emigrazione e questione sociale (20387)

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LA QUESTIONE SOCIALE
L’organizzazione della società capitalistica:
Le aziende più grandi si unirono per intensificare la produzione, dando vita ai trust (= da più imprese se ne
crea una sola). Le industrie che producono la stessa merce, inoltre, si accordarono sui prezzi e sulla quantità
da produrre. Questi accordi sono i cartelli.
Conseguenze:
1.
l’economia era in mano a poche aziende multinazionali (sistema oligopolistico, da oligos = poco), si
penalizzò la libera concorrenza. Le società principali erano la Bayer ( settore chimico), la Siemens e
l’AEG (elettromeccanico), la Krupp (acciaio e armi).
2. Le multinazionali avevano bisogno di capitali da investire  grande importanza delle banche.
I capitali vennero investiti in paesi asiatici e africani, ricchi di materie prime. Questo alimentò il
colonialismo (conquista militare) e l’ imperialismo (sfruttamento economico delle colonie).
Importanza della pubblicità, che sfruttava i nuovi media (giornali, manifesti, fotografia, cinema). Anche se
naturalmente non tutti riuscirono ad aumentare i propri consumi, una parte del proletariato iniziò a poter
godere dei nuovi beni industriali.
Le trasformazioni agricole:
Anche l’agricoltura europea fu colpita dalla concorrenza dei cereali e altri prodotti americani, australiani e
argentini.
Due conseguenze:
1. In alcune zone (Danimarca, Olanda, Pianura Padana) l’agricoltura venne rinnovata: uso di concimi
chimici e macchine/ nascita di industrie conserviere, caseifici e salumifici per conservare meglio i
prodotti/ associazione di aziende agricole in cooperative.
2. Disoccupazione tra i contadini  molti si trasferiscono in città  sviluppo delle aree urbane. Molti
altri emigrano in paesi extraeuropei.
L’emigrazione:
Tra gli ultimi decenni dell’800 e i primi del ‘900 ci fu una massiccia emigrazione dall’Europa soprattutto
verso USA e Argentina, ma anche verso Brasile, Australia, Sud Africa. I primi a partire furono inglesi,
tedeschi e soprattutto irlandesi (gravissima carestia causata da un fungo che attacca le patate). Dal 1880
l’emigrazione riguardò soprattutto l’Europa orientale (Russia, Ungheria) e meridionale (Italia, Spagna,
Portogallo). I nuovi trasporti facilitarono gli spostamenti. Molti emigranti finiranno a fare lavori pericolosi e
malpagati (es. minatori).
Cause dell’emigrazione:
-
Crisi dell’agricoltura tradizionale
-
Incremento demografico in Europa
-
Prospettive per i piccoli imprenditori di trovare maggiori possibilità economiche
-
Incoraggiamento di alcuni governi, che vedevono nell’emigrazione un modo per evitare tensioni
sociali
Le organizzazioni dei lavoratori e le lotte femminili:
La seconda rivoluzione industriale provocò in tutta Europa un aumento del proletariato. Gli operai si
organizzarono in sindacati e partiti politici socialisti. Il modello era il Partito Socialdemocratico tedesco.
Queste organizzazioni si riunirono nella Prima Internazionale dei Lavoratori, fondata a Londra nel 1864.
Concordavano nel volere il suffragio universale maschile, ma per il resto c’erano idee discordanti:
- Marx e i socialisti: le lotte dei lavoratori hanno lo scopo di far loro conquistare il potere politico.
- Bakunin e gli anarchici: la società deve essere composta di libere associazioni, autonome dallo stato.
- Mazzini e mazziniani: parteciparono alla Prima Internazionale ma presto se ne distaccarono perché non
approvavano l’idea di abolire la proprietà privata.
Per queste divergenze, la Prima Internazionale venne sciolta. Nel 1889 venne fondata la Seconda
Internazionale, a cui parteciparono solo i socialisti. A fine ‘800 vennero eletti nei parlamenti europei i primi
deputati socialisti.
Le donne erano pagate meno degli uomini, escluse da alcune carriere (medico, ingegnere, avvocato) e dalla
vita politica. In Inghilterra e Stati Uniti nacquero perciò associazioni che rivendicavano il diritto di voto
femminile. Le donne che vi aderirono furono definite “suffragette”. Lottarono anche in modo violento
(lanciando ad esempio sassi contro le vetrine e incendiando tram) e si scontrarono con la polizia.
Le prime ad ottenere il diritto di voto furono le inglesi (1918) e le americane (1919). In Italia le donne
ottennero il diritto di voto nel 1946, in Portogallo solo nel 1976.
Leone XIII e dottrina sociale della Chiesa:
1891: Papa Leone XIII pubblicò la sua enciclica intitolata Rerum novarum (Delle cose nuove).
Scopo dell’enciclica: presentare una dottrina sociale che escludesse la violenza come soluzione per i
problemi della società (in opposizione alle idee socialiste).
Punti importanti:
- la società è organizzata in classi
- i rapporti tra le classi devono essere regolati dalla giustizia: gli operai hanno il dovere di “prestare
fedelmente la loro opera”, ma i capitalisti “non devono tenere gli operai schiavi”.
- la proprietà privata è un diritto naturale e consente l’ordine della società, ma deve essere mitigata dalla
carità. Ciò significa che il bene comune (= benessere della collettività) viene comunque prima del bene
privato.
- lo stato deve essere neutrale, garantendo agli imprenditori la proprietà ma tutelando anche l’interesse
degli operai (ad es. sostenendoli in caso di infortunio o malattia).
L’enciclica diede nuovo slancio alle organizzazioni sociali cattoliche. Molti santi si impegnarono per
migliorare le condizioni di vita del proletariato e l’educazione dei giovani: importantissimo fu, soprattutto,
l’operato di don Giovanni Bosco (canonizzato nel 1934), fondatore dell’ordine dei Salesiani.
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