La corretta nutrizione risulta infatti un’arma di fondamentale importanza per far crescere bene il pet e fornire al suo organismo gli elementi nutritivi più utili per un sano sviluppo delle sue difese immunitarie e del suo apparato gastroenterico, evitando di incorrere nei pericoli derivanti da una sregolata assunzione di cibo. INDICE E BIBLIOGRAFIA Purina si pone l’obiettivo di rimanere sempre all’avanguardia nella ricerca e formulazione di prodotti attenti alla salute dei pet e del loro benessere dal momento che, proprio come per gli esseri umani, prevenire è sempre meglio che curare. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE L’alimentazione rappresenta il primo e fondamentale gradino per la cultura del benessere dei pet: ecco perché fin dalla nascita è necessario conoscere le buone regole dell’educazione nutrizionale, in grado di prevenire problemi futuri. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA CAPITOLO La Nutrizione come chiave del benessere P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 33-34 15/09/14 10:14 RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO ALLA NASCITA E NEL PERIODO NEONATALE In caso di parto cesareo o parto assistito, la presenza del Medico Veterinario permette di gestire correttamente le prime fasi di adattamento dei neonati alla vita extra uterina e di riconoscere prontamente i soggetti bisognosi di più avanzata assistenza neonatale. Cuccioli e gattini vengono definiti neonati fino al compimento della quarta settimana di età, quando può avere inizio lo svezzamento alimentare, la corretta deambulazione e la comparsa di funzioni sensoriali e mentali in grado di permettere una certa indipendenza dalla madre. Nel corso del periodo neonatale i cuccioli e i gattini dipendono interamente dalla madre per l’alimentazione, per le funzioni escretive e per la termoregolazione 35 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 35-36 Dalla terza settimana di età i cuccioli/gattini acquisiscono alcune caratteristiche che permettono l’avvio dello svezzamento. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Il Medico Veterinario è, infatti, chiamato a governare in modo appropriato la puerpera e il neonato, a monitorare il decorso neonatale, a gestire lo svezzamento e il cambiamento ambientale, a eseguire le profilassi antiparassitarie e vaccinali, a controllare la crescita sia fisica sia comportamentale degli animali da compagnia in un ruolo che non si limiti quindi alla sola “cura”, ma che preveda un suo coinvolgimento nella gestione, prevenzione, educazione e alimentazione del pet, ponendo così le basi per un’ottimale relazione ”uomo-animale da compagnia” e una vita sana di quest’ultimo. RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO NELL’AVVIO ALLO SVEZZAMENTO Da un punto di vista neuromotorio, essi sono in grado di deambulare correttamente e, grazie all’evoluzione sensoriale e mentale, mostrano un progressivo aumento delle attività esplorative e delle interazioni sociali. La minzione e la defecazione divengono attività spontanee e la comparsa della dentizione decidua rende la puerpera più intollerante all’allattamento. Quest’ultimo aspetto, oltre all’eventuale progressiva riduzione della produzione lattea materna, si scontra con le incrementate esigenze alimentari dei cuccioli. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Il Medico Veterinario è la principale figura di riferimento per la gestione igienica e sanitaria dei pet. Il suo ruolo è di fondamentale importanza nelle prime fasi di vita dell’animale, dalla nascita alla pubertà, quando costituisce una guida per una corretta crescita e un regolare sviluppo. corporea. Il ruolo del Medico Veterinario in questo momento comprende la corretta gestione della puerpera e dei neonati. Questi ultimi devono, infatti, presentare un costante trend di accrescimento e di maturazione multisistemica e qualsiasi anomalia deve essere prontamente individuata, indagata e correttamente gestita. In questa fase, l’apparato gastroenterico del cucciolo transita dal periodo neonatale, durante il quale a livello anatomo-funzionale era specializzato per un’alimentazione lattea, ad uno stadio di adattamento a un’alimentazione tipica della specie. Questa transizione deve essere eseguita scrupolosamente per ottimizzare le trasformazioni dell’apparato gastroenterico, anche attraverso l’impiego di alimenti che rispondano alle necessità nutrizionali dei cuccioli e dei gattini e siano ad alta appetibilità, così da invogliarli all’assunzione del nuovo alimento. INDICE E BIBLIOGRAFIA Dalla nascita alla pubertà: il ruolo di prevenzione come priorità del Medico Veterinario Dott.ssa Maria Cristina Veronesi Professore Associato Docente di Andrologia, Clinica Andrologica Veterinaria e Neonatologia Veterinaria, Università degli Studi di Milano, diplomato ECAR 36 15/09/14 10:14 Il cambiamento di ambiente provoca, infatti, una rimodulazione della produzione di anticorpi nei confronti dei germi ambientali, in genere diversi da quelli per i quali sia l’immunità materna, sia l’iniziale risposta immunitaria del cucciolo/ gattino si era indirizzata in precedenza. L’assenza della madre e dei fratelli può inoltre avere spesso come conseguenza una temporanea diminuzione dell’appetito, che si scontra con l’esigenza di una costante frequenza di assunzione alimentare quantitativamente e qualitativamente adeguata. Come favorire l’adattamento del cucciolo o gattino alle nuove condizioni di vita L’impegno dei nuovi proprietari è molto importante in questa fase, dove è necessario equilibrare le giuste attenzioni al cucciolo/gattino, spaesato nel nuovo ambiente sia fisico che sociale, senza però creare le basi per lo sviluppo di comportamenti sgradevoli. In base alla situazione ambientale e familiare e alle caratteristiche del cucciolo/gattino, il Medico Veterinario è in grado di suggerire le più opportune strategie alimentari e modalità di comportamento dei proprietari nei confronti del cucciolo/gattino per favorirne l’adattamento alle nuove condizioni di vita. 37 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 37-38 LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Questo momento costituisce un fattore di stress per il cucciolo/gattino che può comportare una maggior predisposizione all’insorgenza di malattie. In questo periodo, in genere, i cuccioli e i gattini iniziano (o hanno iniziato) il piano vaccinale, a cui il sistema immunitario può rispondere adeguatamente solo se l’organismo è correttamente supportato da una adeguata alimentazione. In questo momento i cuccioli devono anche imparare a gestire il controllo della minzione e della defecazione, che richiede molta pazienza da parte dei proprietari a cui il Medico Veterinario può dare utili indicazioni per il raggiungimento dei migliori risultati. Sebbene questo sia un periodo molto delicato, un corretto approccio all’adattamento reciproco del cucciolo/gattino alle nuove condizioni di vita e del proprietario al nuovo membro della famiglia, rende ottimale il rapporto tra uomo e animale, e il Medico Veterinario saprà fornire utili indicazioni per una gestione concreta di questa nuova relazione. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Attorno alle otto settimane i cuccioli (più tardi per i gattini), ormai completamente svezzati sul piano alimentare e sempre più indipendenti dalla madre anche da un punto di vista sociale, cambiano repentinamente ambiente e interazioni sociali in seguito alla cessione ai nuovi proprietari. Per quanto concerne l’alimentazione, come regola generale è bene non modificare repentinamente l’alimento che il cucciolo/gattino stava assumendo prima dell’adozione e una diversa decisione in tal senso va riferita al Medico Veterinario, che indicherà le eventuali modifiche necessarie in termini quantitativi e/o qualitativi. RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO NELLA FASE DI CRESCITA DEL CUCCIOLO/ GATTINO FINO ALLA PUBERTÀ Una volta terminata la fase di adattamento del cucciolo al nuovo ambiente e dei novelli proprietari alla presenza dell’animale, inizia un lungo periodo caratterizzato da continue trasformazioni in cui il cucciolo/gattino cresce sia sotto l’aspetto somatico e fisiologico, sia psichico e comportamentale. In questo lungo processo, la relazione uomo-animale si consolida, adattandosi alle trasformazioni fisiologiche del pet. INDICE E BIBLIOGRAFIA RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO AL MOMENTO DEL CAMBIO AMBIENTALE: importante supporto per il cucciolo/gattino e per i nuovi proprietari. 38 15/09/14 10:15 Riguardo all’aspetto sanitario, a seconda della stagione e della situazione ambientale, in condizioni normali il cucciolo/gattino completa il piano vaccinale e la profilassi per i più comuni endoparassiti e inizia eventualmente le profilassi per gli ectoparassiti. professionale più indicata per fornire al proprietario indicazioni corrette di gestione quotidiana, educazione e alimentazione del cucciolo/gattino e per la pronta correzione di anomalie di crescita sia fisica che comportamentale. Ma i controlli del Medico Veterinario non devono terminare con il completamento del piano vaccinale del cucciolo/gattino. In questo periodo, infatti, è alquanto utile continuare a seguire il programma di controlli che il Medico Veterinario pianifica secondo la specie, la razza, lo stato di salute generale, il ritmo, le modalità di crescita e il temperamento. Questo costituisce un vero e proprio “investimento per il futuro”, per la crescita di soggetti sani e per la creazione di un’indispensabile ottima relazione uomo-animale da compagnia. Parallelamente allo sviluppo corporeo, anche le interazioni sociali e ludiche s’intensificano in questo periodo, esponendo il cucciolo (in minor misura il gattino) al rischio di traumatismi di varia entità o di contrarre malattie contagiose e non, tipiche della fase giovanile. Il Medico Veterinario per un’ottimale gestione quotidiana del pet È quindi importante rilevare che, anche in questa transizione, il Medico Veterinario non debba essere identificato semplicemente nel professionista deputato al controllo degli aspetti squisitamente “sanitari” (vaccinazioni, trattamenti antiparassitari, ecc…). LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE In realtà, più che un vero e proprio stop nella crescita, la pubertà costituisce un bivio nel percorso di vita degli animali da compagnia. A seconda della specie, della razza, del sesso e delle peculiarità individuali, le esigenze gestionali e alimentari si modificano in funzione delle nuove necessità metaboliche e comportamentali, e il Medico Veterinario è in grado di indicare, caso per caso, le scelte più opportune per l’animale per affrontare le nuove condizioni di vita e per il proprietario per assicurare una gestione ottimale del proprio pet. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Poiché si tratta di un periodo di trasformazioni molto dinamico, il monitoraggio del Medico Veterinario permette di modificare o correggere prontamente eventuali anomalie di sviluppo o comportamentali, e di diagnosticare precocemente patologie congenite non rilevabili in tempi precedenti. In questa lunga fase si evidenziano, infatti, le più marcate differenze tra le diverse razze, segnatamente nelle modalità e nel ritmo di crescita somatica, che devono essere supportate da un’adeguata gestione del soggetto e da una corretta alimentazione e attività fisica, secondo le indicazioni del Medico Veterinario. Il momento della pubertà, che segna il passaggio all’età adulta, inteso come l’inizio della capacità riproduttiva di un soggetto (primo estro nella femmina e più gradatamente nel maschio), attraverso l’azione degli steroidi sessuali, costituisce una sorta di “end-point” della crescita somatica e comportamentale dei pet. INDICE E BIBLIOGRAFIA L’importanza di pianificare un programma di controllo periodico dal Medico Veterinario Al contrario, attraverso la visita clinica e il continuo monitoraggio, il Medico Veterinario è la figura 39 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 39-40 40 15/09/14 10:16 In linea generale, le scelte alimentari si ripercuotono in modo importante sulla nostra salute e su quella della società, ma anche sull’ambiente (ne sono un esempio l’effetto serra, i mutamenti climatici, la desertificazione, le piogge acide) e, non da ultimo, sul benessere e cura degli animali. Le scelte alimentari alla base del benessere e la cura dei pet Un gruppo di ricercatori svedesi ha studiato per anni il comportamento alimentare del cane, dalla preistoria sino ad oggi. L’evoluzione ha visto l’introduzione di nuove fonti alimentari, in particolare i cereali e le patate, e a decretare questo cambiamento è stata la convivenza al fianco dell’uomo. Ma la formazione di un enzima in grado di sintetizzare e favorire il processo digestivo, legato alla presenza dell’amido, non è stato un processo immediato. Ogni cambiamento è avvenuto probabilmente in modo lento ma continuo e di pari passo con il tipo d’interazione tra uomo e cane. Secondo il team di studiosi, i cani possiedono diverse copie del gene responsabile dell’amilasi, enzima prodotto dal pancreas coinvolto nella prima fase della digestione dell’amido. I lupi ne hanno due copie, i cani ne hanno quattro. La selezione naturale ha poi fatto il resto, i più forti hanno portato avanti la specie con le relative modifiche genetiche. Nonostante ciò, ancora al giorno d’oggi, per rendere maggiormente digeribile la patata ai nostri animali 41 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 41-42 Nella corretta alimentazione dei pet, l’evoluzione e l’incremento delle conoscenze nell’ambito della nutrizione hanno svolto un importante compito. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Come nell’uomo, anche negli animali l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nel creare e mantenere un buono stato di salute ed è inoltre utile nella correzione e prevenzione di alcune patologie. I benefici di mangimi completi e correttamente bilanciati L’utilizzo di mangimi completi, correttamente bilanciati, ha permesso di ridurre l’incidenza di patologie associate a carenze o squilibri di determinati componenti nutrizionali. Il rachitismo, che pregiudica lo sviluppo di cartilagine e ossa, colpiva con elevata frequenza i cuccioli che non ricevevano un sufficiente apporto di vitamine e minerali durante la fase di accrescimento. L’ipervitaminosi A, che veniva riportata frequentemente in gatti alimentati con una dieta ad esclusiva o prevalente base di fegato, portava allo sviluppo di una sindrome chiamata spondilosi cervicale deformante. Attualmente, il riscontro di queste patologie in ambito veterinario è, ormai, aneddotico. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Ippocrate, il padre della Medicina, nel 400 a.C. insegnava: “Fai che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”. domestici, è bene eliminare i germogli tossici, quindi pelarla, tagliarla e metterla in ammollo in acqua, così da diminuire il quantitativo di amido. Anche la pasta e il riso devono essere cotti a lungo e lavati in abbondanza dopo la cottura, così da renderli più facilmente digeribili ai nostri animali. Negli alimenti commerciali secchi, tale cottura è determinata dai processi tecnologici che portano alla formazione della crocchetta. Inoltre, l’avvento, negli ultimi 20 anni, degli alimenti dietetici (in grado di curare o di diminuire i sintomi di una specifica patologia) ha reso l’alimentazione e la dietetica clinica in Medicina Veterinaria una scienza molto più sviluppata ed applicata rispetto a quanto avvenga, addirittura, in Medicina Umana. INDICE E BIBLIOGRAFIA Ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e nella cura degli animali da compagnia Dott.ssa Liviana Prola Ricercatrice Dipartimento di Scienze Veterinarie Università degli Studi di Torino, Presidente SIANA (Società Italiana Alimentazione e Nutrizione Animale) 42 15/09/14 10:16 Meno calorie per una vita più lunga La restrizione calorica, attraverso un corretto razionamento, in diverse ricerche, è dimostrata in grado di estendere la durata della vita in quasi ogni specie animale messa alla prova in laboratorio. Un successivo punto a favore dell’alimentazione nei confronti della salute animale è dato dalla sua capacità di fornire elementi in grado di prevenire o bloccare processi fisiologici e patologici che insorgono con il trascorrere dell’età. Gli antiossidanti sono sostanze che contrastano, nell’organismo, le reazioni chimiche provocate da svariate molecole, fra cui l’ossigeno, responsabili della formazione dei radicali liberi. Questi ultimi sono sostanze chimiche altamente instabili e molto dannose, in quanto possono accelerare i processi di invecchiamento cellulare, attivare processi infiammatori, avere effetti cancerogeni, favorire l’arteriosclerosi e il decadimento del sistema immunitario. Gli antiossidanti alleati della salute dei pet Questo peptide si è dimostrato in grado di aumentare la durata della vita dei fibroblasti, proteggere le cellule da aldeidi e amiloidi e inibire, in vitro, la glicazione proteica e la cross reazione tra DNA e proteine. Tutti questi composti devono essere introdotti con gli alimenti della dieta, poiché sono sostanze essenziali che l’organismo non è in grado di produrre da solo. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE La figura professionale del Medico Veterinario, oggi, può svolgere anche un ruolo fondamentale nel limitare l’insorgenza di gravi patologie che hanno raggiunto prevalenze epidemiche, come il sovrappeso o l’obesità. possedere capacità addizionali a quelle antiossidanti nell’invecchiamento cellulare è la Carnosina, molto abbondante negli alimenti ricchi di proteine. Concludendo, possiamo indubbiamente affermare che un’alimentazione completa, bilanciata e somministrata nelle giuste quantità è fondamentale per assicurare ai nostri animali domestici un’aspettativa di vita che è ormai di molte volte maggiore rispetto a quella che avevano i loro predecessori in natura. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Per ogni stato patologico, il Veterinario ha a disposizione un alimento commerciale in grado di risolvere o minimizzare la sintomatologia, rendendo, pertanto, l’alimentazione un vero e proprio strumento terapeutico alla portata di tutti. Gli antiossidanti sono in grado di fermare le reazioni a catena innescate dal processo di ossidazione, contrastando efficacemente la formazione e l’azione dei radicali liberi. 43 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 43-44 INDICE E BIBLIOGRAFIA La famiglia degli antiossidanti comprende alcune vitamine, in particolare la vitamina E, i carotenoidi (beta carotene), precursori della vitamina A, la vitamina C, le vitamine del gruppo B; alcuni minerali, fra cui il manganese, il molibdeno, il rame, il selenio e lo zinco; alcune sostanze definite vitamino-simili come il coenzima Q10 e i pigmenti vegetali come i flavonoidi e la clorofilla. Inoltre, un elemento recentemente scoperto 44 15/09/14 10:16 La correlazione tra qualità/ composizione del cibo e le malattie gastroenteriche È ormai dimostrato da oltre 50 anni come numerose malattie, sia dell’apparato gastroenterico che extra-gastrointestinali, sono spesso associate alla qualità e/o composizione del cibo, come si può osservare nell’uomo nelle malattie coronariche, ipertensione, obesità, diabete mellito e in alcuni tipi di cancro. 45 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 45-46 Nei piccoli animali questa correlazione la si può osservare in alcune malattie scheletriche, dell’apparato urinario (insufficienza renale, urolitiasi), obesità e in numerose malattie gastrointestinali e dermatologiche. In medicina veterinaria esistono una serie di problematiche che possono interferire in tal senso, sia nel cane che nel gatto. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Il tratto gastrointestinale assolve almeno a quattro funzioni principali che sono alla base di tutte le funzioni vitali dell’organismo: ingestione, digestione, assorbimento e defecazione. Nei processi che regolano il metabolismo alimentare intervengono importanti organi, ciascuno dei quali presiede a funzioni specifiche: lo stomaco, che provvede allo stoccaggio, miscelazione e triturazione del cibo, trasformando tramite la digestione i vari principi nutritivi in elementi più semplici, che poi l’organismo può assorbire ed utilizzare, al fine di garantire una vita sana e di benessere all’animale; il tenue o piccolo intestino, deputato sostanzialmente all’assorbimento dei nutrienti; il colon o grosso intestino, responsabile soprattutto del riassorbimento idrico; il fegato, produttore di acidi biliari, nonché di altri enzimi digestivi, ghiandola polifunzionale essenziale dell’organismo, che interviene direttamente ed attivamente nel metabolismo di proteine, grassi e carboidrati; il pancreas, che secerne altri importanti enzimi digestivi, come lipasi ed amilasi. Per far in modo che queste funzioni si svolgano in modo ottimale, occorre che ogni sua porzione sia libera da malattia e in ciò l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Il giusto approccio alle patologie gastroenteriche Tra le patologie più frequenti riscontrabili nella clinica quotidiana vi sono le gastroenteriti, le enteriti, le coliti, le epatiti, le pancreatiti, la maldigestione e/o malassorbimento, l’IPE (Insufficienza Pancreatica Esocrina), l’IBD (Malattia Infiammatoria Intestinale). Una nutrizione adeguata è essenziale ai fini del mantenimento della corretta funzionalità dei vari organi e dell’apparato gastrointestinale: in tal senso, occorre ragionare in un’ottica di prevenzione e mantenimento. