Sensori fotoelettrici PH Principi base di funzionamento LA LUCE La luce visibile è una radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda compresa tra 390 e 770 nm. La luce è percepita come bianca se composta in ugual misura da tutte le componenti dello spettro visibile; appare colorata quando esiste predominanza di un campo di lunghezza d'onda specifico. Nei sensori fotoelettrici si utilizzano principalmente sorgenti allo stato solido denominati LED (Light Emitting Diode), oggi disponibili con emissione in ogni colore ed a luce bianca, così come nell’infrarosso (oltre i 770 nm) e nell’ultravioletto (sotto i 390 nm). Trasmissione, Assorbimento, Riflessione Quando la luce incide su un oggetto, si verificano sempre e contemporaneamente tre fenomeni: Riflessione (r), Assorbimento (a) e Trasmissione (t), in rapporti diversi a seconda di materiale, superficie, spessore o colore dell’oggetto che può pertanto essere rilevato o riconosciuto per mezzo di un sensore fotoelettrico. IL SENSORE FOTOELETTRICO Un sensore fotoelettrico, detto anche optoelettronico o più tradizionalmente fotocellula, è generalmente costituito dai seguenti elementi: a) un fotoemettitore, che converte un segnale elettrico modulato in impulsi di energia luminosa; b) un sistema ottico, che direziona il fascio di luce emessa; c) un fotoricevitore, che converte l'energia luminosa ricevuta in un segnale elettrico; d) un demodulatore-amplificatore, che estrae ed amplifica la parte di segnale effettivamente dovuta all'emettitore di luce modulata; e) un comparatore, che confronta il segnale ricevuto con una soglia di commutazione; f) una uscita di potenza, a transistor o relè, che comanda un attuatore o direttamente il carico. SENSORI FOTOELETTRICI UNIVERSALI Si definiscono ‘Universali’ tutti i sensori fotoelettrici con funzioni ottiche base, che possono essere utilizzati per comuni impieghi di rilevazione di presenza di oggetti, in un campo di applicazioni estremamente vasto e differenziato. Le funzioni ottiche base sono lo sbarramento a proiettore-ricevitore, lo sbarramento a retroriflessione ed il tasteggio. Le varie serie di sensori universali si differenziano principalmente per la forma e le dimensioni del contenitore, da cui derivano differenti prestazioni, come ad esempio la distanza operativa. Vedere serie ET3, S2, S3, S5, S6, S10, S12M, S18, S20, S30, S40, S41, SDS10, SDS5, SL5, TEN. Sbarramento a proiettore-ricevitore Nei sensori fotoelettrici con questa funzione, il proiettore (emettitore di luce) ed il ricevitore sono posti entro due distinti contenitori che vengono montati uno di fronte all'altro. Il fascio di luce emesso dal proiettore colpisce direttamente il ricevitore; un oggetto viene rilevato quando interrompe il percorso ottico. Questo sistema consente grandi differenze di segnale (tra quando la luce colpisce direttamente il ricevitore e quando un oggetto interrompe il fascio), per cui si ottengono la maggiore intensità di luce ricevuta e pertanto le maggiori distanze operative, che possono raggiungere i 50 metri. E' possibile inoltre il funzionamento in condizioni ambientali critiche, come in presenza di sporco o polvere. Lo svantaggio consiste principalmente nella necessità di dover collegare due diverse unità proiettore e ricevitore distanti tra loro. Uno sbarramento a proiettore-ricevitore funziona tipicamente in modo operativo buio: l'uscita si attiva quando un oggetto interrompe il fascio di luce tra proiettore e ricevitore. Vedere modelli con codice funzione ottica _F_ per ricevitore e _G_ per proiettore. Sbarramento a proiettore-ricevitore in modo operativo BUIO Sbarramento a retroriflessione Nei sensori fotoelettrici con funzione ottica di sbarramento a retroriflessione, l'emettitore ed il ricevitore sono presenti all'interno dello stesso contenitore. Il fascio di luce emesso viene riflesso sul ricevitore da un riflettore prismatico: un oggetto viene rilevato