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COMMERCIO
INTERNAZIONALE E
TECNOLOGIA:
IL MODELLO RICARDIANO
1
Le cause del
commercio
internazionale
2
Il modello ricardiano
3
La determinazione del
pattern di commercio
internazionale
4
La determinazione dei
prezzi internazionali
5
Conclusioni
Sommario
•
Le cause del commercio internazionale
La prossimità
Le risorse
Il vantaggio assoluto
Il vantaggio comparato
•
Il modello ricardiano
Il Paese H
Il Paese F
Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
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Sommario
•
La determinazione del pattern di commercio
internazionale
L’equilibrio del commercio internazionale
La determinazione dei salari nei Paesi
•
La determinazione dei prezzi internazionali
La curva di offerta di esportazioni di H
La curva di domanda di importazioni di F
L’equilibrio del commercio internazionale
•
Conclusioni
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Obiettivi didattici
• Comprendere le cause del commercio
internazionale
• Distinguere tra vantaggio assoluto e vantaggio
comparato
• Comprendere il modello ricardiano
• Comprendere l’equilibrio di autarchia usando la
PPF e le curve di indifferenza per ogni Paese
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Obiettivi didattici
• Comprendere come si determina il pattern di
commercio internazionale
• Comprendere come determinare i prezzi e i salari nei
Paesi
• Comprendere come derivare la curva di offerta di
esportazioni e la curva di domanda di importazioni
• Comprendere l’equilibrio del commercio
internazionale
• Comprendere come determinare la ragione di
scambio di un Paese e l’influenza che essa ha su
quel Paese
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Il commercio di Snowboards
• Nel 2005 gli USA hanno importato $59
milioni di snowboards da 20 paesi diversi
• La Cina ha esportato circa $18 milioni di
snowboards negli USA nel 2005 e $21 milioni
nel 2009.
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Introduzione
• Perché gli Stati Uniti importano dei beni che
potrebbero produrre internamente grazie alla loro
notevole capacità manifatturiera?
• Cause del commercio internazionale:
La prossimità geografica (caso Canada)
Le differenze nella disponibilità di risorse (caso Austria)
Le differenze nella tecnologia (caso Germania)
Le differenze nei costi di outsourcing (caso Cina)
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Le cause del commercio internazionale
1. La prossimità
Più vicini sono i Paesi, minori sono i costi di trasporto.
Per esempio, il principale partner commerciale della
maggior parte dei Paesi europei è un altro Paese
europeo.
La prossimità induce spesso i Paesi ad associarsi in
un’area di libero scambio.
Ciò giustifica perché gli USA importano snowboards
dal Canada
Perché anche dall’Austria?
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Le cause del commercio internazionale
2. Le risorse
Un Paese può essere dotato di risorse che gli
conferiscono un vantaggio nella produzione di determinati
beni.
Un Paese con molta neve potrebbe essere avvantaggiato nella
produzione di snowboard.
La geografia comprende le risorse naturali (come la terra
e i minerali), le risorse di lavoro e di capitale.
Le risorse sono chiamate anche fattori di produzione, ad
esempio la terra, il lavoro e il capitale impiegati per
produrre beni e servizi.
Ciò giustifica perché gli USA importano snowboards
dall’Austria e dal Canada ma perché anche dal Messico?
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Le cause del commercio internazionale
2. Le risorse
Alcuni Paesi producono beni semilavorati la cui
produzione viene terminata in un altro Paese.
Snowboard semilavorati prodotti in Messico (vedi valori
medi unitari)
Il commercio di beni semilavorati è un esempio di
outsourcing, un fenomeno che si verifica quando la
produzione è dislocata in diversi Paesi e tra essi si
commerciano prodotti semilavorati.
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Le cause del commercio internazionale
3. Il vantaggio assoluto
Quando un Paese possiede la migliore tecnologia per
produrre un bene, ha un vantaggio assoluto nella
produzione di quel bene.
La Germania ha un vantaggio assoluto nella
produzione di snowboard.
Perché allora se ne importano così tanti dalla Cina?
O perché gli Stati Uniti non li producono
semplicemente da soli?
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Le cause del commercio internazionale
4. Il vantaggio comparato
Il vantaggio assoluto non è in effetti una buona
spiegazione del pattern di commercio.
Il vantaggio comparato è la spiegazione principale del
commercio tra Paesi.
Un Paese ha un vantaggio comparato nei beni che
produce meglio rispetto ad altri beni.
La Cina non ha un vantaggio assoluto rispetto agli Stati Uniti,
ma è relativamente più efficiente nella produzione di
snowboard rispetto alla produzione di altri beni (costo
manodopera).
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Perché i paesi scambiano?
• David Ricardo nei Suoi “Principi dell’Economia Politica e
della Tassazione” (1817) ha enunciato la Legge dei
Vantaggi Comparati (spiegazione valida a tutt’oggi);
• «L’Inghilterra esporta tessuto in cambio di vino perché
così facendo ottiene più tessuto e vino di quanto ne
avrebbe avuti se li avesse prodotti internamente…» D.
Ricardo (ed. 1821)
•
La legge dei vantaggi comparati è tuttora poco
compresa nel dibattito politico (i politici spesso
confondono vantaggi assoluti e vantaggi comparati…).
• P. Samuelson ha efficacemente sottolineato come il
principio dei vantaggi comparati “sia innegabilmente vero
ma assolutamente non ovvio per le persone intelligenti”.
