Nymphaea alba

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Nymphaea alba
(loto bianco)
Nome: Nymphaea alba
Famiglia: Nymphaeaceae
Genere: Nymphaea
Specie: Nymphaea alba
Sinonimi: loto bianco, ninfea bianca, ninfea comune, carfano
Provenienza: ubiquitaria: cresce in Europa, in alcune zone del Nord Africa e nel
Medio Oriente in acqua dolce (1)
Principi attivi: ninfeina, nufarina (1)
Non esistono informazioni sulla Nymphaea alba tratte da letteratura scientifica internazionale. Le informazioni sono
tutte di natura aneddotica e derivano da fonti non ufficiali che necessitano di conferme scientifiche, quando si renderanno
disponibili.
La specie riveste un modesto interesse officinale: i principi attivi sono presenti soprattutto a livello del rizoma e dei fiori.
Il rizoma, e in genere tutta la pianta, contiene tannini, acido metarabico e due alcaloidi, la ninfeina e la nufarina, che avrebbero azione sul sistema nervoso centrale. La ninfeina a dosi molto basse ha proprietà sedative e anafrodisiache, altrimenti
è altamente tossica e può provocare paralisi dei nervi sensitivi e motori fino alla morte per arresto cardiaco e respiratorio (2).
Anche se le radici e gli steli sono utilizzati nella medicina tradizionale a base di erbe, il fiore ed i petali sono più potenti.
L’alcol può essere utilizzato per estrarre gli alcaloidi attivi, e aumenta anche l’effetto sedativo della pianta (1).
Formula chimica e proprietà chimico fisiche dei principi attivi
Non sono presenti in letteratura dati relativi alle proprietà chimico fisiche e alla formula chimica dei principi attivi.
Uso storico
Plinio (23-79 dopo Cristo) raccomandava la Nynphaea alba per dissipare le insonnie erotiche. Gli eremiti dell’Egitto se
ne servivano a questo scopo e per sopportare meglio la castità. Nel medioevo si ricorreva all’infuso di Nynphaea alba
per calmare isterici e ninfomani. Sino a pochi anni fa il decotto si usava come astringente nelle affezioni diarroiche. La
Nynphaea alba, forse per la bellezza del fiore, ha sempre attirato l’attenzione degli uomini, dando luogo a molte leggende, favole e superstizioni.
Nella Grecia antica simboleggiava la bellezza e l’arte oratoria; era il fiore delle ninfe, delle naiadi e degli spiriti delle
acque.
Per i frisoni l’emblema ornato con questo fiore portava gloria e rendeva invincibili in guerra.
Alcuni popoli slavi, ritenendola arma valida contro gli spiriti cattivi, ne facevano talismani da portare nei lunghi viaggi.
Altri spargevano i rizomi spezzati attorno alle aree dei pascoli, nell’intento di proteggere il bestiame dagli animali nocivi (3).
Uso attuale
In erboristeria, l’infuso di fiori viene utilizzato per eretismo genesico, insonnia, ninfomania, polluzioni notturne, satiriasi,
eretismo sessuale doloroso (4). La pianta è indicata tra i composti di origine vegetale presenti nelle Spice.
Legislazione
In Italia né la ninfeina, né la nufarina, né l’intera pianta o parti di essa sono sottoposte ad alcun tipo di controllo legislativo. Non si hanno notizie di particolari provvedimenti restrittivi in Europa e negli Stati Uniti a carico della pianta o dei
suoi principi attivi.
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Proprietà farmaco-tossicologiche
Ninfeina, nufarina, glicosidi, resine, tannini e amido sono i principi attivi contenuti nella pianta. Agli alcaloidi ninfeina e
nufarina sembrano dovute le proprietà anafrodisiache, mentre ai tannini quelle astringenti e antinfiammatorie (3).
Leclerc scrive: “…forse i suoi principi attivi appartengono alla classe dei depressori nicotinici. La maggior parte delle reazioni che si manifestano dopo l’assunzione della pianta si possono spiegare con un potere paralizzante gangliare. La sua
azione anafrodisiaca potrebbe essere una conseguenza di questo potere sedativo midollare. La pianta possiede proprietà
anticonvulsivante potente con il vantaggio di rimanere uno stimolante cardiaco e respiratorio” (4,5).
Tossicità
L’uso non sembra privo di pericoli, soprattutto per eventuali effetti sulla pressione sanguigna, sull’apparato cardiocircolatorio e respiratorio (6).
Effetti avversi
La ninfeina a dosi molto basse ha proprietà sedative e anafrodisiache, altrimenti è altamente tossica e può provocare
paralisi dei nervi sensitivi e motori fino alla morte per arresto cardiaco e respiratorio (6).
Interazioni farmacologiche
Non sono riportate possibili interazioni farmacologiche.
Effetti in gravidanza
Non sono stati studiati gli effetti in gravidanza.
Determinazioni Analitiche
Non sono riportate in letteratura metodologie di analisi per la determinazione dei principi attivi della Nymphaea alba né
su liquidi biologici di assuntori né sulla pianta stessa.
Bibliografia
1. http://en.wikipedia.org/wiki/Nymphaea_alba#cite_ref-0
2. http://www.dipbot.unict.it/orto-botanico/scheda.aspx?i=136
3. http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=%2019191
4. http://erboristeriaemedicina.org/content/view/99/27/
5. Leclerc H. Lineamenti di fitoterapia. Ed. Aporie, Roma, 1989.
6. http://www.intornoallago.it/portale/E--la-nost/La-natura/Flora/Ninfea/Propriet-/index.htm
7. http://www.ifepadova.it/home/italiano/schede%20piante/officinali/ninfea.html
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