L`operatore di polizia e la gestione dello stress" Molte

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A cura del Dr. Attilio Randone
per il SIULP-TORINO
“L'operatore di polizia e la gestione dello stress"
Molte persone usano erroneamente il termine "stress" come sinonimo di malessere psicologico o di
ansia. Esso è invece una risposta fisiologica normale e positiva, senza la quale non si vive.
Stress: termine prestato dall'ingegneria, che lo usa per indicare lo sforzo, la tensione cui viene
sottoposto un materiale. Noi invece lo usiamo per definire una risposta metabolica automatica ed
aspecifica a qualsiasi mutamento ambientale, fisiologico o psicologico (Hans Seyle, 1935). In altre
parole, lo stress, anche chiamato “Sindrome Generale di Adattamento”, corrisponde ad una
intensificazione della vitalità che consente all’organismo di adattarsi, reagire e sopravvivere ai
cambiamenti esterni.
Le sollecitazioni ambientali sono definite “stressors”: sono stressors tutti quegli stimoli che
producono stress, p.es. la suocera, la sete, la fame, il rumore, la puzza, il molto o il poco di ogni
cosa, i pericoli.
La Sindrome Generale di Adattamento è una risposta automatica, inconsapevole e sistemica
dell'organismo a qualsiasi tipo di stressor. Potenzialmente tutti i cambiamenti, anche quelli
positivi, sono fonte di stress perché inducono ad adattarsi a nuove situazioni. In questi casi, tuttavia,
lo stress è solo temporaneo e di modesta entità. Altre situazioni comportano invece uno stress ben
maggiore, come avere una malattia grave, assistere un parente o un coniuge molto malato, morte di
una persona cara, divorzio, essere licenziati, disoccupati di lunga data, subire mobbing, avere gravi
problemi economici, subire abusi e violenze.
La reazione di adattamento ad uno stressor che perturba l'equilibrio dell'organismo consiste in una
cascata di eventi biochimici i quali, partendo da stimoli della corteccia, mettono l’individuo in
"condizione di combattimento": si ha una costrizione dei vasi cutanei (pallore) e viscerali
addominali, contemporaneamente alla dilatazione dei vasi muscolari. Aumentano la frequenza e la
gittata cardiaca. Si ha una broncodilatazione. L'azione dell'insulina viene inibita con conseguente
aumento della glicemia. Tutto ciò è funzionale all'attacco o alla fuga di fronte ad una minaccia: il
sangue defluisce dalla cute e dagli organi interni verso i muscoli, il cuore pompa più sangue ai
medesimi, l'ossigenazione e la disponibilità di combustibile (gli zuccheri) aumentano, per
potenziare le prestazioni muscolari.
Questo meccanismo è tarato rispetto alle minacce fisiche, tant'è vero che gli animali funzionano
nello stesso modo: per loro la minaccia è essere mangiati, oppure lo scopo è quello di sbranare la
preda, per cui il sistema di avere più risorse per l'attacco o per la fuga risulta coerente.
Il processo, tuttavia, entra in funzione anche quando la minaccia è semplicemente psicologica. In
questo caso l'innesco di strumenti adatti alla lotta o alla fuga si rivela inadeguato: in ufficio, ad
esempio, non si può certo rispondere ad un attacco verbale con la violenza fisica, e nemmeno con la
fuga, come del resto, anche nel traffico cittadino e particolari condizioni familiari ed economiche.
Di conseguenza si distinguono due tipi di stress: quello buono, che aiuta ad affrontare le situazioni
difficili, accentuando la nostra capacità di risposta e quello maladattativo, o distress, che risponde
con modalità di difesa-offesa a situazioni in cui dette risposte non hanno significato.
L'adattamento dipende da:
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natura, intensità, frequenza e durata dello stressor: stimoli troppo potenti, frequenti e
prolungati superano la possibilità di resistenza dell’organismo ed inducono un processo
patologico



grado di novità, prevedibilità e soprattutto evitabilità dello stimolo: stressors mai
fronteggiati in precedenza o imprevedibili o inevitabili inducono una risposta più ampia di
quella indotta da uno stimolo noto o evitabile.
aspetti esterni (ambientali, economici o relazionali),
risorse personali del soggetto coinvolto (ereditarietà, personalità, condizioni fisiche, età,
sesso, capacità intellettive, livello culturale, condizioni socioeconomiche, esperienze precedenti
e similari, risonanza soggettiva dell'evento). Un soggetto può essere capace di affrontare
determinati eventi, ma non essere in grado di fronteggiarne e gestirne altri. In popolazioni
“abituate” ad una elevata esposizione a stressors, i soggetti si adattano meglio: stressors anche
molto intensi vengono rilevati da questi soggetti come pura quotidianità.
