nervoso - Devil Java works

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Lezione n°1
Prof. Manasseri
Giorno: 04/03/2013
Il sistema nervoso , endocrino ed il sistema immunitario, di cui io non parlerò perché c’è una disciplina a
parte, sono i tre principali sistemi deputati al mantenimento dell’omeostasi dell’organismo e permettono
all’organismo di adattarsi a modificazione che possono venire o dall’ambiente esterno o interno .
In particolare il sistema nervoso e il sistema endocrino regolano, coordinano e integrano le funzioni di
cellule, organi e di apparati, talvolta situati in sede diversa, anche distanti l’uno dall’altro e che assolvono
ad una determinata funzione. Facciamo un esempio :l’anno scorso abbiamo parlato di funzione respiratoria
e abbiamo detto che questa funzione è integrata da due sistemi : il sistema respiratorio e il sistema
cardiovascolare. Quindi abbiamo bisogno di sistemi capaci di coordinare l’attività dell’uno e dell’altro.
Chi ci penserà? Il sistema nervoso e il sistema endocrino.
Un altro modo di vedere il ruolo funzionale di questi sistemi è parlare di un sistema o sistemi che per
mettono alle cellule di comunicare tra di loro. Quindi sono mezzi di comunicazione tra le cellule. Mi
limiterò a parlare di sistema endocrino e di sistema nervoso. Presentano delle analogie e delle differenze.
Qui faremo qualche breve correzione perché non sono d’accordo con quello che c’è scritto sui testi, si parla
di riflesso endocrino e di riflesso nervoso perché di norma una specie di riflesso esprime un atto di tipo
involontario e sia la risposta nervosa e la risposta endocrina sono involontari.
CONFRONTO TRA SISTEMA ENDOCRINO E NERVOSO
Specificità: cioè il raggio d’azione dei due sistemi. Di norma il sistema nervoso tramite l’elemento
funzionale che avete visto in istologia che è il neurone , il quale termina su una singola cellula,ma ciò è
molto raro perché solitamente agisce su un numero di cellule limitato. Invece la maggior parte delle cellule
sono sotto il controllo degli ormoni, cioè rappresentano l’espressione chimica delle attività del sistema
endocrino come sapete. Qual è la differenza? Di norma l’ormone agisce non su un limitato numero di
cellule ma può agire su quasi tutta la superficie corporea. Non è così in realtà, perché ci sono alcuni ormoni
che agiscono anche su un numero limitato di elementi cellulari, vedi per esempio l’ormone ipofisario che
controlla la tiroide. È chiaro, il bersaglio dell’ormone ipofisario è semplicemente che cosa? Le cellule della
tiroide. Poi la tiroide agirà in modo generalizzato non su singole cellule ma su un ampio numero di cellule
come l’ormone GH . Quindi è ovvio che la risposta ipofisaria da cosa dipende? Dipende dal riconoscimento
da parte della cellula dell’ormone. E questo riconoscimento come avverrà? Grazie alla presenza di un
recettore. Se a livello cellulare esiste un recettore specifico, avremo l’effetto ormonale; se manca il
recettore, non avremo l’effetto ovviamente ormonale. Un’altra caratteristica è che i neuroni e quindi il
sistema nervoso agisce a brevi distanze, a brevissima distanza con l’effettore; invece per quanto riguarda gli
ormoni, di norma agiscono a distanza dall’organo che li produce; e infatti voi sapete secondo la fisiologia
classica degli ormoni … l’ormone da chi è prodotto? Da una ghiandola endocrina, va in circolo e quindi
agisce a livello della cellula bersaglio; quindi l’azione non è a brevi distanze ma ad una più o meno lunga
distanza; di norma, vedremo che c’è qualche differenza .
Natura del segnale: come agisce il sistema nervoso? Come dialoga il sistema nervoso con l’effettore ?
dialoga attraverso un evento elettrico che si chiama impulso che se ricordate, si identifica dal punto di vista
biochimico con il potenziale d’azione di cui abbiamo discusso nel semestre precedente .Però in realtà
l’impulso non agirà direttamente sull’effettore, l’effettore chi può essere nel caso del sistema nervoso? O la
cellula nervosa o un effettore periferico come il muscolo scheletrico, in questo caso l’effetto però non è
diretto su un’altra cellula nervosa o sul muscolo; ma come agirà l’impulso? Mediante la liberazione di un
segnale chimico che è il neurotrasmettitore. Quindi in questo caso abbiamo due segnali : un segnale
elettrico che poi darà origine ad un evento chimico che avverrà a livello sinaptico permettendo la
liberazione di sostanze chimiche che chiamiamo neurotrasmettitore. Invece per quanto riguarda il sistema
endocrino, il segnale è tipicamente chimico, cioè abbiamo detto, e lo sapete, è l’ormone .
Velocità dell’azione. La risposta provocata dal sistema nervoso e quindi dai neuroni è una risposta molto
veloce, molto rapida; invece, la risposta ormonale ha una velocità molto bassa, quindi ha una lenta velocità
d’azione. Per quale motivo? Perché l’impulso con quale meccanismo si propaga? Attraverso una via
assonica e quindi attraverso l’evento elettrico. Qui invece abbiamo la necessità di produrre l’ormone, di
liberarlo, passare in circolo e agire poi a livello della cellula. Quindi è chiaro che la reazione non sarà rapida
ma sarà lenta. Attenzione, lenta non significa dopo ore, sono sempre risposte molto rapide. Io sto facendo
un confronto tra la velocità di risposta del sistema nervoso e del sistema endocrino.
Durata: anche qui è diversa . La durata d’azione del sistema nervoso è brevissima perché l’impulso verrà
liberato, verrà prodotto, libererà il neurotrasmettitore che dopo che agirà verrà catabolizzato; invece la
risposta ormonale, da un lato è lenta, ma ha una durata maggiore.
Intensità: da cosa dipenderà l’intensità del segnale? Nel caso del sistema nervoso dalla frequenza di
scarica del neurone, quindi dal numero di impulsi che nasceranno in un determinato periodo di tempo ;
invece l’intensità della risposta ormonale di norma è una risposta la cui intensità dipende dalla quantità di
ormoni che verranno liberati. Quindi L’intensità a livello nervoso verrà codificata dalla frequenza degli
impulsi, invece l’ intensità della risposta ormonale dipenderà dalla quantità di ormoni che verranno liberati.
E’ chiaro che il sistema nervoso, il sistema endocrino, per poter assolvere la loro funzione devono ricevere
delle informazioni che provengono dall’ambiente esterno o dall’ambiente interno. Quindi si parla di sistemi
informazionali , perché elaborano informazioni che provengono dalla periferia. Abbiamo detto che il
sistema endocrino è un sistema a lenta trasmissione, il sistema nervoso invece è un sistema a rapida
trasmissione, lo abbiamo già accennato. Vedremo tra poco che il sistema nervoso si divide in una porzione
cosiddetta periferica e una porzione cosiddetta centrale; e noi vedremo che significa l’uno e cosa significa
l’altro per non anticipare i termini. A sua volta il sistema nervoso periferico si divide in due componenti: un
sistema nervoso autonomo viscerale che controlla i visceri e un sistema nervoso somatico che controlla il
soma cioè cute, muscoli, articolazioni e così via. Non è un errore, io sono dell’avviso che secondo questa
immagine la componente periferica dovrebbe interessare il sistema nervoso autonomo e somatico invece
in realtà anche il sistema nervoso autonomo e il sistema nervoso somatico presenteranno una componente
centrale e una componente periferica.
