Piano per l`inclusività SSS Cante

annuncio pubblicitario
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
SCUOLA SECONDARIA STATALE DI 1° GRADO
Giuseppe Maria Cante
Via Vaccaro n. 21 - Giugliano in Campania
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’
(a.s. 2014/2015 - 2015/16)
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data
Approvato con Delibera del collegio dei Docenti n.
del
PREMESSA
La tradizionale distinzione netta tra alunni disabili e non disabili va considerata
oggi superata a seguito dell’emanazione della Direttiva Ministeriale del 27
dicembre 2012 e della successiva C. M n. 8 del 6 marzo 2013. Tale distinzione non
rispecchia, infatti, la complessa realtà delle nostre classi.
La direttiva estende a tutti gli alunni in difficoltà il diritto alla personalizzazione
dell’apprendimento richiamandosi ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.
Infatti, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare
Bisogni Educativi Speciali per svariati motivi: fisici, biologici, fisiologici,
psicologici, sociali, culturali e ciò indipendentemente dalla presenza di un
eventuale certificazione medica. Il modello diagnostico ICF (International
Classification of Functioning) dell’OMS consente di individuare i Bisogni
Educativi Speciali degli alunni prescindendo da preclusive tipizzazioni. Esso
considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.
1
L’ AREA DELLO SVANTAGGIO SCOLASTICO
L’area dello svantaggio scolastico può essere distinta in tre grandi sottocategorie:
- Disabilità: certificata ai sensi dalla legge 104/92, che dà diritto alle
provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge e tra queste
all’insegnante di sostegno.
- Disturbi evolutivi specifici: in cui rientrano gli alunni con competenze
intellettive nella norma o anche elevate con Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA: dislessia, disgrafia , discalculia) certificati ai sensi
della legge 170/2010, ma anche alunni con deficit nell’area del linguaggio
(presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non
verbale), nelle aree non verbali (disturbo di coordinazione motoria,
disprassia, bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza
verbale) o con altre problematiche severe.
Vi rientra il deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD),
quando non particolarmente grave da richiedere certificazione di disabilità.
Il funzionamento intellettivo limite (QI dai 70 agli 85 punti) non rientrante
nelle previsioni delle leggi 104 e 170 può essere considerato un caso di
confine tra disabilità e disturbo specifico.
- Svantaggio socio economico, linguistico e culturale, comprendente anche gli
alunni stranieri che non parlano la lingua italiana: tali tipologie di BES
vanno individuate sulla base di elementi oggettivi o di fondate
considerazioni pedagogiche e didattiche.
LA RISPOSTA DELLA SCUOLA AI BES
A tali bisogni educativi speciali la scuola deve offrire una sua adeguata e
personalizzata risposta che costituisce per la scuola un impegno programmatico.
Al semplice concetto di integrazione che si focalizza sul singolo soggetto deve
affiancarsi il concetto di inclusione il quale agisce sul contesto.
Inclusione e personalizzazione devono quindi viaggiare insieme e devono
riguardare l’insieme degli alunni. Essi devono divenire parte della normale pratica
della scuola e non possono essere intesi come interventi di carattere straordinario.
2
La scuola deve muoversi nel senso dell’accoglienza e delle pari opportunità di
studio.
A tale proposito elabora un percorso individualizzato e personalizzato, definito nel
Piano Didattico Personalizzato (PDP), individuale o anche riferito a tutti gli
alunni della classe.
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
E
IL
PIANO
Per Gli alunni disabili viene redatto il Piano Educativo individualizzato (PEI)
secondo le previsioni della L. 104
L’adozione del Piano Didattico Personalizzato (PDP) se non previsto dalla L.170, è
deliberata nei Consigli di Classe.
In assenza di certificazioni cliniche o diagnosi il Consiglio di Classe adotta il PDP
sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche opportunamente
verbalizzate. Anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da
diagnosi che non danno diritto alla certificazione di disabilità o DSA, il Consiglio
di Classe è autonomo nel decidere se formulare o no il PDP.
La rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre
all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione del PDP.
Gli alunni con cittadinanza non italiana, che non conoscono bene la lingua,
necessitano in genere solo di interventi didattici relativi all’apprendimento della
lingua italiana stessa e solo eccezionalmente del PDP.
IL GRUPPO DI LAVORO PER l’INCLUSIONE
All’interno della scuola è costituito il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) il
quale oltre a svolgere i compiti del GLHI svolge le seguenti funzioni:
- Rilevazione dei BES;
- Raccolta e documentazione degli interventi didattico- educativi;
- Confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
- Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola
3
- Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH
operativi
- Elaborazione del presente Piano annuale dell’Inclusività comprendente una
programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in
essere entro il termine del mese di giugno di ogni anno scolastico che viene
deliberato dal Collegio dei Docenti e riadattato nel mese di settembre
dell’a.s. successivo.
- Costituisce l’interfaccia tra scuola CTS, i servizi sociali e sanitari;
Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: (dati da aggiornare al prossimo a. s.)
1.
2.
3.
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1, 2 e 3)
 disabilità visiva
 disabilità uditiva
 disabilità cognitiva/motoria
disturbi evolutivi specifici
 DSA
 ADHD/DOP/DOC
 Borderline cognitivo
 Altro
svantaggio (indicare il disagio prevalente)
 Socio-economico
 Linguistico-culturale
 Disagio comportamentale/relazionale
 Altro
n°
54
54
4
2
1
1
2
2
Totali
% su popolazione scolastica
N° di PEI redatti
N° di PDP redatti per i DSA
N° di PDP redatti per i BES
B. Risorse professionali specifiche (dati da aggiornare al prossimo a. s.)
Insegnanti di sostegno
Assistenti specialistici comunali
Personale A.T.A. collaboratore scolastico con funzione di assistenza di base
Funzioni strumentali
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Esperti esterni: Medici e personale delle ASL
Psicologa (Sportello d’ascolto)
54
n°
33
2
3
1
5
1
4
C. Coinvolgimento Docenti
Docenti curricolari
Docenti di sostegno
Funzioni strumentali
Coordinatori di classe
D. Coinvolgimento
personale ATA
Condivisione dei percorsi personalizzati e individualizzati
Elaborazione e condivisione PEI e PDP
Progetti didattico-educativi per l’inclusione dei BES
Partecipazione ai GLHO
Rapporti con le famiglie
Partecipazione al GLI
Partecipazione ai GLHO
Condivisione dei percorsi personalizzati e individualizzati
Elaborazione e condivisione PEI e PDP
Rapporti con le famiglie
Rapporti con i servizi sanitari
Progetti didattico-educativi per l’inclusione dei BES
Rapporti con le famiglie
Continuità ed orientamento
Rapporti con i servizi sociali
Rapporti con volontari
Coordinamento dei Consigli di Classe per tutte le attività di inclusione.
Collaborazione con i docenti
Assistenza alunni disabili
Condivisione dei percorsi personalizzati e individualizzati
E. Coinvolgimento famiglie
Condivisione PEI e PDP
Incontri di informazione
Partecipazione al GLI
Partecipazione ai GLHO
Definizione dei percorsi personalizzati e individualizzati
F. Rapporti con i servizi
sociosanitari e i servizi
sociali del comune e
volontari
Stesura ed aggiornamento dei PDF e dei PEI
Stesura ed aggiornamento dei PDP
Percorsi di assistenza specialistica
Sportello di ascolto psicologico
Consulenza psico-pedagogica
Rapporti con i servizi sociali del Comune di Giugliano
Progetti didattici con associazioni di volontariato
5
PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di criticità
- Ridotto numero di ore da utilizzare per progetti didattico educativi per
l’inclusione.
- Spazi limitati per le attività di sostegno e non adeguatamente attrezzati.
