L'AGGETTIVO è la parte del discorso, variabile nel genere e nel numero che si «aggiunge» a un nome per precisarne una qualità o per determinarne una caratteristica. «libro illustrato», «questo libro», «il tuo libro». Per sua natura, l'aggettivo non ha esistenza autonoma, ma deve sempre essere usato insieme al nome a cui si riferisce e da cui dipende grammaticalmente (concorda nel genere e nel numero). FUNZIONI L'aggettivo ha due funzioni fondamentali a seconda che faccia parte del gruppo del nome o del gruppo del verbo: - FUNZIONE ATTRIBUTIVA: collegamento tra l'aggettivo e il nome è diretto: Il cielo azzurro mi mette allegria (aggettivo attributivo o attributo) - FUNZIONE PREDICATIVA: il collegamento tra l'aggettivo e il nome avviene mediante una voce del verbo essere o di un verbo usato come copulativo (sembrare, divenire, riuscire, risultare, stare, rimanere, apparire, crescere, nascere, vivere, morire) hanno funzione analoga a quella del verbo essere: L'automobile è veloce (aggettivo predicativo perché costituisce la parte nominale di un predicato) Salutami i tuoi – la sostantivazione dell'aggettivo, l'aggettivo passa nella categoria dei nomi. CLASIFICAZIONE 1. AGGETTIVI QUALIFICATIVI – si uniscono ai nomi esprimere particolari qualità della cosa, della persona e concetto (bello, brutto, vecchio, bianco, ricco etc.) 2. AGGETTIVI DETERMINATIVI – aggiungono al nome determinazione che serve per meglio specificarlo, attraverso determinazione - possessiva (mio, tuo, suo) - dimostrativa (questo, quello) per del una una - indefinita (alcuni, taluni) numerica (due, sette, ottavo) interrogativa ( quale?, quanti?) esclamativa (quanti!) Un tipo particolare di aggettivi qualificativi sono gli aggettivi di relazione o relazionali che derivano da nomi (annuale da anno, finanziario da finanza, artistico da artista...) Caratteristiche: - non possono essere anteposti al nome: carne bovina, non bovina carne; - non hanno il comparativo e il superlativo - non possono essere usati in funzione predicativa: l'anno finanziario non l'anno è finanziario. AGGETTIVI QUALIFICATIVI -indicano le qualità o le caratteristiche di una persona, di una animale, di una cosa, di un luogo, di una situazione o di un'azione. Essi espandono il significato del nome, lo arricchiscono di elementi distintivi. Gli aggettivi qualificativi sono numerosissimi e molto vari. Possono essere così raggruppati a seconda delle qualità che indicano: - materia (ligneo, marmoreo) dimensioni (lungo, stretto) sensazioni fisiche (dolce) luogo (marino, alpino) modi di essere (stanco) -valutazioni morali(buono, nobile) - sentimenti (felice) - colore (rosso, verde) - tempo (serale, invernale) Genere e numero dell'aggettivo qualificativo - non avendo una esistenza autonoma concorda nel genere e nel numero con il nome a cui si riferisce: maschili singolare -o (nuovo) plurale -i (nuovi) femminili II. classe m. e f. -a (nuova) -e (grande) -e (nuove) -i (grandi) I classe Numerosi sono i casi particolari: - aggettivi in –ista hanno un'unica forma per il singolare, le due forme regolari per il plurale un uomo (una donna) egoista - degli uomini egoisti, delle donne egoiste Aggettivi invariabili: - l'aggettivo pari e i suoi derivati impari e dispari - gli aggettivi indicanti colore che derivano dai nomi: rosa, marrone, viola - gli aggettivi usati in copia per indicare la gradazione di colore: rosso scuro, verde bottiglia, rosa pallido - gli aggettivi terminanti in consonante o in vocale accentata e quelli di origine straniera: blu, marron, zulù: - alcuni aggettivi di recente formazione composti da –anti e un nome: antinebbia, antiruggine, antifurto - le locuzioni avverbiali usate come aggettivi: dappoco, perbene, dabbene Alcuni aggettivi hanno forme particolari di plurale: - gli aggettivi in –co,(fem. –ca), formano plurale in –chi, -che se sono piani: bianco – bianchi - in –ci (fem. –che) se sono sdruccioli; accentati sulla terzultima: pacifico – pacifici (pacifiche), acustico-acustici (acustiche) Fanno eccezione: - fra gli