Perchè si chiama sistema nervoso autonomo? Perchè controlla la funzione viscerale, agisce al di fuori della
volontà, quindi non saranno atti intenzionali, voluti dall’organismo. Invece il sistema nervoso somatico è un
sistema che può essere sotto il controllo della volontà. Come dice anche qui, il sistema nervoso autonomo
normalmente non è soggetto al controllo della volontà, significa che ci sono delle differenze. Se noi
prendiamo ad esempio la minzione che è una risposta autonoma ed involontaria perché il soggetto può in
quel momento svuotare la vescica; ma se il soggetto sente il bisogno di svuotare la vescica perché ha
raggiunto un certo volume di urina, ovviamente se ha la possibilità di svuotarla, la svuoterà in modo
autonomo, però se si trova in condizioni ottimali la volontà potrà controllare una risposta che di norma
avviene in modo involontario. E questo vale per la minzione e varrà anche per la defecazione. Sono due
risposte tipicamente autonome quando si attuano ma che di norma sono sotto il controllo della volontà.
Il sistema nervoso somatico può essere soggetto al controllo della volontà. Abbiamo movimenti volontari,
i movimenti cosiddetti intenzionali, per esempio se voglio prendere un oggetto è un movimento volontario.
Però si hanno anche movimenti involontari che si attuano per via cosiddetta riflessa: se io ovviamente
mantengo questa posizione del corpo nello spazio, il mantenimento di questo atto motorio non dipende
dalla volontà ma si attua come? In modo involontario. E quindi è errato dire che la risposta somatica è
volontaria: può essere volontaria o può essere di natura riflessa o involontaria. Sappiamo pure che il
sistema nervoso autonomo si divide poi in ortosimpatico e parasimpatico più volte abbiamo discusso di
queste differenze.
Andiamo a vedere appunto com’è l’organizzazione, l’architettura, come si dice oggi, del sistema nervoso.
Nella sua semplicità è molto complesso: innanzitutto distinguiamo in un sistema nervoso una parte
cosiddetta centrale definita appunto “sistema nervoso centrale” perché centrale? Perché di norma occupa
ed è protetto da strutture diverse, che sono o la scatola cranica o il midollo spinale (secondo me voleva dire
colonna vertebrale). Per cui il sistema nervoso centrale che è contenuto e protetto, ripeto, dalla scatola
cranica o dal midollo spinale, viene chiamato appunto per la sua posizione sistema nervoso centrale. Ed è
questo sistema che elabora i segnali e da la risposta. Però il sistema nervoso centrale a sua volta, vedete, è
costituito da encefalo e midollo spinale: l’encefalo è quello contenuto e protetto dalla scatola cranica,
invece il midollo spinale è contenuto e protetto dalla colonna vertebrale. Qui facciamo un piccolo
commento: di norma quando si parla di encefalo si utilizza anche il termine di cervello, non è così perché lo
abbiamo scoperto da poco, il cervello è una parte dell’encefalo. È chiaro che il sistema nervoso centrale,
encefalo e midollo spinale, per potere svolgere le funzioni di integrazione tra le cellule, prima deve ricevere
una informazione. E queste informazioni sono dovute al sistema nervoso periferico situato al di fuori del
sistema nervoso centrale che appunto connette l’encefalo e il midollo spinale con i vari organi e tessuti,
quindi con periferia, ecco perché sistema nervoso periferico. È costituito come anche quello centrale da
fibre nervose sensitive o afferenti, motorie o efferenti. La componente afferente sensitiva significa che
porta informazioni dalla periferia al sistema nervoso centrale, afferenti all’encefalo o afferenti al midollo
spinale. Invece il sistema nervoso periferico motore è costituito da fibre nervose che portano segnali a
tessuti e a organi dall’encefalo o dal midollo spinale; ecco perché efferenti o motorie perché la risposta
come sarà? Un movimento, una risposta motoria da parte dell’effettore che può essere ovviamente un
muscolo scheletrico striato o un muscolo liscio(organi viscerali o anche una ghiandola endocrina e una
ghiandola esocrina).
Ed ecco allora, vedete su questo schema, il sistema nervoso centrale, come dicevo, è costituito da encefalo
e midollo spinale. Già possiamo fare una prima classificazione. L’encefalo, come vedete, non è un cervello,
perché il cervello è la componente più sviluppata dell’encefalo e vedete è costituito da cervello, tronco
dell’encefalo, e cervelletto e quindi midollo spinale. Quindi in senso caudo-craniale abbiamo midollo
spinale, tronco dell’encefalo, cervello. Poi vedremo una successiva suddivisione del cervello e del tronco
dell’encefalo e del midollo spinale. La componente periferica, così tolgo questa immagine, è costituita da
quelle fibre nervose che connettono l’encefalo e in modo particolare il tronco dell’encefalo con la periferia
o il midollo spinale con la periferia. Il sistema nervoso periferico è costituito per quanto riguarda il midollo
spinale dai cosiddetti nervi spinali quindi connettono il midollo spinale con la periferia, di norma sono nervi
misti, hanno una componente sensitiva e una componente motoria. Invece i nervi cranici connettono l
‘encefalo con la periferia, perché il midollo spinale non innerva tutto il corpo, innerva il collo, innerva la
parte posteriore del cranio, innerva gli arti, e innerva anche, non so se l’ho detto, il tronco. La zona oro
facciale da chi sarà innervata? Dai nervi cranici. Però sono connessi non con tutto l’encefalo, vedrete in
anatomia sono connessi con il tronco dell’encefalo infatti nel tronco dell’encefalo vi saranno centri motori e
centri sensitivi che innerveranno la zona orofacciale che non è innervata dal midollo spinale.
Avete visto che il sistema nervoso centrale e periferico,l o abbiamo detto, si divide in sistema nervoso di
relazione o somatico. Perché di relazione? Perché mette in rapporto l’individuo con il mondo esterno. Il
sistema nervoso vegetativo viscerale perché innerva i visceri. E quindi dobbiamo fare già una prima
considerazione: il sistema nervoso viscerale o vegetativo e sistema nervoso autonomo non sono sinonimi,
perché anche il sistema nervoso vegetativo o viscerale è connesso da fibre sensitive e fibre motorie;
quando noi parliamo di sistema nervoso autonomo ci riferiamo esclusivamente alla componente efferente
o motoria del sistema nervoso viscerale. Quindi non sono sinonimi. Anche se comunemente per esempio
del cervello si identifica con l’encefalo in modo errato ,talvolta si dice che il sistema nervoso autonomo e
sistema nervoso vegetativo sono sinonimi, non è così: la componente autonoma è una parte del sistema
nervoso vegetativo, soltanto la componente efferente che voi sapete parla di simpatico e parasimpatico
ma ricordate che oggi parliamo anche di sistema nervoso enterico(?) .