- Risorse finanziarie limitate ed incerte.
- Difficoltà di organizzazione di momenti di incontro tra i soggetti coinvolti
nelle attività di inclusione (docenti, famiglie, operatori –sociosanitari).
Punti di forza
- Coinvolgimento attivo delle famiglie
- Presenza di figure professionali specifiche: funzioni strumentali, referente
BES, assistenti specialistici dei servizi sociali del Comune, sportello di
ascolto psicologico, Gruppo di Lavoro per l’Inclusività (GLI) e figure di
coordinamento di classe.
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Il GLI procede alla rilevazione dei bisogni educativi speciali, al monitoraggio, ed
alla valutazione periodica del livello di inclusività. Redige al termine di ogni anno
scolastico il Piano Annuale dell’Inclusività (PAI). Redige i modelli per il PDF, il
PEI e il PDP.
I Consigli di Classe, sulla base delle certificazioni in possesso, redigono (di concerto
con i genitori e con l’ASL) la Programmazione Educativa Individualizzata per gli
6
alunni disabili ed i Piani Didattici Personalizzati per i DSA e per gli altri alunni
con BES. Individuano gli alunni con BES non certificati per i quali occorre
attivare percorsi personalizzati e per i quali viene redatto il PDP. I documenti
degli alunni delle classi seconde e terze (PEI e PDP) vengono elaborati, quando
possibile, entro il termine dell’anno scolastico precedente a quello di riferimento.
Il Collegio dei Docenti delibera il PAI, con il quale si esplica l’impegno
programmatico per l’inclusione e che viene integrato nel POF.
Le Funzioni Strumentali cooperano ognuno per gli ambiti loro assegnati alla
promozione dell’inclusività.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
La scuola promuove le iniziative di formazione del personale relativamente
all’inclusione.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
La valutazione del Piano di Inclusione avverrà in itinere monitorando i punti di
forza e di criticità. Vengono rilevati periodicamente i BES emersi nella scuola
valutando il livello di inclusività.
I docenti prestano particolare attenzione agli stili educativi, alla metodologia
didattica ed all’organizzazione delle attività nel gruppo classe. Procedono alla
verifica e alla valutazione degli alunni e del processo educativo riportando il tutto
nei documenti (PEI e PDP)
7
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Tutti i docenti concorrono alla realizzazione del Piano di Inclusività sia con lo
svolgimento di attività personalizzate sui singoli alunni che con attività che
agiscano sul contesto (gruppi di alunni, classi, didattica inclusiva…). Tutti i
docenti di classe partecipano al processo di inclusione e di integrazione degli
alunni. I docenti di sostegno sono a tutti gli effetti contitolari di classe.
I docenti di sostegno promuovono attività individualizzate (mastery learning),
attività con piccoli gruppi eterogenei di alunni della classe o di diverse classi
(cooperative learning), attività laboratoriali (learning by doing) come
programmate nell’ambito dei PEI o dei PDP degli alunni.
Gli assistenti educatori promuovono interventi educativi in favore dell’alunno
disabile che favoriscano l’autonomia personale nel contesto sia scolastico che
sociale, in accordo con i docenti di classe sia di sostegno che curricolari.
Tutti i docenti promuovono attività e progetti di inclusione per gli alunni che
presentino particolari situazioni di disagio di tipo psicologico, sociale e di
deprivazione culturale. In tali ambiti per i casi per i quali si presenti particolare
necessità si potrà ricorrere al tutoring.
Il Dirigente Scolastico e le Funzioni Strumentali ognuna per il proprio ambito,
promuovono progetti ed attività rivolte ad incrementare il livello di inclusività
degli alunni anche in collaborazione con enti locali e soggetti esterni.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti
La scuola tiene costanti rapporti in particolare con le ASL competenti e con i
servizi sociali del Comune di Giugliano.
Promuove la realizzazione di progetti relativi all’inclusione in collaborazione con
gli enti locali o con soggetti esterni.
