La comunicazione come oggetto scientifico

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Corso di Sociologia della comunicazione
Prof. Giovanni Ciofalo
a.a. 2015-2016
La comunicazione come
oggetto di studio
«Fiabeschi: Senta professoressa, finiamola con
questa farsa. Io non ho potuto studiare, mi dia
diciotto perché sennò devo partire militare.
Prof.: No.
Fiabeschi: Come no... Perché no?
Prof.: Perché lei non ha studiato.
Fiabeschi: Ho capito, vabbè, però... lei mi punisce
con un anno di militare perché non so Apocalipsi
Nau. »
(R. De Maria, Paz!, 2002)
Oggetto di studio delle scienze
Ogni scienza deve essere in grado di definire il
proprio oggetto di studio
Scienze della natura
Fenomeni naturali e
materiali
Scienze umane e sociali
Realtà culturali e immateriali
La comunicazione come oggetto scientifico
Ha senso considerare la comunicazione come
un oggetto scientifico a tutti gli effetti?
Le fratture interne alla scienza contemporanea
conducono ad una dissoluzione delle basi
fondanti del pensiero scientifico?
La comunicazione come oggetto scientifico
La comunicazione
rappresenta innegabilmente
l’oggetto di studio di una
scienza che, nel corso del
tempo, è riuscita a definire le
proprie coordinate, sebbene
la costruzione di un’identità
chiara e univoca appare
ancora oggi in corso di
definizione
Nuovo scenario
quadro teorico
• Natura flessibile e mutevole
della scienza
• Crisi delle regole e dei principi del
sapere
• Conoscenza più ecologica e dinamica: alla formula dell’aut
aut, basata sulla contrapposizione e sull’esclusione, si è
sostituita quella possibilista dell’et et, fondata sulla contiguità
e sulla compresenza
G. Ciofalo, S. Leonzi, Homo communicans, 2013
Nuovo scenario
vita quotidiana
• Mutevolezza e
imprevedibilità della
comunicazione
• Aumento delle competenze
dei fruitori
• Pervasività dei media e
continua evoluzione
tecnologica
G. Ciofalo, S. Leonzi, Homo communicans, 2013
La comunicazione come oggetto scientifico
I nuovi scenari
determinano una
radicalizzazione delle
incertezze concettuali, una
moltiplicazione dei
significati attribuibili alla
comunicazione, e una
complessificazione degli
assetti sociali e delle
esperienze personali.
La comunicazione come oggetto scientifico
La complessità è dovuta anche al fatto che la
comunicazione è divenuta una prerequisito della società
contemporanea
Legame diretto e essenziale tra le scienze della
comunicazione e la società della comunicazione
Assetto sociale profondamente condizionato dalle pratiche
e dai flussi di informazioni e relazioni che si sviluppano al
suo interno
G. Ciofalo, S. Leonzi, Homo communicans, 2013
La comunicazione come oggetto scientifico
Due macro-aree intorno a cui tendono ad aggregarsi le
diverse definizioni:
• la prima legata alla vita quotidiana, alle pratiche culturali,
sociali, antropologiche;
• la seconda caratterizzata
dalla centralità dell’innovazione
Sociologia e comunicazione
La sociologia
disciplina che più ha contribuito alla
nascita delle scienze della comunicazione
Elementi in comune delle due discipline:
• Interesse nei confronti dei processi di modernizzazione
delle società contemporanee
• Necessità di risolvere la dialettica individuo-società.
Sociologia e comunicazione
Nodi problematici
• Rischio di produrre interpretazioni troppo generiche e
valide soltanto sul piano teorico
• Necessità di considerare l’esistenza di prospettive
complementari e compresenti attraverso cui descrivere la
società
• Partecipazione dell’osservatore all’oggetto osservato
• Scarto che si genera tra una dimensione collettiva (macro)
e una individuale (micro)
Verso le scienze della comunicazione
Stati Uniti, prima metà del secolo
scorso: la Communication
Research inaugura una nuova
tradizione di ricerca.