Se noi prendiamo il midollo spinale, il midollo spinale vedete, caudo-craniale dalla parte più periferica alla
parte più centrale è situato nel canale vertebrale e voi sapete che il canale vertebrale è formato da vertebre
e voi sapete abbiamo: vertebre cervicali, vertebre toraciche, vertebre lombari e vertebre sacrali. Il midollo
spinale non si estende per tutto il canale vertebrale, si estende dalla prima vertebra cervicale sino alla
prima vertebra lombare quindi a livello di L2, L3, L4, L5 non c’è, si estende da C1 a L1. Come mai qui dice
tutto il canale vertebrale? Perché i nervi spinali originano sempre a livello del midollo spinale ma possono
fuoriuscire anche da L2, L3, L4, L5 più le sacrali. Ma il midollo spinale, ripeto , come componente centrale si
estende dalla prima cervicale alla prima lombare. E’ chiaro tutti questi problemi verranno discussi nel
particolare, la mia è solo una componente introduttiva. Dicevo, ogni segmento di midollo spinale compreso
tra una vertebra, da una singola vertebra,si chiama metamero o mielomero. Quindi avremo 8 metameri
cervicali, 12 metameri toracici, 1 metamero lombare, si chiama anche mielomero. In questa figura vedete
che il midollo spinale si divide in una porzione cervicale, una porzione toracica, lombare e sacrale se noi
teniamo conto anche dei nervi connessi con il midollo spinale però il midollo spinale come struttura
centrale occupa sino alla prima lombare. questa figura potrebbe trarre in errore.
Andiamo a parlare dell’encefalo e qui le cose sono leggermente più complesse. Quindi se ricordate,
l’encefalo è costituito da tronco dell’encefalo e cervello. Andiamo a considerare il tronco dell’encefalo:
vedete il tronco dell’encefalo è costituito, in senso caudo-craniale, dal bulbo o midollo allungato che si
continua con il midollo spinale, dal ponte e dal mesencefalo. E in più il ponte è connesso con una massa
cerebrale molto importante situata posteriormente ma connessa con dei peduncoli al ponte che si chiama
cervelletto. Se noi prendiamo invece il cervello, l’altra componente dell’encefalo, è la parte più complessa
ed è costituita dagli emisferi cerebrali chiamati anche telencefalo e gli emisferi cerebrali o telencefalo a
loro volta, si suddividono, o meglio il cervello si suddivide in telencefalo o emisferi cerebrali più il
diencefalo. Quindi quello che noi chiamiamo cervello è il telencefalo e il diencefalo. Il telencefalo viene
chiamato anche emisferi cerebrali ed è costituito dalla componente periferica che raggiunge il massimo
sviluppo, almeno dovrebbe raggiungere il massimo sviluppo morfologico e funzionale nell’uomo inteso
come specie o nei primati antropomorfi, insisto nel dovrebbe, ed è costituito appunto dalla corteccia
cerebrale(sostanza grigia superficiale e sostanza bianca sottostante);
nel contesto del cervello in profondità abbiamo poi alcune formazioni molto importanti che sono: i nuclei
della base che hanno un ruolo molto importante nel controllo della motilità e poi delle strutture che fanno
parte del sistema limbico e che sono: l’ippocampo e l’amigdala quindi sono sempre strutture che fanno
parte degli emisferi cerebrali però situate al di sotto della corteccia cerebrale. E poi abbiamo il bulbo
olfattivo che rappresenta una componente della via dell’olfatto. Quindi vedete il telencefalo o emisferi
cerebrali, corteccia cerebrale, nuclei della base, formazione dell’ippocampo, della amigdala e del bulbo
olfattivo. È chiaro che l’ippocampo è in rapporto con i processi della memoria, l’amigdala è in rapporto con
le emozioni, il bulbo olfattivo è correlato come dicevo con l ‘olfatto. L’altra componente del cervello è
rappresentata dal diencefalo di cui le componenti principali sono: il talamo, l’ipotalamo, sub talamo,
epitalamo. Ovviamente fanno parte del diencefalo anche strutture periferiche come per esempio la retina
e i nervi ottici per l’embriogenesi di questa struttura. Parleremo molto di talamo. Perché parleremo molto
di talamo? perchè Il talamo è una via di proiezioni di segnali alla corteccia, sia segnali di natura motoria, sia
segnali di natura sensitiva. Che significa questo? Che tutti i segnali che raggiungono la corteccia, quasi tutti i
segnali, hanno una stazione di relè a livello del talamo. Quindi il talamo ritrasmette i segnali a livello
corticale, segnali di natura motoria, che vengono da centri motori o sensitivi se arrivano dalle vie della
sensibilità. L’ipotalamo, come vedremo, è un’importante componente molto modesta come entità ma ha
un’importanza strutturale enorme; perché l’ipotalamo è sede di controllo di natura ormonale, controlla
fame e sazietà; è interessato nella termoregolazione, è interessato nei meccanismi di sonno e veglia. Quindi
vedete il tappeto d’azione dell’ipotalamo è decisamente enorme. È chiaro che verranno discussi nei
particolari quando si discuterà di fame, sazietà, termoregolazione, funzione ormonale dell’ipotalamo,
sonno, veglia, stati di coscienza.
Un’altra caratteristica che voi dovete ricordare è che il sistema nervoso centrale non è una massa
compatta, presenta delle cavità: la cavità che occupa il midollo spinale per la sua tutta estensione si chiama
canale centrale o canale ependimale; invece le cavità contenute nell’encefalo vengono chiamate
ventricoli: 2 ventricoli laterali che ritroviamo in corrispondenza del telencefalo, il terzo ventricolo che si
trova in corrispondenza del diencefalo. Tutte queste cavità tra di loro sono comunicanti attraverso dei
forami, lo vedrete poi in anatomia. E infatti il ventricolo laterale comunicherà con il terzo ventricolo che a
sua volta comunicherà con l’acquedotto cerebrale di silvio ; e poi il quarto ventricolo in corrispondenza del
tronco dell’encefalo. Quindi mesencefalo, ponte, midollo allungato o bulbo. Ecco, vedete questa figura, in
bianco è il midollo spinale, il bulbo, il ponte, e il mesencefalo, quindi tronco dell’encefalo; vedete che il
ponte, attraverso dei peduncoli cerebellari, è connesso con il cervelletto, situato nella fossa cranica
posteriore. Questo invece è il diencefalo. Questa cos’è? Questa ghiandola? L’ipofisi. Diencefalo costituito ,
almeno ricordatevi, talamo e ipotalamo. E quindi abbiamo il telencefalo, qui la parte superficiale e la
corteccia cerebrale. Corteccia cerebrale, che ora vedremo qualche particolare, è la parte superficiale del
telencefalo, al di sopra abbiamo sostanza bianca, nuclei della base e poi l’ippocampo, amigdala e bulbo
olfattorio .
Ecco qualche cosetta in più sulla corteccia vorrei darla. La corteccia cerebrale è divisa in lobi. Sono 4 lobi.
Innanzitutto, la corteccia cerebrale di un soggetto adulto giovane non è liscia, ma presenta delle sporgenze
e delle scissure. Innanzitutto ricordate, io dico soltanto alcuni concetti, poi li vedremo in seguito, la
corteccia è responsabile delle funzioni cosiddette superiori o cognitive o mentali di un individuo, oltre a
essere responsabile dei movimenti, è responsabile delle diverse forme di sensibilità. Poi vedete, la
superficie della corteccia è ripiegata in sporgenze che si chiamano giri o circonvoluzioni che sono separati
da incavi che sono i solchi se sono superficiali o delle scissure se questi incavi sono abbastanza profondi.
