LA SCUOLA PER GLI ALUNNI DSA (Disturbi Specifici di

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Allegato 02 al POF 2015/2016
LA SCUOLA PER GLI ALUNNI DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)
Il termine Disturbi Specifici di Apprendimento interessa alcune specifiche abilità
dell’apprendimento scolastico: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base
dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica:
DISLESSIA (lettura), DISORTOGRAFIA e DISGRAFIA (scrittura) e DISCALCULIA
(calcolo).
Essi si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie
neurologiche e di deficit sensoriali. Infatti tali disturbi non intaccano minimamente
l’intelligenza
e
le
capacità
cognitive,
ma
creano
difficoltà
nell’apprendimento,
nell’automatizzazione dei processi sui quali si basa la scrittura, la lettura o il fare di conto.
I ragazzi che presentano queste caratteristiche spesso hanno quozienti intellettivi superiori
alla media e questo dà modo di elaborare strategie che seguano percorsi mentali diversi.
La legge 8 ottobre 2010 n. 170, riconosce la dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia
come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di
istruzione scolastica il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di
valutazione più adeguate affinché gli alunni con DSA possano raggiungere il successo
formativo attraverso obbiettivi programmati.
Alla luce delle disposizioni attuative previste dalla legge n.170, la nostra scuola riprende e
adegua al nuovo quadro normativo, le azioni a sostegno e promozione dell'integrazione
scolastica degli alunni con disturbi specifici di apprendimento. Le molteplici situazioni
individuali degli alunni, i diversi livelli socio-culturali, i personali ritmi e stili di
apprendimento, rendono infatti necessario un intervento personalizzato.
L’integrazione degli alunni DSA vuole richiamare ancora una volta i principi educativi
dichiarati nel POF e cioè “una scuola di tutti” che garantisca pari opportunità di crescere
ed apprendere nel rispetto reciproco, evitando che la differenza si trasformi in
disuguaglianza.
In particolare i Consigli di classe, in presenza di questi alunni con tali difficoltà,
debitamente diagnosticate da uno specialista, si impegnano ad elaborare un PDP, (piano
didattico personalizzato), nel quale vengono individuate le necessarie misure dispensative
e gli strumenti compensativi, nonché forme flessibili di organizzazione del lavoro
scolastico, elementi ritenuti indispensabili alla personalizzazione della didattica e al
successo formativo degli alunni.
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La scuola ha quindi il compito di:
• garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni con DSA per consentire
la compensazione dello svantaggio;
•promuovere un'attenzione maggiore verso tale problematica facendo conoscere più a
fondo le caratteristiche di questi disturbi e la loro incidenza nell'apprendimento sia ai
docenti coinvolti sia ai genitori per favorire il loro successo scolastico;
• ridurre i disagi formativi ed emozionali;
• assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle loro potenzialità;
• adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità degli alunni;
METODOLOGIA
Le modalità di intervento per favorire il superamento delle difficoltà prevedono interventi
individualizzati, l’uso di strumenti compensativi e di misure dispensative.
Gli strumenti compensativi previsti in uso sono:
• tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri;
• tavola pitagorica;
• tabelle delle misure e delle formule;
• calcolatrice o computer con foglio di calcolo;
• registratore;
• cartine geografiche e storiche
• tabelle della memoria di ogni tipo;
• computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale;
• risorse audio (cd allegati ai testi, sintesi vocale, audiolibri, libri digitali);
• software didattici.
Le misure dispensative sono interventi che permettono all’alunno di non svolgere alcune
prestazioni che risultino particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.
Esse prevedono la dispensa da alcune prestazioni quali:
• la lettura ad alta voce, la scrittura veloce sotto dettatura, la lettura di consegne, l’uso del
vocabolario, lo studio mnemonico delle tabelline, il copiare alla lavagna, prendere appunti;
• lo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla
differenza tra scrittura e pronuncia;
Saranno inoltre garantiti:
• tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio;
• interrogazioni programmate;
• assegnazione di compiti a casa in misura ridotta.
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STRATEGIE DIDATTICHE

Favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio;

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo;

privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale;

sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare
aspettative;

sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di
apprendimento;

individuare mediatori didattici che facilitino l’apprendimento (immagini, schemi,
mappe …).
OBIETTIVI
L’alunno:

acquisire sicurezza e fiducia in sé;

interagire con pari ed adulti nel rispetto delle regole di convivenza democratica;

utilizzare linguaggi verbali e non per comunicare le proprie emozioni ed i propri
bisogni.

gestire forme di ansia correlate alle difficoltà di accettazione del disturbo.

favorire l’autostima e la motivazione lavorando sulla consapevolezza (riflessione
metacognitiva).

diventa consapevole che i limiti specifici correlati al disturbo possono essere
arginati attraverso strategie, in modo da mettere in atto risorse e potenzialità.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Al fine di garantire adeguate forme di verifica e di valutazione ed evitare che gli alunni con
DSA siano posti in condizioni di svantaggio rispetto agli altri alunni, i docenti del Consiglio
di Classe devono adottare le seguenti misure:

separare la valutazione di competenze diverse coinvolte in uno stesso compito o in
una stessa verifica (ad es. separare la valutazione della competenza ortografica da
quella della competenza compositiva);

usare una valutazione formativa per rinforzare l'autostima;

evitare la puntualizzazione delle difficoltà e aiutare l’alunno a diventare consapevole
in positivo delle proprie capacità e dei propri miglioramenti;
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
far capire che gli errori sono migliorabili;

tener conto del punto di partenza e dei risultati raggiunti;

premiare progressi e sforzi.
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