quando intercetta il percorso ottico. Rispetto al sistema a proiettorericevitore si riduce la differenza di segnale (tra quando la luce è riflessa liberamente dal riflettore e quando un oggetto intercetta il fascio), per cui si riduce anche l’intensità di luce ricevuta e pertanto le distanze operative che possono raggiungere 12 metri. Uno sbarramento a retro-riflessione funziona tipicamente in modo operativo buio: l'uscita si attiva quando un oggetto intercetta il fascio di luce tra sensore e riflettore. Vedere modelli con codice funzione ottica _A_. Sbarramento a retroriflessione in modo operativo BUIO Riflettore prismatico Il riflettore prismatico ha la caratteristica di riflettere parallelamente la luce incidente. Riflessione con riflettore prismatico Riflessione con superficie piana riflettente Il suo coefficiente di riflessione risulta superiore a quello di qualsiasi altro oggetto, per angoli inferiori ai 15° circa. Generalmente la distanza operativa di uno sbarramento a retroriflessione aumenta in proporzione alle dimensioni del riflettore. Il riflettore ha la proprietà di ruotare di 90° il piano di polarizzazione della luce incidente. Vedere riflettori serie R. Sbarramento polarizzato In caso di rilevazione critica di oggetti con superficie molto riflettente, ad esempio metallo lucido o vetro a specchio, si deve utilizzare uno sbarramento a retroriflessione nella versione dotata di filtri polarizzatori. Nello sbarramento polarizzato la luce di emissione viene polarizzata sul piano verticale, la ricezione può avvenire solamente attraverso un filtro polarizzato sul piano orizzontale. In questo modo viene ricevuta solo la luce riflessa dal riflettore prismatico, che per sua natura ruota il piano della luce di 90°, mentre la luce riflessa dall'oggetto riflettente, che mantiene inalterato il piano di polarizzazione, viene bloccata dal filtro presente sul ricevitore. Vedere modelli con codice funzione ottica _B_. Sbarramento polarizzato in modo operativo BUIO Sbarramento per trasparenti Per la rilevazione di oggetti trasparenti, come ad esempio bottiglie in PET o fogli in Mylar, si utilizza una particolare versione di sbarramento a retroriflessione a bassa isteresi, in grado di rilevare piccole differenze di segnale dovute alla lieve attenuazione che subisce la luce quando attraversa il mezzo trasparente. Vedere modelli con codice funzione ottica _T_. Sbarramento per trasparenti in modo operativo BUIO Principi base di funzionamento Tasteggio diffuso Anche nei sensori fotoelettrici con funzione ottica di tasteggio sia l'emettitore che il ricevitore sono presenti all'interno dello stesso contenitore; il fascio di luce emesso viene riflesso sul ricevitore direttamente dall'oggetto che viene in questo modo rilevato senza che sia necessario il montaggio di un riflettore prismatico. I sensori a tasteggio rappresentano pertanto la soluzione più economica e rapida per il montaggio; tuttavia, ricevendo segnali più deboli rispetto ai sensori a sbarramento, si riducono notevolmente l’Excess Gain e la distanza operativa, che raggiunge i 2 metri e diventa dipendente dal grado di riflessione dell'oggetto. Un tasteggio funziona tipicamente in modo operativo luce: l'uscita si attiva quando un oggetto entra nell'area di rilevazione e riflette la luce emessa dal sensore. Vedere modelli con codice funzione ottica _C_ (lunga distanza) e _K_ (corta distanza). Tasteggio diffuso in modo operativo LUCE Tasteggio a soppressione di sfondo Il tasteggio a soppressione di sfondo permette di fissare in modo molto preciso la massima distanza di rilevazione. La regolazione della distanza operativa non è infatti basata sulla sensibilità del ricevitore, ma avviene per triangolazione ottica, per via meccanica agendo sull'angolazione delle lenti o dei fotoelementi, oppure per via elettronica utilizzando sistemi di ricezione a PSD (PositionSensitive Detectors). In questo modo la