Perché l’adulto e non il neonato? Perché il neonato e i primi anni di vita, il bambino non abbiamo questa
particolare struttura cioè non sono molto presenti queste sporgenze e questi incavi, perché si formano?
Innanzitutto che significato avranno? Hanno lo scopo di aumentare la superficie della corteccia cerebrale. E
perché si formano? Perché nel neonato non ci sono? Perché lo sviluppo della scatola cranica e lo sviluppo
dell’encefalo non è simile, la scatola cranica ha uno sviluppo inferiore rispetto all’encefalo, quindi
ovviamente se deve essere accolto da una struttura che cresce poco di meno, dovrà ripiegarsi a formare
questi giri o circonvoluzioni. Vi sono delle scissure, dicevo, profonde oppure dei solchi. Per esempio,
innanzitutto noi distinguiamo quattro lobi a livello corticale che hanno un nome relativo alla posizione
rispetto alle ossa del cranio: abbiamo un lobo frontale che corrisponde all’osso frontale del cranio, abbiamo
un lobo parietale che corrisponde all’osso parietale e poi abbiamo un osso occipitale e quindi un lobo
occipitale e ovviamente poi abbiamo un lobo temporale che corrisponde all’osso temporale. Questi sono i
quattro lobi, però nella superficie mediale ,quindi non vista lateralmente ma nella parte mediale troviamo
un’altra componente della corteccia che fa parte del sistema limbico o corteccia limbica che occupa una
posizione mediale vedete circonda questo che sto vedendo , situata al di sopra del mesencefalo, del tronco
dell’encefalo e questa componente mediale occupa sia la corteccia occipitale, sia la corteccia parietale sia la
corteccia temporale. Questa corteccia limbica insieme all’ippocampo e l’amigdala formeranno il sistema
limbico che hanno funzioni soprattutto nelle emozioni nella memoria e nell’apprendimento.
Andiamo a considerare le caratteristiche corticali del lobo frontale, del lobo parietale, dell’occipitale e del
temporale.
Domanda: ma c’è differenza tra scissure e solchi? Dipende dalla profondità: se questo incavo è superficiale
lo chiameremo solco, se è profondo scissura per esempio il lobo parietale e il lobo frontale sono separati da
una scissura che si chiama anch’essa scissura laterale o scissura di Rolando che separa le due porzioni. Ma
in ogni caso nella corteccia noi distinguiamo aree sensitive, aree motorie e aree associative. Le aree
sensitive con quale funzione sono in più rapporto, correlate? Con le diverse forme di sensibilità. Per quanto
riguarda la sensibilità somatica, cosa intendiamo per sensibilità somatica? Le diverse forme di sensibilità
che provengono dal soma. Quindi sono per esempio: tatto, pressione, temperatura, dolore, almeno questa
qua. E occupano il lobo parietale, ma non tutto il lobo parietale, soltanto un sottilissimo tratto del lobo
parietale situato al di dietro della scissura profonda che abbiamo già ricordato. Quindi non tutto il lobo
parietale è sede della sensibilità somatica ma soltanto un brevissimo tratto. Il lobo, invece occipitale è in
rapporto, soprattutto una piccola zona, la più posteriore, con la visione. Una piccola zona del lobo
temporale, invece, è in rapporto con l’udito; ma una PICCOLA zona del lobo temporale. Quindi il lobo
parietale, il lobo occipitale e il lobo temporale per quanto riguarda le diverse forme di sensibilità sono in
rapporto con la somatica, la visiva e l’acustica. Per quanto riguarda l’olfatto è il bulbo olfattivo; per quanto
riguarda il gusto è sempre la corteccia parietale.
Una caratteristica, un autore ha suddiviso la corteccia in tante zone. Si chiamava DOCMAN (?) e fece quello
che noi chiamiamo una citoarchitettonica e diede a ogni zona diede un numero. Per esempio l’area 4 che
voi vedete e l’area 6 situata al davanti di questa scissura del lobo frontale sono le aree motorie, hanno
significato diverso, lo vedremo poi parlando della motilità. Ma quale forma di motilità? La motilità
cosiddetta volontaria. Quindi non tutto il lobo frontale, soltanto due piccole zone. Poi abbiamo l’area 1, 2 e
3 che avete visto situate invece al di dietro di questa scissura è la corteccia correlata con la sensibilità
somatica quindi tatto pressione, temperatura, dolore sono correlate con questa sottile striscia del lobo
parietale. Quest’area che vi sto indicando, 17 e 18, una parte del lobo occipitale sono in rapporto con la
visione. L’area 41 e 42 che sto indicando a questo livello sono aree temporali correlate con l’udito. Che ci
stanno a fare le altre aree così ampie che occupano la quasi totalità? Perché, ripeto, le zone motorie o
sensitive occupano una PICCOLA porzione delle diverse zone; le altre aree che sono la componente più
diffusa non hanno né funzione sensitiva, né funzione motoria, vengono chiamate aree di associazione,
vengono chiamate zone mute, perché è chiaro se io stimolo con appropriati stimoli elettrici la zona
motoria, che tipo di risposta avrò? Una risposta motoria. Se io registro l’attività dell’area 1, 2 e 3 metto in
evidenza una componente sensitiva somatica. Se io stimolo un’area associativa non ho quel particolare tipo
di risposta. Quindi vengono chiamate aree di associazione capaci di associare le entrate (aree motorie) con
le uscite (aree sensitive) con le uscite aree motorie . In realtà le cose non sono realmente così . Queste aree
associative sono interessate alle funzioni cosiddette mentali o cognitive, e vedremo quali sono. Quindi il
ruolo delle aree associative è quello di essere responsabile dei cosiddetti processi o funzioni superiori del
sistema nervoso, quindi della funzione motoria e della funzione sensitiva. Anche se sono strettamente
correlate con queste zone, queste funzioni superiori del sistema nervoso vengono chiamati comunemente,
nell’insieme “processi mentali” o “funzioni cognitive” che ci permettono di avere una conoscenza del
mondo esterno.
Per chi è interessato Vedete questo autore, questa figura mette in evidenza alcune zone secondo la citoarchitettonico di docman. Per esempio, come dicevo, l’area 4 è un’area motoria, l’area 6 che è situata al
davanti è chiamata area premotoria ma sempre in rapporto con la motilità, l’area 8 sempre il lobo frontale
è un’area responsabile dei movimenti volontari oculari infatti si chiama area oculo-motoria, l’area 3, 1 e 2
sono le aree sensitive somatiche e così via è inutile che mi ripeta.
Io vorrei però fare un cenno, qualcosa sul ruolo delle aree associative. Come dicevo queste aree non sono
né a funzione motoria, né a funzioni sensitive, né aree sensitive ma sono correlate con le funzione cerebrali
complesse comunemente chiamate funzioni mentali o funzioni cognitive. Sono elaborate in aree specifiche
della massa cerebrale e ovviamente richiedono l’integrazione e ovviamente prevedono l’integrazione di
segnali che provengono da aree cerebrali diverse, quindi aree sensoriali, aree motorie, primarie, secondarie
e così via non entriamo in merito che non voglio allargare il discorso. Quindi non sono né puramente
sensitive, né puramente motorie ma piuttosto aree che hanno un carattere associativo perché servono ad
associare i segnali di ingresso con i segnali d’uscita. Perché vengono chiamate funzioni cognitive? Le diverse
funzioni delle aree di associazione della corteccia cerebrale sono note come funzioni cognitive e nel loro
complesso ci permettono di acquisire la cosiddetta cognizione cioè la conoscenza del mondo esterno.