aggettivi piani: amico, nemico, greco - fra gli aggettivi sdruccioli: carico, intrinseco, dimentico - gli aggettivi in –go (fem. –ga) hanno il plurale in –ghi (fem. – ghe) analogo – analoghi; analoga – analoghe. Fanno eccezione: gli aggettivi in –logo e in –fago che al maschile plurale hanno le forme –logi e –fagi (il fem. è regolare): popoli antropofagi, preti teologi - gli aggettivi in –io formano il plurale maschile in –i se la i è atona: vario – vari, serio- seri, in –ìi se la –i del gruppo –ìo è tonica: natìo – natii, pìo - pìi - gli aggettivi femminili in –cia, -gia fermano il plurale in –cie, gie quando la c o la g sono precedute da vocale: sudicia – sudicie, fradicia-fradicie, in –ce, -ge quando la c o la g sono precedute da consonante: saggia, sagge, liscia-lisce - gli aggettivi composti, nati dall'unione di due aggettivi, formano il femminile e il plurale solo nel secondo aggettivo: uomo sordomuto, ragazza sordomuta. Bello, grande, santo, buono – l'elisione e troncamento Concordanza dell'aggettivo qualificativo m + m = m.pl. f + f = f. pl. m + f = m.pl. Paolo e Gianni sono stanchi. La carta e la penna sono pronte. Laura e i suoi amici sono stanchi In funzione di attributo, l'aggettivo si può mettere al plurale maschile: Ho comprato un cappotto e una giacca neri. Oppure si può concordare con il nome più vicino: Ho comparato scarpe e guanti neri. Ho comprato guanti e scarpe nere. Posizione dell'aggettivo qualificativo In linea di massima: L'aggettivo posto dopo il nome ha un valore distintivo e restrittivo Prendi la strada vecchia, è più breve della nuova L'aggettivo posto davanti al nome ha un valore solo descrittivo La vecchia strada s'arrampicava per la montagna. un caffè amaro – un amaro caffè un'automobile nuova – una nuova automobile nome + aggettivo – aggettivo conserva il suo valore proprio aggettivo + nome – aggettivo ha assunto un significato spesso metaforico, una specie di locuzione stereotipata: un uomo gentile / un gentil uomo; un tipo curioso – un curioso tipo La nominalizzazione (sostantivazione) dell'aggettivo qualificativo L'aggettivo può funzionare da nome, in unione con l'articolo o un altro determinatore: i ricchi e i poveri, il vecchio e il nuovo, i Romani, quattro giovani, molti stranieri. Talvolta i parlanti non si accorgono dell'originario valore di aggettivo: il giornale, i mobili, la metropolitana, la litoranea, il sonnifero, la fiorentina (bistecca), la Fiorentina (squadra). - un aggettivo può sostituire un nome astratto: il bello, il giusto - l'aggettivo può svolgere la funzione di un avverbio: mangiate piano, parlate chiaro GRADI DELL'AGGETTIVO QUALIFICATIVO Grado positivo – Piero è alto (esistenza di una qualità) Grado comparativo (confronto tra persone o cose) confronto fra due termini rispetto a una stessa qualità (Paolo è meno bello di Luca) oppure confronto fra due qualità rispetto a uno stesso termine (Paolo è più intelligente che studioso). - di maggioranza (Paolo è più alto di Antonio) - di minoranza (Paolo è meno alto di Antonio) - di uguaglianza (Paolo è alto come Antonio) (così)...come, (tanto) ... quanto) Il primo avverbio correlativo va con verbi e aggettivi. È una ragazza tanto brava quanto bella. CHE – quando si paragonano tra loro due verbi, due aggettivi o due avverbi, davanti a un nome o pronome retto da preposizione Preferisco dormire che studiare/ È un inverno più umido che freddo. GRADO SUPERLATIVO - superlativo relativo esprime il grado minimo o massimo di una qualità, relativamente a un gruppo di persone o cose. La presenza dell'articolo determinativo davanti all'aggettivo o al nome lo distingua dal comparativo: è il più bel romanzo che io abbia letto; è l'attore meno adatto per questo ruolo.