PAESE ARABIA SAUDITA - Osservatorio Nazionale del Turismo

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PAESE
ARABIA SAUDITA
I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento
A.
Quadro degli indici economici, demografici, e sociali
Principali indicatori macroeconomici
2010* 2011*
2005
2006
2007
2008
2009*
Stima popolazione (in mln)
23,1
23,7
24,3
24,9
25,5
26,1
26,8
PIL nominale
315,7
356,6
384,3
469,4
379,5
442,7
478,5
Var.% del PIL
5,5
3,1
3,3
4,4
-0,8
4
4,2
13.6
15
15.8
18.8
14.8
16,9
17,8
0,63
2,31
4,11
9,87
4,50
4,00
3,50
44,4
32,4
Fonte: FMI (Elaborazione dsponibile: Ottobre 2009)
*Dati successivi al 2008 costituiscono stime del FMI
** Dati Saudi Arabian Monetary Authority (SAMA)
18,7
13,5
PIL nominale pro capite (valori in ‘000
$)
Inflazione
Debito pubblico (% PIL) **
Dopo anni di crescita costante la popolazione saudita e’ stimata aver raggiunto nel 2009 i 25,5
milioni di individui (FMI), di cui 5,5 milioni di nazionalita’ straniera (CIA factbook). La
popolazione, che costituisce circa il 41% della popolazione complessiva dell’area Paesi del Golfo
(GCC) e Yemen, e’ caratterizzata da un profilo di eta’ molto basso: circa il 38% della popolazione
e’, infatti, di eta’ inferiore ai 14 anni.
Nel 2008 l’economia saudita ha evidenziato una solida prestazione registrando una crescita del
4,4% del PIL, supportata dalla continua crescita del settore non-oil. Tuttavia, le prospettive positive
di crescita del paese per il lungo periodo hanno subito un ridimensionamento nel breve periodo a
causa della fase congiunturale negativa che sta attraversando l’economia globale. In particolare, il
FMI stima un PIL in calo dello 0,8% nel 2009 e poi una ripresa con crescita attorno al 4,0% nel
2010. Dello stesso avviso l’Intelligence Unit dell’Economist che prevede, inoltre, nel 2010 una
ripresa piu’ marcata dell’economia saudita rispetto a quella mondiale, sebbene inferiore a quella
della regione allargata Medio Oriente e Nord Africa.
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
1
Dopo anni di inflazione prossima all’1%, il biennio 2007-2008 è stato caratterizzato da
un’impennata dei prezzi che ha portato l’inflazione a superare l’11%. Il rallentamento
dell’economia ha contribuito a mitigare l’aumento dei prezzi e l’inflazione si e’ attestata nel 2008
ad un tasso medio del 10% con una tendenza ad un ulteriore ribasso nel corso del 2009. Secondo gli
ultimi dati disponibili a luglio 2009, l’inflazione ha toccato il minimo annuo (4,2%) in calo rispetto
al 5,2% del precedente mese di Giugno. Il calo e’ da attribuirsi al forte calo della domanda e dei
prezzi delle commodities e delle importazioni.
Il reddito pro-capite nominale, tra i piu’elevati dell’area medio orientale allargata (Medio Oriente
e Nord Africa), si è attestato nel 2008 a 18.855 USD (FMI). Il FMI stima che lo stesso calera’ nel
2009 a 14,871 USD a causa del rallentamento congiunturale che ha colpito l’area in seguito alla
crisi economico-finanziaria esplosa a fine 2008.
