RivoluzioneindustrialeincampoaSadowa

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Il Sole 24 Ore
Venerdì 22 Agosto 2008 - N. 231
Commenti e inchieste 13
LE GRANDI BATTAGLIE
CHE CAMBIARONO L’ECONOMIA / 5
Il 3 luglio 1866 si consuma il maggiore scontro del XIX secolo
con grandi effetti politici sul futuro degli equilibri europei
Ai confini della Sassonia e della Boemia l’astuzia di von Moltke
sfrutta gli errori dell’ungherese von Benedek, il leone di Solferino
Rivoluzione industriale in campo a Sadowa
ALDO RIPAMONTI
La superiorità dei prussiani stabilita dall’impiego di telegrafo, ferrovie e fucili ad ago
Sviluppo e innovazione
L’Europa
conosce Dreyse
e i Krupp
I
Il campo di battaglia. L’esercito austriaco e quello prussiano
dell’Elba cominciarono a fronteggiarsi all’alba, quando i prussiani
presero posizione a ovest del fiume Bystrice. A lungo l’artiglieria
austriaca tenne a bada il nemico, ma le sorti dello scontro vennero
cambiate quando nel primo pomeriggio il principe ereditario
prussiano arrivò finalmente con almeno 100mila uomini, dopo aver
marciato più velocemente possibile tutta la mattina, colpendo il
fianco destro degli austriaci che lasciavano la foresta di Swiep.
Rivoluzionario. Il fucile a
retrocarica tedesco
Dreyse, prodotto in gran
numero di esemplari
nella fabbrica di
Sömmerda, in Turingia
di Marco Gioannini
icordi di liceo: nel 1866 la Terza
guerrad’indipendenzadelRisorgimento italiano fu militarmente un autentico fallimento. Ma le
ostilità si chiusero con un successo politico: il giovane regno di Vittorio
Emanuele II, sconfitto sul campo dagli austriaci, riuscì egualmente a sottrarre al dominio asburgico le agognate Venezie. A
vincere la guerra per noi ci pensò la Prussia di re Guglielmo I e del cancelliere Bismarck. Mentre in Italia i generali La Marmora e Cialdini e l’ammiraglio Persano collezionavano figuracce per terra (Custoza)
e per mare (Lissa), in Boemia i nostri alleati surclassarono il comune nemico in una
rapida campagna, che destò l’ammirazione e insieme la preoccupazione in tutte le
capitali europee.
La battaglia di Sadowa (ricordata anche
con il nome di Königgrätz) del 3 luglio
1866 fu lo scontro decisivo di quella guerra. Per quanto relativamente poco nota al
di fuori del mondo di lingua tedesca, Sadowa non soltanto fu la più grande battaglia campale combattuta sul suolo europeo nel XIX secolo - oltre 400mila uomini
R
DIPLOMAZIA
La previdenza di Bismarck:
ricerca l’alleanza con l’Italia,
nemica dell’Austria per le sue
rivendicazioni, e ottiene
la neutralità di Napoleone III
CHANCE MANCATE
In quegli anni a Essen
si produceva il migliore cannone
del mondo: ma la nuova
tecnologia non venne
impiegata subito dall’esercito
si scontrarono quel giorno, con una leggera prevalenza prussiana - ma ebbe enormi
ripercussioni sugli equilibri politici del
continente, dando alla Prussia la supremazia sulla Germania e quel rango di grande
potenza che fino ad allora non aveva.
Sadowa rappresenta, inoltre, un caso fra
i più emblematici del rapporto fra guerra,
sviluppo industriale, innovazione tecnologica e cambiamenti organizzativi.
Gli storici si sono interrogati a lungo
sull’effettiva volontà di Prussia e Austria
di arrivare alla guerra; di fatto, però, tutti
riconoscono che il redde rationem per il
controllo della Germania nella seconda
metà del XIX secolo non poteva essere ancora rinviato. Nella preparazione diplomatica, Bismarck mostrò previdenza: non
solo ricercò l’alleanza con l’Italia, nemico
naturale dell’Austria per le sue rivendicazioni territoriali, ma - cosa ancora più importante - ottenne la neutralità di Napole-
one III, nonostante la politica aggressiva
del cancelliere rappresentasse un evidente minaccia per la sicurezza della Francia.