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Gli organi che regolano il metabolismo alimentare e le loro funzioni Una corretta alimentazione è quindi fondamentale per la prevenzione delle malattie e il mantenimento di un organismo sano. Laddove invece è presente una patologia conclamata, l’approccio deve essere di tipo terapeutico: parliamo cioè dell’utilizzo di un adeguato alimento di mantenimento, nel primo caso, e di una dieta adeguata, nel secondo caso. In tale ottica, in generale gli obiettivi di una corretta alimentazione sono sostanzialmente: costruire e mantenere l’organismo, fornirgli energia adeguata ai reali fabbisogni, garantirne la salute, ed aiutare la risoluzione di eventuali patologie. INDICE E BIBLIOGRAFIA Salute dell’apparato gastrointestinale Dott. Massimo Gualtieri Professore di Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria Veterinaria, Università degli Stud di Milano; PhD, Specialista in Clinica delle malattie dei piccoli animali, Membro dell’European Emesis Council 46 15/09/14 10:17 Ma quali sono le caratteristiche che rendono adeguato un alimento di qualità? Innanzitutto la completezza: deve contenere tutti i nutrienti di cui ha bisogno l’animale, nella giusta quantità, grazie alla presenza di ingredienti e materie prime accuratamente selezionati. Inoltre, l’equilibrio tra i vari componenti, giacché i nutrienti devono essere presenti anche nel corretto rapporto tra loro; l’integrazione, poiché non è necessaria l’aggiunta di vitamine e/o sali minerali, già presenti nell’alimento; la specificità, che tiene conto dei reali fabbisogni del cane o del gatto, poiché non sono mai gli stessi, ma variano a seconda dell’età, della taglia, dello stato fisico, del tipo di attività. L’approccio terapeutico generale per le patologie oro-esofagee prevede la fluidoterapia, la terapia delle complicanze secondarie come la polmonite ab ingestis e, in molti casi, la nutrizione tramite sonda gastrica percutanea. Tutte queste caratteristiche possono essere facilmente reperite in un alimento industriale di qualità, che vanta inoltre severi e frequenti procedimenti di controllo per la sua produzione. MALATTIE GASTROENTERICHE ACUTE Le malattie gastroenteriche acute sono una delle ragioni per cui i proprietari si rivolgono frequentemente al Medico Veterinario. DISORDINI DELLA DEGLUTIZIONE ED AFFEZIONI DELL’ESOFAGO Questo numeroso gruppo di patologie comprende lesioni che possono essere classificate come disordini anatomici (es. corpi estranei, stenosi, anomalie dell’anello vascolare) e disordini funzionali (es. disfagia orofaringea, megaesofago). I segni clinici di solito sono rappresentati da un’associazione di vomito e diarrea, eventualmente associati a modificazioni dell’appetito, dolore addominale, ematemesi, melena o ematochezia. La maggior parte di queste lesioni colpisce soggetti giovani (forme congenite) e/o fortemente debilitati, dunque con fabbisogni energetici e nutrizionali particolari. Per questo motivo un appropriato supporto dietetico pre e post trattamento, sia esso conservativo o chirurgico, è fondamentale per una migliore prognosi. 47 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 47-48 LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Un appropriato supporto dietetico per i disordini della motilità Per i casi non fulminanti, l’anamnesi e l’esame clinico sono sufficienti a consentire la prescrizione di un trattamento appropriato. Se si riesce ad identificare una causa primaria, questa va trattata (ad es., mediante agenti antibatterici per la diarrea infettiva). Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’eziologia non è evidente e in genere si ottengono dei miglioramenti spontanei entro 2-3 giorni. Il che suggerisce che il trattamento non è sempre necessario. INDICE E BIBLIOGRAFIA I disordini della motilità possono essere causati da malattie neuromuscolari primarie dell’esofago, oppure essere secondari a disordini neuromuscolari sistemici. I pazienti con disordini della deglutizione devono essere alimentati per periodi più brevi o più lunghi e, a seconda della durata della malattia, è necessario bilanciare l’assunzione di fluidi, energia e principi nutritivi. L’ideale è una dieta ad elevata densità energetica, che soddisfi i bisogni energetici del paziente, in un volume ragionevolmente piccolo. Il caposaldo della terapia delle malattie gastroenteriche acute è la gestione della dieta. 48 15/09/14 10:17 A causa delle previste perdite di elettroliti, i livelli di potassio, sodio e cloro nella dieta vanno aumentati. Presumendo che i segni clinici si risolvano, si può reintrodurre gradualmente la dieta normale nell’arco di 3-5 giorni. Malattie croniche dello stomaco: come riconoscerle MALATTIE CRONICHE DELLO STOMACO Le malattie croniche dello stomaco esitano in numerosi segni clinici, il più importante dei quali è il vomito. Le cause di quest’ultimo sono rappresentate da malattie gastroenteriche ed extra gastroenteriche. La categoria istologica più comune è la gastrite linfociticaplasmacitica, che rappresenta una reazione tissutale non specifica a numerosi differenti insulti. I pazienti affetti da gastrite cronica presentano vomito intermittente, in genere della durata di settimane o mesi. Il vomito non è costantemente associato al pasto. La conferma di gastrite cronica richiede la biopsia della mucosa gastrica, ottenuta per via endoscopica. 49 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 49-50 Malattie croniche dello stomaco: la terapia In molti casi la causa precisa non può essere determinata e conseguentemente la terapia specifica non attuabile. In generale la terapia medica consiste nell’impiego di agenti di blocco dell’acidità gastrica (antagonisti dei recettori H2, inibitori della pompa protonica), protettori della mucosa gastrica in caso di forme erosivo/ulcerative (sucralfato) ed analoghi di sintesi delle prostaglandine (misoprostolo). LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Al paziente bisogna poi offrire un alimento di marca con una bassa concentrazione di grassi ed un’elevata digeribilità. Il contenuto di fibra degli alimenti per i pazienti con problemi intestinali acuti dovrebbe essere limitato, per garantire l’elevata digeribilità. Per quanto riguarda la terapia, è necessario eliminare le cause responsabili di gastrite, quando possibile. Per esempio, sospendere farmaci sospetti (FANS), rimuovere i corpi estranei gastrici, trattare eventuali gravi infezioni/sovrainfezioni da batteri spirillari, evitare l’ulteriore esposizione a piante, sostanze chimiche ed altri irritanti. I pazienti con gastrite cronica devono essere alimentati con pasti piccoli e frequenti, gli alimenti umidi devono essere riscaldati a temperatura corporea e inoltre è spesso necessaria la diluizione con acqua, che contribuisce a ridurre l’osmolalità. In ogni caso, le diete devono essere altamente digeribili, povere di grassi e devono avere un basso contenuto di fibra. Tutti questi fattori infatti contribuiscono ad aumentare la velocità dello svuotamento gastrico. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Esistono due possibili e fondamentali approcci: mettere a riposo l’intestino, cioè limitare l’assunzione per via orale; passare al mantenimento in condizioni di digiuno assoluto ed alla somministrazione di fluidi per via parenterale se il paziente sta vomitando acqua, è disidratato o ci sono segni di un’alterazione elettrolitica/acido-basica. MALATTIE CRONICHE DEL TRATTO INTESTINALE CHE CAUSANO DIARREA Le malattie che colpiscono il tratto intestinale possono causare un’ampia gamma di segni clinici, dei quali il più comune è la diarrea. La diarrea cronica può instaurarsi secondariamente ad una varietà di patologie del tratto gastrointestinale e ad un certo numero di disordini sistemici, costituendo un considerevole impegno diagnostico per il clinico. In genere, proprio la cronicità consente di escludere, quali agenti causali, le semplici indiscrezioni dietetiche, le intossicazioni e le enteriti virali. Tra le principali patologie non neoplastiche responsabili di diarrea cronica, possono invece essere considerate, per il piccolo INDICE E BIBLIOGRAFIA La gestione della dieta è il primo approccio per una corretta terapia delle malattie gastroenteriche 50 15/09/14 10:17 I prebiotici, invece, sono substrati per specie batteriche “benefiche” (carboidrati non digeribili), che provocano alterazioni della microflora luminale. Le procedure ed i test diagnostici comprendono l’esclusione di problemi alimentari (ad es. mediante modificazione della dieta) e l’esclusione di infestioni parassitarie (mediante tentativi terapeutici con antiparassitari). Molti casi si risolvono a questo stadio e non necessitano di un’indagine diagnostica approfondita. Un’altra causa estremamente comune di malattia gastroenterica cronica sono le reazioni avverse al cibo: queste possono essere distinte in “intolleranza alimentare” non mediata immunologicamente e “allergia alimentare” (o ipersensibilità), mediata immunologicamente. Il gold standard della diagnosi è rappresentato dalla risposta alle diete con esclusione di determinati antigeni e dai successivi test di provocazione. È stato suggerito come opzione terapeutica per i pazienti con problemi intestinali l’impiego di probiotici e prebiotici. Probiotici e prebiotici per i problemi intestinali Che cos’è un probiotico? Si tratta di un organismo vivente che viene somministrato per via orale ed esercita benefici effetti sulla salute, oltre a quelli derivanti dall’intrinseca nutrizione di base. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE I protocolli dietetici devono seguire un modello standard: la dieta deve avere una composizione bilanciata in principi nutritivi, un’elevata digeribilità nel piccolo intestino ed un ridotto numero di ingredienti. Intolleranze alimentari e allergie alimentari: da privilegiare diete commerciali con una sola fonte proteica o diete con proteine idrolizzate Possono essere utilizzati a questo scopo alimenti commerciali con una sola fonte proteica, oppure diete con proteine idrolizzate. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Il trattamento della diarrea cronica si basa quindi sul riconoscimento della causa di diarrea. In genere è necessaria una terapia fondata sull’impiego di antinfiammatori, immunosoppressori e antibiotici, ma il caposaldo del suo trattamento resta il trattamento dietetico (forse meglio definito come terapia nutrizionale). Lo scopo è quello di offrire un substrato a certi membri utili della flora intestinale e, così facendo, ottenere uno spostamento della composizione dei batteri enterici a favore di una flora “sana”. Anche nei casi in cui l’intolleranza alimentare non è legata ad una determinata proteina o ingrediente, un cambiamento della dieta può risultare utile, perché la nuova formulazione può avere un effetto benefico sul processo digestivo intestinale e influire anche sulla microflora enterica. INDICE E BIBLIOGRAFIA Malattie croniche del tratto intestinale: procedure e test diagnostici intestino la SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth), la Diarrea Antibiotico Rispondente (ARD), le reazioni avverse al cibo, l’enteropatia glutine-sensibile (GSE), l’infiammazione intestinale (IBD), l’enteropatia proteino-disperdente. Per il grosso intestino consideriamo, invece, la colite da Clostridium perfringens, le reazioni avverse al cibo (intolleranza/ipersensibilità alimentare), l’IBD (colite linfoplasmocitaria, granulomatosa, ulcerativa istiocitaria, eosinofila). In teoria, si tratta di batteri “benefici” (Enterococcus faecium, Lactobacillus acidofilus) che colonizzano l’intestino a spese di quelli dannosi. 