Le entrate, cosi come prospettate nel bilancio statale 2009, diminuiranno dai 120 miliardi di USD
(450 miliardi di SR) del 2008 ai 109 miliardi di USD (410 miliardi di SR) del 2009, principalmente
a causa del calo del prezzo del petrolio, che costituisce l’88% dei ricavi del regno (e circa il 90% dei
proventi da esportazione). In conseguenza, il bilancio 2009 si dovrebbe chiudere in deficit di 17.3
miliardi di USD (65 miliardi di SR), in controtendenza rispetto al surplus di 10.6 miliardi di USD
registrato nell’anno fiscale precedente. Il bilancio per questo anno include, inoltre, lo stanziamento
record di 60 miliardi di USD (225 mliardi di SR) da utilizzarsi sia per progetti nuovi che per quelli
gia’avviati. Complessivamente il bilancio presenta un incremento di spesa del 36% rispetto a quello
del 2008 e dimostra l’attenzione del governo saudita nello sviluppare e finanziare programmi che
generino opportunita’ occupazionali. Continuano, dunque, ad essere una priorita’ il miglioramento
qualitativo della struttura sociale ed infrastrutturale del paese, cosi come del livello educativo e
professionale.
L’esposizione debitoria dell’Arabia Saudita è relativa alla copertura di prestiti bilaterali a breve
termine da parte di organismi bancari internazionali o a debiti commerciali derivanti da import. Il
debito pubblico è limitato all’esposizione che il Governo ha nei confronti delle stesse banche
saudite. Il governo saudita ha utilizzato i surplus di bilancio degli ultimi anni per ridurre il debito
pubblico dai 660 miliardi di SR nel 2002, pari all’82% del PIL, ai 237 miliardi di SR del 2008, che
rappresentano il 13,5% del PIL (SAMA).
B.
Previsioni per il biennio seguente
Le prospettive di crescita economica restano molto favorevoli nel medio-lungo periodo. Nello
specifico, le ultime previsioni FMI parlano di una crescita per il biennio 2010-2011 intorno al 4%,
ovvero di una ripresa in linea con quella dell’area allargata Medio Oriente e Nord Africa. Le
autorità saudite sono impegnate nel mantenere, nonostante le difficoltà legate alla crisi economica, i
piani di investimento finalizzati alla riduzione della disoccupazione e alla diversificazione
dell’economia. Il principale impulso allo sviluppo perverrà, infatti, dalla spesa governativa,
sostenuta dagli ingenti surplus accumulati negli ultimi anni grazie alle entrate petrolifere.
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
2
Il governo saudita ha varato un pacchetto di stimolo economico per l’anno 2009 il cui valore e’
stimato attorno ai 126 miliardi di USD (475 miliardi di SR). Il bilancio 2009, il piu’ consistente
nella storia del regno, contiene un incremento di spesa del 15,8%, ovvero di 17,3 miliardi di USD
(65 miliardi di SR), rispetto a quello dell’anno precedente. Le cifre stanziate dimostrano l’impegno
del governo saudita nel migliorare il livello dei servizi sociali e sviluppare le infrastrutture del
paese. Allo stesso tempo, il bilancio tiene in conto i vincoli fiscali in una fase di crisi economica
caratterizzata da crescente inflazione, consistente offerta di moneta e volatilita’ dei prezzi del
petrolio.
Causa la volatilita’ del prezzo del petrolio e la sua caratteristica di non rinnovabilita’ il Paese ha
intrapreso negli ultimi anni un imponente esercizio di diversificazione dell’economia che si
concentra in questa fase soprattutto sul settore petrolchimico (derivati del petrolio e plastiche,
fertilizzanti, ecc.), ma che riguarda, con minori successi ma con prospettive interessanti nel lungo
periodo, anche il terziario (turismo, servizi finanziari, assicurazioni, ecc.).
La diversificazione, come disegnata dall’ultimo piano quinquennale (2007-2012) si incentra sulla
volontà di incrementare il peso di Riad sul mercato globale dei derivati del petrolio e lo
sfruttamento delle risorse minerarie usufruendo dei bassi costi interni dell’energia per la produzione
di prodotti quali alluminio, fertilizzanti, componenti per l’industria automobilistica, ecc.