Le ostilità cominciarono il 15 giugno con
l’invasione prussiana della Sassonia. Nelle
settimane precedenti, l’abile capo di stato
maggiore von Moltke era riuscito a mobilitarecon sorprendenterapidità lesue trearmate e a schierarle ai confini della Sassonia e della Boemia, guadagnando fin
dall’inizio un vantaggio strategico che sarà
conservato per tutta la campagna. Ciò fu
possibile, innanzitutto, grazie all’impiego
della ferrovia. Come del resto nella Guerra
civile americana (si veda l’articolo pubblicato sulla battaglia di Atlanta il 17 agosto),
anche in Europa il treno era già stato usato
per scopi militari: nella Seconda guerra
d’indipendenza italiana, ad esempio. Mai
ancora, tuttavia, con la consapevolezza
strategica, lasistematicità e l’efficacia messe in mostra dai prussiani nella circostanza. Grazie a una rete ampia e articolata (almeno cinque diverse linee servivano il teatro di guerra, contro una sola da parte austriaca) e con l’aiuto essenziale di un’altra
grande innovazione, il telegrafo, Moltke
spostò con precisione tutta tedesca le proprie armate verso i confini, tenendole nella prima fase distanziate su un fronte di oltre 200 chilometri. Così riuscì a evitare
quelle crisi logistiche che in passato avevano spesso messo in ginocchio gli eserciti
europei, ormai troppo numerosi per essere sfamati con le risorse locali o approvvigionati dalle retrovie. Soltanto alla vigilia
della campagna vera e propria, i diversi
contingenti cominciarono progressivamente ad avvicinarsi, per trovarsi infine
concentrati al momento giusto (o quasi)
per lo scontro decisivo.
Molto più lenta e incerta fu, invece, la
concentrazione in Boemia dell’armata austriaca e degli alleati sassoni, che nell’insieme contavano su forze pressoché simili a
quelledelnemico.Oltreasoffrireperlecroniche deficienze organizzative, il ritardo
tecnologico e la scarsa coesione, dovuta alla presenza sotto la medesima bandiera di
un incredibile numero di etnie e lingue, le
truppe dell’imperatore Francesco Giuseppe ebbero in più la sfortuna di avere un comandante inetto. Gli errori più clamorosi
Ludwig von Benedek li commise proprio
nel corso della battaglia finale. Primo fra
tutti,quellodi ammassarel’interasuaarmata in uno spazio quanto mai angusto, con
alle spalle il fiume Elba e la fortezza di Königgrätz,conuna sola strada comevia difuga. Un’ingenuità che nemmeno un cadetto
dell’accademia avrebbe commesso.
Cronologia
1857
VonMoltkecomincial’opera diriformadel
sistemamilitareprussiano
1862
GuglielmoI,rediPrussiadaunanno,nomina
OttovonBismarckprimoministroeministro
degliesteridelRegnodiPrussia.Nellavisione
delfuturo"cancellieredi ferro"l'unitàtedesca
vacostruita«noncondiscorsinécon
deliberazionidellamaggioranza,bensìcol
sangueecolferro»
1866
AlleanzadiPrussiaeItalia,seguitadalla
guerracontrol'Austria.Dalla vittoriaprussiana
l'ItaliaottieneilVeneto,mentrelaPrussia
riuniscesottoilsuodominiogliStatidelNord
dellaGermania.
1870
LaPrussiasconfiggeinpochesettimanela
FranciadiNapoleoneIII
1871
NasceilsecondoImperogermanico,a
strutturafederata,dicuiBismarcksaràalla
guidapoliticafinoal1890
I protagonisti
ALINARI
Helmut von Moltke (1800-1891), asinistra,per
trent’annicapodistatomaggioreprussiano,fu
nonsoltantounabilestratega,masoprattuttoun
innovativoriformatoredell’organizzazione
militaredellanazione.Lontanodaitradizionali
stereotipidelsoldato,parlavasettelingueedera
unraffinatocultured’arte,musicaepoesia.
Ludwig August von Benedek (1804-1881),di
originiungheresi,sieraguadagnatonel1859una
meritatafamaditenacecombattente,resistendo
agliattacchipiemontesieguadagnandosiil
soprannomedi"leonediSolferino".
Nondimeno, il generale asburgico ebbe
per tutta la mattina della battaglia un vantaggio enorme. Di fronte a lui, infatti, si trovavano soltanto due delle tre armate nemiche: i prussiani, cioè, potevano all’inizio
contare sulla metà degli uomini a disposizione di Benedek e su un numero di cannoni inferiore. La terza armata di Moltke, che
secondo i piani avrebbe dovuto attaccare
gli austriaci sul fianco destro, era infatti in
ritardo e cominciò ad arrivare sul campo
soltantonelprimo pomeriggio, ottoore dopo l’inizio dei combattimenti. Gli austriaci
non seppero sfruttare l’imprevisto colpo di
fortuna. E così, da un certo momento in
avanti,labattagliadiSadowaebbeunosvolgimento curiosamente simile a quella di
Waterloo,con Benedeknellaparte delpeggior Napoleone, incapace di attaccare in
modo convinto e coordinato i nemici davantiasé econ Moltkeche, novello Wellington,ansiosamentespiaval’orizzonte,inattesa di vedere comparire i rinforzi. I quali,
quando infine arrivarono, furono la chiave
del successo prussiano.