rilevazione di un oggetto risulta indipendente da qualsiasi altro oggetto più lontano (o sfondo) che viene così soppresso. Inoltre, non essendo la regolazione basata sulla sensibilità del ricevitore, qualsiasi oggetto può essere rilevato alla stessa distanza indipendentemente dal suo colore. Vedere modelli con codice funzione ottica _D_ (tasteggio focalizzato) e _M_(soppressione di sfondo). Tasteggio a soppressione di sfondo in modo operativo LUCE Tasteggio a soppressione di primo piano e di sfondo Il tasteggio a soppressione di primo piano e di sfondo permette di fissare in modo molto preciso la minima e la massima distanza di rilevazione. In questo modo la rilevazione di un oggetto avviene solo all'interno di una determinata area, eliminando la possibile interferenza di oggetti più vicini (primo piano) o più lontani (sfondo). E' così possibile sopprimere la rilevazione del bordo di un contenitore o del suo fondo, rilevando solamente la presenza di oggetti al suo interno. Diversamente è possibile impostare il sensore per rilevare il piano di un nastro trasportatore, utilizzando poi l'uscita normalmente chiusa per rilevare gli oggetti in primo piano, senza rischi di false commutazioni anche in caso di superfici molto riflettenti e ondulate. Vedere modelli con codice funzione ottica _N_. Tasteggio a soppressione di primo piano e di sfondo in modo operativo LUCE SENSORI FOTOELETTRICI APPLICATIVI Si definiscono ‘Applicativi’ tutti i sensori fotoelettrici che, per particolari costruttivi o per la spinta specializzazione della funzione ottica, trovano impiego solamente in alcune specifiche applicazioni. Sensori a forcella Il sensore a forcella è una particolare versione dello sbarramento a proiettorericevitore, in cui l'emettitore e il ricevitore si trovano contrapposti sui lati interni di uno stesso contenitore a forma di U; ogni oggetto che attraversa l'incavo interno e intercetta il raggio di luce viene rilevato. Data la particolarità costruttiva, i sensori a forcella sono limitati ad applicazioni su distanze operative di qualche centimetro. Le applicazioni tipiche dei sensori a forcella sono la rilevazione di fori o denti su rotelle e ingranaggi, la rilevazione di etichette su supporti sottili, oppure il controllo di guida-bordo e di continuità di fogli e nastri. L'emissione è generalmente a luce infrarossa, ma sono disponibili anche versioni ad emissione visibile rossa o verde, con cui è possibile rilevare riferimenti, come tacche di registro, per contrasto di colore su superfici traslucide. Sensore a forcella Vedere sensori a forcella serie SR21, SR25, SR31. Sensori di contrasto I sensori di contrasto (definiti anche lettori di tacche colorate, in base all'applicazione più diffusa) hanno una funzione di tasteggio; ma, invece di rilevare solamente la presenza o l'assenza di un oggetto, sono in grado di distinguere due superfici in base al contrasto dato dal diverso grado di riflessione. In questo modo una tacca di riferimento scura (poco riflettente) può essere rilevata per contrasto su uno sfondo più chiaro (molto riflettente), o viceversa. Nel caso di superfici colorate il contrasto viene esaltato utilizzando LED con emissione di luce colorata, tipicamente rossa o COLORE TACCA Rosso Arancione Giallo Verde Blu Viola Marrone Nero Grigio Bianco LED Rosso No Basso Basso Alto Alto Medio Basso Alto Medio No LED Verde Medio Medio Basso No Medio Alto Medio Alto Medio No LED Bianco Medio Medio Medio Medio Alto Alto Alto Alto Medio Possibile Contrasto ottenibile su sfondo bianco verde selezionabile. Per impieghi generali si utilizza invece l'emissione a luce bianca che, per l'ampiezza dello spettro, consente di operare sulla maggior parte dei contrasti. L'emissione a luce bianca è ottenuta con lampade, oppure con LED nei sensori più recenti che permettono di rilevare anche i contrasti impercettibili dovuti a diversi trattamenti superficiali dello stesso materiale