Economia informale - nuovi approcci

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Università degli Studi di Milano‐Bicocca
Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’organizzazione e in Sociologia
Innovazione e sviluppo locale – Sociologia dello sviluppo
7‐8 marzo 2016
Nuovi approcci interpretativi per lo studio dell’economia informale
IRAKLIS DIMITRIADIS
DOT TORANDO IN SOCIOLOGIA E METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE
UNIVERSITÀ DEGLI STU DI DI TORINO – U NIVE RSITÀ DEGLI STU DI DI MILANO
Perché andare oltre le interpretazioni tradizionali sull’economia informale?
Approcci Tradizionali
Nuovi Approcci
K. Polanyi (1974), M. Granovetter (1985)
Idea
di
Embeddedness:
azioni
economiche radicate in contesti sociali
che le infuenzano
Ricerche sempre più basate su
logiche di tipo induttivo con utilizzo
di strumenti d’analisi da diverse
discipline
Maggiore attenzione ai processi che
caratterizzano l’economia informale e
definiscono la creazione e riproduzione
delle relazioni economiche informali
2
Nuovi modelli interpretativi: continuum fra economia formale ed informalità
Portes, Castells and Benton (1989): The Informal Economy. Studies in Advanced and Less Developed Countries
Funzionalità dell’economia informale alla riproduzione del modello capitalista
“….l’economia
informale non come Studiare l’economia eufemismo di povertà, Forti legami fra settore ma una caratteristica
informale implica
formale dell’economia analizzare un insieme attribuita al processo
ed informalità
della distribuzione “ di questioni sociali
(p.12).
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Nuovi modelli interpretativi
‘Cittadinanza Attiva’ e ‘Dimensioni di Comunità’
L’economia informale vista come un terreno attraversato da dinamiche sociali e relazionali fondamentali
Williams & Windebank
(2005), Tafferant (2007): mix di attività economiche o imprenditoriali e di aspetti prettamente relazionali (amicizie, favori, conoscenti, membri di comunità)
Patti basati più sulla fiducia e sulla negoziazione che su garanzie giuridiche
L’economia informale consente la sperimentazione di attività economiche e permette ai lavoratori di trovare un modo di continuare a lavorare e vivere senza enormi incertezze
Le competenze professionali possono divenire un’occasione per degli scambi non monetari, ma di beni o servizi con altri
Attività lavorative non basate su una scelta razionale possono costituire un limite all’ottenimento di grandi guadagni
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Informalizzazione del lavoro ed evoluzione capitalista contemporanea (1)
Diffusione di forme lavorative informali a causa della proliferazione di forme di precarietà e del deterioramento delle condizioni di lavoro Lavoratori
Grosse aziende ‐ Multinazionali
(Portes et al., 1989; Sassen, 1997; Ross, 2004; Williams e Round, 2007; Saitta, 2013)
Slavnic (2010) Political Economy of informalization: L’informalizzazione del lavoro come il risultato del conflitto fra vecchi modelli di regolazione e nuovi regimi di accumulazione del capitale (trasformazione post‐Fordista)
Nuovi concetti: Informalization from above
Informalization from below
ST TO
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Informalizzazione del lavoro ed evoluzione capitalista contemporanea (2)
‐ INFORMALIZATION FROM ABOVE ‐
L’adeguamento dello Stato in risposta alle necessità dell’accumulazione del capitale
i) Nuove forme lavorative più flessibili, diversità di contratti di lavoro, ii) auto‐impiego crescente (lavoratori a partita IVA)
iii) Outsourcing
iv) Contratti fra un lavoratore e più datori di lavoro
‐INFORMALIZATION FROM BELOW‐
IL DIRITTO DEL LAVORO?
I) Colpisce i gruppi più deboli della società (lavoratori a basso reddito, piccoli imprenditori attivi nei mercati ad alta intensità di lavoro e altamente competitivi, donne, immigrati).
II) Nuove forme di emarginazione => Povertà estrema, segregazione urbana e razziale, violenza (Wacquant, 1996)
III) Individui oggetto di sfruttamento economico
IV) Coinvolgimento nell’economia informale come forma di resistenza
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Immigrazione ed Economia Informale
Dagli anni 80’: aumento dell’incidenza di attività informali in economie di paesi industrializzati => correlazione fra informalità e flussi migratori
Portes et al. (1989): ‘l’economia informale include tutte le attività capaci di generare reddito «non regolate dalle istituzioni della società, in un ambiente legale e sociale in cui attività simili sono regolate’.
Caso Italiano (Reyneri, 1998): economia informale e lavoro nero precedono l’arrivo degli immigrati ‐ fattore di attrazione
Settori economici: lavoro domestico, vendita ambulante, agricoltura, edilizia, turismo
Immigrati come forza lavoro flessibile e facilmente sfruttabile
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Quali possono essere le ripercussioni della crisi economica sullo sviluppo dei paesi di origine?
Capacità di consumo e risparmio inferiore rispetto a lavoratori con altre tipologie contrattuali
Impoverimento di gran parte della popolazione
migrante
Verso un’accumulazione di risparmio, spese ridotte
Rimesse
ridotte => Sviluppo
sospeso ?
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Grafico 3 ‐ Economia Sommersa % del PIL
Grafico 1 ‐ Disoccupazione in Italia e in Grecia (%)
Italia
27,5
24,5
40
27,1
17,9
30
12,7
9
6,8
8,4
6,1
9,6
7,7
7,8
6,7
8,4
Grecia (Fonte:Schneider, F. 2010, 2013)
26,5
12,1
10,7
8,4
12,7
24
25,4
24,3
28,5
20
21,4
21,6
21,8
10
2006
2007
2008
2009
Italia
2010
2011
2012
2013
2014
Grecia (Fonte:eurostat)
0
1999
2000
Grafico 2 ‐ Reddito procapite (media per abitante
in euro)
35000
30000
25000
20000
15000
10000
5000
0
28000
28500
20900
2005
2006
26900 26000 25400
28700 28200 26500
26800
22000 22700 22600
2007
2008
Italia
21500 20300
2009
16800
2010
2011
2012
Grecia (Fonte:eurostat)
2013
17000
17000
2014
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Grafico 4 ‐ Popolazione a rischio di povertà ed
esclusione sociale (% della popolazione totale)
2530025500
18500 17200
2001
2015
28,1
Grecia
36
25
Italia
28,1
0
5
10
2008
15
20
25
30
35
2014 (Fonte: eurostat)
9
40
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