Attaccate su entrambi i fianchi, inferiori a livello tattico, impedite dall’eccessivo
affollamento a manovrare o anche solo a
ritirarsi in buon ordine, le brigate austriache si squagliarono in una caotica rotta,
nel corso della quale migliaia di uomini
corsero disperatamente alla ricerca della
salvezza al di là dell’Elba. Con la sua principale armata non più in grado di combattere, Francesco Giuseppe in breve fu costretto a chiedere la pace. La guerra era
durata solo sette settimane.
La battaglia di Sadowa può dirsi veramente figlia e specchio di quella rivoluzione industriale e tecnologica, che nella prima metà del secolo XIX dall’Inghilterra
era andata diffondendosi al resto d’Europa, trovando proprio nella Prussia uno degli interpreti più convinti.
Insieme al treno e al telegrafo, il simbolo della superiorità tecnologica prussiana
nella guerra del 1866 fu soprattutto il fucile ad ago. Inventato da Johann Nikolaus
von Dreyse, si trattò del primo fucile a retrocarica veramente efficiente, prodotto
industrialmente in grandi quantità e a costi relativamente bassi. Già nel 1841 l’esercito prussiano ne aveva acquistati 60mila
esemplari. Fu, però, nella campagna del
1866 e soprattutto a Sadowa che la nuova
arma dimostrò le sue qualità rivoluzionarie: prima fra tutte, una rapidità di fuoco
almeno quattro volte superiore a quella
della vecchia arma ad avancarica della
fanteria nemica.
Come spesso avviene, in guerra come
in pace, le novità tecnologiche portano a
trasformazioni organizzative. Infatti, poiché il fucile Dreyse poteva essere caricato in qualsiasi posizione (in piedi, in ginocchio, al limite, proni), tutti i fanti prussiani venivano ora addestrati a combattere non più nelle dense e poco manovriere
formazioni chiuse di eredità settecentesca e napoleonica, ma in piccoli gruppi,
in ordine sparso, traendo il massimo van-
taggio dalla conformazione del terreno.
Ciò dava loro una mobilità e flessibilità d’impiego fino ad allora inedita, prefigurando tattiche di combattimento poi
pienamente sviluppate nel corso del XX
secolo. Gli austriaci a Sadowa si mostrarono letteralmente terrorizzati dalla letale efficacia del fucile ad ago: mentre le
loro elefantiache colonne di fanteria
avanzavano a passo a passo - centinaia
di uomini in posizione eretta e a contatto di gomito - costrette a rallentare per
non disordinarsi per le asperità del terreno e a fermarsi per sparare, da ogni
parte l’agile fanteria prussiana le bersagliava con un incredibile volume di fuoco, aprendo nei loro ranghi vuoti spaventosi. Non sorprende che molti reggimenti di Benedek si rifiutarono di avanzare e che altri, vista la sorte toccata ai
loro commilitoni decimati dal fuoco
prussiano, si dispersero ancora prima di
giungere a tiro del nemico.
Se a Sadowa l’organizzazione militare
prussiana - essa stessa innovativa per concezione-dimostròunanotevolissimacapacità di gestire l’innovazione, sarebbe però
sbagliatoritenereche tuttoilvantaggiotecnologico fosse dalla sua parte. Per quanto
efficiente, come tutti i sistemi complessi,
anch’essa aveva i suoi difetti. Ad esempio,
l’artiglieria su cui Moltke poteva contare
era più arretrata di quella austriaca. Un fatto curioso se si pensa che in quegli anni AlfredKrupp producevanellasua grandefabbrica di Essen il migliore e più innovativo
cannone al mondo. Fuso in acciaio, talvolta
inununicoblocco, acannarigata,aretrocarica,conla possibilità disparare piùrapidamente, a più grande distanza e con maggioreprecisionediognialtromodello,ilgioiellodell’industria prussiana erastato presentato all’Esposizione di Londra nel 1851.
A dispetto del prezzo elevato e ancora di
parecchi difetti di fabbricazione, presto le
commesse per la nuova arma cominciarono a fioccare: prima l’Egitto, poi la Russia e
la stessa Austria. Ma Krupp in quegli anni
non fu profeta in patria: il Governo di Bismarck prima esitò, poi ne acquistò un certo numero in prova, senza esserne veramente convinto. E così a Sadowa i pezzi
prussiani erano quasi tutti obsoleti, ad
avancarica e in bronzo. Se Benedek fosse
stato capace di sfruttare meglio la propria
artiglieriapiùmoderna, lecose forsesarebbero andate diversamente.