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
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IL MERCANTILISMO
Corrente di pensiero che racchiude autori eterogenei (sec. XVI-XVIII)
Opera di riferimento
England’s Treasure by Foreign Trade (1664) (postumo)
di Thomas Mun, 1571-1641
Commerciante inglese; Capo della Compagnia Inglese delle Indie Orientali.
È considerato "l'ultimo dei primi mercantilisti".
Enfasi sul ruolo dello Stato-nazione e sul ruolo della Moneta rispetto
all’autoconsumo (tipico dell’economia feudale);
Benefici del commercio vincolati a saldo commerciale complessivo positivo (X>M)
Ciò permette l’accumulazione di ricchezza e, per tale via, il dominio della scena
politica internazionale (lo stock di moneta è all’epoca l’unico indice di ricchezza
nazionale);
Il commercio è quindi un gioco competitivo: ogni paese deve vendere all’estero più
di quanto vendano gli altri.
Gli interessi nazionali sono in conflitto…. un paese guadagna a spese dei partner…
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Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
CRITICHE AL PENSIERO MERCANTILISTA
(DAVID HUME, 1711-1776)
La concezione mercantilista sottostima la relazione esistente fra quantità di
moneta in circolazione ed andamento prezzi relativi (meccanismo price-specie
flow);
Hume denuncia l’infondatezza della concezione mercantilista dimostrando come
non sia tecnicamente possibile mantenere una BC sempre in surplus.
Ipotesi partenza è il Gold Standard (ma principio valido tutt’ora). I movimenti
delle riserve auree tra i paesi interessati allo scambio producono infatti degli effetti
monetari all’interno dei sistemi economici che tendono a riportare sempre in
equilibrio la BC;
Tali effetti possono essere così sintetizzati: Avanzo BC – Aumento Riserve aureeAumento circolazione monetaria – Aumento dei prezzi interni – Minore
competitività internazionale – Riduzione ESP. – Tendenza al riequilibrio della BC;
Una bilancia commerciale strutturalmente in positivo è un obiettivo irrealizzabile;
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Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
IL c.d. NEONEO-MERCANTILISMO
Nonostante la dimostrata inconsistenza logica del pensiero
mercantilista, si assiste frequentemente nel dibattito politico a
posizioni c.d. “neo-mercantiliste”;
Ancora oggi gli “Stati Nazione” cercano di salvaguardare
l’occupazione interna dalla concorrenza estera sottoponendo a
restrizioni le importazioni per stimolare la produzione interna
Tali posizioni sono largamente condivise dalla pubblica
opinione;
…. non sono tuttavia confermate dalla teoria del commercio….
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Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Adam Smith (1723(1723-1790)
The Wealth of Nations 1776
IL LIBERISMO ECONOMICO E LA TEORIA DEI VANTAGGI ASSOLUTI
Smith ribalta la concezione mercantilista dimostrando che tutti i paesi partner
ricevono benefici dal commercio, indipendentemente dal saldo commerciale
(positivo, negativo o in pareggio);
Il commercio internazionale non è “conflitto”, bensì produce mutui benefici;
I paesi scambiano i beni sui quali godono di un vantaggio assoluto (sono più
efficienti nella produzione di quel bene rispetto ad un altro paese. Es. Italia e
Senegal);
Ciascun paese trae benefici dallo scambio se si specializza nella produzione del
bene nel quale ha un vantaggio assoluto e ne scambia una parte con il bene in cui
ha uno svantaggio assoluto (le risorse sono quindi utilizzate nel modo più
efficiente e la produzione globale aumenta);
La liberalizzazione commerciale rafforza la specializzazione a livello
internazionale e, per tale via, la massimizzazione del benessere delle nazioni.
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Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
CRITICHE ALLA TEORIA DEI VANTAGGI ASSOLUTI
La difesa del libero scambio di Smith fondata sui vantaggi
assoluti favoriva all’epoca gli interessi dei proprietari di
manifatture e svantaggiava i proprietari terrieri, produttori di
beni agricoli;
In molti casi, i paesi non presentano svantaggi assoluti e
vantaggi assoluti reciproci
Necessità di un approccio più ampio alla questione dei
vantaggi dello scambio
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Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
David Ricardo ed il Mercantilismo
•
I mercantilisti ritenevano positiva una bilancia
commerciale sempre in surplus
(commercio=gioco competitivo per accumulazione
di risorse)
•
Ricardo (1772-1823) dimostrò che il commercio
non è un gioco competitivo e che tutti i paesi
partner possono trarne mutui benefici (free trade).
•
Tutti gli accordi commerciali attuali sono fondati
sull’idea di mutui benefici del commercio fra le
economie partner.
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David Ricardo, 1817
The Principles of Political Economy and Taxations
Prende le mosse dalla teoria di Smith (commercio internazionale produce benefici
diffusi), ma estende tali benefici oltre i vantaggi assoluti;
I paesi scambiano i beni sui quali godono di un vantaggio comparato (i.e.,
traggono vantaggio dalle loro differenze)
In pratica, il commercio assume la funzione di metodo indiretto di produzione
(far produrre agli altri le produzioni in cui si è relativamente meno efficienti);
Critiche:
Non sul principio! L’intuizione di Ricardo rimane una delle Leggi più importanti della
Scienza Economica;
Validità Teoria del Valore-lavoro;
Assenza di meccanismi redistributivi
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Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”