e colore. I sensori di contrasto sono principalmente utilizzati nelle macchine automatiche per il confezionamento, nella rilevazione delle tacche di registro che sincronizzano tutte le varie operazioni di piegatura, taglio, saldatura, ecc. Vedere sensori di contrasto serie TL10, TL80, TLµ, TEN-2/5 e modelli standard con codice _W_. Sensori di luminescenza Si definisce ‘luminescenza’ l'emissione di luce visibile dovuta all'assorbimento di energia, sotto forma di radiazione elettromagnetica, da parte di sostanze fluorescenti o fosforescenti. Nei sensori di luminescenza si sfrutta la proprietà dei materiali fluorescenti di assorbire energia dalla luce ultravioletta emessa dal sensore, che viene così riflessa con una lunghezza d'onda maggiore (energia minore) dalla superficie fluorescente, entrando nello spettro della luce visibile. L'emissione di luce ultravioletta è ottenuta da speciali lampade, o da LED nei sensori più recenti. L'emissione U.V. è modulata e la ricezione di luce visibile è sincrona; in questo modo si ottiene la massima immunità a interferenze esterne, come a riflessioni dovute a superfici molto riflettenti e si possono rilevare riscontri fluorescenti altrimenti invisibili a occhio nudo. I sensori di luminescenza sono usati in vari settori industriali: farmaceutico e cosmetico per rilevare etichette su vetri o specchi; ceramico per la selezione di piastrelle marcate con segni fluorescenti; Sensore di luminescenza confezionamento automatico per rilevare carta o collanti fluorescenti; tessile per individuare le guide di taglio e cucitura; meccanico per verificare vernici o lubrificanti fluorescenti. Vedere sensori di luminescenza serie LDµ. Principi base di funzionamento Sensori di colore Il colore di un oggetto illuminato dipende dalle componenti di colore della luce incidente che vengono riflesse, sottraendo quelle che sono invece assorbite. Il colore dominante si definisce ‘tinta’, e dipende dalla lunghezza d'onda della luce riflessa; mentre la ‘saturazione’ indica la percentuale di purezza rispetto al bianco che rappresenta lo 0%. La tinta e la saturazione definiscono insieme la ‘cromaticità’, o ‘crominanza’. I sensori di colore, o cromatici, hanno una funzione di tasteggio con tripla emissione di luce, generalmente a LED RGB. Il colore di un oggetto viene identificato in base ai diversi coefficienti di riflessione che si ottengono con le emissioni di luce rossa (Red), verde (Green), e blu (Blue). Semplificando, un giallo può essere identificato dalla riflessione R=50% G=50% B=0%; un arancione da R=75% G=25% B=0%; un rosa da R=50% G=0% B=0%; ma le combinazioni sono in pratica infinite. I sensori di colore lavorano solamente sui rapporti di riflessione e non sono influenzati dall'intensità della luce, definita altrimenti Sensore di colore ‘brillantezza’ o ‘luminanza’. Le applicazioni sono estremamente diffuse in tutti i settori e vanno dai controlli di qualità e di lavorazione alla movimentazione automatica, per l'identificazione, l'orientamento e la selezione di oggetti in base al colore. Vedere sensori di colore serie TEC. Sensori a fibra ottica Tutte le funzioni ottiche universali base di sbarramento e tasteggio, così come tutte le unzioni applicative, dalla rilevazione di contrasto e luminescenza al riconoscimento del colore, sono ottenibili anche con sensori a fibra ottica. Le fibre ottiche possono essere considerate come cavi che trasportano la luce e sono utilizzate per dislocare l'ottica del sensore in spazi ridotti, oppure per la rilevazione di oggetti molto piccoli. Una fibra ottica è costituita da un nucleo cilindrico in vetro oppure in plastica, circondato da un mantello in Teflon o Silicio. La differenza tra l'indice di rifrazione del nucleo e quello del mantello permette alla luce di essere diffusa in modo guidato all'interno della fibra. Il mantello è a sua volta circondato da una guaina, in plastica o metallo, che