori, presentato in un’acustica ideale per questo strumento fondato sul principio della risonanza dei suoni. 28 EMMANUEL CEYSSON Animato da un grande entusiasmo comunicativo e da un’energia inesauribile, Emmanuel Ceysson sconvolge con forza e virtuosismo, dando voce attraverso le sue dita a uno strumento pieno di brio in cui la poesia gareggia col temperamento. È stato invitato alla Wigmore Hall, Salle Gaveau, Carnegie Hall, Wiener Konzerthaus e Berliner Philharmonie, dove si è esibito come interprete di recital, concerti sinfonici o musica da camera. Nel 2006 entra all’Orchestre de l’Opéra national de Paris come Prima Arpa. Il suo impegno con lo strumento gli vale riconoscimenti da parte delle più alte istituzioni, tra cui il Premier Prix al Concorso dell’A.R.D. di Monaco nel settembre 2009 e il Premio di Incoraggiamento per l’esordio di carriera da parte dell’Académie des Beaux-Arts dell’Institut de France (Fondation Simone Del Duca). Visiting Professor alla Royal Academy of Music di Londra dal 2005 al 2009, tiene regolarmente masterclass in Francia e, quando è impegnato in tournée, all’estero. 29 Ritratto di Jean-Philippe Rameau, incisione di Augustin de Saint-Aubin da un'opera di Jean-Jacques Caffieri MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Ore 20.30: concerto, Grand Salon RAMEAU, UNA GALLERIA DI RITRATTI Durata del concerto: 65 minuti (senza intervallo) Jean-Philippe Rameau Troisième concert: La Lapoplinière, La Timide, Tambourin 1 et 2, 1741 Aquilon et Orithie, cantata per basso, violino e basso continuo, 1719, pubblicata a Parigi nel 1730 Antoine Forqueray La Rameau, brano per clavicembalo, 1747 Jean-Philippe Rameau Quatrième concert: La Pantomime, L’Indiscrète, La Rameau, 1741 Thétis, cantata per basso, violino e basso continuo, cantata manoscritta del 1715-1720 LES FOLIES FRANÇOISES direzione artistica PATRICK COHËN-AKENINE ARNAUD RICHARD, basso baritono PATRICK COHËN-AKENINE, violino CHRISTINE PLUBEAU, viola da gamba BÉATRICE MARTIN, clavicembalo Béatrice Martin suonerà un clavicembalo a doppia tastiera stile Blanchet 1730, costruito da Bruce Kennedy nel 2011, prestato dalla Piccola Accademia di Montisi. 33 J LES FOLIES FRANÇOISES Creato nel 2000 e diretto dal violinista Patrick Cohën-Akenine, l’ensemble Les Folies françoises ha come missione la rivisitazione del repertorio barocco del Seicento e del Settecento. Il gruppo punta a esprimere tutta la gamma di colori e sentimenti che caratterizzavano la sensibilità musicale dell’epoca. Si esibisce in Francia e all’estero, su tutti i grandi palcoscenici e in importanti festival: nel 2014 alla Cité de la musique esegue l’Apollo und Hyacinthus di Mozart con la messa in scena di Natalie van Parys e nel 2016 affiancherà il controtenore Philippe Jaroussky in un oratorio di Scarlatti. Le incisioni dell’ensemble sono sempre apprezzate dalla critica. Nel 2010 il CD dei quattro concerti per clavicembalo con Béatrice Martin ottiene un Diapason d’Oro. Nel 2014 esce presso NoMadMusic Rameau chez Madame de Pompadour, l’ultima incisione del gruppo prodotta in occasione delle celebrazioni del 250° anniversario della morte del compositore. L’ensemble Les Folies françoises lavora alla sensibilizzazione del pubblico attraverso incontri, laboratori e stage. 