Come prevedibile, l’ambiziosa ed emergente potenza prussiana seppe rimediare
presto a quel ritardo. Già quattro anni dopo, i formidabili cannoni d’acciaio del signor Krupp risultarono uno dei fattori della vittoria contro la Francia, dando alla nazione tedesca la supremazia continentale e
incamminando l’Europa sulla catastrofica
strada che avrebbe infine condotto al Primo conflitto mondiale.
Quinta puntata di una serie
Le precedenti, sulle battaglie di Alesia, Azincourt, Marengo
e Atlanta, sono state pubblicate il 3, il 10, il 15 e il 17 agosto
l rivoluzionario fucile ad ago
prussiano fu inventato alla fine degli
anni20 delXIX secolo da Johann
Nikolaus von Dreyse (1787-1867), che
continuamente lo perfezionò e produsse
nella sua fabbrica di Sömmerda in
Turingia. Il suo meccanismo era
relativamente semplice: all’otturatore,
l’invenzione del quale si deve allo stesso
Dreyse, era collegato un ago trattenuto
da una molla, che veniva posta in
tensione dalla chiusura dell’otturatore
stesso, una volta che la cartuccia era stata
inserita. Quest’ultima era di carta e di
formacilindrica, riempita permetà di
polvere e dotata di un innesco, sopra il
quale era posta la palla.Premendo il
grilletto, la molla spingeva l’ago a
penetrare la cartuccia fino a colpire
l’innesco e avveniva la deflagrazione.
Nonostanteil maggior numero di
colpi esplosi, anche la manutenzione era
agevole.Ad esempio, la sostituzionedi
unago usurato non richiedeva di
smontare l’otturatore. Il suo principale
difetto era di non disporre ancora di un
efficace sistema di tenuta dei gas. A
conferma della fase di rapida evoluzione
delle tecnologie degli armamenti che
inizia nel 1830 e proseguirà per oltre un
secolo,il fucile Dreyse sarà reso obsoleto
già quattro anni dopo, nella guerra
franco-prussiana, dal più moderno ed
efficiente Chassepot francese.
Dreyseè certouna delle figure simbolo
dello straordinariosviluppo industriale
della Prussiae delresto della Germania
nei decennia cavallo della metàdel XIX
secolo.Insiemea lui,Alfred Krupp, uno
degli arteficidellefortune della più
famosadinastia dell’acciaio: allasua
morte la fabbricadiEssen,nel cuore della
Ruhr,contava oltre 20milalavoratori.
Fra il 1850 e il 1870, del resto,anche in
altrenazioni dell’Europa continentale,in
particolareFrancia e Belgio,la crescita
industriale fece registrare
un’accelerazionesenza precedenti. La
produzionee il consumo di carbone, la
fabbricazione della ghisa, la capacità
nazionale in cavalli-vapore
aumentarono a ritmi frail 5 e il 10%
l’anno. Eccezionalefu anche l’espansione
delle reti ferroviarie chein Franciae in
Germaniatriplicarono nel giro di
vent’anni, superando i 15mila chilometri
dibinari. In Italia,poco dopol’Unità, non
arrivavanoa 3mila chilometri.
Lapossibilitàditrasportoabasso
prezzooffertadaltrenodiventòun
volanodell’economia,moltiplicandola
mobilitàdeifattoriproduttiviedelle
merci,favorendolaconcorrenza,
eliminandosacched’inefficienzain
precedenzaprotettedall’isolamento
geografico.Quellifuronoancheannidi
grandematurazioneeinnovazione
tecnologicaintuttiisettori,civilie
militari:neltessile,iltelaiomeccanico
sostituìquellomanuale,lamacchinaa
vaporepreseil postodellaruotaidraulica,
connuoviprocessiproduttivis’inaugurò
l’eramodernadellaproduzione
dell’acciaio(ilprocessoBessemernasce
nel1856,ilfornoMartin-Siemensnel1864)
edell’industriachimicapesante.
Lamappaindustrialedell’Europadel
1870sipuòsostanzialmentesovrapporrea
quelladi100annidopo.Ilpassopiùrapido
fucomunquequellotenutodallaPrussiae
dagliStatigermanicisottolasuainfluenza.
Lagrandedisponibilitàdimaterieprimecarboneeferro-nellaregionedellaRuhr,
chesistaimponendocomelaregionepiù
industrializzatadell’Europacontinentale,
ilconvintosostegnodelloStatoallo
sviluppodell’industria,ladinamicitàela
lungimiranzadellebanchetedesche
gettaronolebasiperdarealfuturo
DeutschesKaiserreich,l’Impero
germanicocreatodaBismarcknel1871,
laleadershipindustrialedell’Europa
continentale,superandolaFranciain
quasituttiisettorieavvicinando
l’Inghilterra.
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