ha esclusivamente una funzione di protezione meccanica. Le fibre con nucleo in vetro e guaina in metallo sono limitate ad impieghi ad alta temperatura, o con particolari vincoli meccanici. Le più diffuse in tutte le applicazione sono le fibre in plastica che permettono una notevole adattabilità. Le fibre ottiche in plastica hanno un diametro esterno ormai standardizzato in 2,2 mm e terminano generalmente con un terminale metallico cilindrico filettato per il fissaggio meccanico. Le lunghezze delle fibre sono tipicamente 1 e 2 metri; oltre i 5 metri la riduzione delle prestazioni può essere significativa. Le fibre ottiche in plastica si possono accorciare con un apposito utensile taglia-fibra, utilizzabile però per un numero limitato di volte; infatti, tagliando la fibra con una lama non affilata, oppure non perpendicolare, si può avere un consistente calo della distanza operativa. Le fibre ottiche di plastica sono disponibili anche nelle versioni per alta temperatura, ad elevata flessibilità o alta efficienza. Vedere fibre ottiche serie OF; sensori universali serie S3, S5, ET3 con funzione ottica _E_; sensori a fibra serie TEN; sensori di contrasto serie TL80, TLµ, TEN; sensori di luminescenza serie LDµ; sensori di colore serie TEC. Fibre proiettore - ricevitore Fibre tasteggio Sensori ad emissione LASER Il LASER (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) è un dispositivo elettronico, come ad esempio un diodo, che converte una fonte di energia in un fascio di luce estremamente sottile e concentrato, necessario per la rilevazione di oggetti molto piccoli, oppure per raggiungere elevate distanze operative. Per quanto riguarda la pericolosità dell'emissione LASER, secondo le Normative Europee EN 60825-1, la classe 1 indica che il dispositivo non può in nessun caso arrecare danni a persone; mentre per la classe 2 la protezione è dovuta alla naturale reazione dell'occhio in caso di esposizione accidentale, per cui sono necessarie precauzioni per evitare l'esposizione prolungata. Vedere sensori ad emissione LASER serie SL5. Il sistema AS-Interface L'AS-Interface (Actuator Sensor Interface) è un sistema di collegamento che consente di estendere a livello di campo (Fieldbus) il controllo integrato dei processi di automazione. E' possibile collegare fino a 31 sensori e/o attuatori Slave ad un Master in grado di interfacciarsi a livello superiore con PC, PLC, altri Master, oppure con Gateway verso diversi sistemi, come ad esempio Profibus. Il tempo di ciclo necessario per il controllo di 31 Slave è di 5 ms.; la lunghezza massima della linea senza ripetitori è di 100 metri. Tutti gli elementi del sistema AS-Interface sono collegati con un singolo cavo bipolare che trasporta sia l'alimentazione, a circa 24 Vcc, che i segnali di comunicazione trasmessi in modo seriale e modulati con impulsi sinusoidali. Oltre alla possibilità di controllare i sensori e gli attuatori in modo rapido e sicuro, il sistema AS-Interface consente una notevole riduzione dei costi e dei tempi di collegamento. Il sistema AS-Interface trova applicazione nei processi di automazione controllati da PC o da PLC, nelle macchine automatiche che utilizzano numerosi sensori e negli impianti distribuiti su aree estese. Per il collegamento diretto al sistema AS-Interface, sono disponibili i sensori contenenti il circuito Slave. Il "profilo S-1.1", che identifica il tipo di Slave, significa che i sensori inviano al Master i dati di uscita relativi alla rilevazione dell'oggetto, mentre possono ricevere dal Master altri parametri di controllo, come ad esempio la selezione del modo operativo. All'accensione il Master interroga tutti gli Slave collegati e ne memorizza l'indirizzo e il profilo. Tutti i sensori e gli attuatori con AS-Interface Slave integrato sono infatti contraddistinti da un indirizzo (Address) e da un profilo (Profile), che sono memorizzati in una eeprom prima del collegamento