34 35 ean-Phlippe Rameau, cantore della dismisura sulla scena dell’Académie royale de musique, è anche il maestro della raffinatezza vocale e strumentale, come testimonia in modo particolare la sua musica da camera. Il genere della cantata, che nasce all’inizio del Settecento quando il regno di Luigi XIV sta per volgere al termine, è caratteristico del rinnovamento stilistico francese di questo periodo. Il tentativo di conciliare la tradizione francese ereditata da Lambert, Lully o Lalande, con la modernità importata dall’Italia – quella di Corelli o Scarlatti – dà vita a uno stile misto, pomposamente battezzato Les Goûts réunis (I gusti riuniti). Si distinguono allora Couperin, Marais e Rebel, ma anche Clérambault o Montéclair, che danno alla loro musica una drammaticità, una vivacità ritmica e un’audacia armonica mai conosciute fino a quel momento in Francia. È l’epoca degli esordi di Rameau, che firma le sue prime cantate francesi tra il 1715 e il 1720. Quelle per basso tracciano con enfasi ed eloquenza ritratti di celebri figure dell’antichità come Aquilone, Orizia e la dea del mare Teti. Arie tenere, tempeste, deplorazioni, preludi alle ambizioni sinfoniche fanno di queste cantate delle vere e proprie piccole opere. Meno drammatiche e ricche di finezza, le Pièces de clavecin en concert furono pubblicate più tardivamente, nel 1741. Anche questa raccolta si presenta come una suite di ritratti musicali in miniatura, la cui estetica richiama l’arte pittorica di Watteau e Boucher. Qui il clavicembalo è trattato come uno strumento solista e partecipa brillantemente al discorso: se le cantate possono essere considerate opere intime, le Pièces de clavecin en concert appaiono come veri e propri concerti in miniatura. GIOVEDÌ 30 OTTOBRE Accademia Filarmonica Romana Ore 20.30: concerto, Sala Casella FOCUS RAMEAU: IL TRIONFO DEL CLAVICEMBALO Durata dell’esecuzione musicale: 60 minuti Jean-Philippe Rameau Integrale delle Nouvelles Suites de Pièces de Clavecin, 1728 BLANDINE RANNOU, clavicembalo Con la partecipazione di Barbara Nestola del Centre de musique baroque de Versailles 37 N el corso del Seicento il clavicembalo diventa, insieme alla viola da gamba e al liuto, lo strumento principe dei salotti parigini. La scuola di clavicembalo francese, famosa in tutta Europa, nasce in quell’epoca e si incarna nelle prime raccolte di Chambonnières e Louis Couperin. Sulla scia di D’Anglebert e François Couperin, i più grandi maestri all’epoca del regno di Luigi XIV, Rameau firma una mezza dozzina di suite per clavicembalo annoverabili tra i capolavori del genere. Pubblicate in tre libri (1706, 1724 e 1728), queste composizioni fanno progredire lo stile francese. L’originalità delle idee musicali, la modernità del trattamento digitale e l’audacia armonica e ritmica conducono le Nouvelles Suites del 1728 alla più alta espressione della musica da tastiera, al pari delle partiture contemporanee di Johann Sebastian Bach ma in uno stile completamente francese. Il virtuosismo vi si dispiega con eleganza mediante una ricca ornamentazione, ma anche attraverso forme più moderne come l’incrocio delle mani, gli intervalli ampi (di ottava, settima e sesta) e la rapidità delle tirate. Pièces à titre come Les Sauvages o La Poule sono diventate, nel tempo, le pagine più celebri del compositore. 38 BLANDINE RANNOU Dopo aver ottenuto diversi primi premi – in clavicembalo, basso continuo e musica da camera – al Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris, Blandine Rannou prosegue gli studi con Bob van Asperen. Prima classificata nel 1992 al prestigioso Concorso internazionale di clavicembalo di Bruges, intraprende una carriera da solista strumentale e continuista in numerosi ensemble barocchi, tra cui Il Seminario Musicale di Gérard Lesne e il Concert Spirituel di Hervé Niquet. Si esibisce nei festival più importanti, in Francia e all’estero, e ha un contratto di esclusiva con l’etichetta Zig-Zag Territoires. Le sue incisioni, dedicate a Rameau, Couperin e Bach, sono unanimemente apprezzate dalla critica. Insegna ai conservatori di Parigi e di Versailles ed è regolarmente invitata a tenere masterclass in Francia e all’estero. Nel 2012 crea La Belle Aventure, ensemble strumentale con cui esplora la musica francese del Seicento. 