Conoscenza del mondo esterno che è alla base di qualsiasi tipo di risposta motoria comportamentale. Cosa
intendiamo in modo specifico per funzioni cognitive? La capacità che hanno queste aree di permettere
all’individuo di prestare attenzione agli stimoli esterni e alle spinte emozionali interne, di identificare il
significato degli stimoli e di generare risposte appropriate quindi elaborano segnali sensoriali, sensitivi e poi
permetteranno una risposta motoria appropriata.
Ecco un elenco di funzioni,alcuni aspetti pratici dell’affinità di queste aree associative: interpretazione delle
sensazioni, capirete poi che significa questo concetto da cui nasceranno le cosiddette percezioni; la
pianificazione dell’atto motorio volontario, segnate questi concetti che poi varranno quando svolti nei
particolari? quando discuteremo di sensazioni e di motilità. Quindi l’azione, attenzione tra poco
discuteremo di questi concetti, l’emozione, le motivazioni, l’apprendimento, la memoria, il linguaggio, il
pensiero. Quindi funzioni nervosi molto complessa che necessitano che cosa? Un’integrazione di segnali
sensitivi sensoriali. E infatti le aree associative che assolvono a queste funzioni sono di due tipi: aree
associative unimodali e aree associative multimodali. Le aree associative unimodali hanno la capacità di
integrare diverse informazioni sensitive o sensoriali che riguardano un singolo senso, mi spiego: quando noi
parliamo di visione cosa analizzeremo di un oggetto? La forma, le dimensioni, il colore, eventualmente se
questo oggetto è in movimento. Quindi abbiamo bisogno delle aree sensitive che mi permetteranno la
sensazione ma poi abbiamo bisogno di integrare queste diverse forme di sensazione per dare origine ad un
fenomeno più complesso. In questo caso la capacità di integrare informazioni diverse forme, se noi
parliamo dell’area unimodale visiva, colore dimensioni ovviamente in questo caso l’area associativa che
permetterà questa integrazione è chiamata unimodale perché sono forme diverse dello stesso organo di
senso.
Invece per aree associative multimodali sono quelle aree associative capaci di integrare diverse modalità
sensoriali quindi non di singole forme di senso ma capaci di integrare informazioni visive o informazioni
somatiche . Quindi, in questo caso, non integreranno informazioni della stessa sensibilità ma sono capaci di
integrare diverse funzioni sensoriali. Ho fatto l’esempio: visive, acustiche, somatiche.
Ecco questa è la corteccia somato- sensitiva primaria, in vicinanza di questa corteccia c’è la corteccia
associativa somato-sensitiva unimodale. Questa è la corteccia visiva primaria e questa è la corteccia
associativa visiva unimodale. Sono in vicinanza alla aree sensitive. Quindi poi abbiamo la corteccia uditiva
primaria e ad essa è associata la corteccia associativa uditiva unimodale. Invece le aree associative
cosiddette multimodali sono: l’area associativa posteriore, comprende zone della corteccia parietale, tutta
la corteccia occipitale e la corteccia temporale. Quindi parieto-temporo-occipitale e dicevo una corteccia
multimodale. Quindi questa corteccia multimodale che riceve segnali che provengono da modalità di senso
diverse sono importanti ai fini dell’apprendimento, della memoria e del linguaggio. Poi abbiamo un’area
associativa limbica. Questa corteccia sarà correlata con quale componente sensoriale? Con le emozioni. La
corteccia invece associativa anteriore chiamata prefrontale è interessata alla pianificazione dell’atto
motorio e al linguaggio. Quindi vedete sono funzioni complesse che richiedono l’associazione di diverse
modalità di senso.
In questa figura, vedete, cortecce sensoriali primarie, la somato-sensitiva parietale, la visiva occipitale,
l’uditiva temporale. Le aree associative motorie sono situate a livello frontale. Vedete l’area associativa
motoria che a livello dell’area motoria è interessata quest’area anteriore di integrazione è interessata alla
pianificazione motoria e alla emissione di linguaggio. Vedrete che in questa zona vi sono un tipo di neuroni
molto importati che si chiamano neuroni a specchio. La corteccia parieto-temporale occipitale, l’area
associativa multimodale è in rapporto con linguaggio, attenzione .L’altra zona limbica emozione e memoria.
Io non commento questa immagine, però la reputo un po’ interessante in quanto sintetizza le diverse
funzioni delle diverse zone cerebrali. Per esempio che dice questa figura? Che il cervello è diviso in lobi
frontali parietali occipitali e temporali. Abbiamo la corteccia cerebrale, i nuclei della base, il sistema limbico,
l’amigdala e l’ippocampo. Vedete cervello, la corteccia cerebrale, aree sensoriali, aree motorie e aree
associative. Nuclei della base interessati al movimento e voi sapete che c’è una patologia di una parte del
sistema nervoso dei nuclei della base che si associa con quale malattia? Il morbo di Parkinson. Sistema
limbico, amigdala e ippocampo che sono interessati alla memorie, all’emozione, all’apprendimento e al
linguaggio e poi abbiamo il diencefalo, è inutile che commento di nuovo questa immagine.
Andiamo a considerare invece il sistema nervoso periferico, come dicevo è costituito dai nervi spinali che
connettono il midollo spinale con la periferia. Ecco se voi vedete questa immagine, questo in nero è il
midollo spinale che termina a livello di L1, però i nervi spinali fuoriescono anche da L2, L3, L4, L5 e così via.
Quindi abbiamo le vertebre cervicali, i nervi spinali, abbiamo la componente cervicale che innerva il collo e
gli arti superiori, toracico( il tronco), lombare (gli arti inferiori), sia per la componente motoria sia per la
componente sensitiva. Ricordate, vedrete in seguito che nel tratto toraco-lombare del midollo spinale
origina anche il sistema nervoso simpatico. Poi abbiamo a livello sacrale una componente correlata con il
sistema nervoso parasimpatico, quella che controlla la minzione, che controlla l’erezione, l’eiaculazione e
così via.