51 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 51-52 52 15/09/14 10:17 Se viene documentata una risposta positiva, si possono mettere in atto dei test di provocazione per identificare con esattezza le proteine responsabili, aggiungendo alla dieta una serie di fonti proteiche, una alla volta, per 7 giorni ciascuna. L’impiego di una dieta di eliminazione può permettere di differenziare le reazioni avverse al cibo ma risulta utile anche nei casi di IBD perché questa malattia può occasionalmente essere secondaria ad infiammazioni della mucosa. Le attuali raccomandazioni terapeutiche per i cani e gatti con IBD confermata includono il trattamento nutrizionale (dieta a eliminazione contenente una fonte proteica nuova selezionata o proteine idrolizzate), terapia antibiotica (tilosina o metronidazolo), terapia immunomodulatrice [prednisone o prednisolone (gatto), budesonide, clorambucile (gatto), azatioprina (cane), ciclosporina (cane)], probiotici e integrazione parenterale di cobalamina. Trattamento a lungo termine delle malattie del colon LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Una volta scelta una dieta, bisogna utilizzarla come unica fonte di nutrizione per un periodo di tempo sufficiente a stabilire se si abbia o meno una risposta positiva. Per quanto riguarda il trattamento a lungo termine delle malattie del colon, questo si basa su tre principi di terapia dietetica, che possono essere utilizzati in differenti combinazioni e i cui scopi sono: regolare la motilità disturbata, influenzare la composizione e l’attività metabolica della microflora gastroenterica, escludere gli antigeni della dieta se è coinvolta un’allergia o una ipersensibilità. L’aggiunta di fibra, sia quantitativa che qualitativa utilizzando fibra solubile e insolubile, può modificare la motilità. Diete commerciali ricche di fibra contengono già fibra fermentabile, come quella (moderatamente fermentabile) della polpa di barbabietola. Risulta quindi opportuno fornire ai pet una nutrizione corretta e bilanciata, basata su prodotti di qualità certificata, necessaria a supportare i reali bisogni fisiologici dell’organismo. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Quando non è possibile identificare il composto responsabile, la scelta della dieta di eliminazione iniziale dipende dai dati anamnestici relativi agli ingredienti con i quali è stato alimentato il soggetto in esame. Fondamentale perciò è indirizzarsi verso la continua ricerca nell’ambito della nutrizione, per migliorare la salute dell’apparato gastroenterico degli animali da compagnia. Il trattamento dietetico della diarrea del crasso dipende anch’esso dall’affezione che lo determina. Inizialmente, è possibile utilizzare per 2-6 settimane una formulazione leggera offerta sotto forma di pasti piccoli e frequenti. 53 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 53-54 INDICE E BIBLIOGRAFIA La dieta può essere a base di carni magre (pollo o agnello) o pesce e fonti di carboidrati che risultino facilmente digeribili e scarsamente allergeniche (riso, patate, tapioca, amido). 54 15/09/14 10:18 Nei cuccioli e nei gattini però, come in tutti i neonati, la risposta immunitaria è inferiore a quella di un animale adulto: questo non perché manchino delle componenti del sistema immunitario, ma perché i mediatori solubili sono presenti in concentrazioni non ancora ottimali e gli elementi cellulari sono ancora in uno stato “naive” o “vergine”, non avendo ancora incontrato un antigene da combattere. Al momento del parto, il passaggio da un ambiente sterile e protetto, quale è l’utero, a un ambiente ricco di stimoli e di potenziali agenti infettivi richiederebbe una pronta risposta del sistema immunitario dei neonati per proteggerli nei confronti di queste pericolose infezioni. Il sistema immunitario non è però ancora in grado di rispondere pienamente ai possibili aggressori e, in ogni caso, la risposta immunitaria conseguente a una stimolazione antigenica di qualsiasi natura, in questo momento, sarebbe di tipo primario, cioè a lento esordio, di breve durata e di scarsa intensità… in altre parole non protettiva. La correlazione tra qualità/ composizione del cibo e le malattie gastroenteriche Risulta quindi essenziale un trasferimento di anticorpi già pronti dalla madre alla sua prole, al fine di proteggerla in un periodo così critico, quale quello successivo alla nascita, garantendone la sopravvivenza. Durante la gravidanza, la placenta della cagna e della gatta permette il passaggio di una piccola quantità di anticorpi dalla circolazione materna a quella fetale (circa il 5-10% della concentrazione totale). 55 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 55-56 In questo modo la madre trasferisce alla sua prole una grande quantità di anticorpi ad hoc nei confronti di quei patogeni che ha già incontrato nel corso della sua vita e che anche cuccioli e gattini incontreranno nell’ambiente che li circonda, proteggendoli quindi in maniera efficace da questi potenziali aggressori. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Il sistema immunitario di tutti gli organismi viventi si è evoluto per combattere la moltitudine di potenziali patogeni che possono superare le difese dell’ospite e dare il via ad una malattia. Il giusto approccio alle patologie gastroenteriche Malgrado l’importanza di questa immunità trasmessa dalla madre alla sua prole, alcuni neonati non riescono a ricevere una giusta quantità di anticorpi con il colostro e di conseguenza sono estremamente suscettibili al contrarre una malattia infettiva e soccombere. Oltre a questi fattori prettamente immunitari, ve ne sono altri che giocano un ruolo importante nella sopravvivenza dei neonati, quali lo stato di salute e di nutrizione delle madri, il loro stato di immunizzazione e l’ambiente. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Gli organi che regolano il metabolismo alimentare e le loro funzioni Cuccioli e gattini nascono già con una piccola concentrazione di anticorpi, assolutamente insufficienti però a garantirne la piena protezione. La restante parte degli anticorpi viene acquisita successivamente mediante l’assunzione del colostro nei primi 1-2 giorni di vita e del latte nei giorni seguenti. Il momento in cui un cucciolo e un gattino diventano realmente immunocompetenti è determinato sia dalla loro capacità di rispondere a uno stimolo antigenico, sia dalla concentrazione delle immunoglobuline colostrali ingerite: non è quindi possibile prevedere con precisione quando un cucciolo o un gattino saranno in grado di rispondere in maniera efficace INDICE E BIBLIOGRAFIA Difese Immunitarie del cucciolo: come rafforzarle Dott.ssa Paola Dall’Ara Professore Associato, Docente di Microbiologia e Immunologia Veterinaria, Università degli Studi di Milano 56 15/09/14 10:19 È per questi motivi che questo delicato periodo di vita deve essere considerato con estrema attenzione dal proprietario, che non deve esitare nel chiamare il proprio Medico Veterinario di fiducia al primo segno di qualcosa che non va. Il Medico Veterinario provvederà quindi ad accertarsi dello stato di salute dei suoi pazienti (madre e prole) e ad agire di conseguenza. Proprietari e Medici Veterinari dovranno poi lavorare fianco a fianco per assicurare una corretta igiene e garantire una giusta ed equilibrata alimentazione già precocemente alle femmine in gravidanza e in lattazione e successivamente ai cuccioli e ai gattini per tutto il periodo di accrescimento, per aiutarli a ridurre il rischio di contrarre infezioni e a sviluppare malattie a volte potenzialmente letali. In genere le prime vaccinazioni vengono eseguite all’età di 6-8 settimane, ma questo è un altro periodo particolarmente critico, in quanto ci si trova spesso di fronte a un “gap immunitario”: gli anticorpi trasferiti passivamente dalla madre sono ormai troppo pochi per garantire una protezione dei cuccioli e dei gattini, ma sono ancora troppi per garantire il successo di una vaccinazione. Il gap immunitario Un ulteriore momento critico è rappresentato dall’adozione, caratterizzata da grandi cambiamenti: nuovo proprietario, nuovo ambiente, spesso nuova alimentazione… e questi stress apparentemente innocui possono avere forti ripercussioni, molto spesso a livello intestinale, con conseguente aumentato rischio di contrarre infezioni batteriche o virali. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE agli stimoli antigenici, in quanto le differenze tra i fratelli di una stessa nidiata possono essere anche notevoli. Il Medico Veterinario terrà sotto controllo questo delicato passaggio, utilizzando i diversi strumenti a sua disposizione, non ultima una corretta nutrizione di cuccioli e gattini, con tutti gli elementi utili in questa fascia di età, al fine di potenziare il loro sistema immunitario e renderli più forti nella lotta contro i diversi patogeni. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Il Medico Veterinario, referente principale dopo la nascita 57 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 57-58 INDICE E BIBLIOGRAFIA E quando i cuccioli e i gattini saranno cresciuti e avranno un sistema immunitario che avrà imparato a rispondere alle diverse stimolazioni, il Medico Veterinario deciderà di vaccinarli, garantendo in questo modo una protezione duratura nel tempo che subentrerà a quella fornita dalla madre che nel frattempo si starà esaurendo. 58 15/09/14 10:20 Gli antiossidanti per contrastare la degenerazione cellulare Con questo presupposto, le sostanze più indagate nel mondo scientifico per contrastare la degenerazione cellulare, sono gli antiossidanti. Una categorizzazione sommaria li divide in idrosolubili e liposolubili. In generale, i liposolubili proteggono le membrane cellulari dalla perossidazione lipidica mentre gli idrosolubili reagiscono con gli ossidanti nel citoplasma cellulare e nel plasma. Le sostanze fornibili attraverso gli alimenti con azione antiossidante sono una moltitudine e sono rappresentate da alcune vitamine (tra i più potenti antiossidanti abbiamo i tocoferoli, più comunemente conosciuti come Vitamina E), i flavonoidi e altri polifenoli contenuti in alcune piante, enzimi, coenzimi, pigmenti e molte altre categorie di sostanze. La ricerca scientifica sugli antiossidanti è, sicuramente, una delle branche più attive per gli scienziati di tutto il mondo, ma le variabili che rendono i risultati difficilmente interpretabili sono molte. 