MODULO 4

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Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Complesso di rocce metamorfiche nel quale prevalgono
filladi e micascisti su paragneiss e porfiroidi.
È costituito da rocce scure con riflessi argentei dovuti
alla presenza di muscovite; sono fittamente fratturate e
pieghettate (scistose), sfaldabili con facilità lungo piani
paralleli.
Costituisce la base della successione di rocce delle Alpi
Meridionali. Si è formato circa 320 milioni di anni fa a
partire da rocce argillose, arenacee e vulcaniche molto
più antiche (450 milioni di anni), sottoposte a ingenti
pressioni e temperature poiché coinvolte nella
formazione della catena ercinica. Il basamento
metamorfico è ciò che rimane di queste antiche
montagne ormai completamente erose.
In dialetto è chiamato “lasta morta” per via della
pessima resistenza che la rende inutilizzabile
come pietra da costruzione, se non per le
coperture dei tetti.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Roccia magmatica intrusiva di colore chiaro, a struttura
granulare e con cristalli ben visibili: quarzo, plagioclasio,
ortoclasio e miche.
Fa parte di un grande plutone che si è formato in seguito
alla risalita di magma nella crosta terrestre e alla sua
solidificazione all'interno del basamento metamorfico, a
circa 2 km di profondità. Successivamente l'erosione ha
portato in superficie il plutone, asportando le rocce
soprastanti.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Fanno parte di una successione di rocce vulcaniche
effusive meglio conosciuta come “Piattaforma Porfirica
Atesina”, costituita da lave e ignimbriti di composizione
variabile da andesitica a riolitica, con spessore di oltre
2
2000 m ed estesa per circa 2000 km .
Hanno colore prevalentemente rossastro con tipica
struttura porfirica: una pasta di fondo vetrosa o
microcristallina ingloba cristalli a grana media di
quarzo, plagioclasio, sanidino, e mica (biotite).
Si sono formati per la fuoriuscita di materiali vulcanici da
grandi spaccature della crosta terrestre accompagnate
da eruzioni esplosive e nubi ardenti, colate
incandescenti costituite da ceneri, lapilli e blocchi
di lava mescolati a gas.
Per le ottime caratteristiche di resistenza il
“porfido” è utilizzato per pavimentazioni e
rivestimenti. Viene estratta solo la parte alta della
successione, costituita dalle ignimbriti riolitiche
della Formazione di Ora.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Formazione rocciosa di origine sedimentaria costituita
da arenarie quarzose prevalenti; possono contenere
livelli di gesso di origine evaporitica.
Si presentano in bancate massicce, poco stratificate, di
colore rossastro o grigio scuro; contengono resti vegetali
e impronte di rettili.
Derivano dallo smantellamento della catena ercinica e
dei porfidi atesini, i cui detriti, trasportati dall'acqua, si
sono depositati in un ambiente di pianura alluvionale
caratterizzato da un paesaggio tropicale semi-arido.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Formazione rocciosa costituita da rocce sedimentarie di
origine clastica (arenarie e siltiti) ma anche organogena
(calcari e dolomie) e chimica (gessi evaporitici).
Si presenta molto stratificata e con colori vivaci (giallo,
verde, rossastro). Contiene abbondanti fossili marini, tra
cui il mollusco bivalve Claraia clarai, fossile guida del
Triassico inferiore.
Si è formata in un ambiente marino costiero profondo
non più di 50 m dove si accumulavano depositi sabbiosi e
argillosi trasportati dai fiumi. Testimonia il culmine
dell'avanzata del mare, da est verso ovest, iniziata nel
Permiano superiore.
Gli strati basali di questa formazione presentano
un livello mineralizzato a galena argentifera
estratto durante il Medioevo nelle miniere del
Monte Calisio (canope).
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Complesso di rocce sedimentarie organogene e chimiche
di colore chiaro, costituite quasi per intero da dolomite,
un carbonato di calcio e magnesio: CaMg(CO3)2.
Costituiscono parte delle pareti verticali caratteristiche
del paesaggio dolomitico. Si presentano in bancate
massicce con stratificazione poco evidente.
