capitolo 10-8: arresto cardiaco in gravidanza

ARRESTO CARDIACO IN GRAVIDANZA
Durante la rianimazione di una gravida occorre rianimare mare e feto ma il miglior modo per
salvare il feto è rianimare la madre. Per le gravide con patologie ad alto rischio di vita occorre
ricordare i cambiamenti fisiologici in gravidanza. I punti chiave nel trattamento di una gravida in
immediato pericolo di vita per impedire l’arresto sono:
 Posizionarla in decubito laterale sinistro
 Somministrare ossigeno al 100%
 Reperire un accesso venoso e somministrare liquidi
RIANIMAZIONE DI UNA GRAVIDA IN ARRESTO CARDIACO
MODIFICHE DEL BLS: dopo la 20° settimana l’utero comprime la cava impedendo il ritorno
venoso e vanificando il massaggio cardiaco. Occorre posizionare il paziente 30° sul fianco sinistro.
Lo sfintere gastroesofageo è insufficiente durante la gravidanza per cui durante la ventilazione con
maschera ed ambu comprimere la cricoide per evitare ab ingestis. Il massaggio cardiaco deve essere
eseguito comprimendo la parte superiore del corpo sternale perché l’utero sospinge in alto il
diaframma. Defibrillare con le stesse modalità in quanto non ci sono evidenze di danno fetale.
MODIFICHE DELL’ACLS: incubare la paziente il prima possibile per il rischio di ab ingestis
usando la pressione cricoidea durante i tentativi di intubazione. Si deve usare un tubo endotracheale
di 0.5-1 mm di diametro più piccolo perchè l’edema riduce la trachea. La gravida diventa ipossica
più rapidamente perché è alto il bisogno di ossigeno per cui va rapidamente ventilata e ossigenata.
Verificare il posizionamento del tubo endotracheale con dispositivi quali il rivelatore di CO2 di fine
espirazione . Il volume corrente va ridotto perché il diaframma è elevato. I farmaci vasopressori
possono portare a vasocostrizione placentare ma non c’è scelta visto che è fondamentale per il feto
il ROSC della madre. Le cause reversibili dell’arresto da ricercare sono le stesse della paziente non
gravida.
ALCUNE SITUAZIONI PARTICOLARI
L’eccesso di magnesio solfato iatrogeno è possibile in donne in eclampsia che assumono solfato di
magnesio e diventano oliguriche. Il trattamento è la somministrazione di 1 g di calcio gluconato.
In caso di STEMI l’angioplastica è l’intervento di scelta visto la controindicazione alla fibrinolisi .
La preeclampsia-eclampsia può portare a ipertensione severa e danno d’organo. Se non trattata può
portare a danni materni e fetali.
Le donne gravide sono a maggior rischio di dissecazione aortica.
In caso di ictus cerebri ed embolia polmonare la trombolisi è stata riportato essere efficace.
Sono riportati casi di successo con l’uso di circolazione extracorporea in embolie amniotiche
massive durante il travaglio e il parto.
ISTEROTOMIA D’ URGENZA NELLA DONNA GRAVIDA IN ARRESTO: il team che sta
curando la rianimazione di una donna gravida deve valutare l’isterotomia in emergenza. La più alta
sopravvivenza si ha per gravidanze oltre la 24°-25° settimana quando l’isterotomia si esegua entro 4
minuti dall’arresto. L’asportazione del feto non solo permette una rianimazione del neonato ma una
miglior rianimazione della madre che ha ora un valido ritorno venoso.
COSA VALUTARE: il medico responsabile della rianimazione deve valutare vari fattori nel
decidere per l’isterotomia in emergenza::
 ETA’ GESTAZIONALE: se < 20 settimane l’utero non ostacola il ritorno venoso e il feto
non ha possibilità di sopravvivenza: quindi non è utile una isterotomia in emergenza; se tra
20 e 23 settimane l’utero può ostacolare il ritorno venoso ma il feto non ha possibilità di
sopravvivenza; si esegue isterotomia solo per aumentare la sopravvivenza della madre; se >
24 settimane si esegue isterotomia in emergenza sia per la madre che per il feto.
 CONSIDERARE LE CARATTERITICHE DELL’ARRESTO : queste situazioni possono
incrementare la sopravvivenza del feto:
1. minimo intervallo tra arresto materno e il parto
2. assenza di ipossia materna pre-arresto
3. CPR ben eseguita
4. l’isterotomia è eseguita in un centro attrezzato con neonatologia

CONSIDERARE LE PROFESSIONALITA’ PRESENTI:
1. Ci sono professionalità appropriate ?
2. C’è esperienza in isterotomia d’urgenza?
3. C’è personale esperto nel trattamento del neonato pretermine?
4. C’è personale ostetrico che supporta la madre nella fase post partum?