Parallelamente, molte speranze vengono riposte nell’ambizioso piano di sviluppo di ben sei nuove
“economic cities” da parte di SAGIA, sulla scia del successo delle esperienze di Jubail e Yanbu. Le
autorità si attendono che la realizzazione di tale progetto contribuisca per ben 150mld USD al PIL
entro il 2020 e crei oltre 1,3 mln di posti di lavoro.
Le Autorita’ continueranno ad implementare prudenti riforme economiche, principalmente per
sviluppare il settore non-oil, al fine di creare occupazione e diversificare l’economia riducendo la
dipendenza economica dall’esportazione di risorse energetiche. L’impatto di una forte contrazione
nella produzione di petrolio verra’ quest’anno parzialmente controbilanciata da una spesa fiscale in
crescita, che includera prestiti sussidiati a favore di imprese private per stimolare la spesa per
investimenti. In conseguenza, si stima che anche nel 2009 la crescita del settore non-oil sara’
positiva (una misura adeguata dell’attivita’ economica che supporta nuove opportunita’ di impiego
in paesi esportatori di petrolio) attorno al 3,3%, sebbene in calo rispetto al tasso annuio registrato
nel periodo 2004-2008 (EIU).
Il Governo ha intenzione di proseguire la sua politica di apertura nei confronti degli investimenti
privati, in linea con l’adesione dell’Arabia Saudita al WTO. In aggiunta, i risultati molto positivi
evidenziati da report internazionali in tema di competitivita’, facilita’ di avviare e intrattenere
attivita’ commerciali (rapporto Doing Business 2009) hanno accentuato il desiderio dell’esecutivo
di avviare ulteriori riforme mirate a rendere il mercato saudita ancora piu’ efficiente e competitivo.
Il FMI stima che l’inflazione, aumentata sensibilmente in tutti i paesi dell’area GCC nel 2008,
diminuira’ gradualmente nel medio termine, assestandosi nel biennio 2010-2011 attorno al 3,5%.
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
3
II. Analisi del mercato turistico
A.
1)
2)
3)
4)
Analisi del turismo outgoing
Analisi dei flussi turistici e principali destinazioni
Posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti
Principali destinazioni turistiche in Italia
Prospettive per il breve e medio periodo
Principali destinazioni.
Un’analisi del turismo outgoing per l’anno 2008 rivela che: oltre l’80% del turismo e’ indirizzato
verso i paesi medio orientali, un 5% verso i paesi europei, un 4,5% verso i paesi dell’Asia
meridionale, un 4,4% verso i paesi africani, un 3,7% verso i paesi dell’est asiatico e del pacifico, e
un 1,1% verso quelli del nord e sud america (SAMA). Si assiste ad un lento ritorno del turismo
saudita negli Stati Uniti, dopo il declino che ha seguito l’attentato dell’11 settembre 2001. Le
tensioni in Libano, una delle destinazioni favorite dei sauditi, continuano a spostare un crescente
interesse su destinazioni europee, in particolare Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna ed Italia.
Anche l’Egitto ed alcuni Paesi asiatici (Thailandia, Indonesia, Malesia) hanno un’importanza
crescente, così come i Paesi del Golfo più liberali (Bahrein, Emirati Arabi) dove i sauditi amano
trascorrere brevi soggiorni (in particolare in occasione del fine settimana).
Destinazioni in Italia.
Tra le destinazioni preferite in Italia, la zona del Lago di Como, la costiera romagnola, la Versilia,
Milano e la Sardegna. Le grandi città d’arte (in particolare Roma, Venezia e Firenze) sono
generalmente destinazioni di passaggio. Sono particolarmente rinomati i porti caratteristici e
lussuosi ove attraccare imbarcazioni private normalmente medio-grandi (Portorotondo, Porto
Cervo, ecc).
B.
