Speciale_tiroide 38KB Oct 17 2016 06:47:50 PM

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Una ghiandola fondamentale
La tiroide è una specie di centrale elettrica del nostro corpo e se
qualcosa non funziona in questa ghiandola ecco le ripercussioni in
vari distretti dell’organismo, a partire dalle funzioni metaboliche
Cominciamo dall’assunto di base: la tiroide è una ghiandola posta
alla base del collo che regola alcune funzioni fondamentali
dell’organismo. Come specifica il dottor Paolo Vitti, segretario
generale dell'Associazione Italiana della Tiroide, «è una sorta di
centrale elettrica del nostro corpo. Se qualcosa non funziona a
dovere in questa ghiandola le ripercussioni sono ben visibili perché
la tiroide controlla il metabolismo e le sue funzioni, a partire dal
battito cardiaco, proseguendo con lo sviluppo del sistema nervoso
centrale, l'accrescimento corporeo, la pressione arteriosa, il livello
di colesterolo, il peso, la stessa forza muscolare, senza dimenticare
l'acutezza mentale». Perché la tiroide funzioni al meglio necessita di
iodio e quando questo elemento è carente nell’organismo ecco
sorgere una serie di disturbi che vanno dal gozzo, pari all’aumento
di volume della ghiandola, ai noduli tiroidei, nella gran parte dei
casi benigni ma non per questo da sottovalutare perchè sono
comunque dei presupposti tumorali.
Sfavorite le donne
Un altro assunto: le donne, senza alcuna colpa, ne sono più colpite,
anche in giovane età, in rapporto decisamente sfavorevole, da 5 a 8
volte più degli uomini. Come specifica il dottor Viitti «l’unico
vantaggio dell’ipertiroidismo nella donna giovane sono i sintomi ben
evidenti: i tremori che si accompagnano a palpitazioni,
ipersudorazione, dimagrimento molto accentuato. Più subdoli e
perciò ben più difficili da rilevare sono i segnali del'ipotiroidismo,
quando cioè la ghiandola funziona poco e male: «Noi valutiamo un
corteo di sintomi che vanno dal senso di stanchezza alla ridotta
capacità di svolgere lavori che necessitino di prontezza, velocità
mentale, arguzie. E ancora la presenza di stipsi, gonfiore, altri
segnali di uno stato ansioso-depressivo, ma sfumati e perciò
attribuibili ad altre cause».
L’anamnesi più attenta
Un bel vantaggio viene dalla storia familiare della persona che
l’endocrinologo non manca di farsi raccontare in sede di anamnesi,
la prima indagine conoscitiva durante la quale il paziente viene
invitato a svelare tutto senza ritrosie, visto che il medico è un
interlocutore della massima affidabilità: non a caso è facile
accertare la presenza di parenti di primo grado con malattie
autoimmuni della tiroide.
Le dosi di THS
Le conferme che qualcosa non funzioni come dovrebbe a livello di
ghiandola tiroidea vengono da un esame specifico del sangue
chiamato a indagare le dosi di TSH, l’ormone prodotto per regolare
la tiroide. «Il THS si alza quando la tiroide funziona poco e male e si
abbassa quando accade il contrario, se c’è un superlavoro della
ghiandola. Se l'ormone è presente in quantità molto elevate ecco
immediata la diagnosi di ipotiroidismo. Poi si procede dosando
dosano gli ormoni tiroidei veri e propri: tiroxina e tri-iodotironina,
che si abbassano nell'ipotiroidismo e si alzano nell'ipertiroidismo. In
caso si avverta la presenza di noduli al tatto, o se ne sospetta la
presenza anche se non sono palpabili, una ecografia aiuta a
precisare la diagnosi».
Incidenza dei noduli
La popolazione adulta italiana presenta, in base allo screening
ecografico, noduli tiroidei in abbondanza. Ne sono colpiti da 3 a 5
persone su 10. Come prevenirli? «Semplice, impiegando sin
dall’infanzia il sale iodato, il cui utilizzo rappresenta la prevenzione
più efficace allo sviluppo di gozzo e noduli". Dalle parole del dottor
Francesco Trimarchi, presidente della Società Italiana di
Endocrinologia viene il dato più rassicurante: «Ragioniamo di una
profilassi molto semplice e poco costosa: 1 euro a persona a fronte
di una spesa sanitaria pari a 6 euro per la diagnosi e la cura di
malattie prevenibili».
Patologie in aumento
Un ultimo dato epidemiologico: le malattie della tiroide sono in
aumento, ma qualora siano diagnosticate precocemente, quindi
ancora
nello
stadio
iniziale,
possono
avere
trattamenti
contrassegnati da successo. «Un controllo specialistico e un esame
del sangue consentono di contrastare le importanti complicazioni
cardiovascolari, ossee e metaboliche che anche una lieve
disfunzione tiroidea, se non riconosciuta e adeguatamente trattata,
può causare nel tempo».
La Settimana Mondiale
Incontri divulgativi con la popolazione, screening gratuiti,
distribuzione di materiale informativo sulla iodoprofilassi, sulle
malattie della tiroide e sul ruolo del sale iodato nella prevenzione
sono al centro delle iniziative della Settimana mondiale della Tiroide
che si è svolta a fine maggio promossa dall'Associazione Italiana
della Tiroide, dall'Associazione dei Medici Endocrinologi, dalla
Società Italiana di Endocrinologia insieme al Comitato delle
Associazioni dei Pazienti Endocrini e dall’European Thyroid
Association.
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