6 Max Weber 2015 - Dipartimento di Scienze Umane per la

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Interessi, istituzioni e conflitto.
La teoria dell’azione e l’individualismo
metodologico
Max Weber (1864-1920)
Sociologia dell’Educazione
Lezione del 10 marzo 2015
Marianne Schnitger e
Max Weber nel 1894
Max Weber nel 1917
Biografia
 Nato a Erfurt, Turingia in una famiglia alto-borghese
 Studia a Heidelberg legge, storia, teologia, economia, filosofia
 Membro del Verein fur Sozialpolitik, circolo fondato da Gustav
Schmoller - studio delle questioni sociali poste dalla trasformazione
industriale
 Partecipa alla fondazione dell'Associazione tedesca della sociologia (I
Congresso nel 1910)
 1894 - catedra dell'economia politica a Friburgo
 1896 - catedra a Heidelberg
 1896 - 1902 - periodo di depressione
 1903 - Fondazione della rivista "Archiv fur Sozialwissenschaft und
Sozialpolitik" insieme a Werner Sombart
 1904 – viaggio negli Stati Uniti
 Incontri e amicizie con Friedrich Gundolf, Karl Jaspers, Werner
Sombart, Roberto Michels, Georg Simmel, Ernst Bloch, Gyorgy Lukacs
 1917-18 - catedra di economia politica a Vienna
 1919 - catedra a Berlino
 1920 - muore di polmonite a Monaco di Baviera
Opere
 1904 L’oggettivita conoscitiva della scienza sociale
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e della politica sociale
1905 L’etica protestante e lo spirito del capitalismo
1906 Studi critici intorno alla logica delle scienze
della cultura
1906-1917 Sociologia delle religioni
1918 La scienza come professione e La politica
come professione”
1922 Economia e società
Tre campi d’indagine sociologica
 sistematico → il problema di una definizione
sistematica e coerente dei concetti della sociologia
 metodologico → il problema del metodo delle
scienze sociali e dei rapporti tra il sapere
scientifico e giudizi di valore
 storico-comparativo → il problema della genesi,
della specificità e del destino della società
occidentale moderna
Tre campi d’indagine sociologica
 sistematico → il problema di una
definizione sistematica e coerente dei
concetti della sociologia
 metodologico
 storico-comparativo
La sociologia come scienza comprendente
- influenza di Kant, Dilthey, Rickert, Windelband, Nietzsche
- contro concetti metafisici universali, ma anche contro il
positivismo
Definizione della sociologia
“Scienza dell’azione sociale che essa vuol comprendere
interpretandola e di cui vuol spiegare socialmente lo
svolgersi”.
- comprendere → cogliere i significati
- interpretare → organizzare in concetti il senso
soggettivo
- spiegare → cercare di presentare le regolarità dei
comportamenti.
“La sociologia (…) deve designare una
scienza la quale si propone di intendere in
virtù di un procedimento interpretativo l‘agire
sociale, e quindi di spiegarlo causalmente nel
suo corso e nei suoi effetti.”
(Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol.
I, p. 4)
Teoria dell’azione e il concetto di senso
Agire
“Per agire si deve intendere un atteggiamento umano (sia
esso un fare o un tralasciare o un subire di carattere esterno o
interno), se e in quanto l’individuo che agisce o gli individui
che agiscono congiungono ad esso un senso soggettivo.”
Agire sociale
“Un agire che sia riferito - secondo il suo senso intenzionato
dell'agente o degli agenti – all’atteggiamento degli altri
individui, e orientato nel suo corso in base a questo”
Relazione sociale
”Per ‘relazione sociale’ si deve intendere un comportamento
di più individui instaurato reciprocamente secondo il suo
contenuto di senso e orientato in conformità.”
(Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 4)
Il concetto di cultura
“La cultura è una sezione finita dell'infinità priva di senso del
divenire del mondo, cui è attribuito senso e significato dal
punto di vista dell'uomo.”
(Weber M., Il metodo delle scienze storico sociali, Einaudi, Torino
1958, p. 96)
La cultura della modernità → razionalità e disincanto
“Il concetto di cultura è un concetto di valore: la realtà
empirica è per noi ‘cultura’ in quanto la poniamo in relazione
con idee di valori; essa abbraccia quegli elementi della realtà
che diventano per noi significativi in base a quella relazione.
Una ristretta parte della realtà individuale attualmente
considerata è investita dal nostro interesse, condizionato da
quelle idee di valore; ed essa soltanto ha significato per noi, in
quanto ci mostra delle relazioni che sono per noi importanti
per la loro connessione con idee di valore.”
