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Al Dirigente Responsabile
Distretto
AUSL TA 1 –
Relazione trimestrale (Gennaio -Marzo 2004) sul progetto “Linee guida di Educazione Sanitaria
all’uso corretto dei farmaci”. DGR N° 5 del 28-01-03.
Il sottoscritto dr.
, medico di medicina Generale inserito negli elenchi del comune di
con Numero di codice regionale
, ha affrontato nel trimestre gennaio-marzo 2004, i seguenti
argomenti di educazione all’uso dei farmaci nel suo quotidiano contatto con i propri assistiti.
1) Uso corretto del farmaco.
Partendo da una definizione semplificata della parola” farmaco”, si è cercato di far comprendere la
necessità di utilizzare i farmaci nelle situazioni di reale necessità. Si è chiarito, infatti, come
esistano delle situazioni in cui la natura possa fare molto meglio dei pur encomiabili sforzi dei
Chimici farmaceutici.
Ho rimarcato pertanto come non debba apparire strano il fatto che alla introduzione di un farmaco
usato per un piccolo disturbo, si vedano comparire più gli effetti indesiderati dell’atteso effetto
terapeutico.
2) Uso del farmaco da automedicazione.
L’educazione all’automedicazione ed autosomministrazione del farmaco è stata particolarmente
curata proprio con riferimento alla disincentivazione del consumismo farmaceutico.
Nel caso di piccoli disturbi che richiedono di un farmaco da banco, il paziente è stato istruito alla
lettura e all’interpretazione del foglietto illustrativo e nel caso sia culturalmente poco agguerrito, a
chiedere informazioni al Farmacista o al Medico di famiglia.
In particolare si è messo in risalto la possibilità che anche un farmaco da banco può interferire con
la terapia in atto per una patologia cronica o con l’uso anche moderato di alcol.
3) Uso del farmaco generico.
Quotidianamente, quando è stato possibile, si è informato il paziente sulla disponibilità del farmaco
Generico in alternativa a quello di marca abitualmente utilizzato.
Si è messo in risalto il fatto che si tratta di farmaco più economico ma di sostanziale equivalenza in
termini di efficacia e di tollerabilità.
4) Impiego corretto dei farmaci antinfiammatori.
Si sono messi in rilievo i numerosi effetti collaterali legati all’uso improprio di questi farmaci in
presenza di ipertensione arteriosa o affezioni a carico dell’apparato gastrointestinale.
Si è anche cercato, per quanto possibile, di spiegare la differenza tra FANS e antidolorifici,
mettendo in giusto risalto come buona parte della patologia dolorosa articolare è da carico e
risponde bene alla somministrazione di paracetamolo, farmaco ben tollerato e sicuramente efficace.
Nella contingenza del periodo invernale si sono affrontati con i pazienti due temi particolari.
-Trattamento degli stati febbrili dipendenti da affezioni virali.
-Esacerbazioni dolorose in soggetti affetti da artropatie degenerative.
Per il primo punto si è cercato di chiarire che gli stati febbrili vanno trattati con antipiretici. Si è
data la preferenza al paracetamolo, notoriamente più maneggevole dell’ASA e si è sconsigliato
l’uso di antibiotici suggeriti da amici o residui di precedenti trattamenti prescritti dal proprio
medico.
Per il secondo punto si è dato particolare risalto agli effetti collaterali da FANS( emorragie
digestive, effetti negativi sulla funzione renale, etc…).
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