Rivista Madonna dello Splendore n° 18 del 22 Aprile 1999

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Rivista Madonna dello Splendore n° 18 del 22 Aprile 1999
RENATO COCCIA, il pittore dello spirito
Quest'anno la nostra rivista, che annuncia i festeggiamenti in onore di Maria Santissima
dello Splendore, reca in copertina l'immagine della Vergine disegnata, a colori, dal pittore
abruzzese Renato Coccia.
Il cordone ombelicale che lega il suo paesello di nascita (Poggio Morello di Sant'Omero -TE)
alla sua città di residenza (Genova, via Volturno 11) è di centinaia di chilometri.
La grande distanza che intercorre fra lu puje, per usare un termine dialettale vibratano, alla
superba, la città della lanterna, è stata colmata da una produzione artistica di grande valenza e
di altrettanto prestigio.
Renato Coccia mentre dipinge la tela di Celestino V
Per presentarvi l'autore della copertina di quest'anno non
ricorriamo a notazioni critiche, ma vogliamo riportare
quando ha scritto su di lui il prestigioso ANNUARIO
D'ARTE MODERNA - artisti contemporanei '99
(Edizione Tornabuoni Firenze).
Pittore/Incisore: Figurativo moderno.
Tecniche: olio su tela, acquerelli, tempere, incisioni a
puntasecca, acqueforti.
Soggetti: paesaggi e tematiche sacre.
Mostre e Rassegne d'Arte: 1981 Galleria d'Arte "De
Pasquali" (Genova) - 1984 "Chiesa Marchesale di
Sant'Omero" (Teramo) - 1986 "Villa comunale Roseto
degli Abruzzi" (Teramo) - 1990 "Palazzo Balbi"
(Campomorone) - 1991 Mostra presso la "Fortezza di
Civitella del Tronto".
Critica: citato dalla Stampa specializzata; testimonianze
di: Moretti, Ballero, Braccili ed altri.
Le sue opere sono custodite in collezioni ed Enti pubblici
"Nel 1960 Renato Coccia fa il suo esordio come pittore e incisore, solitario ed indipendente
intraprende mostra dopo mostra la sua ricerca diretta a ritrarre paesaggi della complessività e
dell'evidenza nei quali, così come opportunamente osserva il professor Vito Moretti «intravede
e decodifica i linguaggi o gli itinerari di un vissuto». Spiccano per intensità le numerose mostre
personali in diverse località italiane. Tra il 1986 e il 1991 lavora alle grandi mostre sul
brigantaggio e sulla guerra civile nell'Abruzzo teramano, liberamente tratte dai testi di Bonanni
e Braccili. Seguono la mostra «L'arte come memoria storica» (1993) e le incisioni a puntasecca
esibite al Centro Culturale «Nicolò Barabino» e al Centro Civico «Buranello». Queste ultime
sono incentrate sull'espressione di situazioni architettoniche castrensi della collina di Castello in
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Genova e la Pigna di Sanremo. Nel 1997 dipinge la cappella della chiesa di Santa Lucia presso
Poggio Morello a Teramo. Attualmente è impegnato nella realizzazione di opere di arte sacra
«Santi e Beati di Abruzzo» per l'esposizione organizzata in occasione delle manifestazioni del
Giubileo del Duemila".
A questo punto è bene agganciarci all'ultima frase della biografia pubblicata dall'Annuario
fiorentino per dire che, nello scorso agosto, Renato Coccia ha tenuto, nell'antica e suggestiva
cripta della chiesa di San Flaviano a Giulianova, la vernice di quella che sarà la mostra
itinerante sui Santi e Beati d'Abruzzo e che sarà organizzata in occasione dell'Anno Santo Giubileo 2000.