Lo studio dei fenomeni
comunicativi si inserisce
all’interno di un frame che tenta di
renderli percepibili, riconoscibili e
analizzabili
Evoluzione studi dei media
Onnipotenza dei media;
effetti a breve termine;
società di massa e propaganda
(Es. teoria ipodermica)
Effetti limitati dei media;
centralità gruppi sociali e
relazioni interpersonali
(Es. Katz, Lazarsfeld,1955)
Effetti a lungo termine;
ruolo dei media nei
processi di socializzazione
(Es. Gerbner,1972)
Il pensiero debole della comunicazione
Complessificazione degli studi sulla comunicazione con il
mutamento della condizione del sapere nella società
occidentale
Crisi delle " grandi narrazioni " metafisiche (illuminismo,
idealismo, marxismo) e dei saperi alla
base della coesione sociale.
Ne consegue una moltiplicazione
e una scissione della realtà,
in cui ogni singolo ambito è dotato
di un suo senso specifico
J. F. Lyotard, La condizione postmoderna, 1979
Il pensiero debole della comunicazione
«Abbandonate ogni speranza di totalità,
futura come passata, voi che entrate nel mondo
della modernità liquida...»
Frammentazione dell’esperienza
umana nella modernità
individualizzata e indefinita
L’unica costante è il cambiamento,
l’unica certezza è l’incertezza
Z. Bauman, Modernità liquida, 2000
Il pensiero debole della comunicazione
Nuovo sapere caratterizzato dal ripensamento di tutte le
tradizionali categorie fondati della società
Pensiero debole
relativismo e de-oggettivizzazione
della realtà
Soggetto non unitario ma molteplice e poliedrico.
G. Vattimo, La società trasparente, 1989
Il pensiero debole della comunicazione
Non ci sono fatti, ma solo interpretazioni
(Nietzsche, Genealogia della morale, 1887)
Si avvalora l’idea che il mondo
reale esiste solo in virtù
dell’azione interpretativa
dell’individuo, in netto
contrasto con il pensiero
positivista, teso
all’analisi e alla spiegazione dei
fenomeni attraverso una logica
causale
"Effetto Rashomon"
Lo stesso evento (l’assassinio
di un samurai) è oggetto di
differenti versioni elaborate da
diversi testimoni che non si
limitano a mentire, ma si
convincono della versione che
stanno sostenendo
Scomposizione dell’ideale
unicità dell’accaduto,
moltiplicazione delle
prospettive
Rashomon, Akira Kurosawa, 1950
Il talk show
Genere di intrattenimento televisivo,
in cui soggetti diversi si trovano a
discutere di una data situazione,
all’interno di una particolare cornice
mediale.
Lo scopo non consiste nella ricerca
della verità, ma nella possibilità di
generare e alimentare una
discussione (infinita), a partire da
posizioni inconciliabili.
Oltre il pensiero debole della comunicazione
Il pensiero debole, nato come tentativo di
emancipazione delle pratiche comunicative, ha
rivelato un altro lato della medaglia.
• Rischio della supremazia delle interpretazioni
sulla realtà
• Successo della retorica
• Attribuzione di un potere superiore al più forte
Oltre il pensiero debole della comunicazione
Superamento delle tradizionali categorie interpretative
sociologiche che hanno perso la loro capacità di
comprendere e spiegare le forme della vita sociale
(«categorie zombie», Beck,1986)
Complessivo processo di revisione e aggiornamento del
loro significato
Oltre il pensiero debole della comunicazione
Il superamento del pensiero
debole individua la
costituzione di un nuovo
pensiero complesso (Morin
1990) che, attraverso il
dubbio, la capacità critica e
l’incertezza si contrappone a
forme di eccessivo
relativismo
L’immaginario
Nuovo oggetto di studio: l’immaginario
Il termine riconduce al concetto di immagine, in cui
convivono due differenti nature, la realtà e la
rappresentazione.
Se da un lato l’immagine restituisce l’aspetto di
qualcosa in assenza, dall’altro la capacità creativa
delle immagini può rendere reale anche ciò che non lo
è, o per lo meno produrre degli effetti concreti.
L’immaginario
Per la loro doppiezza e
ambiguità, le immagini
sono da sempre state
considerate pericolose e
sovversive, poiché in esse
risiede la possibilità di
manifestare una volontà
sovversiva nei confronti di
ciò che è già dato
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