Speciale radioattività ARPA Rivista N. 3 maggio-giugno 2007 Strumenti operativi per la gestione di emergenze radiologiche, l’esperienza della Lombardia Per migliorare l’efficienza di risposta e garantire la rappresentatività e la significatività dei dati raccolti, Arpa Lombardia ha intrapreso e concluso entro il 2003 le azioni necessarie a predisporre il sistema dei controlli da attivare in caso di fallout nucleare. Le procedure da seguire sono descritte in un manuale appositamente redatto con il coinvolgimento di tutte le strutture interessate. Nell’articolo i principali problemi affrontati e le soluzioni individuate. 26 In caso di incidente radiologico che comporti la potenziale contaminazione di vaste aree di territorio – come successe ai tempi dell’incidente alla centrale elettronucleare di Chernobyl – le azioni che le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente devono intraprendere sono pianificate a livello nazionale e descritte in un Manuale operativo predisposto dal Cevad,, il Centro di elaborazione e valutazione dati che opera a supporto della Presidenza del Consiglio dei ministri [1], che individua i tipi di campioni da analizzare e le frequenze di prelievo. Alle Arpa è demandata la raccolta concreta di dati e informazioni, dalla scelta di punti di prelievo rappresentativi all’esecuzione di misure affidabili. Allo scopo di migliorare l’efficienza di risposta e garantire la rappresentatività e la significatività dei dati raccolti, Arpa Lombardia ha intrapreso e concluso entro il 2003 le azioni necessarie a predisporre il sistema dei controlli da attivare in caso di fallout nucleare. Tali attività sono descritte nel Manuale di Arpa Lombardia per la gestione delle emergenze radiologiche su vasta scala [2] [3], che è stato redatto coinvolgendo il più possibile tutte le strutture interessate. I principali problemi affrontati nella stesura e le soluzioni individuate sono descritti brevemente di seguito. I compiti operativi sono stati suddivisi tra le diverse funzioni e/o strutture dell’Agenzia, e sono di seguito sinteticamente descritti: 1. misure in campo, prelievo e pretrattamento campioni 2. analisi radiometriche 3. coordinamento, raccolta e interpretazione dei dati, rapporti con altri enti regionali e nazionali. Per ottenere una fotografia veritiera della contaminazione ambientale causata da un incidente occorre disporre di dati analitici rappresentativi: il primo problema affrontato è stato quello della definizione dei criteri di rappresentatività e della individuazione puntuale dei siti di campionamento, che sono di seguito elencati: - rappresentatività geografica: distribuzione omogenea sul territorio regionale (es.: punti di prelievo del terreno) - rilevanza per popolazione: possibilità di fornire informazioni sull’esposizione di una percentuale significativa di popolazione (es.: verifica della dose da irraggiamento nei maggiori centri abitati) - rilevanza per produzione: controllo dei siti di maggiore produzione di prodotti agricoli, di allevamento o industriali - rilevanza per consumi: controllo dei più importanti siti di smercio (alimenti) - maggiore vulnerabilità rispetto a un evento di fallout radioattivo (es.: acque potabili da prese superficiali presso laghi o fiumi). Sulla base di tali criteri sono stati individuati su tutto il territorio regionale i punti di controllo della dose gamma in aria (15 punti) e i punti di prelievo dell’aria (12 punti, di cui 2 ad alta sensibilità), delle ricadute umide e secche (15 punti), dell’acqua (alcune diecine, con diversa priorità), del foraggio (17 punti) e dei terreni (alcune diecine, con diversa priorità). Per quanto riguarda il controllo degli alimenti – in caso di emergenza il prelievo sarebbe effettuato dalle strutture sanitarie locali, mentre Arpa si farebbe carico della fase analitica – è stata coinvolta la Direzione generale Sanità regionale che ha incluso le indicazioni sulle modalità di controllo delle matrici alimentari nelle proprie Linee Guida [4] e ha attivato le strutture sanitarie locali per l’attuazione delle azioni preliminari previste. Un altro problema affrontato è stato quello dell’ottimizzazione nell’uso delle risorse analitiche, a cui si è fatto fronte; - stabilendo una scala di priorità per le matrici da analizzare nelle diverse fasi dell’emergenza - demandando il più possibile le procedure di pretrattamento dei campioni (normalmente condotte presso i laboratori di analisi) al personale incaricato del prelievo; a questo scopo sono state predisposte procedure semplificate che prevedono un uso di materiali molto limitato - definendo chiaramente le competenze dei tre laboratori di analisi. Il flusso dei dati verso le strutture decisionali e di coordinamento regionali deve essere rapido, e i dati trasmessi devono essere immediatamente utilizzabili per ulteriori valutazioni; il terzo problema affrontato è stato quello dell’omogeneizzazione delle codifiche dei campioni e della definizione di un protocollo unico di trasmissione dati (attualmente in fase di revisione). Il sistema è stato testato attraverso l’esecuzione di esercitazioni pratiche, che hanno coinvolto tutte le funzioni dell’Agenzia. Ad esempio, è stata verificata la procedura di controllo dei terreni e contestualmente è stato rideterminato il punto zero di contaminazione da gamma emettitori, stronzio 90 e isotopi del plutonio. Sono stati messi a punto metodi analitici rapidi per la misura di radionuclidi alfa e beta emettitori nelle acque, facilmente estendibili ad altre matrici liquide, ed è stato misurato il punto zero di contaminazione delle acque potabili. Il Manuale è stato redatto con l’intento di predisporre uno strumento esaustivo, versatile e di immediata applicabilità; è tuttavia migliorabile sia attraverso i suggerimenti e le critiche di tutte le parti coinvolte, sia attraverso l’esecuzione periodica di esercitazioni pratiche che consentano di verificarne la costante applicabilità. Ciò è vero anche per quanto riguarda le modalità di scambio delle informazioni e dei dati, che rappresentano un punto nevralgico e che dovrebbero essere costantemente testate e aggiornate, anche alla luce della continua evoluzione tecnica nel settore delle comunicazioni. Rosella Rusconi Arpa Lombardia [1] Centro di elaborazione e valutazione dati, Manuale operativo (luglio 1990), Rev. 4, Gennaio 1998 [2] Arpa Lombardia, Manuale per la gestione delle emergenze radiologiche su vasta scala, Rev. 1, 30 marzo 2005 [3] R. Rusconi, M.T. Cazzaniga, M. Forte, G. Sgorbati, La predisposizione di uno strumento operativo per la gestione delle emergenze radiologiche su vasta scala Convegno nazionale “Dal monitoraggio degli agenti fisici sul territorio alla valutazione dell’esposizione ambientale”, Torino, 29-31 ottobre 2003 [4] Regione Lombardia, Decreto Direzione Generale Sanità n. 23058 del 21.12.2004, “Linee Guida Regionali sulla previsione e gestione dei rischi conseguenti ad atti terroristici”