Tre campi d’indagine sociologica
 sistematico
 metodologico → il problema del metodo delle scienze
sociali e dei rapporti tra il sapere scientifico e giudizi di
valore
 storico-comparativo
Il concetto del tipo ideale (idealtipo)
“(Il tipo ideale) rappresenta un quadro
concettuale il quale non è la realtà storica, e
neppure la realtà ‘vera e propria’, ma tuttavia
serve ne più ne meno come schema in cui la
realtà deve essere sussunta come esempio;
esso ha il significato di un puro concettolimite ideale, a cui la realtà deve essere
commisurata e comparata, al fine di illustrare
determinati elementi significativi del nostro
contenuto empirico.”
“Esso è ottenuto mediante l'accentuazione
unilaterale di uno o di alcuni punti di vista, e
mediante la connessione di una quantità di
fenomeni particolari diffusi e discreti … Nella
sua purezza concettuale questo quadro non
può mai essere rintracciato empiricamente
nella realtà; esso è un'utopia, e al lavoro storico
si presenta il compito di constatare in ogni
caso singolo la maggiore o minore distanza
della realtà da quel quadro ideale ….”
(Weber M., Il metodo delle scienze storico sociali,
Einaudi, Torino 1967, p. 112)
Concetto di avalutatività
relazione ai valori  giudizio di valore

-la selezione di oggetti di ricerca e di documenti →
in relazione ai valori del ricercatore
- l'oggettività , l’astenersi dai giudizi di valore nel
procedimento della ricerca
- tipi ideali → strumenti, mezzi e non fini
Tre specie di tipi ideali
- tipi ideali delle individualità storiche → quelli che
si presentano nella storia una volta sola (esempio:
capitalismo, città occidentale)
- tipi ideali intermedi → che si trovano nella storia
più volte ma non sempre (esempio: burocrazia, tipi
di potere)
- tipi ideali universali → che riguardano tutti gli
uomini in tutti i tempi (esempio: l'agire umano in
senso universale)
Tipi ideali dell’azione sociale
- azione razionale rispetto allo scopo - dove il soggetto
agente concepisce il fine voluto e considerato
razionalmente.
- azione razionale rispetto al valore - fedeltà ad un idea,
che essa sia un incondizionato valore in se, o un valore
etico, estetico o religioso.
- azione tradizionale - che si riferisce alle abitudini,
costumi e credenze.
- azione affettiva o emotiva - che riguarda lo stato
d'animo, o l'umore di agente.
I primi tre → oggetto della ricerca sociologica →
azioni umane intenzionate a realizzare un fine, per
affermare un valore, per confermare una tradizione
Tipi ideali di potere legittimo
- il potere legittimo del carattere razionale - il
dominio legale, dove si richiede la credenza nella
legalità dell'ordine positivo.
- il potere legittimo del carattere tradizionale - il
dominio tradizionale, dove si richiede la credenza
nella sacralità della tradizione.
- il potere legittimo del carattere carismatico - il
dominio carismatico, con la richiesta della lealtà o
della fede nella sacralità, eroismo, oppure
esemplarità di un capo.
Tre campi d’indagine sociologica
 sistematico
 metodologico
 storico-comparativo → il problema della
genesi, della specificità e del destino della
società occidentale moderna
Teoria weberiana del conflitto e della stratificazione
sociale
- il conflitto → in ogni società presenza di diverse
forme di lotta inerente all’agire umano basate su
interessi diversi; attraverso i conflitti si creano e si
trasformano le istituzioni sociali.
- visione pluridimensionale del conflitto e della
stratificazione sociale → non solo sfera economica,
ma anche quella culturale e quella politica e gli
interessi specifici corrispondenti
a. stratificazione in classi → interessi
economici dei gruppi sociali
b. stratificazione in ceti → affinità culturali,
religiose, stili di vita dei soggetti
c. stratificazione in partiti politici, lobbies,
gruppi di pressione → interessi politici e
lotta per il potere
Definizione weberiana della classe sociale →
interessi economici in base ai quali si crea una data
situazione del mercato
“Per la classe si deve intendere ogni gruppo di
uomini che si trova in una uguale situazione di classe
(…) Per la situazione di classe si deve intendere la
possibilità tipica del modo di procurarsi i beni, della
condotta esteriore di vita e dello stato interiore, che
consegue dalla misura e dalla specie del potere di
disporre (e dalla mancanza di esso) sui beni (…) e
dalla loro utilizzabilità per conseguire un reddito.”
Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 299
Tre tipi di mercati nella definizione di classe:
1. mercato di lavoro: la classe operaia che vende il proprio lavoro
↔ la classe dei datori di lavoro /capitalisti che comprano il
lavoro
2. mercato del credito: creditori ↔ debitori
3. mercato delle merci: acquirenti dei beni/consumatori ↔
venditori dei beni
- le classi possidenti privilegiate in senso positivo: redditieri (di
uomini, fondiari, di miniere, di impianti, di navi; prestatori di
bestiame, di denaro, di derrate; redditieri di titoli
- le classi possidenti privilegiate in senso negativo: nullatenenti;
oggetto di possesso; declassati; debitori; poveri
- le classi medie in mezzo
Definizione di ceto in base agli interessi specifici
culturali
“Per situazione di ceto si deve intendere un effettivo
privilegiamento positivo o negativo nella considerazione
sociale, fondato sul modo di condotta della vita, e perciò sul
tipo di educazione formale – sia essa un insegnamento
empirico oppure razionale, con il possesso delle forme di vita
corrispondenti – e sul prestigio derivante dalla nascita.”