alla rete. Con le informazioni relative all'indirizzo e al profilo di ogni Slave, il Master è in grado di riconoscere e di gestire tutti i sensori e gli attuatori, rilevando eventuali errori di comunicazione, collegamento o difettosità. In seguito, durante il normale funzionamento della rete AS-Interface, il Master si collega ciclicamente con tutti gli Slave, ricevendo i dati d'uscita on/off dei sensori e comandando l'attivazione o la disattivazione degli attuatori. Un singolo cavo bipolare trasporta sia l'alimentazione che i segnali di comunicazione a tutti gli elementi AS-Interface; inoltre, la variazione sinusoidale del segnale, consente un'elevata velocità di trasmissione dei dati, mantenendo un ridotto livello di interferenza elettromagnetica. Per il collegamento fisico tra gli elementi del sistema AS-Interface può essere utilizzato un semplice cavo non schermato a due conduttori con sezione 1,5 mm2, uno di colore marrone per il polo positivo e uno blu per il polo negativo. Tuttavia è preferibile l'utilizzo di un cavo bipolare Cavo AS-Interface profilato (AS-Interface Cable), che si distingue per il colore giallo della guaina esterna e per la particolare sezione trasversale. La particolare forma del cavo AS-Interface ne consente il rapido inserimento in appositi moduli di connessione, costruiti in modo da prevenire l'inversione di polarità. Il collegamento elettrico tra il cavo AS-Interface e i moduli di connessione avviene tramite puntali che perforano l'isolante dei conduttori, non è quindi necessario tagliare il cavo o utilizzare morsettiere. Con il sistema AS-Interface è permessa qualsiasi configurazione fisica di rete che non sia ad anello. Risulta così possibile adattare la rete alla conformazione della macchina o dell'impianto, realizzando configurazioni lineari (line), ad albero (tree), oppure a stella (star), senza alcuna necessità di resistenze di terminazione. Vedere sensori serie S6 e S30 con suffisso -ASI. NORMATIVE DI RIFERIMENTO Tutti i prodotti I.E.S. SpA con marchio CE sono conformi alle Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (EMC 89/336 e successive 92/31 e 93/68) e Bassa Tensione (LVD 73/23 e successiva 93/68) e alle relative Normative Europee applicabili per l'uso in ambiente industriale. I Sensori Fotoelettrici fanno riferimento alla Normativa Europea EN 60947 per Apparecchiature a Bassa Tensione; Parte 1: Regole Generali; Parte 5: Dispositivi di Controllo e Commutazione, Sez. 2: Sensori di Prossimità. NB: questi sensori fotoelettrici non sono adatti come componenti di sicurezza con riferimento alla Direttiva Macchine 89/392/EEC e successivi emendamenti 91/368/EEC e 93/44/EEC; per i sensori fotoelettrici di sicurezza si rimanda alla sezione ‘Dispositivi per la Sicurezza’. Termini tecnici Allineamento Excess Gain Posizionamento del ricevitore sull'asse ottico del proiettore; L'Excess Gain esprime il rapporto tra la luce effettivamente oppure del riflettore sull'asse ottico del sensore a retro-riflessione; ricevuta dal sensore e la luce necessaria per commutare l'uscita oppure dell'oggetto da rilevare sull'asse ottico del sensore a del sensore. Come condizione di stabilità si considera un valore tasteggio. L'allineamento è particolarmente importante anche nei maggiore o uguale a 2. L'Excess Gain è inversamente sistemi a fibra ottica. proporzionale al quadrato della distanza operativa; ad esempio, riducendo la distanza da un valore massimo di 5 metri ad 1 metro, Anti-interferenza l'Excess Gain aumenta di 25 volte. Riducendo la sensibilità del Funzione che riduce la possibilità di false commutazioni dell'uscita sensore, per mezzo del trimmer o del tasto teach-in, si riduce a seguito della ricezione della luce emessa da altri sensori posti l'Excess Gain e di conseguenza la massima distanza operativa. nelle vicinanze. L'anti-interferenza si basa su circuiti di Excess Gain = (dist. max. / dist. eff.)2 modulazione e