LA CIVILTÀ ELLENISTICA

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LA CIVILTÀ ELLENISTICA
Nell'età ellenistica il tramonto della polis e la
formazione delle grandi monarchie influenzarono
la cultura e l'arte.
La cultura greca di età classica era una cultura
cittadina accessibile a tutti.
La cultura greca di età ellenistica invece si estese
a tutto il Mediterraneo e in Oriente fino in India.
Atene mantenne il suo prima solo nella filosofia
e nella commedia .
La corte più splendida fu quella di Alessandria
dove il faraone Tolomeo II (283-246 a.C.)
acquistò grande prestigio creando due
istituzioni:
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Il Museo (in greco Mouséion ciao luogo delle
Muse)
La Biblioteca che riuscì a contenere 700 000
volumi in gran parte di filologia
Furono i filologi a fissare la versione definitiva
dell'Iliade e dell'Odissea
Le filosofie dell'individuo:
epicureismo e stoicismo
In età ellenistica il potere del re era assoluto, la
sua volontà era legge.
Non c'erano più cittadini, ma solo sudditi che
non avevano più un ruolo pubblico da svolgere.
La vita collettiva e l'attività politica persero di
interesse si scoprì così l'importanza
dell'individuo e della vita privata.
Tra il IV e il III sec a.C.nuove scuole
affiancarono l'Accademia dei segnuaci di
Platone e il Liceo di Aristotele. In particolare la
scuola di Epicuro e di Zenone.
Le due scuole si occuparono dei problemi
riguardanti il destino individuale, la felicità
umana e il modo per conseguirla.
Secondo Epicuro, la felicità si trova nel piacere.
L'ellenismo una civiltà
dell'incontro
L'età ellenistica rappresentò, per la prima volta
nella storia, uno straordinario processo di
incontro e di scambio reciproco tra popoli e
culture diversi.
I grandi filosofi: Platone e Aristotele
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V sec a.C i cittadini prendono l'educazione dalle
poesie drammatiche
Nella prima metà del IV sec a.C ci sono
importanti trasformazioni nella cultura ellenica:
Si passa dalle poesie drammatiche alla retorica
e alla filosofia
Si affermano dei grandi “maestri” della filosofia
che fondano scuole, che spesso son in
concorrenza tra loro
Platone (427-347 a.C)
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Crea un vero e proprio progetto alternativo alla
democrazia ateniese.
Si pone l' obbiettivo di delineare le
caratteristiche dello “stato giusto”
Secondo Platone la Polis doveva essere
governata secondo la conoscenza del bene
comune, che era accessibile a pochi, attraverso
la filosofia
Fonda l'Accademia ( che serve come luogo per
la formazione di una nuova classe dirigente)
Aristotele (384-322 a.C)
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Fu l'allievo più dotato di Platone, ma anche il più
indipendente dal pensiero del “maestro”
Ad Atene fonda una scuola: il liceo ( che
rappresentava la principale alternativa all'Accademia)
La scuola si occupava di tutti i campi del sapere: Le
scienze, la fisica, l'astronomia, il linguaggio, la politica,
l'arte e la metafisica
Aristotele elabora teorie complete e profonde, infatti
diventa il più grande esponente del pensiero classico
I suoi ideali politici furono quelli della Polis
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