(Paolo è il più alto dei (tra, fra) suoi compagni) - Superlativo assoluto (Paolo è altissimo – qualità in misura elevatissima, non c'è nessun confronto) -issimo, -a-i,-e sporco – sporchi –sporchissimo ampio - amplissimo prefissi: arci, ultra, stra, extra, sopra, sovra, super, iper ecc. «L'autobus era sovraffollato», «Sono arcistufo delle tue lamentele» Ripetendo due volte l'aggettivo positivo «Nella cesta c'è un gatto piccolo, piccolo» *alcuni aggettivi formano il superlativo assoluto in analogia con le corrispondenti forme latine in –èrrimo –éntissimo: acre – acerrimo (usato nel senso figurato, un nemico acerrimo) integro – integerrimo (-«- una persona integerrima) aspro – asperrimo (asprissimo) salubre – saluberrimo (salubrissimo) celebre – celeberrimo misero – miserrimo (miserissimo) maledico – maledicentissimo benefico – beneficentissimo munifico – munificentissimo benevolo – benevolentissimo malevolo - malevolentissimo -uso degli aggettivi in –errimo e –entissimo è ormai piuttosto raro, e riservato a un linguaggio di tono elevato. Nella lingua parlata si preferisce ricorrere a superlativi analitici: molto celebre, assai benevolo. Comparativi e superlativi organici POSITIVO COMPARATIVO DI MAGGIORANZA SUPERLATIVO RELATIVO ASSOLUTO buono migliore il migliore ottimo cattivo peggiore il peggiore pessimo grande maggiore il maggiore massimo piccolo minore il minore minimo molto più il più I primi quattro aggettivi hanno anche le forme non organiche di comparativo, di superlativo relativo e superlativo assoluto: Nella maggior parte dei casi i due tipi si equivalgono, anche se si può notare nelle forme organiche una prevalenza del senso figurato: è il migliore di tutti, riesce a ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Comparativi e superlativi organici che mancano del grado positivo e che derivano da preposizioni latine: Preposizione latina ante (prima, davanti) extra (fuori) intra (dentro) post (dopo, dietro) prī (avv. temp. e loc) prae (davanti) supra (sopra) infra (sotto, in basso) ultra (oltre, al di là) citer (al di qua) COMPARATIVO SUPERLATIVO anteriore esteriore interiore posteriore superiore a inferiore a ulteriore citeriore estremo intimo postremo (o postumo) primo prossimo supremo (o sommo) infimo ultimo - Le coppie esteriore –estremo, inferiore –infimo, interiore-intimo, superiore-supremo (o sommo) sono talvolta adoperate come comparativo o superlativo, rispettivamente a: esterno, basso, interno, alto. Un albergo di infima (bassissima) categoria. Uno studioso di sommo (altissimo) ingegno. Le tue capacità sono superiori (più alte) alle mie. Il guadagno è stato inferiore (più basso) al previsto. Lo strato più interno della roccia.→ un'intima convinzione Un monte altissimo → un sommo poeta Citeriore (situato al di qua) e ulteriore (situato al di là) sono usati solo in alcune denominazioni di regioni storiche: Galia citeriore, Gallia ulteriore Ulteriore – qualcosa che si aggiunge a quanto già detto o fatto Per ulteriori informazioni si rivolga alla segreteria . Prossimo – può essere usato sia come superlativo relativo sia come sinonimo dell'aggettivo vicino: Ci fermeremo al prossimo casello (al più vicino casello). La città è prossima al mare (=vicina al mare). I superlativi primo e ultimo hanno anche le forme primissimo e ultimissimo. Il superlativo postremo non è più in uso. Il superlativo postumo si è ridotto ad aggettivo di grado positivo con il significato di «figlio nato dopo la morte del padre» o di «opera pubblicata dopo la morte dell'autore». Molti di questi comparativi e superlativi hanno perduto l'originario valore comparativo e superlativo e sono ormai sentiti come aggettivi di grado positivo: la vita interiore, le zampe anteriori, le ruote posteriori... Aggettivi primitivi e derivati Primitivi: bianco, avara, nobili Derivati: mortale, poetico, solare – nascono dalla radice un nome o un verbo + suffisso: sol + ar + e Aggettivi composti - formati dall'unione di due aggettivi (sacro + santo) o di un prefissoide e di un aggettivo (inter + nazionale) Aggettivi alterati - esprimono diverse sfumature della qualità: furbo, furbetto, furbacchione, furbastro. Diminutivi: -ino, -etto, -ello, -erello Peggiorativi: -accio, astro, -azzo Vezzeggiativi:-uccio,-etto,-ello Accrescitivi: -one, -acchione Attenuativi: -astro, -iccio, -occio, -ognolo