sincronizzazione di emissione e ricezione, oppure ad aggancio di fase in sistemi asincroni. Frequenza di commutazione Numero massimo di commutazioni al secondo correttamente Asse ottico eseguibili dall'uscita del sensore; corrisponde all'inverso della Asse perpendicolare al centro della lente del sensore, oppure somma del tempo di attivazione e di disattivazione dell'uscita; della fibra ottica. In caso di ottiche non coassiali, con assi diversi oppure all'inverso del tempo di risposta moltiplicato per 2. per emissione e ricezione, l'asse ottico del sensore risulta Freq. comm. = 1 / (Ton + Toff) = 1 / (2Tr) intermedio ai due assi. Isteresi Espressa come ‘Corsa Differenziale’ corrisponde alla differenza tra la distanza a cui si attiva l'uscita avvicinando l'oggetto di riferimento e la distanza a cui si disattiva l'uscita allontanando lo stesso oggetto; si esprime in percentuale sulla distanza operativa ed è generalmente attorno al 10%. Diagramma di rilevazione Grafico che riporta la distanza operativa misurata sull'asse ottico e Modo buio sugli assi laterali, paralleli all'asse ottico, alla destra e alla sinistra In questo modo di funzionamento l'uscita è attiva (ON) quando il del sensore. sensore si trova nella condizione operativa in cui riceve meno luce (buio). Ad esempio: nelle funzioni di sbarramento quando un oggetto interrompe il fascio di luce, oppure nelle funzioni di tasteggio quando nessun oggetto riflette la luce emessa dal sensore. Modo luce In questo modo di funzionamento l'uscita è attiva (ON) quando il Differenza bianco-nero o bianco-grigio sensore si trova nella condizione operativa in cui riceve più luce. Corrisponde alla differenza tra la distanza di rilevazione di un Ad esempio: nelle funzioni di sbarramento quando nessun oggetto cartoncino di riferimento bianco con riflessione 90% e la distanza interrompe il fascio di luce, oppure nelle funzioni di tasteggio di rilevazione di un cartoncino nero con riflessione 6%, oppure quando un oggetto riflette la luce emessa dal sensore. grigio con riflessione 18%; si esprime in percentuale sulla distanza operativa ed è un dato particolarmente importante per i sensori a Profondità di campo tasteggio con soppressione di sfondo. La profondità di campo è strettamente correlata all'isteresi ed esprime di quanto si può spostare l'oggetto da rilevare, in Distanza Operativa avvicinamento e in allontanamento dal sensore, senza causare la Distanza a cui il ricevitore commuta l'uscita avvicinandolo in commutazione dell'uscita. direzione del proiettore fisso. Distanza a cui un sensore fisso a retroriflessione commuta l'uscita avvicinandogli il riflettore Protezione contro il corto circuito specificato. Distanza a cui un sensore fisso a tasteggio commuta La protezione contro il corto circuito interviene limitando la l'uscita avvicinandogli un cartocino a superficie bianca con corrente d'uscita ad un valore di poco superiore a quello nominale; riflessione 90% e dimensioni 100 x 100 mm per distanze inferiori funziona allo stesso modo anche in caso di sovraccarico ai 400 mm, oppure 200 x 200 mm per distanze superiori ai 400 dell'uscita. La protezione cessa automaticamente quando viene mm. Distanza altrimenti specificata per Sensori Applicativi. rimossa la causa del corto circuito o del sovraccarico. 1.01 Protezione contro l'inversione di polarità Temperatura di immagazzinamento La protezione contro l'inversione di polarità interviene bloccando Gamma di temperatura dell'ambiente in cui il sensore può essere l'alimentazione mediante un diodo in serie al polo positivo; oppure immagazzinato, imballato non alimentato o collegato ad altri ripristinando automaticamente la corretta polarità mediante un circuiti, conservando inalterate le specifiche tecniche e le proprietà ponte di diodi all'ingresso dell'alimentazione. elettriche e meccaniche in genere. Protezione elettrica Tempo di attivazione dell'uscita (Ton) La