questo ha comportato per l`azienda l

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Atti Parlamentari
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
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GENNAIO
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questo ha comportato per l’azienda
l’accantonamento in bilancio di ingenti
somme per il « Fondo vertenze con il
personale »; nel bilancio 2004 risultavano
accantonati circa 350 milioni di euro per
eventuali soccombenze in sede giudiziale;
carico della finanza pubblica; di accertare
le motivazioni di tale comportamento dell’azienda – che gli interpellanti giudicano
dissennato – e di valutare se ci siano
responsabilità dirette ed oggettive da sanzionare;
la Corte dei conti nella relazione del
23 dicembre 2005 ha censurato questo
incredibile spreco di denaro pubblico dovuto all’insensata condotta del management di Poste Italiane;
se non ritenga di operare affinché
tutti i 31.000 precari abbiano un percorso
certo di stabilizzazione e affinché in luogo
delle esternalizzazioni si proceda al loro
pieno impiego alle attività destinatarie di
tali provvedimenti;
da ciò emerge evidente, secondo gli
interpellanti, un quadro di comportamento dell’Azienda e della gestione delle
risorse umane insensato, rigido (soprattutto ideologicamente), irresponsabile e oneroso per tutti e per i conti pubblici;
tutto ciò, menare Poste Italiane procede a numerose assunzioni clientelari
(venute alla luce tramite inchieste giornalistiche che hanno evidenziato un vero
sistema informatico per la raccomandazione), sviluppa processi di esternalizzazione dei servizi che, nel campo ICT
(information-communications-thecnology),
comportano cifre elevatissime per consulenze di non meglio precisati esperti, mentre – nei settori divisionali del recapito,
della logistica e trasporti – bandisce megagare di appalto per 300 milioni di euro
in scadenza 25 settembre 2006, poi annullata e da rimodulare, per affidare ad
operatori privati e competitori intere filiere di servizi e lavori;
tali esternalizzazioni organiche alla
precarietà, che questo Governo si è impegnato solennemente a superare, appaiono
inaccettabili e contraddittorie rispetto alla
recente immissione di almeno 11.000 « ricorrenti » e al reperimento da un’apposita
graduatoria di circa 10.000 unità di ulteriori risorse umane, provocando fra tutti i
lavoratori di Poste Italiane irritazione e
preoccupazione per il futuro occupazionale –:
se non ritenga di dover svolgere un
accertamento su questo oneroso dispendio
economico in relazione anche al mantenimento del costo del servizio universale a
se non ritenga, infine, di dover accertare se il ricorso alle esternalizzazioni
non sia strumentale alla polverizzazione
del lavoro ed al dumping tra i lavoratovi;
non impatti negativamente sulle loro condizioni di lavoro e sul livello globale della
qualità del servizio universale; non sia
lesivo alla sua necessaria unitarietà quale
requisito di sistema imprescindibile nel
contesto di piena liberalizzazione del mercato postale, ravvisando grave nocumento
alla riservatezza del servizio postale per
legge garantita da Poste italiane e sancita
dall’articolo 15 della Costituzione.
(2-00323) « Zipponi, Migliore, Mario Ricci,
Olivieri, Locatelli ».
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DIFESA
Interrogazione a risposta scritta:
DEIANA. — Al Ministro della difesa. —
Per sapere – premesso che:
la disicentivazione dell’esodo dei piloti militari è disciplinato:
dall’articolo 14 comma 6 della
legge n. 404 del 1990 che recita: « gli
ufficiali della Marina militare in servizio
permanente effettivo ammessi ai corsi di
pilotaggio aereo, devono vincolarsi all’atto
dell’ammissione, ad una ferma volontaria
di dodici anni decorrente dalla data di
inizio dei corsi stessi »;
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
3351
AI RESOCONTI
dall’articolo 2 della legge n. 42 del
2000 che dispone: « per gli ufficiali in
servizio permanente da reclutare in data
successiva a quella di entrata in vigore
della presente legge, la durata delle ferme
obbligatorie previste dalle norme vigenti è
aumentata di due anni »;
la legge n. 42 del 2000 è entrata in
vigore il 21 marzo 2001 e i destinatari
della legge sono gli ufficiali reclutati dopo
tale data nella Forza Armata;
a quanto risulta all’interrogante, la
Marina Militare applica il disposto legislativo a tutti gli ufficiali ammessi al corso
preflight dal 21 marzo 2001 indipendentemente dalla data di reclutamento –:
se non ritenga necessario intervenire
presso la Direzione Generale per il Personale Militare affinché venga interpretata
correttamente la normativa.
(4-02246)
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente
(ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare
il Ministro dell’economia e delle finanze, il
Ministro dei trasporti, per sapere – premesso che:
il decreto ministeriale 12 novembre
1997 n. 521 emanato in attuazione dell’articolo 10, comma 13, della legge n. 537
del 1993 ha disciplinato la costituzione di
società di capitali per la gestione dei
servizi e delle infrastrutture degli aeroporti gestiti anche in parte dallo Stato;
con tale normativa si è avviato un
processo di trasformazione dell’assetto gestionale estendendo il modello della gestione totale a tutti gli aeroporti, evidenziando gli adempimenti posti a carico dei
soggetti interessati e di requisiti da possedere per ottenere la concessione totale;
il decreto ministeriale n. 521 del
1997 nello stabilire l’affidamento in con-
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SEDUTA DEL
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GENNAIO
2007
cessione a società di capitali, ha previsto
l’eliminazione delle norme che obbligavano gli enti pubblici a detenere una
partecipazione azionaria maggioritaria
nella medesima società, l’assunzione da
parte delle stesse delle entrate erariali e
degli oneri per l’investimento e la corresponsione da parte di queste ultime di un
canone commisurato al traffico passeggeri
e merci;
la circolare n. 12479/06 del 2006 del
20 ottobre 1999 ha completato le previsioni del regolamento prevedendo:
a) lo schema di convenzione tipo;
b) lo schema per la predisposizione
del contratto di programma;
c) lo schema di programma di
intervento, lo schema del piano degli investimenti, lo schema di piano economicofinanziario che le società devono presentare al momento della richiesta della gestione totale;
conformemente a queste norme
l’Enac ha deliberato le linee guida per
garantire uniformità di procedura ed
adempimenti finalizzati al rilascio delle
convenzioni;
i successivi decreti legislativi del 29
maggio 2005 n. 96 e del 15 marzo 2006,
n. 151 che hanno revisionato la parte
aeronautica del codice della navigazione
hanno definito ruoli, competenze e responsabilità dei vari soggetti operanti nel
settore dell’aviazione civile;
il decreto legislativo n. 96 del 2005
all’articolo 3, comma 2, ha previsto l’obbligo per il Ministro di procedere alla
nomina di commissari ad acta per concludere l’iter concessorio su richiesta delle
società di gestione che hanno ottenuto il
parere favorevole;
la mancata concessione totale mette
in difficoltà le società di gestione bloccando i loro piani di sviluppo e congelando
ingenti investimenti privati per la realizzazione delle infrastrutture aeroportuali;
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