Analisi della domanda
Profilo del turista:
a) Segmento socio-economico di appartenenza
b) Livello culturale
c) Fasce di età
d) Propensione al viaggio
e) Principali motivazioni di vacanza all’estero
f) Prodotti turistici preferiti (arte, religione,….)
g) Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni (prezzi, livello di organizzazione,
conoscenza delle lingue, sicurezza, efficienza dei servizi, ecc.)
h) Tipo di alloggio preferito
i) Mesi preferiti per i viaggi
j) Fonti di informazione preferiti (cataloghi, siti web, stampa specializzata, ecc.)
k) Canali utilizzati (Agenzie di viaggio, Tour Operators, Internet, ecc.)
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
4
Il turista saudita appartiene per lo più ad un ambito sociale agiato e mediamente acculturato. Due
sono le principali categorie distinguibili: quella delle famiglie, spesso composte da numerosi
componenti, interessate a periodi di villeggiatura all’insegna del lusso e della tranquillita’, e quella
dei maschi single, maggiormente interessata a mete che offrono dinamiche sociali vivaci. Il
rapporto annuale SAMA 2009 rivela, infatti, che oltre il 70% della spesa per turismo outgoing e’
dedicata alla villeggiatura e che solo un 5% e’ invece impiegata in viaggi motivati dal desiderio di
visitare perenti. La propensione al viaggio del turista saudita è elevata, ma anche rivolta a contesti
che assicurano ogni tipo di comfort (in Italia molto spesso si presenta come ostacolo l’inadeguata
presenza di sistemi di condizionamento sufficienti per la calura estiva).
Il turista saudita cerca generalmente all’estero un clima più mite di quello del paese d’origine,
soprattutto nel periodo estivo, e possibilmente un contesto sociale e culturale più liberale e
sofisticato. L’ambivalenza rispetto ai dettami della religione islamica è un elemento fondamentale
nella psicologia del turista saudita: molto apprezzate sono le strutture turistiche che consentono di
aderire ai precetti coranici (per esempio menu privi di carne suina o disponibilità di luoghi di
preghiera) e che allo stesso tempo offrono l’opportunità di bere alcolici e di godere degli svaghi di
tipo occidentale (ristoranti, discoteche, cinema, spettacoli, spiagge, ecc.) al riparo dal giudizio dei
correligionari.
Tra i fattori determinanti nella scelta della destinazione vanno annoverati il comfort-lusso,
l’organizzazione e l’elevata qualità delle infrastrutture, l’efficienza dei servizi di ricezione
(alberghi, mezzi di trasporto, ecc.), la possibilità di comunicare in lingua inglese, il facile accesso
alle attività di svago (cinema, discoteche e altri locali, ecc.), la possibilità di effettuare acquisti di
lusso e di moda, disponibilità di pacchetti all-inclusive, assistenza individuale, ecc. La possibilità di
consentire lo svolgimento, da parte dei minori che accompagnano la famiglia, di studi di livello
universitario o post-universitario o work-shops in lingua inglese assume oggigiorno una crescente
importanza.
I grandi alberghi internazionali di lusso sono il tipo di alloggio prediletto, laddove il turista saudita
non disponga di un’abitazione privata in Italia.
I viaggi che sono effettuati principalmente nel periodo estivo (giugno-settembre), includono
molteplici destinazioni e durano generalmente oltre un mese. Le famiglie, di per sé numerose,
spesso viaggiano con un nutrito seguito di personale di servizio.
Il “passaparola” rimane di fondamentale importanza per la scelta della destinazione. A questo
elemento si può aggiungere l’atteggiamento emulativo particolarmente rilevante sia ai fini della
scelta delle località di villeggiatura, sia quando si tratta di acquistare abitazioni nei paesi di
destinazione, come può accadere in caso di grande soddisfazione per l’esperienza turistica vissuta.
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
5
C.
Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Obstacles, Threats) della destinazione “Italia”
Punti di forza
-Patrimonio artistico/naturalistico
-Made in Italy
-Tradizioni gastronomiche
- Predisposizione e curiosità per l’italian way of
life, ivi inclusa la tolleranza per le diverse
religiosità.
-Tradizioni gastronomiche.
Opportunità
-Alcune strutture turistiche di lusso del Paese
possono incontrare il gusto e le capacità di spesa
del turista saudita.