classe di protezione elettrica esprime come si ottiene la Tempo di passaggio dell'uscita da contatto aperto (OFF) a contatto protezione alla scossa elettrica, secondo EN 60950. Con la chiuso (ON) dopo che l'oggetto di riferimento è entrato nell'area di classe 1 la protezione è ottenuta mediante un isolamento rilevazione. fondamentale all'interno del sensore e con il collegamento a terra di eventuali parti metalliche esposte che in caso di primo guasto Tempo di disattivazione dell'uscita (Toff) possono assumere una tensione pericolosa. Con la classe 2 la Tempo di passaggio dell'uscita da contatto chiuso (ON) a contatto protezione è ottenuta completamente all'interno del sensore aperto (OFF) dopo che l'oggetto di riferimento è uscito dall'area di mediante il doppio isolamento o l'isolamento rinforzato. Con la rilevazione. classe 3 la protezione è basata su una alimentazione a bassissima tensione di sicurezza SELV (Safety Extra Low Tempo di risposta (Tr) Voltage). Corrisponde al valore maggiore tra il tempo di attivazione e il tempo di disattivazione dell'uscita; generalmente risulta Tr = Ton = Toff. Protezione meccanica Grado di protezione offerto dal contenitore, secondo EN 60529. Tensione di saturazione Per i sensori fotoelettrici il minimo richiesto è il grado IP54, ma si Caduta di tensione sul contatto di uscita; corrisponde alla tensione può raggiungere anche il grado IP67. La prima cifra indica la di saturazione della giunzione collettore-emettitore del transistor protezione contro la penetrazione di corpi solidi: 5 significa che il d'uscita, eventualmente sommata alla tensione diretta del diodo di sensore è protetto contro la polvere, che può penetrare in quantità protezione contro l'inversione della polarità. minima senza effetti dannosi; 6 significa che è assolutamente esclusa la penetrazione di polvere. La seconda cifra indica la Uscita analogica protezione contro la penetrazione di acqua in quantità tale da Uscita che fornisce un segnale normalizzato, in tensione (0-10 V) o provocare effetti dannosi: 4 significa che il sensore è protetto da in corrente (4-20 mA), proporzionale alla luce ricevuta dal sensore. spruzzi di acqua da tutte le direzioni; 5 contro getti continui Si utilizza per verificare l'allineamento del sensore, oppure come d'acqua mediante lancia; 6 contro ondate di acqua; 7 contro gli segnale per circuiti esterni, come ad esempio convertitori A/D. effetti dell'immersione sotto 1 metro d'acqua. Uscita in apertura (NC output - Break) Reiezione alla luce ambiente Uscita costituita dal contatto normalmente chiuso di un relè, oppu- Capacità del sensore di funzionare correttamente anche in re da un transistor con giunzione collettore-emettitore in presenza di interferenze da luce ambiente, considerato un valore saturazione, che quando attivata (ON) interrompe il passaggio di di 5.000 lux ottenuti da una lampada alogena al tungsteno e corrente sul carico. 10.000 lux da luce solare. Uscita in chiusura (NO output - Make) Risoluzione Uscita costituita dal contatto normalmente aperto di un relè, La minima dimensione di un oggetto, oppure lo spostamento oppure da un transistor con giunzione collettore-emettitore in minimo del suo bordo, che può essere rilevato dal sensore. interdizione, che quando attivata (ON) permette il passaggio di corrente sul carico. Spot Area illuminata creata dall'emissione del sensore su una superficie Zona cieca piana perpendicolare all'asse ottico. In caso di emissione Area in prossimità del sensore dove nessun oggetto può essere infrarossa lo spot è visibile solamente utilizzando uno speciale rilevato; risulta compresa entro la minima distanza operativa. convertitore; mentre in caso di emissione ultravioletta lo spot è visibile solo su superfici luminescenti. Temperatura di funzionamento Gamma di temperatura dell'ambiente in cui il sensore può essere messo in funzione secondo le specifiche tecniche di utilizzo.