L’attivazione dello stress inizia con la percezione ed il riconoscimento dell’evento stressante da
parte del soggetto. Egli, sulla base di precedenti esperienze, gli attribuisce il personale significato e,
di conseguenza, sviluppa emozioni e comportamenti propri. Quindi lo stress può essere aggravato o
anche ridimensionato da personali modelli di risposta.
La sindrome generale di adattamento si compone di tre fasi.
In una prima fase detta "di allarme" attivata dalla presenza dello stimolo ambientale (stressor), si
innescano sia le manifestazioni neurovegetative e metaboliche (innalzamento della frequenza, della
pressione cardiaca, della glicemia, del tono muscolare, ecc.), sia le risposte psico emotive con
l'aumento dello stato di allerta e di "tensione emotiva".
Segue poi una fase detta "di resistenza", nella quale viene completato il programma biologico e
comportamentale che sostiene la risposta allo stressor e che spesso è sufficiente per fronteggiare
l'evento stressante, anche se lo sforzo per raggiungere l'equilibrio è intenso.
Se lo stress diventa cronico, oppure risulta troppo intenso, si sconfina nella fase "di esaurimento"
nella quale l'organismo non riesce più a difendersi e la capacità di adattarsi viene a mancare.
Insorgono sintomi emotivi o comportamentali ed una compromissione nel funzionamento sociale e
lavorativo del soggetto. Possono comparire malattie dall'adattamento, quali il diabete, l'ipertensione
arteriosa, l'infarto, malattie infettive ed il cancro.
Principali disturbi stress correlati
Disordini emotivi e comportamentali:
 abuso di sostanze alcoliche;
 uso e abuso di sostanze stupefacenti
 tabagismo
 turbe del comportamento alimentare
 inibizione generalizzata o sovreccitazione
 scarsa concentrazione e attenzione e facilità a dimenticare
 calo di rendimento
 impoverimento dell'autostima ed insicurezza
 riduzione della potenza sessuale
 impazienza, irritabilità, rabbia e suscettibilità
 difficoltà nei rapporti interpersonali e voglia di isolarsi
 stato ansioso e apprensivo costante
 Depressione, crisi di pianto e autocommiserazione
 ridotta tolleranza a nuovi eventi stressanti
Oltre a sintomi isolati possono svilupparsi varie condizioni patologiche complesse, quali il Disturbo
Post-Traumatico da Stress, la sindrome di Burnout, la Sindrome da Affaticamento Cronico, disturbi
depressivi
anche
intensi.
Disturbi Psicofisiologici:
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disturbi del sonno
anomalie cardiovascolari e tachicardia
disturbi della respirazione
ipertensione arteriosa
aumento della glicemia
disturbi della sudorazione
disturbi gastro intestinali (nausea, gastriti, ulcere, coliti, stipsi)
dolori e tensione muscolare generalizzata ed irrequietezza motoria
rigidità articolari
tremori
stanchezza inspiegabile
cefalea
caduta dei capelli
irregolarità mestruali
predisposizione ad allergie, asma e dermatiti ed altre malattie autoimmuni
indebolimento delle risposte immunitarie con aumentata suscettibilità alle malattie infettive
ed all’insorgenza di tumori.
I corpi di pubblica sicurezza sono sottoposti a condizioni ripetute di stress, anche estremo.
Difficilmente è immaginabile che il tipo di lavoro possa cambiare (tutti diventano buoni, nessuno
delinque più), quindi occorre agire sull'organizzazione di lavoro, sul rinforzo delle capacità del
singolo e sull'immagine percepita da parte della comunità dell'operatore di polizia (se avverto un
buon clima intorno a me mi sento più a mio agio e lavoro meglio, più serenamente).
Organizzazione del lavoro:
 aspetti organizzativi concreti (dotazione di personale, composizione dei turni, durata dei
servizi, età pensionabile, ecc)
 possibilità di svolgere regolare attività fisica
 formazione anche psicologica su temi specifici (abusi, violenze, omicidi, devastazioni di
vittime,minori coinvolti, gestione dell'aggressività propria ed altrui, ecc)
 buon clima del gruppo di lavoro
 possibilità programmata di confronto nel piccolo gruppo di lavoro sui vissuti e condivisione
con aiuto di consulente
 sostegno non facoltativo tra pari in casi selezionati (azioni con vittime tra colleghi o di
esterni, interventi in situazioni particolarmente crude, ecc)
 possibilità di ricorso a specialisti esterni in anonimato
 introduzione di valutazioni psicologiche tra i controlli periodici da effettuarsi
obbligatoriamente
Rinforzo delle capacità del singolo.
 problema della distanza dai problemi: a che distanza emotiva debbo stare?
Immagine percepita dell'operatore di polizia
 campagne pubblicitarie di massa
 incontri di prevenzione nelle scuole primarie (in questo modo diluisco anche un po' i
momenti maggiormente stressanti
Interventi sul piano legislativo atti ad includere il lavoro di operatore di polizia tra i lavori usuranti
(pensionamento precoce, periodi aggiuntivi di ferie, ecc.)
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