Invece il tronco dell’encefalo e quindi l’encefalo è connesso con la periferia…..dicevo e ripeto il midollo
spinale innerva il collo posteriore della testa , arti superiori, arti inferiori e tronco. La zona oro facciale
anteriore è innervata sia con la componente motoria sia con la componente sensitiva dai nervi cranici. E’
correlato pure con la diversa forma di sensibilità speciale . I nervi cranici sono 12 . io non posso parlare,
vedrà poi tutto meglio l’anatomico. Il primo nervo è un nervo esclusivamente sensitivo, si chiama olfattivo,
è inutile discutere perché si chiama olfattivo. Secondo ottico anch’esso esclusivamente sensitivo, è inutile
commentare perché si chiama ottico e con quale forma di sensibilità è correlato. È chiaro che l’olfattivo e
l’ottico hanno un ruolo esclusivamente sensitivo, quindi è costituito da fibre sensitive. L’oculo-motore, già
lo dice il termine, è in parte somatico e in parte viscerale per esempio l’oculomotore per la componente
somatica comporta dei movimenti oculari oculo-motori , lo sapete perché avete fatto anatomia, i
movimenti dell’occhio e della cavità orbitaria è collegata ai diversi muscoli striati che sono innervati anche
dall’oculo-motore. L’oculo-motore ha una componente anche viscerale, autonoma: innerva per esempio la
pupilla. Il trocleare, quarto nervo anch’esso unicamente motorio e somatico contribuisce al movimento
motorio oculare. Il quinto nervo trigemino è un misto nervo somatico viscerale e sensitivo ed è
responsabile dell’innervazione sensitiva e motoria . L’abducente, sesto nervo cranico anch’esso è n nervo
esclusivamente motorio e somatico, contribuisce anch’esso ai movimenti oculari. Il settimo facciale, lo dice
anche il termine innerva la zona facciale, è un nervo motorio, è un nervo sensitivo, se ricordate è
interessato nella masticazione, alla deglutizione , alla secrezione di alcune ghiandole salivari. Vestibolococleare è un nervo sensitivo con due componenti: la parte vestibolare è in rapporto con l’equilibrio e la
parte cocleare è in rapporto invece all’udito. Glosso-faringeo, lo dice anche il termine perché glosso
significa lingua, innerva la lingua e l faringe. Vago ne abbiamo parlato tante volte è inutile che lo commenti,
il vago inizia al livello bulbare e termina a livello del colon e in modo particolare alla parte destra del colon
trasverso. L’accessorio è il prodotto di quelli che sono i nervi motori e infatti in questa figura per esempio
l’olfattorio è correlato con la mucosa olfattiva ed è un nervo sensitivo, il nervo ottico con la retina è quindi
la visione, l’oculomotore dicevo innerva i muscoli dell’occhio tranne due: l’obliquo e il retto che verranno
innervati dal quarto e dal sesto e l’oculomotore ha una componente parasimpatica che provoca miosi se
stimolato. Il trocleare anch’esso innerva il muscolo obliquo superiore nei movimenti oculari. Il trigemino
vedete la zona oro facciale , si chiama trigemino perché connesso con tre componenti. Quindi abbiamo il
settimo, il facciale,in rapporto con il gusto,il movimento della lingua, innerva le ghiandole sottomascellare e
sottolinguale e così via. dobbiamo ricordare che connette la zona oro facciale con la cavità compresi gli
organi associati come l’occhio. Perché si chiama cocleare? Perché coclea è la serie dove nasce l’impulso. Si
chiama coclea perché ha la forma di chiocciola. Da qui nasce la componente acustica del settimo nervo. La
parte vestibolare nasce da tre strutture che sono chiamate canali semicircolari,utriculo e sacculo che sono
in rapporto con l’equilibrio. Il tutto forma una parte cocleare ed una parte vestibolare. E poi abbiamo il
vago che innerva tutto fino ai visceri .
Sia il sistema nervoso che l’endocrino per svolgere la loro funzione integrativa devono ricevere dei segnali
di ingresso attraverso le vie afferenti, per quanto riguarda il sistema nervoso, il corpo che proviene
dall’ambiente esterno ma anche dall’interno, questi segnali verranno integrati o dal sistema nervoso
centrale o dalle ghiandole endocrine in modo da ottenere poi una risposta in uscita. La risposta può essere
immediata o può essere immagazzinata sotto forma di cosa? di memoria perché le capacità terminali che è
quello di cercare di memorizzare non tutto ma quello che proviene dal mondo esterno . I segnali che
provengono o dall’ambiente interno o dall’esterno verranno riconosciuti da recettori specifici , quindi
segnali che provengono dall’ambiente esterno o interno si chiamano stimoli . Ma come dialogano con un
neurone? Sotto forma di impulsi e allora abbiamo bisogno di una struttura chiamata recettore sensoriale
non quelli di membrana ma parliamo di una struttura ben localizzata anatomicamente che riconoscerà lo
stimolo e lo trasformerà in impulso. Impulso attraverso i nervi sensoriali verrà portato a livello centrale
negli emisferi cerebrali, diencefalo, cervelletto,tronco dell’encefalo e midollo spinale . Queste componenti
centrali analizzeranno ed integreranno le informazioni sensoriali ed eventualmente potranno dare origine
ad una risposta. La risposta della componente motoria abbiamo una componente somatica ed una
componente viscerale . la componente somatica è rappresentata dai nervi motori o spinali o cranici , la
viscerale dal sistema nervoso simpatico, periferico, parasimpatico. Poi avremo gli effettori che sono nel
primo caso i muscoli scheletrici o la cute e nel secondo caso i muscoli lisci quindi organi tipo ghiandole
endocrine ed esocrine.
Il segnale verrà recepito da recettori sensoriali trasformati in impulsi che attraverso i neuroni sensoriali
afferenti verrà portato al sistema nervoso centrale e quindi avremo di conseguenza l’attivazione o meno
dei neuroni afferenti , autonomi, somatici . neuroni somatici controlleranno i muscoli scheletrici . i neuroni
autonomi, simpatici, parasimpatici o enterici che controlleranno il muscolo liscio, il cardiaco e le ghiandole
esocrine e così via.
L’attività del sistema nervoso non è a singole cellule ma a circuiti funzionali che contengono diversi centri
nervosi. Il sistema nervoso è organizzato in circuiti funzionali in cui partecipano formazioni diverse quindi
non soltanto un centro ma più centri nervosi che concorrono a completare delle funzioni specializzate. Dal
punto di vista didattico distinguiamo circuiti funzionali sensitivi e sensoriali, sia strutture sensoriali e
periferiche sia strutture centrali che sono in rapporto con le sensazioni e le percezioni. Per motivi di tempo
si discuterà solo della sensibilità somatica ossia tatto , pressione, dolore, temperatura e propriocezione e
non parleremo degli organi di senso speciale, dell’occhio, dell’udito, di olfatto o di gusto( ha specificato che
non è detto che non le chieda) . Parleremo dei circuiti funzionali motori la cui attivazione determina una
risposta motoria.
Abbiamo due tipi di risposte o somatiche o viscerali interessata a due atti motori ‘:la postura e i movimenti
volontari e poi la componente viscerale del sistema nervoso autonomo che in realtà ne abbiamo parlato
tanto quando si discute di bronchi, a livello dell’apparato gastro-intestinale. Questa è una descrizione dei
circuiti tipicamente (?). Per comodità separiamo le diverse componenti dei circuiti funzionali che elaborano
risposte comportamentali. Sono circuiti con comportamenti che possono essere di tipo istintivo e sono
fame, sazietà e sete . sono comportamenti legati a stati di bisogno che danno origine ad una motivazione,
di origine di maturazione , ricerca o meno di cibo, ricerca di acqua . Questi circuiti sono molto importanti,
basti pensare a queste patologie correlati con questi centri , sazietà, per i disturbi alimentari e poi
comportamento di tipo emotivo, legato ad un’emozione . I primi, che ruolo avranno in questo
comportamento, serviranno al mantenimento dell’integrità del singolo individuo . Invece i comportamenti
di tipo emotivo legato all’emozione, sono interessati al mantenimento della specie e non del singolo
individuo e sono il comportamento sessuale , l’ira e la paura .
