PUBBLICAZIONE PERIODICA RISERVATA AGLI ASSOCIATI UPA IL CONTRIBUTO DEL NEUROMARKETING PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE Il 25 gennaio nel corso del seminario GFK Eurisko dal titolo “Comunicare meglio, la Filiera dei servizi di ricerca per la comunicazione” svoltosi al Centro Svizzero di Milano sono stati presentati esempi di come il neuromarketing possa contribuire alla definizione di una strategia di comunicazione efficace, indagando sugli effetti inconsci di attenzione, memorizzazione ed emozione generati sul consumatore da un messaggio pubblicitario. MARZO 2012 di consumo. Le biometriche consentono di guardare in uno strato profondo della persona nel momento in cui le reazioni si generano e prima che vengano rielaborate. Uno stimolo produce infatti quello che potrebbe essere definito un “big bang” emotivo e cognitivo (che può essere rilevato con le ricerche biometriche). Subito dopo subentra un’elaborazione socioculturale, la costruzione individuale e sociale della realtà, che porta a rielaborare le informazioni a cui siamo stati esposti. Le scelte comportamentali saranno determinate dalla dialettica tra la fase del “big bang” e quella della costruzione sociale della realtà ed è quindi importante approfondire entrambe. Ai fini degli studi di marketing, sono stati individuati tre indicatori chiave dell’analisi biometrica: indice di attenzione, indice di memorizzazione e indice di emozione. NUMERO 37 l’effetto. Evidenze dell’affermasi del neuromarketing possono essere riscontrate sia nella pubblicazione da parte dell’Advertising Research Foundation (ARF) di un libro bianco sul neuromarketing, nel quale si afferma il contributo che questi metodi apporteranno allo sviluppo di pubblicità sempre più efficaci e si parla di neuromarketing 2.0; sia nella creazione della prima associazione mondiale di neuromarketing, la Neuromarketing Science&Business Association. Gli strumenti utilizzati per l’analisi dell’attività fisiologica dei consumatori esposti a uno stimolo di marketing (come marca, spot, packaging del prodotto) sono elettroencefalogramma EEG, per registrare l’attività elettrica dei Nel suo intervento introduttivo, Silvio neuroni nel cervello e risonanza Siliprandi di GFK Eurisko ha delineato magnetica (fMRI) per osservare le aree l’attuale contesto nel quale l’attività di del cervello attivate (quindi per rilevare comunicazione si inscrive, evidenziando attenzione e memorizzazione, legate la rilevanza di integrare gli studi sulla alla zona frontale del cervello); oltre a mente alle tradizionali metodologie di Il Professor Fabio Babiloni, del questi strumenti vengono utilizzati analisi sociale. Dipartimento di Fisiologia e sensori per monitorare il battito Le neuroscienze coniugano l’utilizzo Farmacologia dell’Università La cardiaco, la conduttanza della pelle o della tecnologia e la contaminazione tra Sapienza di Roma e collaboratore di altre risposte corporee controllate tecniche, in quanto consentono di BrainSigns, spinoff della stessa direttamente dal sistema nervoso (per fondere un nuovo linguaggio di ricerca, università, ha presentato un esempio di rilevare l’emozione). quello biomedico, con il linguaggio applicazione del neuromarketing per la classico della ricerca sociale. Esse valutazione di una campagna Gli aspetti che il marketing vorrebbe consentono di misurare, senza la pubblicitaria. misurare, ad esempio in relazione a mediazione e la razionalizzazione Il nostro cervello, sottoposto a uno una campagna pubblicitaria sono: dell’individuo sottoposto a indagine, gli stimolo, elabora informazioni e produce ■ capacità di risvegliare l’attenzione ■ capacità di favorire la impatti e le implicazioni cognitive ed segnali, che spesso l’individuo non memorizzazione emozionali degli stimoli di vuole o non è in grado di esprimere comunicazione. apertamente, come accade ad esempio ■ capacità di coinvolgere emotivamente (generando emozioni in Le neuroscienze hanno dimostrato che per i criteri in base ai quali assume linea con gli obiettivi di comunicazione esistono processi emotivi e cognitivi di decisioni. Si parla di neuromarketing dell’azienda). cui non siamo consci ma che per indicare metodi di ricerca basati Le tre informazioni sono state fuse in condizionano il modo in cui sull’analisi di segnali fisiologici e di codifichiamo la comunicazione, la certi stati d’animo, che si ritengono utili un’unica curva: quando la curva è alta significa che lo spot ha generato costruzione della identità delle marche per affinare e migliorare la interesse, memorizzazione e emozione. e la formazione delle nostre