I monomi - WordPress.com

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I monomi
Prof. Walter Pugliese
I monomi
Def.: Il monomio è un’espressione letterale in cui compaiono soltanto moltiplicazioni
tra numeri e lettere. Gli esponenti delle lettere sono numeri naturali.
Esempi:
Sono monomi
2π‘Žπ‘π‘Ž3 ,
1 6
π‘Ž ,
2
−𝑏π‘₯𝑏 2 ,
−3π‘₯ 2 𝑦 5 𝑦,
3
5 + 4 π‘Ž.
Non sono monomi
π‘₯
3 𝑦 , 2 π‘Ž + 𝑏 , 4π‘Ž3 − 𝑏 2 ,
π‘₯−𝑦
,
2π‘Ž
3π‘Žπ‘ −2
Sono monomi particolari
•
•
0 è il monomio nullo
qualunque numero può essere considerato un monomio, per esempio possiamo
scrivere il numero 7 anche in tanti altri modi: 7π‘Ž0 , 7𝑏 0 , 7π‘Ž0 𝑏 0 π‘₯ 0, ecc.
La riduzione di un monomio a forma normale
Def.: Un monomio è ridotto a forma normale quando è scritto come prodotto fra
un numero e una o più lettere, diverse fra loro, con eventuali esponenti.
Esempi:
6π‘₯ 3 𝑦 6 π‘₯ non è ridotto a forma normale. 6π‘₯ 4 𝑦 6 è ridotto a forma normale.
Sono monomi ridotti a forma normale:
4 2
π‘Ž 𝑏,
3
−3π‘₯𝑧 4 , π‘Ž3 𝑏 4 .
Non sono ridotti a forma normale:
12π‘Ž2 𝑏 3 −2 π‘Ž3 , 6π‘Ž3π‘Žπ‘.
Coefficiente e parte letterale
Def.: In un monomio ridotto a forma normale, il fattore numerico è il
coefficiente, le lettere sono la parte letterale.
Esempio:
Monomio
Coefficiente
Parte letterale
4 2
π‘Ž 𝑏
3
π‘Ž3 𝑏2
4
3
1
π‘Ž2 𝑏
2
2
Qualunque lettera con
esponente 0
−π‘₯𝑧 4
−1
π‘₯𝑧 4
π‘Ž3 𝑏2
Il grado di un monomio
Def.: Il grado di un monomio è la somma di tutti gli esponenti delle lettere.
L’esponente con cui compare ogni lettera è detto grado rispetto alla lettera.
Esempio:
Monomio
Grado
Grado rispetto ad a
Grado rispetto a b
4 2
π‘Ž 𝑏
3
−π‘Ž4
3
2
1
4
4
0
𝑏
1
0
1
10
0
0
0
0
nessuno
nessuno
nessuno
Il significato di monomio
Per capire meglio il significato di monomio possiamo pensare a ciascuna lettera che compone
il monomio come un «oggetto» e che lettere diverse indicano oggetti diversi.
•
•
Immaginiamo che in un ristorante abbiamo 2 sale; in ciascuna sala vi sono 10 tavoli e
ciascun tavolo ha 8 posti a sedere; il numero totale dei posti nel ristorante è 2 βˆ™ 10 βˆ™ 8 =
160. In questo esempio abbiamo considerato il numero esatto di tavoli e posti e sedere.
Usando i monomi invece possiamo esprimere l’oggetto «tavolo» con la lettera «a» e
l’oggetto «posto a sedere» con la lettera «b». Abbiamo così generalizzato il nostro esempio
e il numero totali di posti è 2π‘Žπ‘.
Dati la base «b» e l’altezza «h» di un triangolo, l’area è uguale a
π‘β„Ž
che è un monomio.
2
Monomi simili
Def.: Monomi che hanno la stessa parte letterale si dicono simili
Esempio:
3π‘Ž5
3π‘Ž5 b
e
e
1
2
1
− π‘Ž4 𝑏
2
− π‘Ž5 sono simili
3π‘Ž5 b
e
1
2
− π‘π‘Ž5 sono simili
non sono simili
La somma o la differenza di due monomi è ancora un monomio solo se i monomi sono simili
tra loro.
Infatti la somma tra i monomi 2π‘Ž e 3𝑏, che non sono simili, è rappresentata dall’espressione
2π‘Ž + 3𝑏 che non è un monomio e non può essere semplificata (cioè è come voler sommare 2
tavoli e 3 sedie).
Somma di monomi simili
Regola: La somma algebrica di due o più monomi simili è un monomio simile a quelli dati, che ha per coefficiente la
somma dei coefficienti.
Esempio:
•
4π‘Ž 2 𝑏 + 3π‘Ž 2 𝑏 − π‘Ž 2 𝑏 = 4 + 3 − 1 π‘Ž 2 𝑏 = 6π‘Ž 2 𝑏
•
3π‘Ž − π‘Ž = 3 −
1
1
2
2
π‘Ž=
6−1
2
5
a= π‘Ž
2
Due monomi simili sono opposti se sono opposti i loro coefficienti. La somma di due monomi opposti è 0.