“Per ‘ceto’ si deve intendere una pluralità di persone, che,
all’interno di un gruppo sociale, aspirano a una particolare
considerazione di ceto, ed eventualmente anche ad un
particolare monopolio di ceto.”
Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I,
p. 303.
Definizione del partito politico in base agli specifici interessi
politici
“Per partiti si debbono intendere le associazioni fondate su una adesione
(formalmente) libera, costituite al fine di attribuire ai propri capi una
posizione di potenza all’interno di un gruppo sociale, e ai propri militanti
attivi possibilità (ideali o materiali) per il perseguimento dei fini oggettivi o
per il raggiungimento dei vantaggi personali, o per entrambi gli scopi. Essi
possono costituire le associazioni provvisorie o permanenti, possono
comparire in gruppi sociali di ogni specie e sorgere come gruppi sociali di
ogni forma: seguito carismatico, servitù tradizionale, adesione razionale
(rispetto allo scopo o rispetto al valore, fondata su una ‘intuizione del
mondo’). Essi possono essere prevalentemente in vista di interessi personali e
di fini materiali. In pratica, essi possono essere diretti, ufficialmente o di
fatto, all’esclusivo conseguimento di una posizione di potenza per il loro duce
e all’occupazione di cariche amministrative da parte del proprio apparato
(partiti di patronato); oppure possono agire prevalentemente o
coscientemente nell’interesse di ceti o di classi (partiti di ceti e di classi) o in
base a scopi concreti più materiali o in base a principi astratti (partiti ispirati
a una intuizione del mondo)”.
Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 282.
Il concetto del capitalismo occidentale moderno
- agire economico di tipo capitalistico:
“un atto che si basa sull’aspettativa di guadagno derivante
dallo sfruttare abilmente le congiunture dello scambio,
dunque da probabilità di guadagno formalmente pacifiche”
Weber, L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, Sansoni,
Firenze 1974, p. 67
aspettative di guadagno formalmente pacifiche,
disciplinate razionalmente, continuativo nel tempo
→ organizzate all’interno dell’impresa capitalistica
→ organizzazione razionale del lavoro formalmente libero
→ assente il tema dello sfruttamento (sociologia come
scienza sociale avalutativa)
→
Fattori storici che hanno permesso la nascita del sistema
capitalistico
- la disponibilità del lavoro formalmente libero
- lo sviluppo dei mercati aperti
- la separazione tra famiglia e impresa
- lo sviluppo di un diritto formalmente statuito
L’etica protestante e lo spirito del capitalismo
- il concetto di ethos razionale → forme di condotta praticorazionale, una forma di azione strumentale, fondata nelle forme
specifiche culturali europee
- religione protestante: l’individuo l’interprete diretto della parola
di Dio; il dogma della predestinazione; ascesi intramondana; la
condotta metodica della vita terrena; l’importanza della
vocazione (Beruf); la presenza attiva al mondo.
“Il puritano volle essere un professionista, noi lo dobbiamo essere. Infatti,
quando l'ascesi passò dalle celle conventuali alla vita professionale e cominciò
a dominare sull'eticità intramondana, contribuì, da parte sua, a edificare quel
possente cosmo dell'ordine dell'economia moderna - legato ai presupposti
tecnici ed economici della produzione meccanica - che oggi determina con
una forza coattiva invincibile, lo stile di vita di tutti gli individui che sono nati
entro questo grande ingranaggio (non solo coloro che svolgono direttamente
un'attività economica) e forse continuerà a farlo finché non sia bruciato
l'ultimo quintale di carbon fossile.
Solo come un ‘leggero mantello che si potrebbe sempre deporre’ la
preoccupazione per i beni esteriori doveva avvolgere le spalle dei suoi santi,
secondo l'opinione di Baxter. Ma il destino ha voluto che il mantello si
trasformasse in una gabbia di durissimo acciaio. In quanto ascesi imprendeva
a trasformare il mondo e a influire nel mondo, i beni esteriori di questo mondo
acquistavano un potere sugli uomini crescente e infine ineluttabile - quale non
c'era stato mai prima nella storia. Oggi il suo spirito è fuggito da questa
gabbia - chissà se definitivamente?” Weber, L’etica protestante e lo spirito del
capitalismo, Sansoni, Firenze 1974, p. 303
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