Si sono formate in mari poco profondi, limpidi e caldi,
ben illuminati e ossigenati, per azione di alghe e coralli
in grado di fissare il carbonato di calcio disciolto in
acqua e costruire imponenti piattaforme carbonatiche.
Dove è più pura, come a Roveré della Luna, la dolomia è
estratta e utilizzata per produrre ossido di
magnesio.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Roccia magmatica intrusiva a struttura granulare e con
cristalli ben visibili costituiti da ortoclasio prevalente su
plagioclasi, biotite e quarzo.
È una roccia massiccia con la caratteristica colorazione
rosa dovuta all'abbondante ortoclasio. Al suo interno
sono diffuse chiazze di tormalina nera.
Ha chimismo più acido rispetto ai prodotti vulcanici di
composizione basaltica che si sono depositati
contemporaneamente nelle Dolomiti. Si è formato in
seguito allo sprofondamento dell'antico vulcano di
Predazzo. Le fratture che si aprirono hanno favorito la
risalita e la successiva lenta cristallizzazione del
magma nel sottosuolo.
È estratto nei dintorni di Predazzo e trova vari
impieghi in edilizia. Sono in granito rosa di
Predazzo alcuni importanti monumenti di Trento:
quello dedicato ad Alcide Degasperi in Piazza
Venezia e il basamento del monumento a Dante.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
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Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Formazione rocciosa costituita da potenti bancate di
dolomia, roccia sedimentaria di origine organogena e
chimica costituita quasi per intero da dolomite, un
carbonato di calcio e magnesio: CaMg(CO3)2.
Si tratta di dolomie di colorazione chiara con porzioni di
aspetto massiccio, ricche di molluschi (Megalodon e
Worthenia), alternate ad altre con fitte laminazioni di
origine algale (stromatoliti). Costituisce le pareti
verticali che delimitano ampi tratti delle nostre vallate:
Val d'Adige, Valsugana, Valle del Chiese.
Si è formata a partire da fanghi composti da carbonato di
calcio che si accumulavano in una vastissima piana
costiera soggetta al periodico alternarsi delle
maree.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
medio
Giurassico
inferiore
Triassico superiore
Triassico
medio - superiore
Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Successione di rocce sedimentarie chimiche e
organogene con stratificazione evidente e caratteristica
colorazione grigia.
Sono costituiti da originarie sabbie oolitiche di cui
conservano il colore biancastro o da fanghi carbonatici
di una tonalità grigio-scura. La parte superiore
(Formazione di Rotzo) è molto ricca di fossili, in
particolare molluschi bivalvi simili a ostriche, che
formano banconi spessi anche qualche metro (banchi a
Lithiotis).
Si sono formati in piane di marea e in lagune costiere per
l'accumulo di sedimenti carbonatici presso un banco
tropicale di acqua bassa, chiamato “Piattaforma
di Trento”, che corrispondeva all'attuale Trentino,
delimitato a est e a ovest da profondi bracci di
mare. Alcuni livelli conservano tracce di
dinosauri, segno che l'ambiente era conteso tra il
mare e la terraferma.
Un tempo i banchi a Lithiotis venivano
cavati per ricavare la “Pessatella”, una
pietra impiegata nell'arte sacra per
rivestimenti, sculture e acquasantiere.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
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Giurassico
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Triassico superiore
Triassico
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Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
inferiore superiore inferiore
Roccia sedimentaria chimica e organogena di
colorazione variabile dal bianco al rosso scuro,
fittamente stratificata e con un tipico aspetto nodulare.
È ricca di ammoniti, molluschi cefalopodi da cui prende
il nome. La colorazione rossastra è dovuta alla presenza
di ossidi di ferro.
Si è formata in un mare profondo, poiché in questo
periodo la “Piattaforma di Trento” è sprofondata,
passando a un ambiente pelagico con sedimentazione
molto più ridotta e condensata.