59 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 59-60 Antiossidanti: come assumerli per garantirne l’efficacia Per esempio, l’assorbimento della vitamina E è meno efficace se questa viene somministrata attraverso delle capsule lontano dai pasti, un po’ più efficace se somministrata con capsule durante i pasti ma molto più efficace se questa viene somministrata attraverso fonti alimentari. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE ANTIOSSIDANTI L’ossidazione è il meccanismo che sta alla base della quasi totalità delle patologie degenerative, tra le quali l’invecchiamento. Siamo abituati ad intendere l’invecchiamento come quello cutaneo (ben presente nell’uomo), ma quello è solo il più evidente: tutti gli organi invecchiano e l’ossidazione è associata al decadimento di tutti i tessuti. L’ossidazione, e la conseguente formazione dei radicali liberi, viene sostenuta dall’ossigeno, elemento che certo non manca nel nostro ambiente e che, paradossalmente, non possiamo evitare poiché ci permette di vivere. Altri fattori come la composizione della dieta con la quale gli antiossidanti vengono assunti può determinare una variabilità elevata nell’effetto. Fig. 1: il Glutatione deve la sua attività antiossidante all’atomo di zolfo (in giallo) NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Data l’importanza dimostrata dal ruolo protettivo degli antiossidanti, abbiamo chiesto un approfondimento in merito alla Dott.ssa Prola, la quale ci ha spiegato nel dettaglio la loro l’efficacia. Questi composti agiscono infatti come macchine anti-decadimento, grazie all’azione di contrasto nei confronti dei famigerati radicali liberi. Per esempio, gli antiossidanti presenti in alcune piante sono difficilmente assimilabili da parte degli animali o sono presenti in quantità minime. Estrarre i singoli componenti al fine di renderli più assorbibili e più concentrati, talvolta, ne determina le perdita dell’azione. La composizione dell’alimento in cui gli antiossidanti sono inseriti influenza l’azione che questi avranno sull’animale, in funzione della attività residua che questi avranno nel momento in cui l’animale mangerà l’alimento. Se gli antiossidanti sono inseriti in un alimento predisposto all’ossidazione e attueranno la loro azione nel corso della fase di conservazione dell’alimento, quando l’animale lo mangerà non avrà più disponibilità di antiossidanti se questi non saranno stati inseriti nell’alimento in quantità che tengano conto di questa variabile. INDICE E BIBLIOGRAFIA Antiossidanti e acidi grassi Omega-3 Dott.ssa Liviana Prola Ricercatrice Dipartimento di Scienze Veterinarie Università degli Studi di Torino, Presidente SIANA (Società Italiana Alimentazione e Nutrizione Animale) 60 15/09/14 10:20 Gli utilizzi clinici per cui gli acidi grassi Omega-3 hanno dimostrato effetti interessanti sono veramente i più disparati ma, in alcuni ambiti più che in altri, tali acidi grassi costituiscono un elemento terapeutico costante in Medicina Veterinaria. Antiossidanti “di sintesi”: vero e falso Per concludere, vale la pena sottolineare che esistono antiossidanti definiti “di sintesi” che sono stati bersaglio, talvolta in modo ingiustificato, dell’opinione pubblica. Esemplificativo è il caso dell’etossichina, un antiossidante di sintesi, che alla fine degli anni ’80 fu accusato di creare prurito, neoplasie e problemi riproduttivi nei cani. Gli studi che ne scaturirono, dimostrarono che non vi era nessuna evidenza che facesse ritenere l’etossichina pericolosa ai dosaggi in cui veniva utilizzata negli alimenti per animali, ma, nonostante ciò, ancora oggi è ritenuta dannosa dall’opinione pubblica. Gli antiossidanti cosiddetti “naturali”, di cui la vitamina E (sotto forma di mix di tocoferoli) è il principale esponente, hanno invece lo svantaggio di avere un costo 5-10 volte maggiore rispetto a quello degli antiossidanti di “sintesi”. 61 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 61-62 Acidi grassi Omega-3 per la cura di numerose malattie LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Tradizionalmente, mettere le acciughe o la verdura sotto olio di oliva (una delle fonti maggiori di vitamina E) era uno dei modi migliori per preservarle, in tempi in cui non vi era disponibilità di congelatori. Ad oggi, utilizzare gli antiossidanti per preservare le caratteristiche nutrizionali degli alimenti commerciali destinati ai pet è la strategia utilizzata in tutto il mondo per garantire che l’alimento giunga al nostro animale conservando le sue proprietà nutrizionali. GLI ACIDI GRASSI OMEGA-3 Tutti i mammiferi sono in grado di sintetizzare alcuni acidi grassi (palmitico, stearico, oleico), ma solo alcune piante sono in grado di inserire doppi legami aggiuntivi e produrre gli acidi grassi polinsaturi. Conseguentemente, alcuni di questi acidi grassi polinsaturi sono considerati essenziali per gli animali e devono essere assunti attraverso gli alimenti. Gli acidi grassi polinsaturi più importanti sono quelli appartenenti alle serie Omega-6 e Omega-3. Soprattutto questa ultima serie, nell’ultima decade, è stata oggetto di innumerevoli ricerche scientifiche e la letteratura sull’utilizzo di acidi grassi Omega-3 per la cura di innumerevoli patologie è diventata vastissima. La formazione di tali acidi grassi polinsaturi a lunga catena, come l’acido eicosapentaenoico (EPA) e il docosaesaenoico (DHA) avviene, soprattutto, nelle alghe marine e, mediante trasferimento attraverso la catena alimentare, negli oli di pesci marini. Infine, è importante ricordare che gli antiossidanti, se somministrati in eccesso, hanno l’effetto opposto e perciò diventano dei pro ossidanti; pertanto, anche per queste molecole vale il principio dell’utilizzo nei giusti dosaggi. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA L’azione di conservazione degli alimenti svolta da parte degli antiossidanti è ben conosciuta fin dall’antichità ed è, ancora oggi, largamente sfruttata sia negli alimenti industriali che nella cucina tradizionale. Al primo posto sono presenti sicuramente le: patologie dermatologiche: il meccanismo attraverso il quale gli acidi grassi Omega-3 hanno un effetto sulle patologie dermatologiche si basa sulla modulazione della produzione di eicosanoidi poiché, a livello di membrana cellulare, competono con l’acido arachidonico e la cascata infiammatoria viene direzionata verso prodotti con un’azione meno infiammatoria (es. leucotriene B5 e prostaglandina E3), anziché verso prodotti molto infiammatori come il leucotriene B4 e la prostaglandina E2. I risultati più evidenti si sono ottenuti sul sintomo del prurito, evenienza quanto mai frequente in dermatologia veterinaria. INDICE E BIBLIOGRAFIA Gli antiossidanti e la loro azione di conservazione degli alimenti 62 15/09/14 10:20 Oncologia: in medicina umana, già da molti anni si sta valutando l’importanza di integrare le diete destinate ai pazienti oncologici con acidi grassi polinsaturi Omega-3 e ciò si è dimostrato utile sia per alcuni tumori solidi che ematologici. In oncologia veterinaria sono molto limitati i dati clinici riguardanti l’uso degli acidi grassi. Di notevole interesse sono quelli condotti in cani affetti da linfoma e trattati con doxorubicina, nei quali l’integrazione della dieta con EPA, DHA ed arginina ha consentito di ottenere un aumento del tempo libero da malattia e di sopravvivenza totale rispetto al gruppo di controllo. Cardiologia: gli utilizzi proposti degli acidi grassi Omega-3 in cardiologia veterinaria includono la gestione della cachessia cardiaca (grazie a meccanismi simili a quelli descritti in quella oncologica), in corso d’insufficienza cardiaca congestizia, nella prevenzione delle aritmie e del tromboembolismo e nel trattamento dell’ipertensione. In particolare, la somministrazione di olio di pesce ha migliorato lo stato di nutrizione di cani affetti da insufficienza cardiaca congestizia secondaria a cardiomiopatia dilatativa e ha aumentato il tempo di sopravvivenza. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Gli Omega-3 svolgono una funzione renoprotettiva (Brown et al 1998, 2000) attraverso diversi meccanismi, come il controllo dell’ipertensione glomerulare e dell’iperfiltrazione, la riduzione dell’infiammazione, la riduzione della colesterolemia, la riduzione dell’aggregazione piastrinica e il controllo dell’ipertensione sistemica. in uomini affetti da neoplasia pancreatica. Sembra che gli effetti dell’EPA siano ottimali in tumori ben differenziati e a crescita lenta, perché le cellule differenziate sono in grado di incorporare maggiori quantità di acidi grassi all’interno della loro membrana plasmatica. Le aree in cui è stato proposto l’utilizzo degli acidi grassi Omega-3 sono ancora molte altre, come in alcuni stati patologici dell’occhio, in riproduzione, nelle patologie osteoarticolari e la ricerca scientifica sembra proporre continuamente nuove applicazioni di questi principi nutritivi. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Nefrologia: l’integrazione della dieta con acidi grassi polinsaturi (PUFA Omega-3, derivanti dall’olio di pesce si è rivelata molto utile in corso di insufficienza renale cronica. Diversi studi hanno infatti evidenziato che cani e gatti affetti da IRC alimentati con tali acidi grassi presentavano un miglioramento della funzionalità renale e aumento dei tempi medi di sopravvivenza. Tra gli acidi grassi per cui è stato evidenziato un maggiore effetto contro la cachessia, sicuramente quello più studiato è l’acido eicosapentaenoico, coinvolto nell’inibizione della cachessia attraverso più meccanismi. 63 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 63-64 INDICE E BIBLIOGRAFIA Il meccanismo primario sembra essere una diminuzione dell’AMP ciclico adipocitario, che determina una diminuzione della lipolisi tumore-indotta. Inoltre, l’EPA è in grado di diminuire la degradazione proteica a livello dei muscoli scheletrici, grazie all’inibizione della PGE2. Esso è risultato in grado di determinare un aumento di peso in topi con cachessia in seguito a cancro del colon e 64 15/09/14 10:20 I gatti, invece, non mostrando notevoli differenze di taglia, invecchiano più uniformemente e possono essere assimilati ai cani di piccola taglia. Le modificazioni morfologiche e funzionali secondarie all’invecchiamento non devono essere considerate come patologie, ma come cause di diminuita capacità di risposta allo stress e di rallentamento dei meccanismi di guarigione, accompagnate da modificazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche. Dott. Francesco Servida Medico Veterinario, Direttore Sanitario Clinica Veterinaria Pegaso, Rovello Porro, Como 65 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 65-66 Prima di tutto dobbiamo tener presente la riduzione delle funzioni metaboliche con conseguente diminuzione del fabbisogno energetico (30-40%) e tendenza al sovrappeso, diminuzione del potere termoregolatore e prolungamento del tempo necessario per smaltire i farmaci. Le riserve organiche di glicogeno e le albumine sieriche diminuiscono, così come aumenta la percentuale di lipidi corporei: i trigliceridi e il colesterolo sono più elevati che nell’animale giovane. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Per poter classificare un cane o un gatto come geriatrico, però, la determinazione cronologica dell’età è molto complessa, soprattutto per la specie canina, per la quale è stato dimostrato che la taglia è inversamente correlata con la speranza di vita dell’animale: l’età matura incomincia a partire dai sette anni e i cani piccoli sono quelli più longevi, mentre quelli di razze giganti diventano pazienti geriatrici molto più precocemente. L’approccio corretto al paziente anziano L’apparato tegumentario si modifica nel corso della senescenza: il calo dell’attività follicolare tende a diradare il pelo, che diventa secco e fragile. Si ha una disidratazione tessutale che rende la cute meno morbida con predisposizione all’ipercheratosi. L’iperplasia delle ghiandole sebacee favorisce la comparsa di adenomi o di cisti e i tumori cutanei diventano più frequenti. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Essere Medico o Medico Veterinario oggi implica essere anche geriatra, dato l’allungarsi della vita media e il notevole aumento di pazienti anziani. Per un approccio corretto al paziente anziano è necessario conoscere le principali modificazioni dei differenti tessuti e sistemi indotte dall’invecchiamento. Nel fegato si ha una riduzione del numero degli epatociti e del flusso sanguigno epatico con conseguente riduzione dell’attività enzimatica e della secrezione di bile, causa di un minor assorbimento dei lipidi, di una diminuzione della sintesi proteica e di un rallentamento dell’escrezione biliare di alcuni farmaci e/o sostanze tossiche. INDICE E BIBLIOGRAFIA La longevità dei cani e dei gatti Dott.ssa Paola Dall’Ara Professore Associato, Docente di Microbiologia e Immunologia Veterinaria, Università degli Studi di Milano 66 15/09/14 10:21 Oltre alla senescenza delle cartilagini articolari, si ha una tendenza all’alleggerimento dello scheletro a causa di una osteoporosi che si traduce radiologicamente in un discreto assottigliamento delle corticali diafisarie. La riduzione della secrezione renale di eritropoietina può essere la causa di una anemia iporigenerativa. L’invecchiamento del sistema nervoso è caratterizzato da una progressiva diminuzione della popolazione neuronale che riduce le performance neuromuscolari, così come la sensibilità propriocettiva ed esterocettiva. Regrediscono l’acutezza visiva e quella uditiva. L’apparato muscolo-scheletrico è sicuramente quello che subisce i danni più evidenti. Le masse muscolari, infatti, si riducono e, a un esame più attento, si può rilevare diminuzione funzionale per un’atrofia delle fibre muscolari. Anche lo scheletro subisce importanti modificazioni. È inevitabile l’invecchiamento della cartilagine articolare, associato alla diminuzione della popolazione condrocitaria e all’alterazione del metabolismo cellulare, con le sue numerose conseguenze sulla composizione chimica della matrice. 67 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 67-68 La muscolatura esofagea e lo sfintere gastro-esofageo si rilassano e spesso la formazione di acido cloridrico nello stomaco e la motilità lungo tutto il tubo digerente diminuiscono. Tutto ciò può portare a una riduzione della funzionalità digestiva e a una maggior frequenza di disturbi gastro-enterici come rigurgito, vomito e diarrea. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Le modificazioni a carico del cuore nell’animale a riposo sono talvolta minime. Per contro, quando il soggetto è stressato o sotto sforzo o nel corso di un’anestesia generale, la performance cardiaca diminuisce. Anche l’apparato digerente risulta coinvolto nei processi di invecchiamento. Già nel cavo orale si può avere formazione di tartaro, iperplasia gengivale, periodontite e formazione di numerosi tumori. Come tutti i distretti dell’organismo, anche il sistema immunitario risente del processo di invecchiamento e non funziona in modo ottimale: di conseguenza un soggetto anziano è di fatto un soggetto potenzialmente immunodepresso ed è quindi particolarmente vulnerabile, al pari di un soggetto molto giovane, allo sviluppo di diverse patologie. INDICE E BIBLIOGRAFIA Nell’apparato respiratorio, secrezioni meno abbondanti e più vischiose inducono l’ostruzione dei bronchioli, il sistema ciliare appare meno mobile e il parenchima polmonare perde elasticità. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE La funzionalità renale perde progressivamente il suo potere di adattamento ai fabbisogni dell’omeostasi. La filtrazione glomerulare è meno efficace e la risposta all’ormone antidiuretico è di qualità più scarsa. Nei soggetti anziani, infatti, risulta notevolmente aumentata la suscettibilità alle infezioni e allo sviluppo di neoplasie e non è rara la comparsa di fenomeni autoimmuni, con ripercussioni a volte molto gravi sulla speranza di vita. 68 15/09/14 10:21 Questo è ad esempio il motivo per cui, in medicina umana, la vaccinazione antinfluenzale annuale è consigliata per le categorie fisiologicamente a rischio (bambini e anziani): il primo contatto con l’antigene influenzale, che stimolerà una risposta primaria, sarà conseguente alla vaccinazione, mentre a un eventuale secondo contatto, questa volta con il virus di campo, il sistema immunitario farà funzionare la sua memoria e darà il via a una risposta secondaria protettiva. La malnutrizione tra le principali cause dell’abbassamento delle difese immunitarie nei pazienti geriatrici La strategia migliore per controllarne le gravi conseguenze è quindi proprio migliorare lo stato nutrizionale dei soggetti anziani e molti sono i fattori alimentari che possono influenzare la corretta funzionalità del sistema immunitario di un soggetto anziano e aiutare il resto dell’organismo a far fronte al naturale e inesorabile invecchiamento. È quindi assolutamente necessario pensare alla giusta alimentazione di un animale che invecchia prima che si rendano evidenti i segni stessi della vecchiaia. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Infatti, nei soggetti anziani la risposta anticorpale secondaria, che tipicamente viene stimolata da un richiamo vaccinale, non è influenzata in modo drammatico dall’invecchiamento, cosa che invece avviene con la risposta primaria conseguente a un primo contatto del sistema immunitario con un antigene. La malnutrizione induce, al pari dell’invecchiamento, un abbassamento delle difese immunitarie. Dal momento che questa è un rilievo tipico dei pazienti geriatrici, la maggior parte degli autori è concorde nel ritenere che il deficit immunitario osservato con l’avanzare dell’età sia il risultato di un’azione sinergica dell’invecchiamento del sistema immunitario e della malnutrizione. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Il soggetto anziano fa più fatica a riconoscere qualcosa di nuovo, un nuovo virus o un nuovo batterio, mentre mantiene la sua memoria più o meno inalterata nei confronti di patogeni già incontrati. Analogo approccio deve essere seguito anche in Medicina Veterinaria non interrompendo le vaccinazioni quando un animale ha raggiunto l’età adulta. 69 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 69-70 INDICE E BIBLIOGRAFIA È quindi compito del Medico Veterinario far comprendere a fondo la necessità di continuare le vaccinazioni anche in cani e gatti anziani a quei proprietari che ritengono che il proprio animale sia troppo vecchio per essere vaccinato. 70 15/09/14 10:22 L’obesità negli animali da compagnia è dimostrato essere associata ad un gran numero di patologie tra le quali diabete, patologie cardiovascolari, patologie ortopediche, neoplasie, patologie dermatologiche e molte altre. Obesità: le patologie associate e i fattori di rischio Il numero di cani e gatti obesi è in aumento a causa della sovralimentazione, della crescente disponibilità di alimenti molto appetibili e di uno stile di vita più sedentario. Il sovrappeso è associato all’età adulta sia nei cani che nei gatti. Il 42% dei cani e il 44% dei gatti con un’età compresa tra i 5 e gli 11 anni è in sovrappeso. Altri fattori di rischio da non trascurare, sono rappresentati dalla sterilizzazione e dall’eccessiva accondiscendenza del proprietario verso i capricci del proprio animale. Il sovrappeso/obesità rimane, tuttavia, una delle patologie con il più alto insuccesso terapeutico e tasso di recidive, proprio a causa della forte componente psicologica che entra in gioco nel rapporto uomo-animale. Per tale ragione, l’aspetto assolutamente più importante è rappresentato dalla prevenzione di tale patologia, aspetto che è raramente praticato in Medicina Veterinaria. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE L’obesità rappresenta la patologia nutrizionale maggiormente diffusa tra gli uomini ed i carnivori domestici delle società benestanti, superando di gran lunga quelle dovute a fenomeni carenziali. Si stima che, in dette società, il 25% degli esseri umani adulti e il 24-44% dei cani siano obesi, mentre soltanto il 2-3% dei cani sia magro. Il piano terapeutico impostabile dal Medico Veterinario, oggi, si basa essenzialmente sulla gestione di un corretto piano di razionamento, in primis associato ad ausili rappresentati da molecole farmacologiche (quali il Mitratapide), o da mangimi complementari funzionali. La prevenzione, il primo passo La prevenzione deve riguardare, gli animali che sono “portatori” di fattori predisponenti e la strategia di prevenzione potrebbe essere riassunta in alcuni punti: Raccolta di un’anamnesi accurata che permetta di identificare fattori critici e loro importanza; Scelta di un’alimentazione adeguata allo stile di vita dell’animale; Definizione di una tipologia di attività fisica a cui poter sottoporre l’animale in modo regolare; Corretta quantificazione delle quantità di alimento da somministrare e delle modalità di somministrazione; Controllo periodico del peso; Attività di educazione e informazione da parte del Medico Veterinario; NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Gestione del sovrappeso negli animali da compagnia Fig. 1 Cocker Spaniel di 3 anni con BCS 9/9 INDICE E BIBLIOGRAFIA L’anamnesi nutrizionale è opportuna al fine di decidere quali siano i fattori di rischio da tenere presente nel piano di prevenzione. Dott.ssa Liviana Prola Ricercatrice Dipartimento di Scienze Veterinarie Università degli Studi di Torino, Presidente SIANA (Società Italiana Alimentazione e Nutrizione Animale) 71 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 71-72 72 15/09/14 10:22 Può essere raccolta tramite un questionario che focalizzi l’attenzione sui fattori di rischio più importanti (razza, sterilizzazione, ambiente, ecc.) che devono essere tenuti in considerazione per la quantificazione dell’alimento da somministrare: Gruppi: alcuni Gruppi hanno fabbisogni energetici inferiori (a parità di peso) e