Parliamo di circuiti funzionali che elaborano funzioni neurali superiori come funzione cognitive, processi
mentali ed in modo particolare degli stati di coscienza e quindi sonno e veglia , del linguaggio che esprime
un’attività che è esclusivamente dell’uomo e la memoria e l’apprendimento che sono gli eventi
strettamente correlati.
Io ho fatto la suddivisione in Circuiti motori e sensitivi ma in realtà non è corretto perché una risposta
comportamentale cosa presuppone ? Una percezione ed un atto motorio. Se io devo memorizzare un
segnale e devo apprendere nuove nozioni, sono importanti le informazioni che provengono dal mondo
esterno, cerchiamo di dare una visione globale del sistema nervoso ed io dico questo: infatti il sistema
nervoso rappresenta la più complessa struttura dell’organismo. Esso determina il comportamento
dell’individuo , con quale modo? Controllando le interazioni di un soggetto con il mondo esterno poi
combinando l’omeostasi interna . Quindi abbiamo aspetti tipicamente nervosi sono quelli che
permetteranno ad un individuo di interagire con il mondo esterno e i meccanismi sia nervosi che ormonali
al fine del mantenimento dell’omeostasi interna . Con quali meccanismi è possibile un’interazione
dell’individuo con il mondo esterno . Abbiamo detto più volte che è indispensabile un processo di
percezione sensoriale cioè deve ricevere delle informazioni mediante delle risposte motorie quindi i circuiti
funzionali motori , però una caratteristica tipica del sistema nervoso è quella dell’apprendimento e della
memoria . apprendimento che significa? Acquisizione di nuovi concetti . alla base di ogni apprendimento
cosa ci sta in ogni caso? La memoria. Cioè la capacità di conservare queste informazioni per un periodo più
o meno lungo, talvolta tutta la vita, e che l’organismo quando potrà utilizzare? O subito o in fase successiva.
Il sistema nervoso non è un tessuto stabile, è dotato di estrema plasticità capaci di adattarsi alle
modificazione esterne ed interne con un rimodellamento morfologico e funzionale dei suoi circuiti, vedrete
che questi rimodellamenti avverranno soprattutto a livello sinaptico e alla base dell’apprendimento e della
memoria ci stanno appunto alla base: la neuroplasticità di cui discuteremo parlando di memoria e di
apprendimento. Qual è la caratteristica del sistema nervoso? Di questa continua interazione con il mondo
esterno, il sistema nervoso genera una continua rappresentazione cosciente del mondo esterno. Quindi ciò
che noi apprezziamo del mondo in cui viviamo. Avremo indubbiamente in una rappresentazione centrale,
che poi rappresentazione cosciente che poi ovviamente potrà durare per tutta la vita. Cos’è la coscienza?
La coscienza rappresenta il livello di interazione con il mondo esterno. Lo stato di coscienza, infatti,
definisce il livello di interazione con l’ambiente che consente di esprimere in modo immediato informazioni
sensoriali, pensieri e ricordi. La coscienza in fin dei conti possiamo definirla in modo molto banale: è la
consapevolezza che un individuo ha di sé e del mondo esterno. È dettata dal ritmo, veglia e sonno e può
sfociare in eventi patologici. Qual è? Il coma. E infatti in questa figura vedete il livello di coscienza che va
dalla veglia sino al coma e la consapevolezza che si ha. Vedete che un soggetto sveglio, cosciente ha un
elevato grado di consapevolezza del mondo esterno e di se stesso, man mano che si passa alla sonnolenza,
sonno leggero, sonno profondo avremo un livello di coscienza , non è che la coscienza è abolita, si ha una
diminuita reattività dell’individuo allo stimolo esterno. Quindi lo stato di vigilanza, sonnolenza, sonno
leggero e profondo. Lo stato di vigilanza quindi la consapevolezza viene progressivamente ridotto a partire
dalla sonnolenza fino al sonno profondo. Il punto può sfociare nella anestesia generale e nel coma. Che
differenza c’è tra anestesia e coma? Che l’anestesia, una volta cessato l’effetto del farmaco il soggetto si
riprende, nel coma se intervengono i medici non c’è niente da fare se interviene il Padre eterno il soggetto
si può risvegliare. Quindi il grado di interazione è legato dallo stato di coscienza dell’individuo che può
essere modificata ed è modificata dallo stato di attenzione, emozione, tono dell’umore, motivazione e il
pensiero astratto. Definiamo questi concetti:
attenzione:consente di orientare interessi verso specifici aspetti percettivi interni o esterni. Quindi è
univoco, il grado di attenzione, o può essere diverso? Si può passare da un’attenzione generalizzata per cui
il soggetto è in condizioni di allerta oppure un’attenzione selettiva che riguarderà aspetti ben definiti del
mondo esterno. In questo caso alcuni di voi avranno un’attenzione selettiva, altri invece un’attenzione
generalizzata in quanto sono presenti ma non apprezzano quello che purtroppo sto dicendo.
Emozione: l’emozione cos’è in fin dei conti? Come possiamo definirla? È la reazione globale dell’organismo
a stimoli endogeni o esogeni e che lo predispongono a una reazione adeguata. Un modo molto semplice di
definire l’emozione.
È chiaro che lo stato di attenzione è correlato con le strutture dello stato di coscienza. Lo stato emotivo,
emozione è correlato al sistema limbico e in modo particolare l’amigdala. Il tono dell’umore è molto
importante che ci permette di stabilire se quell’informazione è piacevole e quindi apprezzabile oppure è
spiacevole e quindi non apprezzabile e infine la motivazione.
La motivazione che fornisce l’impulso a mettere in atto un determinato comportamento. Tutte queste
funzione sono correlate con quale componente? con le aree associative, non solo associative corticali, ma
anche sotto corticali per esempio per lo stato di coscienza ha molta importanza il tronco dell’encefalo e
l’ipotalamo. Le emozioni e il tono dell’umore e la motivazione invece è correlata con le aree associative.
Che significa motivazione? Spinta ad agire. Sono eventi che nascono da stati di bisogno. È chiaro se io voglio
bere, ho sete e devo prendere un bicchiere d’acqua è chiaro che il bicchiere d’acqua sarà preso dal soggetto
se ovviamente sono ? circuiti motori perché il soggetto riceverà una spinta ad agire. Perché devo prendere
in quel momento un bicchiere d’acqua? Perché è uno stato di bisogno, è la sete. Quindi la spinta ad agire è
legata alle strutture motivazionali che poi verranno messe in atto da che cosa? Dai circuiti funzionali
motori. Ovviamente ora parleremo di motilità, di sensibilità, di attenzione, di memoria, apprendimento,
stati di coscienza, attenzione, motivazione e così via e noi discuteremo in modo separato ma in realtà
rappresentano un modo unico per permettere all’individuo di reagire alle condizioni ambientali. Invece il
sistema nervoso coordina l’omeostasi interna mediante il sistema nervoso vegetativo e l’asse
neuroendocrino comprese quindi le ghiandole endocrine. In questo modo verranno controllate le funzioni
viscerali, cardiovascolari, respiratorie, renali, gastroenteriche, sistema immunitario , di cui non parlerò,
perché c’è una stretta correlazione con il sistema neuroendocrino, perché questi sistemi non sono separati .