39 MASTERCLASS Accademia di Francia a Roma – Villa Medici 20-23 OTTOBRE Ore 10.00-13.00 / 16.00-19.00 Con Pierre Hantaï e Skip Sempé Masterclass di clavicembalo organizzata dalla Piccola Accademia di Montisi, in co-produzione con l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e Capriccio Stravagante. Per i corsi saranno utilizzati: • un clavicembalo a doppia tastiera stile Couchet 1650, costruito da Bruce Kennedy nel 2008, messo a disposizione dalla Piccola Accademia di Montisi; • un clavicembalo a doppia tastiera stile Blanchet 1730, costruito da Bruce Kennedy nel 2011, messo a disposizione dalla Piccola Accademia di Montisi; • un clavicembalo a doppia tastiera stile Mietke, costruito da Bruce Kennedy, messo a disposizione dalla Piccola Accademia di Montisi. Repertorio: programma aperto, con un focus sul repertorio 1650-1750. 41 LABORATORIO-CONCERTO PER LE SCUOLE Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Autunno in Musica va incontro ai più giovani con dei laboratori-concerto rivolti alle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. LUNEDÌ 27 OTTOBRE Ore 14.30 Laboratorio-concerto sulla musica barocca tenuto da Les Folies françoises (in italiano) I LUOGHI SEGRETI DELLA CERATIVITÀ DOMENICA 19 E DOMENICA 26 OTTOBRE Ore 15.30 La visita guidata I luoghi segreti della creatività si focalizza sulla missione fondatrice dell’Accademia di Francia a Roma, ossia l’accoglienza di artisti e ricercatori. Il percorso, che si svolge tutte le domeniche alle 15.30, parte dalla creazione dell’istituzione nel 1666, ripercorre i soggiorni di artisti illustri, tra cui Fragonard, Ingres, Berlioz, Bizet e Debussy, fino ad arrivare ad oggi, con un programma di residenze aperto a tutte le discipline e ad artisti e ricercatori di ogni nazionalità. In occasione del festival Autunno in Musica, domenica 19 e domenica 26 ottobre il tour I luoghi segreti della creatività si focalizza sulla storia dei compositori borsisti, attraverso una visita di Villa Medici e degli atelier. Massimo 20 partecipanti per visita. Per informazioni e prenotazioni: [email protected] 42 informazioni INFORMAZIONI Per i concerti del 16, 17, 18, 19 e 29 ottobre e il laboratorio-concerto del 27 ottobre Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Concerti: 18 euro (intero) – 10 euro (ridotto) Presentazione dei concerti: ingresso libero Prevendita su Point Ticket (www.pointticket.it) e presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici negli orari di apertura della biglietteria (da martedì à domenica, ore 11.00-18.30) a partire dal 6 ottobre. Nei giorni dei concerti la biglietteria apre alle 19.30. Laboratorio-concerto per le scuole: su prenotazione nel limite dei posti disponibili. [email protected] / T. 06 67 61 243 Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Viale Trinità dei Monti, 1 – 00187 Roma T. 06 67 61 311 www.villamedici.it Per il concerto del 30 ottobre Accademia Filarmonica Romana Biglietti: 10 euro (tariffa unica) Prevendita su Vivaticket (www.vivaticket.it) Il giorno del concerto la biglietteria apre alle 19.30 presso la Sala Casella. Accademia Filarmonica Romana Via Flaminia, 118 – 00196 Roma T. 06 32 01 752 www.filarmonicaromana.org 45 Referente per le attività musicali: Anouck Avisse Redazione dei testi del programma di Autunno in Musica: Anouck Avisse Alexandre Dratwicki Benoit Dratwicki Prossimi appuntamenti musicali all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici: marzo 2015: festival Controtempo giugno 2015: festival Villa Aperta In co-produzione con: Grazie al sostegno di: In collaborazione con: Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Viale Trinità dei Monti, 1 00187 Roma www.villamedici.it