Monastero di Bose - Solo nel fuoco si semina il fuoco

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Solo nel fuoco si semina il fuoco
OL'GA SEDAKOVA
LA NUOVA EUROPA 5.2009
di GIOVANNA PARRAVICINI
La poesia di Ol'ga Sedakova rappresenta una delle voci più vive, cristalline della poesia contemporanea, che
nasce appunto dall'assunzione di questo rischio totale nei confronti della realtà
LA NUOVA EUROPA 5.2009
di GIOVANNA PARRAVICINI
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OL'GA SEDAKOVA
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Lo spazio della poesia ha una sola « coordinata reale: la correlatività al centro, al cuore »; un cuore biblicamente inteso continua Ol'ga Sedakova nel breve saggio in calce alla raccolta di poesie «come centro della vita, del suo significato non
meno che delle sue emozioni ». La crisi odierna che si riverbera anche nell' «estraniamento dalla poesia di cui così
spesso parlano i poeti contemporanei » è dunque qualcosa di più di un mero «impoverimento emotivo della nostra cultura
postmoderna », si tratta di una «volontà di esistere non in vista del centro ». E non è difficile comprendere il motivo di tale
fuga - continua la Sedakova : se la realtà è un «centro vivo, imprevedibile », entrare in rapporto con essa significa
assumersi continuamente un rischio, perdere le proprie sicurezze. . . anche se il prezzo da pagare per rinunciare a
questa «rischiosa correlazione » è lo «scivolare senza ostaco li sempre più in basso, in un'esistenza sempre più
superficiale, frammentaria e senza cuore». Ebbene, tutto questo per dire che la poesia di Ol'ga Sedakova rappresenta
una delle voci più vive, cristalline della poesia contemporanea, che nasce appunto dall'assunzione di questo rischio
totale nei confronti della realtà, dialoga con essa e se ne lascia plasmare e forgiare, in una creazione che rinnova
continuamente il primo albore del creato. La Sedakova, poeta fin dall'infanzia («da che mi ricordo, e forse anche prirna»),
ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali ed è stata tradotta in molte lingue. Questa pubblicazione
{link_prodotto:id=826} presenta per la prima volta al pubblico italiano un assaggio della sua opera poetica, riprendendo in
forma antologica varie raccolte, dal 1978 al 2004. I motivi più svariati , dai ricordi autobiografici ai canti popolari e alle
preghiere in slavo ecclesiastico, da temi dell'arte e della poesia universale a elementi tratti dalla natura si fondono in una
percezione unitaria, colma di stupore di fronte alla Presenza che riempie ogni cosa, e che si incarna - tra l'altro - nella
luminosa immagine dell'angelo di Reims: «lo dico a te : / sei / pronto / a un'incredibile felicità?». In Ol'ga Sedakova la
vocazione poetica si è sempre accompagnata a un profondo interesse filologico e filosofico-religioso, o forse sarebbe
meglio dire esistenziale in tutta l'ampiezza del termine: parlando di lei e della sua opera (numerosi suoi saggi sono
apparsi sulla «Nuova Europa»), non si può fare a meno di ricordare le generazioni dei pensatori fi losofico-religiosi russi
susseguitesi nel XX secolo, da Vladimir Solov' èv fino a Sergej Averincev e Vladim Bibichin, con cui la Sedakova ha
vissuto per anni una reale amicizia nello spirito, raccogliendone l'eredità.
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