La genetica umana al servizio della mente

Storie di successo
L a genetica umana
a
l servizio della mente
Ancora non si è trovato un farmaco efficace contro la
perdita di memoria. Ma grazie a un progetto della
CTI e alla collaborazione con l’azienda AC Immune di
Losanna i ricercatori dell’università di Basilea sono
riusciti a identificare alcuni principi attivi davvero promettenti. Punto di partenza: la genetica umana.
Andreas Papassotiropoulos e Dominique de Quervain, professori all’università di Basilea, studiano da 15 anni le basi
genetiche della memoria per capire quali geni la pilotano.
Essendo medici, sanno molto bene che finora non è stato
trovato alcun rimedio efficace contro i problemi di memoria
associati a molte malattie neuropsichiatriche, come l’Alzheimer, la depressione o la schizofrenia.
gno alla CTI. Nel giro di poco il lavoro in comune ha permesso di individuare vari principi attivi che potrebbero
avere effetti positivi sulla memoria. I più interessanti sono
ora nella fase dei test clinici.
«Abbiamo individuato i primi principi attivi in soli tre anni,
grazie al fatto che qui la ricerca genetica è concepita in
maniera estremamente sistematica», dice Andreas Muhs,
capo del settore di ricerca presso AC Immune, che fin da
subito ha capito quali grandi potenzialità celasse il modo di
procedere dei suoi colleghi dell’università di Basilea. Il loro
Hanno quindi deciso di puntare sulla genetica umana ossia:
esaminare il patrimonio genetico di alcune migliaia di
volontari e confrontare i risultati con le loro capacità mnemoniche. Poi, sempre basandosi sul genoma, ricercare
nuove molecole, le cosiddette drug target, con le quali far
interagire i principi attivi farmaceutici.
Rapidi risultati
Per sviluppare nuovi farmaci, i due scienziati si sono rivolti
alla AC Immune SA di Losanna; insieme a questa azienda
leader in ambito biofarmaceutico e specializzata, tra l’altro,
in malattie come l’Alzheimer, nel 2012 hanno chiesto soste1
Gene chip con dati di analisi personalizzati e capsule contenenti il
principio attivo.
grado di dire quali sono le molecole importanti per migliorare le funzioni cognitive, un aspetto essenziale dal punto
di vista psichiatrico». Dopodiché, precisa, è necessario lavorare con chi ha esperienza nello sviluppare, brevettare e
commercializzare nuovi medicinali.
Leader a livello mondiale nell’identificazione genome-wide di farmaci:
Andreas Papassotiropoulos e Dominique de Quervain, professori
all’università di Basilea, e Andreas Muhs, capo del settore di ricerca
di AC Immune.
approccio è infatti molto più focalizzato rispetto agli altri
studi genetici.
Leader a livello mondiale
Il team di progetto riunito intorno ai ricercatori di Basilea è
oggi leader a livello mondiale nell’identificazione genome-wide di farmaci usati in psichiatria. Le scoperte fatte nel
corso del progetto sostenuto dalla CTI hanno permesso ad
Andreas Papassotiropoulos e a Dominique de Quervain di
fondare nel 2013 una propria azienda, la GeneGuide AG,
spin-off dell’università di Basilea. «Possiamo così applicare
in maniera efficace e mirata i risultati ottenuti», afferma de
Quervain.
«Abbiamo individuato i primi principi attivi in soli
tre anni»
Andreas Muhs, capo settore di ricerca AC Immune
Da parte sua, Andreas Papassotiropoulos sottolinea l’importanza di avere un partner di progetto come AC Immune:
«Noi ci occupiamo della ricerca di base e siamo quindi in
Contatti
AC Immune SA
Dr. Andreas Muhs
EPFL Innovation Park
Building B
CH-1015 Lausanne
+41 (0)21 345 91 24
[email protected]
Universität Basel
Transfaculty Research Platform Molecular and Cognitive
­N eurosciences (MCN)
Prof. Dr. Dominique de Quervain
Prof. Dr. Andreas Papassotiropoulos
Birmannsgasse 8
CH-4055 Basel
+41 (0)61 267 02 37
[email protected]
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Giugno 2016