8
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
La famiglia rappresenta la più importante fonte di informazione indiretta per
rilevare i disagi e i bisogni dei singoli alunni e per farvi fronte in maniera
condivisa e consapevole. Pertanto con esse vanno favoriti i migliori, più stretti e
frequenti rapporti.
La famiglia viene coinvolta attivamente in tutte le pratiche inerenti l’inclusività.
In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche
adeguate alle effettive capacità dello studente per favorire lo sviluppo pieno delle
sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio.
Le famiglie vengono quindi coinvolte sia in fase di progettazione che di
realizzazione degli interventi inclusivi attraverso la condivisione delle scelte
effettuate, l’organizazione di incontri calendarizzati e non, coinvolgimento nella
redazione del PEI e del PDF o del PDP.
Rappresentanti dei genitori degli alunni disabili o con BES sono chiamati a far
parte del GLI.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
In base alle diagnosi, alle certificazioni, alle osservazioni dei docenti, alle decisioni
dei Consigli di Classe viene redatto il PDP o il PEI in cui vengono esplicitati gli
obiettivi specifici di apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche
che vanno a formare il curricolo dell’alunno/a
9
Valorizzazione delle risorse esistenti
Nel processo di inclusione si utilizzeranno le risorse umane interne alla scuola per
la realizzazione dei progetti e delle attività specifiche.
Si ricorre alle risorse esterne alla scuola disponibili a concorrere nelle varie forme
al processo di inclusione; alle stesse si ricorre per interventi di tipo specialistico
(personale ASL, assistenti educativi, sportello di psicologia …).
La scuola mette a disposizione risorse economiche, strutturali e materiali, nei
limiti delle sue possibilità, a sostegno dei progetti e delle attività dedicate
all’inclusione.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei
progetti di inclusione.
La scuola richiede in rapporto al numero degli alunni individuati come disabili e
alla loro gravità il contingente di docenti di sostegno.
La scuola richiede all’Ente locale gli assistenti specialistici che vengono ritenuti
necessari alle esigenze dei singoli alunni.
La scuola attribuisce incarichi di assistenziato materiale ai collaboratori scolastici
in servizio nell’istituzione scolastica pe r gli alunni che presentino tale necessità.
Le risorse acquisite vengono distribuite sulle classi sui progetti e sui singoli alunni
in misura e in base alla comprovata necessità.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento
lavorativo.
Particolare importanza viene data alla continuità, per cui si procede al
10
monitoraggio degli alunni in entrata. A tale scopo fondamentale è l’apporto dato
dalla Funzione Strumentale ad essa preposta che promuove incontri con i docenti
delle classi quinte della scuola primaria in modo da favorire l’accoglienza degli
alunni e la giusta collocazione nelle classi.
Uguale importanza riveste l’attività di orientamento intesa come processo
funzionale atto a dotare gli alunni delle competenze che le rendano capaci di
effettuare scelte consapevoli, li rendano coscienti delle loro capacità e delle loro
inclinazioni personali. La finalità dell’orientamento è permettere all’alunno, con
l’aiuto della scuola e della famiglia, oltre che di scegliere il futuro percorso di
studi, di sviluppare un proprio progetto di vita. Anche in questo caso la funzione
strumentale preposta occupa un ruolo fondamentale nel tenere i rapporti con la
scuola secondaria di secondo grado in modo da presentare agli studenti un quadro
completo dell’offerta formativa.
Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione
Componente docenti
Prof.ssa Rosaria Maisto
Prof.ssa Tammaro Amelia
Prof. De Pompeis Vincenzo
Prof. Maglione Raffaele
Componente Genitori
Sig.ra Russo Vincenza
Sig.ra Ventimiglia Elisabetta
Referente BES
prof.ssa Lucia Carrozzone
Il Dirigente Scolastico
dott. Paolo Iandolo
11
Scarica