decisioni comunicazione, massimizzandone PAGINA 1 PUBBLICAZIONE PERIODICA RISERVATA AGLI ASSOCIATI UPA Questo consente di intervenire per selezionare le scene più efficaci di uno spot e realizzare versioni più brevi passando ad esempio dai 30’’ ai 15’’. E’ stato quindi realizzato un test su consumatori cinesi esposti a due spot per la promozione di uno smartphone di un brand internazionale, che mostrava un padre di famiglia in contatto con la moglie e la figlia tramite il device. Gli spot, realizzati con la stessa creatività, vedevano protagonisti, in un caso, attori occidentali e nell’altro attori cinesi. Obiettivo del test era verificare le diverse reazioni del pubblico cinese alle due versioni, per identificare lo spot che suscitava il maggior gradimento e verificare se esistesse un “razionale” per il passaggio da un filmato da 30’’ a uno da 15’’. Dal test è emerso che, nello spot con soggetti europei, la parte centrale del filmato non suscitava il gradimento dello spettatore: mentre il brand riceveva la stessa percezione emotiva in entrambe le versioni, nel momento in cui veniva presentato il “padre” occidentale, lo spettatore cinese provava un sentimento negativo. definizione di creatività in grado di suscitare interesse, emozione e memorizzazione da parte del consumatore, il professor Babiloni sottolinea però l’impossibilità di acquisire una certezza scientifica che il consumatore acquisterà il prodotto per il quale ha mostrato un gradimento. Per maggiori informazioni: www.brainsigns.com www.nmsba.com Si ringrazia Paola Bertini per la stesura dell’articolo Nuovi scenari: Paid, Owned, Earned media. Da Admap di Gennaio 2012 Qual è il ruolo nel percorso di acquisto dei diversi touchpoint online e offline? Partendo dalla classificazione in tre tipologie: ■ Paid media: gli spazi pubblicitari a pagamento (display adv, mezzi Out-ofHome, TV spot, sponsorship, paid search) ■ Owned media: i canali di proprietà costruiti dal brand dove si ha il completo controllo di ciò che si La scomposizione dello spot in frame pubblica (sito web, account social ha quindi consentito di analizzare brandizzato, blog) attenzione, memorizzazione e ■ Earned media: il valore aggiunto gradimento emotivo in presenza del generato dalle conversazioni degli testimonial, del brand e del utenti che diventano il canale stesso protagonista maschile secondo risoluzioni temporali (il frame by frame) (traffico nel sito, contenuto commentato e condiviso, fan page, i non indagabili con altre tecniche, sino ad arrivare a una versione più breve del “like”, le recensioni, i contenuti user generated (UGC), word-of-mouth (WOM) messaggio. Nell’evidenza del contributo del neuromarketing per la comprensione del coinvolgimento emotivo e cognitivo di fronte agli stimoli dell’attività di comunicazione e quindi per la come ottenere la massima efficacia del media mix sfruttando i vantaggi di ogni mezzo? Dall’indagine condotta nel 2010 da MARZO 2012 NUMERO 37 Microsoft e Carat in 17 Paesi su 4 settori - abbigliamento, alimentari, fast food, ed elettrodomestici - emerge l’importanza, nella fase post vendita, dei media digitali, e in particolare del WOM. Questi risultano determinanti nell’influenzare gli acquisti successivi, soprattutto in settori in cui l’utente chiede informazioni per prendere scelte informate e ponderate. I paid media risultano essere ancora quelli che maggiormente influenzano le scelte in termini di marca e punto vendita (ad eccezione degli USA dove i media del punto vendita sono particolarmente influenti). Fonti d’informazione prima dell’acquisto in Cina e India sono la pubblicità, in primis, ed il WOM. In Brasile queste due fonti sono a pari livello mentre in mercati più maturi, come gli USA e la Gran Bretagna, il WOM incide meno sulle decisioni d’acquisto: negli USA gli utenti che si sono informati attraverso la pubblicità sono il doppio di quanti hanno fatto affidamento sul WOM. L’influenza è inversamente proporzionale all’ampiezza dei contatti. Le conversazioni one-to-one - per telefono, e-mail e sms - hanno un peso maggiore rispetto ai commenti e alle recensioni sui social network. Se gli earned media assumono un’importanza crescente, I paid media continuano a svolgere una funzione essenziale: sono il primo contatto con il consumatore, quelli che attirano la sua attenzione generando awareness e sono, insieme agli owned media, anche quelli che nutrono e stimolano il buzz sui media. La sfida è identificare il vantaggio che ogni mezzo può offrire in un’ottica di completa integrazione Per ricevere la presentazione e l’articolo: [email protected] PAGINA 2