-Da non sottovalutare le condizioni climatiche,
le opportunità di svago e lo shopping, delle
nostre città, fattori particolarmente interessanti
per i cittadini sauditi, soprattutto in località
prossime alla Francia ed alla Svizzera.
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
Punti di debolezza
-Collegamenti aerei
-Mancanza di materiale promozionale adeguato
alla divulgazione e alla promozione delle realtà
italiane.
-Scarsa diffusione della lingua inglese/araba
- Inadeguatezza delle strutture,
-Discriminanti su base religiosa o non idonee
alla ricezione di musulmani
-Standard del comfort inadeguato alla richiesta,
collegamenti aerei diretti (solo due su Roma e
due su Milano a settimana)
-Inadeguatezza della rete aeroportuale
-Incapacità di far fronte alla domanda
potenziale di visti
-Indisponibilità di documentazione informativa
sul turismo in Italia (in particolare in lingua
araba).
Rischi/Difficoltà Potenziali
-Concorrenza paesi europei. Considerando le
minori barriere culturali che si possono
incontrare, alcuni Paesi europei, come Francia,
Svizzera, Spagna e Regno Unito, paiono
maggiormente ricettivi, anche in funzione di
strumenti di promozione turistica più efficaci e
più sensibili alle differenti esigenze.
-Concorrenza paesi arabi e USA. L’offerta
turistica proveniente da alcuni Paesi Arabi o
dagli USA è spesso più competitiva e di livello
equivalente (se non superiore) a quella italiana.
6
III.
Obiettivi
Obiettivi perseguiti ai fini dell’incremento dei flussi turistici verso l’Italia con riferimento a:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Prodotti turistici tradizionali – mantenimento/consolidamento competitività
Prodotti turistici di nicchia
Destagionalizzazione
Promozione dell’Italia minore
Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud
Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico
Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane
• Enfatizzare le caratteristiche di alta qualità, stile e originalità, incentivare l’acquisto del Made in
Italy (abbigliamento, accessori, materiali da costruzione, arredamento);
• Valorizzare l’artigianato locale con maggiore attenzione per i settori dell’arredamento;
• Dare visibilità a zone meno conosciute, come quelle centrali e meridionali, evidenziando la
presenza di elementi culturali comuni dovuti all’influenza della tradizione arabo-musulmana;
• Diversificare l’offerta turistica, puntando su nuovi bacini, mirando a dare visibilità alle feste e al
folklore locale e a soluzioni alternative ai grandi alberghi, come l’agriturismo o gli alberghiboutique, rivolti ai giovani sauditi;
• Creare un adeguato sistema informativo che, mettendo in rilievo la capacità del nostro paese di
accogliere il turismo islamico, informi i potenziali turisti sauditi su percorsi gastronomici, città
d’arte, stabilimenti termali, mete balneari, impianti sciistici, strutture per diporto;
• Promuovere il turismo sportivo (golf, calcio, formula uno, sci, ecc.) dando spazio ad una
diversificazione dell’offerta verso sport alternativi;
• Promuovere il collegamento ai porti italiani delle crociere che partono dal Mar Rosso;
• Promuovere la partecipazione di uomini d’affari sauditi a manifestazioni di tipo fieristico
arricchite da percorsi di tipo turistico, gastronomico, culturale;
• Incentivare i soggiorni brevi o in alternativa gli spostamenti giornalieri dei turisti sauditi che
villeggiano in zone limitrofe ai nostri confini, come Svizzera o Francia meridionale, attraverso la
comunicazione e l’organizzazione di eventi ad hoc (sfilate, eventi gastronomici, mostre dedicate
all’Islam, ecc.).
Bibliografia
IMF World Outlook 2009
www.imf.org
Saudi Arabia Country Report, Economist Intelligence Unit 2009
www.economist.com
CIA World Fact Book 2009
www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
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Saudi Arabia Forty Fifth Annual Report
www.sama.gov.sa
Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT
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