Il Rosso Ammonitico è una pietra che caratterizza gli
arredi urbani e in generale l'architettura di diverse città
del Trentino. A Trento basti pensare al Duomo, al
Castello del Buon Consiglio e ai marciapiedi del
centro storico. Le cave, attive già al tempo dei
romani, si trovano sulla collina di Trento, in Valle
dei Laghi e nel Veronese.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
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Triassico superiore
Triassico
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Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
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Rocce sedimentarie organogene da grigie a tipicamente
giallastre che formano banchi massicci mal stratificati.
Sono composte da calcari, calcari marnosi e marne,
molto ricche di fossili: ricci di mare, granchi, molluschi,
coralli, ma soprattutto nummuliti, foraminiferi di
dimensioni anche centimetriche simili a lenticchie o
monetine (in latino nummus, moneta).
Rappresentano un primo segnale del corrugamento che
porterà alla formazione delle Alpi. Nella zona che
corrisponde all'attuale catena Monte Baldo-Monte
Bondone, la spinta conseguente all'avvicinamento tra
Africa ed Europa formò un rilievo sottomarino che arrivò
appena sotto la superficie dell'acqua. Si crearono così le
condizioni per il proliferare dei coralli e per lo
sviluppo di nuove piattaforme carbonatiche.
Cretacico Paleogene
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Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
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Roccia magmatica intrusiva appartenente al Batolite
dell'Adamello, un sistema di plutoni di composizione
variabile da granodioritica a gabbrica.
Presenta cristalli ben distinti a grana medio-grossolana:
plagioclasi di colorazione bianca, anfiboli (orneblenda) e
biotite di colorazione nera. Il quarzo, grigiastro, è meno
diffuso e mal cristallizzato. È tipica la presenza di noduli
più scuri ricchi di minerali femici e di vene più chiare
(apliti) di composizione sialica.
Si è formata in seguito a varie fasi di risalita di magma
nella crosta terrestre dovute a locali indebolimenti
connessi con la formazione delle Alpi. La solidificazione
è avvenuta molto lentamente alcuni chilometri
sotto terra; ora queste rocce si trovano in
superficie grazie all'erosione delle rocce
soprastanti.
Estratta in Val Genova, trova applicazioni in
edilizia (ambienti interni ed esterni), ma
soprattutto negli arredi urbani.
Cretacico Paleogene
Giurassico Neogene Quaternario
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Giurassico
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Triassico superiore
Triassico
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Permiano Triassico
Pre-Permiano Permiano
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Si tratta di rocce magmatiche effusive composte da lave
basaltiche, tufi e brecce di esplosione che costituiscono
colate, filoni e diatremi racchiusi nella successione di
rocce precedenti l'Eocene.
Presentano una caratteristica colorazione nera o
tendente al rossastro se contiene ossidi di ferro. Sono
costituite per gran parte da plagioclasio e pirosseni in
cristalli che si riconoscono con difficoltà in una pasta di
fondo microcristallina.
Sono legate alla stessa fase vulcanica che ha generato il
batolite dell'Adamello. In questo caso però il magma è
fuoriuscito dando luogo ad eruzioni prevalentemente
sottomarine.
Il basalto estratto nella cava di Isera è utilizzato
come pietrisco duro per manti bituminosi.
Le sorgenti sono punti in cui le acque sotterranee
vengono a giorno spontaneamente. Questa circostanza è
legata a particolari situazioni geologiche che fanno
emergere la falda acquifera.
Questa piccola sorgente si trova al contatto tra il
substrato roccioso e i conglomerati che si vedono
affiorare poco a monte. Il livello conglomeratico, poroso
e permeabile, funziona da serbatoio dell'acqua; la roccia
su cui poggia, molto meno permeabile, fa da base del
“contenitore”; la sorgente rappresenta il punto in cui il
contenitore riversa l'acqua verso l'esterno.
La portata costante nel corso dell'anno favorisce la
crescita di piante igrofile nelle immediate vicinanze
della sorgente.
Le analisi effettuate il 17/03/2009
dal Settore Laboratorio e controlli
dell'APPA (Agenzia Provinciale per
la Protezione dell'Ambiente)
indicano un'acqua dura,
mineralizzata negli ioni
bicarbonato, calcio
e solfato, con valori
più bassi negli ioni
magnesio, cloruro e
nitrato.
Sorgente
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