perciò tendono ad essere sovralimentati (es. Retriever, razze nordiche, ecc.) Sesso: la sterilizzazione costituisce un fattore di rischio per obesità sia nei maschi che nelle femmine, sia nel cane che nel gatto I proprietari di animali “a rischio” possono essere aiutati nella valutazione di cosa somministrano ai propri animali e quale attività fisica garantiscono quotidianamente attraverso dei memorandum (consegnati poi al Medico Veterinario in sede di controllo). Prevenzione e buone abitudini alimentari sin dalla nascita CANE ____________________ ETÀ ______ RAZZA _____________________________ SESSO: Data M F Peso (kg) Sterilizzato BCS Alimento Quantità (g) Attività fisica (tipologia/durata) LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE L’anamnesi per l’individuazione dei fattori di rischio Ambiente di vita: gli animali che vivono all’esterno hanno un minore rischio rispetto a quelli che vivono in casa Chi alimenta l’animale: individuare un’unica persona deputata alla somministrazione degli alimenti evita somministrazioni eccessive. Snack o Fuoripasto: non devono rappresentare più del 5% della razione e il loro apporto energetico deve essere calcolato e decurtato dalla quantità quotidiana di alimento. La prevenzione del sovrappeso deve iniziare dalla nascita, poiché l’iperalimentazione nel corso dell’accrescimento determina l’insorgenza di patologie ortopediche e costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo dell’obesità in età adulta. Inoltre, inappropriate abitudini alimentari instaurate nel cucciolo (es. somministrare “spuntini” durante i pasti dei proprietari) sono difficili da eradicare nell’età adulta. 73 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 73-74 Concludendo, è importante che Medici Veterinari e proprietari siano consapevoli che il sovrappeso/obesità sono le patologie nutrizionali più comuni negli animali d’affezione e le aumentate incidenze del problema devono determinare una maggiore attenzione nell’ambito della prevenzione. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Quantità: evitare la quantificazione dell’alimento “ad occhio”. Le quantità somministrate devono essere pesate. Note: annotare qualsiasi alimento venga somministrato, alimentare l’animale in almeno 2 pasti nell’arco della giornata, controllare il peso una volta al mese. Contattare il Medico Veterinario nel caso di variazioni di peso. Come nell’uomo, l’eccesso di peso corporeo determina pesanti implicazioni sul benessere e sulla salute in quanto determina, in tutte le specie, un accorciamento dell’aspettativa di vita e un peggioramento della qualità (in quanto è una condizione associata all’insorgenza di gravi patologie). La gestione del sovrappeso attraverso strategie alimentari, farmaceutiche/ funzionali e comportamentali può determinare un aumento dell’aspettativa di vita ed un miglioramento della qualità, ma considerando l’alto tasso di recidive, la prevenzione sembra essere la strada più promettente. INDICE E BIBLIOGRAFIA Tempo dedicato all’attività fisica: per ogni ora di camminata al guinzaglio, un cane consuma 6 Kcal EM/Kg di peso metabolico (perciò circa 34 Kcal per un cane di 10 Kg) e tale valore quasi si raddoppia se il cane trotta. 74 15/09/14 10:22 Una vita in salute grazie ad una sana e corretta alimentazione Una sana e corretta alimentazione, calibrata sulle esigenze specifiche dei nostri pet, conduce ad una vita in salute: come per l’uomo, anche per gli animali da compagnia è quindi fondamentale fornire tutti i nutrienti necessari per soddisfare le loro specifiche esigenze, come ad esempio gli antiossidanti e gli acidi grassi Omega-3, che inseriamo nei nostri prodotti Purina, seguendo regole precise, dalla scelta delle materie prime, all’inclusione in produzione. L’efficacia di nutrienti selezionati è, infatti, sottoposta a prove di lungo periodo, anche decine di anni, volte ad ottenere un’accurata valutazione critica: un mix di ingredienti sovente brevettati con una concreta valenza per apportare benefici ai pet. Nel cibo industriale la garanzia del corretto apporto calorico e nutrizionale Quindi una garanzia di benessere per i pet stessi. È per noi una responsabilità verso gli animali da compagnia diffondere sempre di più la cultura del petfood in Italia e i numerosi vantaggi ad essa collegati, come ad esempio poter garantire ai pet una nutrizione corretta ed equilibrata e rendere semplice per i loro proprietari occuparsi della loro alimentazione. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE A fronte di quanto sottolineato dagli esperti, risulta evidente come un’alimentazione scorretta e poco bilanciata provochi importanti conseguenze sulla salute dei nostri pet: pur agendo in buona fede, magari dando un boccone in più al nostro amico o del nostro cibo fatto in casa, per farlo contento oggi, rischiamo di causargli problemi di salute domani. Meglio quindi riflettere e valutare bene i pro e contro delle nostre azioni nei suoi confronti. Solo il cibo industriale di qualità, infatti, rappresenta una garanzia di corretto apporto calorico e nutrizionale per le specifiche necessità fisiologiche dei nostri pet in considerazione della specie (gatto carnivoro/cane onnivoro carnivoro), dell’età e dello stile di vita. Constatare che ben il 90% dei proprietari, oggi, sceglie cibi studiati per soddisfare le esigenze specifiche dei pet ci appaga davvero molto, così come il sapere che, di questo 90 %, la metà ha deciso di adottare il petfood come unica fonte alimentare per il proprio animale da compagnia, ritenendo quindi concreti i benefici segnalati. Una grande soddisfazione questa, che dimostra come l’impegno nel diffondere una sempre maggiore e corretta informazione sull’argomento e sui benefici per il pet, unita al lavoro con i Medici Veterinari, possa sviluppare una concreta e maggiore educazione all’alimentazione. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA La cultura della Nutrizione per conquistare il benessere Questo è proprio quello che ci impegniamo a fare ogni giorno, offrendo qualità senza compromessi e rigore scientifico, dagli alimenti bilanciati alle diete veterinarie. 75 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 75-76 INDICE E BIBLIOGRAFIA Senza dimenticare le iniziative e le partnership con esperti del settore, che ci consentono di essere ancora più autorevoli nel sostenere la scelta del petfood come soluzione nutrizionale ideale per gli animali da compagnia. 76 15/09/14 10:22 Impegno su cui è importante non abbassare mai la guardia, tenendo alta l’attenzione con costanza e professionalità. L’impegno di Purina nel diffondere una corretta cultura nutrizionale Siamo inoltre certi che per poter diffondere una corretta cultura nutrizionale sia necessario essere “testimonial” in prima persona di questo impegno e il nostro team è costituito da lavoratori appassionati di pet, o spesso proprietari: siamo quindi ambasciatori sul campo nel diffondere la corretta nutrizione e le basi della cultura pet care. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE È sulla base di queste premesse che nasce il Purina Nestlé Nutrition Quotient, un corso organizzato per i dipendenti al fine di diffondere le conoscenze nutrizionali di base degli animali da compagnia, in particolare in merito a come applicare gli aspetti scientifico-nutrizionali al petfood, quali fattori incidono sui fabbisogni nutrizionali di cani e gatti e quali differenze esistono tra i diversi prodotti. ANNALAURA CANTELLA - Dipendente Purina 77 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 77-78 INDICE E BIBLIOGRAFIA Ci sono alcuni cani dai gusti difficili, che non amano mangiare molto, e ce ne sono altri che invece mangerebbero qualsiasi cosa. A questa categoria appartiene Faramir, il mio Golden Retriever di un anno e mezzo, che nonostante il nostro impegno nel cercare di dargli la giusta alimentazione per un cucciolo, ci ha fatto impazzire letteralmente “degustando” gli oggetti più impensabili. A 6 mesi, vedendolo inappetente e troppo calmo rispetto al solito, l’abbiamo portato dalla veterinaria ed abbiamo scoperto che aveva ingoiato una vite di acciaio! Quando si ha in famiglia un cane particolarmente “mangione” è fondamentale controllare tutto quello che annusa e raccoglie durante le sue esplorazioni, e insegnargli cosa non deve mangiare, per evitare che ingerisca oggetti pericolosi! 78 15/09/14 10:23 Il miglioramento continuo che offriamo in termini di nutrizione, salute e benessere dei pet dura da oltre 80 anni, grazie ad un costante impegno in Ricerca e Sviluppo e alla volontà di creare una vera e propria scienza della nutrizione, finalizzata al benessere degli animali da compagnia. Per le nostre attività di ricerca lavoriamo attraverso un network di centri di ricerca dislocati in tutto il mondo, risultando così tra i maggiori investitori in innovazione, ricerca e sviluppo a livello mondiale, investendo nel pet care circa 800 milioni di euro ogni anno. Grazie a scoperte pionieristiche nel campo della nutrizione canina e felina, abbiamo potuto sviluppare prodotti estremamente innovativi che hanno consentito il raggiungimento di fondamentali progressi nell’area della salute e del benessere degli animali da compagnia, sin dal 1928. In particolare: 79 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 79-80 1963 È il turno della prima alimentazione per fase di vita: formulazione specifica per cuccioli, che risponde ai bisogni nutrizionali della prima fase di crescita. 1986 Siamo i primi ad introdurre carni fresche, innovazione tecnologica introdotta negli Stati Uniti nel processo produttivo degli alimenti secchi. 1991 Arriva il primo alimento secco che contribuisce a mantenere in salute l’apparato urinario dei gatti. 1999 Nascono le prime formulazioni ipoallergeniche specifiche per controllare le allergie alimentari di cani e gatti. 2001 Siamo i primi a dimostrare gli effetti benefici dell’Acido Linoleico Coniugato nell’aiutare a mantenere la corretta massa corporea nei cuccioli in crescita. 2002 È il turno della prima tecnologia Ulti-pro enhanced protein system: la prima ad alto livello di proteine per potenziare il sistema immunitario e garantire il corretto funzionamento dei vari organi e delle diverse funzioni corporee. 2004 Purina pubblica i risultati di un rivoluzionario studio, durato 14 anni, sulla possibilità di allungare di ben due anni la vita in salute dei cani, grazie ad una somministrazione in quantità adeguate di una corretta alimentazione. 2006 Arriva il primo prodotto brevettato che estende la durata e la qualità della vita del gatto anziano. 2007 È l’anno di Optistart®, il primo prodotto per cuccioli con Colostro, per supportare la risposta immunitaria del cucciolo nel momento del gap immunitario. 2011 Nasce il primo prodotto per ritardare l’invecchiamento cerebrale nei cani sopra i 7 anni di vita. 2012 Purina garantisce che tutta la gamma gatto delle diete veterinarie aiuti a prevenire l’insorgere delle problematiche alle basse vie urinarie, con entrambi i test APR e RSS. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Un cammino basato sulla volontà di donare loro il benessere che ci restituiscono ogni giorno con affetto e fedeltà, prendendoci cura della loro salute sia in termini di contribuzione alla prevenzione che di supporto al trattamento diagnostico-terapeutico delle patologie cui possono andare incontro. Nasce il primo alimento secco completo e bilanciato per animali da compagnia. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA L’importanza di una corretta nutrizione ci spinge ad una continua ricerca scientifica, volta a trovare nuove soluzioni per affrontare i problemi più comuni e non, dei nostri animali da compagnia. 1928 INDICE E BIBLIOGRAFIA Una missione che continua da oltre 80 anni: la ricerca nutrizionale Purina 80 15/09/14 10:23 Ma tuttora l’innovazione continua ed è questa la promessa che intendiamo continuare a mantenere! 81 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 81-82 NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Benessere Digestivo: i nostri ricercatori hanno scoperto e brevettato i benefici della cicoria, fonte di prebiotici, capace di sostenere la salute dell’apparato gastrointestinale dei pet, aumentando inoltre l’assorbimento del calcio nei cani. Non solo: grazie ad alimenti complementari probiotici per gatti e cani come FortiFlora®, che contiene un ceppo microincapsulato di SF 68®, è possibile promuovere l’equilibrio digestivo sostenendo il sistema immunitario soprattutto nei periodi di maggior stress. CRISTINA BROVELLI - Dipendente Purina Problemi gastrointestinali? Quante volte avevo sentito quelle due parole sulle presentazioni, nei grafici delle quote di mercato …. Nella vita di tutti i giorni trovarsi a gestire, in un piccolo appartamento, una vivace gattina con problemi intestinali difficile da “inseguire” è davvero un’altra cosa… Casa ricoperta di tappetini igienici e lenzuola, continua pulizia dei pavimenti, kg e kg di lettiera ... Ma con l’aiuto di un bravo Medico Veterinario e i giusti alimenti tutto si risolve! INDICE E BIBLIOGRAFIA Sviluppo Sano: porre le fondamenta di una buona salute fin da cuccioli contribuisce infatti a massimizzare la longevità del futuro pet adulto. È per questo che i nostri Medici Veterinari e nutrizionisti ricercano soluzioni per migliorare l’attività del sistema immunitario, ridurre il rischio di disturbi digestivi e mantenere una condizione corporea ottimale fin dal principio. Un esempio è OptiStart®, una miscela di sostanze nutritive contenente colostro, in grado di giovare alla risposta immunitaria locale e sistemica dei cuccioli, contribuendo ad equilibrare la microflora intestinale. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Impegno, dedizione, continua ricerca e collaborazione ci hanno permesso di proporre soluzioni ad hoc per prevenire i problemi di salute più diffusi negli animali da compagnia, con un focus particolare su cinque aree principali: 82 15/09/14 10:23 La valutazione con il BCS aiuta inoltre a semplificare la comunicazione con 83 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 83-84 NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Gestione ottimale del peso: ideato dai nostri ricercatori, il Body Condition System (BCS) aiuta i Medici Veterinari ad aggiungere alla valutazione ponderale del soggetto anche quella visiva, contribuendo ad un giudizio sulla condizione fisica/corporea del pet più oggettivo, reale e completo. CLAUDIO CANDIANI - Dipendente Purina Ho trascorso quasi metà della mia vita con Les, il mio pastore tedesco di 13 anni e mezzo, sono cresciuto con lui… e lui con me e nel corso di tutti questi anni il nostro rapporto è cambiato radicalmente. Oggi Les non è più così agile e scattante come un tempo, ma quando mi vede prendere il guinzaglio per la passeggiata reagisce come se fosse ancora un cucciolo, inizia ad agitarsi pronto a partire! So che ha bisogno di camminare ma so anche che non deve fare sforzi eccessivi, data l’età. Ogni tanto mi diverto a fargli fare dei piccoli esercizi durante la passeggiata, una specie di “ginnastica dolce”, aumento un po’ il passo e poi rallento, faccio una trentina di metri di corsetta, ogni tanto mi fermo e lo faccio sedere e rialzare… io mi sento un po’ buffo, però a lui fa bene e questo oltre a divertirmi mi rende felice! INDICE E BIBLIOGRAFIA Salute Orale: problema molto sentito dai proprietari dei pet. Ecco perché i nostri ricercatori lavorano per studiare soluzioni in grado di diminuire l’alitosi e ridurre al minimo la formazione di placca e tartaro, migliorando la salute dei denti e delle gengive dei pet. Con l’aggiunta di un chelante salivare del calcio, si è osservato che l’accumulo di placca e tartaro si riduce significativamente in cani e gatti, aggiunta che è stata prevista in alcuni prodotti Purina PRO PLAN®. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Senescenza in salute: i nostri ricercatori lavorano per migliorare la qualità della vita e la longevità degli animali da compagnia anche in età avanzata, sostenendo la loro mobilità, l’efficienza della funzione cognitiva e l’ottimizzazione del sistema immunitario. La miscela brevettata LONGEVIS®, disponibile in Purina PRO PLAN® Adult 7+ (secco e umido), ha dimostrato di fornire un importante contributo nel mantenimento della longevità e della qualità della vita nei gatti anziani. Inoltre la miscela ANTI AGE®, contenuta in Purina PRO PLAN® Senior SMALL & MINI 7+ e Purina PRO PLAN® Senior ORIGINAL 7, rappresenta un mix di nutrienti basati su trigliceridi a catena media (MCT) capaci di migliorare la funzione cognitiva nei cani anziani. 84 15/09/14 10:24 il proprietario aumentandone il rapporto di fiducia e la disciplina nel seguire le indicazioni del medico veterinario. Questo strumento è considerato il gold standard per valutare le condizioni fisiche, utilizzato dai professionisti di tutto il mondo. Il lavoro di continua ricerca e studio viene svolto nei 5 centri di Ricerca e Sviluppo, 2 negli Stati Uniti, 2 in Europa e 1 in Cina, dove Medici Veterinari, nutrizionisti, comportamentalisti e biologi elaborano continuamente nuovi progetti focalizzati in particolare sullo sviluppo di regimi alimentari e prodotti che aiutino a prolungare la vita degli animali, a ritardare e prevenire l’insorgenza di malattie quali obesità, diabete, disturbi intestinali, problemi dentali, artriti ecc. Tutto questo ci consente di innovare e rinnovare il nostro portafoglio marchi fino al 50% ogni 3 anni. Inoltre, per migliorare l’offerta nutrizionale per i pet, i nostri ricercatori si avvalgono della collaborazione di esperti all’interno di Nestlé, nelle più importanti università e istituzioni a livello internazionale, senza dimenticare 85 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 85-86 NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA I centri di Ricerca e Sviluppo di Purina SILVIA ALBERTO - Dipendente Purina Sguardo languido, espressione da vittima di molti giorni di digiuno, salivazione e deglutizione rumorosa e puoi stare certo che chiunque cede…e Mia, il mio cane, in tempo zero ingurgita tutto ciò che le viene offerto! Nessuno riesce a resisterle e le mie richieste di non darle niente, tanto meno il cono gelato con un po’ di cioccolato, vengono liquidate con un “Ma ha tanta fame! E poi cosa farà mai questo pezzetto!”. Così il mio cane è in sovrappeso, nonostante l’alimentazione light! Voler bene al proprio cane significa anche essere in grado di resistere al suo occhio implorante e fare attenzione all’alimentazione e al suo peso perché sono fattori fondamentali per la sua salute. INDICE E BIBLIOGRAFIA Le scoperte effettuate grazie a questi campioni contribuiscono alla selezione del genoma canino in vista della sua sequenziazione, processo che è stato condotto presso il Whitehead Institute/Massachussets Institute of Technology Center for Genome Research, una delle istituzioni più attive nella sequenziazione del genoma umano. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE Nel corso degli anni, il nostro impegno si è inoltre concretizzato attraverso la messa a punto di mezzi e strutture atte a fornire un approfondimento sulla componente genetica del pet, con la nutrizione molecolare: in collaborazione con AKC Canine Health Foundation, abbiamo istituito il Purina DNA Distribution Center. 86 15/09/14 10:24 Organizzato ogni anno sin dal 1994, vede la partecipazione di esperti e specialisti in vari campi della Medicina Veterinaria, con l’obiettivo di aggiornare tempestivamente il settore circa le ultime scoperte, ad esempio l’interazione sempre più consistente tra alimenti e geni dell’organismo, in ottica di prevenzione e cura di alcune malattie dei pet. reazioni avverse siano in realtà scarsi; il mito secondo cui un’alimentazione ricca di proteine possa danneggiare la funzione renale dei gatti sani. Esistono evidenze scientifiche che confutano questo pregiudizio; le controversie relative alla presenza di carboidrati nel cibo per gatti e il conseguente sviluppo di obesità e diabete. I gatti sono in grado di digerire amidi cotti e altri carboidrati, adattandosi ai diversi macronutrienti presenti nell’alimento. Il colpevole principale dello sviluppo di patologie quali diabete e obesità risulta essere l’accesso illimitato al cibo: un controllo non preciso sulle quantità assunte dal pet favorisce infatti la comparsa di tali malattie. LA NUTRIZIONE COME CHIAVE DEL BENESSERE l’importante attività di Ricerca e Sviluppo svolta dal Purina CAN Summit: un evento scientifico di portata internazionale dedicato all’alimentazione per la salute dei pet e volto a sviluppare piani di ricerca sulla nutrizione degli animali da compagnia. NORME E QUALITÀ SINONIMO DI SICUREZZA Il CAN Summit permette l’interazione di esperti di diversa estrazione scientifica, dalla medicina alla nutrizione, dall’immunologia alla microbiologia, per poter incentivare lo sviluppo di una discussione costruttiva sui problemi più comuni che affliggono gli animali da compagnia. Nell’ultima edizione, inoltre, è stato possibile sfatare anche qualche falso mito sulla nutrizione come: la connotazione negativa dell’uso di “sottoprodotti” negli alimenti per cani e gatti, pregiudizio occidentale piuttosto che una vera e propria questione nutrizionale o di sicurezza. Questi alimenti contengono proteine di qualità, quindi non sono “sottoprodotti”, con l’accezione che spesso viene data a questo termine; l’uso dei conservanti artificiali. Sono necessari per preservare il cibo secco: sono spesso confrontati con quelli naturali, la cui superiorità qualitativa o di sicurezza non è in realtà dimostrata; l’ipersensibilità provocata dall’uso di cereali come mais e grano negli alimenti per animali domestici. La letteratura scientifica dimostra come i casi accertati di 87 P_2222_210x210_Purina_Brochure_ESECUTIVO_CMYK_ok_ok.indd 87-88 INDICE E BIBLIOGRAFIA I falsi miti sulla nutrizione dei pet 88 15/09/14 10:24