Esempio:
•
•
5π‘Žπ‘ + −5π‘Žπ‘ = 5π‘Žπ‘ − 5π‘Žπ‘ = 5 − 5 π‘Žπ‘ = 0
5π‘₯𝑦 + −7π‘₯ + −π‘₯𝑦𝑧 + −2π‘₯𝑦 + π‘₯ = 5π‘₯𝑦 − 7π‘₯ − π‘₯𝑦𝑧 − 2π‘₯𝑦 + π‘₯ =
= 5 − 2 π‘₯𝑦 + −7 + 1 π‘₯ + −1 π‘₯𝑦𝑧 = 3 π‘₯𝑦 + −6 π‘₯ + −1 π‘₯𝑦𝑧 = 3π‘₯𝑦 − 6π‘₯ − π‘₯𝑦𝑧
Due monomi simili sono uguali se sono uguali i loro coefficienti.
La moltiplicazione di monomi
Regola: Il prodotto di monomi è un monomio che ha per coefficiente il prodotto
dei coefficienti e per parte letterale il prodotto delle parti letterali.
Esempio:
3 2 3 2
3
3 5 4 2
3
2 3 3
2
− π‘Ž 𝑏 𝑐 βˆ™ −2π‘Ž 𝑏 = − βˆ™ −2 π‘Ž π‘Ž 𝑏 𝑏𝑐 = + π‘Ž 𝑏 𝑐
4
4
2
La potenza di un monomio
Regola: La potenza di un monomio è un monomio che ha per coefficiente la
potenza del coefficiente dato e per parte letterale la potenza della parte letterale.
Esempio:
3 3 2
− π‘Ž 𝑏
4
2
3
= −
4
2
3 2 2
π‘Ž 𝑏
9 6 4
=+ π‘Ž 𝑏
16
Divisibilità tra monomi
Un monomio (dividendo) è divisibile per un altro monomio (divisore) quando in esso
compaiono tutte le lettere del divisore, con gli esponenti maggiori o uguali.
Esempio:
3 2
5π‘Ž 𝑏
1 2
𝑐𝑑 è divisibile per − π‘Ž 𝑏𝑐.
3
Il monomio divisore non può essere nullo. Quindi la divisione πŸ‘π’‚π’ƒ: 𝟎 non ha
significato.
Quoziente fra monomi
Regola: Dati due monomi, il secondo non nullo e il primo divisibile per il secondo,
il loro quoziente è un monomio che ha come coefficiente il quoziente dei
coefficienti e come parte letterale il quoziente delle parti letterali.
Esempio:
1 2
1
5π‘Ž 𝑏 𝑐𝑑: − π‘Ž 𝑏𝑐 = 5: −
3
3
3 2
π‘Ž3 : π‘Ž2 𝑏 2 : 𝑏 𝑐: 𝑐 𝑑: 𝑑 0 = −15π‘Žπ‘π‘‘
Massimo comune divisore tra monomi
Regola: Il massimo comune divisore (M.C.D.) tra due o più monomi è un monomio che ha:
• Per coefficiente
οƒ˜Il M.C.D. dei valori assoluti dei coefficienti, se sono tutti interi.
οƒ˜1 se i coefficienti non sono tutti interi
• Per parte letterale
οƒ˜Il prodotto delle sole lettere comuni a tutti i monomi, ognuna presa una sola volta e con
l’esponente minimo.
Esempio:
Il M.C.D. tra i monomi −8π‘₯ 3 𝑦 2 𝑧
8
7
Il M.C.D. tra i monomi − π‘₯ 3 𝑦 2 𝑧
e +10π‘₯ 2 𝑦 è 2π‘₯ 2 𝑦
e +10π‘₯ 2 𝑦 è π‘₯ 2 𝑦
minimo comune multiplo tra monomi
Regola: Il minimo comune multiplo (m.c.m.) fra due o più monomi è un monomio che ha:
• Per coefficiente
οƒ˜Il m.c.m. dei valori assoluti dei coefficienti, se sono tutti interi.
οƒ˜1 se i coefficienti non sono tutti interi
• Per parte letterale
οƒ˜Il prodotto di tutte le lettere dei monomi, ognuna presa una sola volta e con l’esponente massimo.
Esempio:
Il m.c.m. tra i monomi −8π‘₯ 3 𝑦 2 𝑧
8
7
Il m.c.m. tra i monomi − π‘₯ 3 𝑦 2 𝑧
e +10π‘₯ 2 𝑦 è 40π‘₯ 3 𝑦 2 𝑧
e +10π‘₯ 2 𝑦 è π‘₯ 3 𝑦 2 z
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