La “ Trasfigurazione” che diventerà il simbolo della mostra
itinerante del Giubileo 2000
I giuliesi hanno avuto il privilegio di vedere gli olii su tela,
disegni a punta secca, incisioni, acqueforti e bozzetti che
illustreranno i personaggi di quelli che saranno i
protagonisti di un Giubileo che festeggerà il terzo
millennio sconfinando per la prima volta in Abruzzo. Per
l'occasione la nostra regione sarà chiamata a confermare
la sua propria grande fede ed offrire ai pellegrini
l'importante fruizione delle sue meravigliose opere di arte
sacra.
Nella vernice giuliese ad attirare gli interessi dei visitatori
è stata la tela che raffigurava San Flaviano che gli
agiografi hanno definito il Vescovo Straniero perché
venuto da Costantinopoli ad approdare alla foce del
Tordino per diventare il protettore di Castrum-GiuliaGiulianova.
Il pittore abruzzese-ligure ha fatto precedere le sue pennellate da una lunga ricerca storica,
religiosa ed iconografica per poi ritrarre San Flaviano ringraziato dai marinai in ginocchio per il
miracolo che li ha salvati.
Accanto a questa tela ha esposto le altre che faranno parte della mostra itinerante. Ha dato
volto e figura a S. Giovanni da Capestrano, l'Apostolo d'Europa, a San Gabriele dell'Addolorata
patrono d'Abruzzo, a Pietro da Morrone il Papa eremita che… fece il gran rifiuto, a San Franco,
il benedettino del Gran Sasso.
E poi ancora ha illustrato la figura e la vita di San Giustino, il Vescovo anacoreta, per arrivare a
frà Tommaso da Celano l'intellettuale con il saio, ed approdare ai Beati: il nobile Rodolfo
d'Acquaviva, l'eroico Roberto da Salle ed il giovane martire delle sofferenze Nunzio Sulprizio di
Pescosansonesco.
Renato Coccia dunque diventerà sicuramente un interprete dell'evento artistico-religioso che
sarà l'anno giubilare e che approderà nella nostra regione.
D'altra parte, anche in passato, le sue fasi di arti figurative, proprio per la singolarità delle
rispettive iniziative pittoriche, hanno avuto tutte una grande risonanza.
Ci riferiamo alla mostra sui briganti d'Abruzzo che fu allestita nel posto più adatto che si
potesse trovare, intendiamo parlare di quel monumento storico che viene rappresentato dal
baluardo della fortezza di Civitella del Tronto, accanto al museo risorgimentale, fra le armi e le
divise militari dell'epoca, fra muri che reggevano gli olii su tela di Coccia, quasi come supporto
delle storie del brigantaggio appartenenti ai due filoni: quello antispagnolo e l'altro
filoborbonico.
Altrettanto incisivo è stato Coccia nell'illustrare con un'altra mostra la guerra civile nell'Abruzzo
teramano spulciando negli archivi e realizzando scenografie storiche per dare vita ad uno
spaccato risorgimentale riguardante la provincia pretutiana.
È così che, come spesso capita a chi è costretto a vivere lontano dal proprio luogo di nascita,
ha voluto lasciare nella sua Poggio Morello i segni della propria fede e dei propri sentimenti. Ha
affrescato l'interno della chiesa di Santa Lucia, la parrocchiale del paese edificata nel XVII
secolo, lasciando indelebili testimonianze della sua arte. Nella cappella di sinistra si trova
affrescata la vita di San Gabriele dell'Addolorata, al centro sono raffigurati Santa Lucia ed i
quattro Evangelisti ed a sinistra la Santa Vergine.
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Ora Renato Coccia, in bilico come sempre fra la Liguria e l'Abruzzo, si prepara ad affrontare il
cambio del secolo con il grande impegno di illustrare il Giubileo in Abruzzo attraverso le figure
dei Santi, dei Beati, dei Servi e Venerabili di Dio e degli Anacoreti.
Che dire? Non è un azzardo arrivare al convincimento che è stato di buon auspicio far partire il
tutto da Giulianova, dove ha avuto luogo la vernice ed è per questo che a Giulianova ha voluto
l'iconografia, a modo suo, di Santa Maria dello Splendore.
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