Il sistema nevoso può influenzare il sistema endocrino, il sistema endocrino può influenzare quello nervoso
, così anche il nervoso può influenzare il sistema immunitario e quest’ultimo a sua volta può influenzare il
sistema nervoso. Esempio: la febbre dovuta a sostanze chimiche prodotte dal sistema immunitario durante
un’ infezione . Quindi si parla di asse neuro endocrino se interessato a ghiandola endocrina , asse neuro
immunitario se interessato al sistema immunitario (di questo asse noi ne parleremo anche se
superficialmente).
Il sistema nervoso è costituito da sistemi sensoriali afferenti , periferiche e centrali; sistemi motori efferenti
sia periferiche che centrali e poi un gruppo di sistemi cosiddetti “propriamente centrali”. Quest’ultimi sono
detti neuromodulatori diffusi. Questi non sono collegati direttamente con l’esterno , con la periferia, è
ovvio un sistema sensoriale è connesso con l’esterno , anche il sistema motorio è connesso nettamente con
l’esterno . questi sistemi neuro modulatori diffusi non sono connessi direttamente con la periferia ma
indirettamente attraverso la componente sensitiva e motoria. Questi sistemi neuromotori diffusi hanno
diverse funzioni : regolano il ritmo sonno-veglia , lo stato di attenzione , l’aggressività, il tono dell’umore,
l’apprendimento, la memoria e la motivazione. Ed ecco allora collegandomi con quello che ho detto poco
fa, i circuiti funzionali connessi con queste funzioni vengono chiamati sistemi neuromodulatori diffusi
indirettamente connessi dalla periferia. Questi sistemi , inoltre, sono legati a gruppi neuronali localizzati al
livello del tronco dell’encefalo . Perché si chiamano modulatori diffusi? Perché questi neuroni sono pochi
neuroni localizzati a livello di nuclei troncoencefalici attraverso i loro assoni conterranno in modo diffuso
sia a livello corticale che a livello sopra corticale. Un esempio:questo è un circuito seleo polinergico, nasce a
livello di un gruppo di neuroni raggruppati al livello del tronco dell’encefalo che si chiamano nuclei del rafe,
i quali poi saranno con i loro neuroni ed assoni a livello corticale , a livello dei nuclei della base ed al livello
del midollo spinale . quest’altro è un circuito noradrenergico quindi avrà un circuito che nasce sempre a
livello del tronco dell’encefalo per un altro nucleo che si chiama locus ceruleus , anche questi neuroni
porteranno sia a livello corticale che a livello del midollo spinale. Poi abbiamo un circuito
colinergico(acetilcolina) che proietta soprattutto a livello del sistema limbico ed infine abbiamo un circuito
molto importante , sono diversi, dopaminergici che hanno come componente chimica la dopamina . Il
sistema noradrenergico origina a livello del locus ceruleus localizzato a livello pontino , poi a livello
corticale, ipotalamo, cervelletto, mesencefalo, midollo spinale.
Con quali processi è correlato questo circuito neuromodulatore ? attenzione , vigilanza, ciclo sonno-veglia,
apprendimento, ansia, dolore e stato dell’umore. Il circuito serotoninergico ha come mediatore chimico la
serotonina origina sempre a livello del tronco dell’encefalo lungo i nuclei chiamati del rafe, sono bulbari, e
poi entrano vedete a livello del midollo spinale e corticale . Questa via interessata al dolore , locomozione ,
sonno-veglia e così via anche il dopaminergico e il colinergico . il dopaminergico è interessato ai processi di
dipendenza, cioè la dipendenza da droghe dipende dall’attivazione di questo circuito dopaminergico .
Una caratteristica del sistema nervoso : sia l’asse motorio che l’asse sensitivo, ha una organizzazione
gerarchica in serie ed in parallelo. Che significa organicazione gerarchica di una risposta o sensitiva o
motoria? Una risposta motoria può essere processata o integrata o al midollo spinale o a livello del tronco
dell’encefalo o a livello del bulbo. Quindi abbiamo una gerarchia: midollo spinale, tronco del’encefalo e
corteccia. Quindi abbiamo un’organizzazione gerarchica in serie per quanto riguarda l’atto motorio:
Il primo livello , quello più semplice, è il livello spinale. A livello spinale vengono integrate risposte molto
semplici cioè i riflessi. Se noi ci spostiamo al tronco dell’encefalo le cose diventano più complesse . Anche il
tronco dell’encefalo è sede di altri riflessi , la presenza di nervi cranici, ma il tronco dell’encefalo assume
altre funzioni della motilità è importante per la postura e per i movimenti oculari e la locomozione. Quindi
riflessi, midollo spinale, man mano che ci spostiamo ai livelli superiori l’atto motorio diventa sempre più
complesso. Tronco dell’encefalo è anche interessato agli altri riflessi ma anche alla postura, locomozione e
movimento oculare , se poi raggiungiamo la corteccia motoria abbiamo i movimenti complessi , questi li
chiamiamo movimenti volontari . Ovvio che un centro superiore può agire sui centri inferiori per esempio la
corteccia motoria non soltanto è responsabile dei movimenti intenzionali, ma anche di modulare le risposte
tronco encefaliche e spinali.
Che significa invece disposizione in parallelo? Che abbiamo due sistemi posti tra di loro in parallelo. Ad
esempio abbiamo una via cortico spinale che agirà a livello del midollo spinale ed è interessata al controllo
dei movimenti dell’omeostasi. Questa è la via diretta cortico spinale. Una via lunga perché parte dalla
corteccia, si porta al midollo spinale e quindi dagli effettori. Ma in parallelo a questa via discendente ce n’è
un’altra che origina a livello sotto corticale e non è una via, ma più vie che nascono nei nuclei motori
presenti a livello del tronco dell’encefalo , questi neuroni porteranno vie discendenti dal tronco , si portano
sempre al midollo spinale, ed ovviamente questa via discendente è stata interessata al controllo (?) quindi
anche questo sistema abbiamo in parallelo. Un sistema per la metà intenzionale ed un sistema in parallelo
per la maturità posturale. La prima origina a livello corticale e la seconda a livello del tronco dell’encefalo.
Inoltre abbiamo diverse vie di sensibilità: infatti il segnale che proviene dalla periferia non raggiunge
direttamente la corteccia ma viene processata a livelli diversi ecco per esempio abbiamo un primo neurone
localizzato al livello di un ganglio , secondo neurone a livello del bulbo , terzo neurone al livello del talamo ,
quarto neurone a livello della corteccia . Quindi abbiamo quattro neuroni posti in serie , quindi il segnale
non raggiunge direttamente la corteccia, verrà processato prima a livello del tronco dell’encefalo poi a
livello del talamo e quindi finalmente a livello corticale che permetterà la nascita della sensazione . Questa
è un’altra via della sensibilità, sempre 4neuroni . Un primo neurone situato al di fuori dell’asse del ganglio,
secondo neurone a livello del midollo spinale, terzo neurone a livello del talamo, quarto neurone a livello
della corteccia . quindi anche qui abbiamo un’organizzazione seriale gerarchica prima a livello spinale, poi a
livello talamico e finalmente a livello corticale . Ma accanto a questa organizzazione gerarchica abbiamo
anche quella in parallelo. Abbiamo due vie: la prima via è correlata col tatto, la propriocezione e la
pressione , la seconda via che verrà processata per prima a livello spinale è correlata con il dolore, la
temperatura e la sensibilità muscolare. Quindi come nel caso del circuito motore abbiamo
un’organizzazione in serie ed una in parallelo.
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