sindrome di Asperger

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Elena Barbagallo
La sindrome di Asperger è un disturbo neurocognitivo facente parte dei “disturbi generalizzati dello svilippo” che
colpisce tre aree del funzionamento della persona: comunicazione, astrazione, socializzazione.
Sei caratteristiche della sindrome di Asperger:
1. Difficoltà con le interazioni sociali reciproche. Non comprendono la natura del dare-avere dell’interazione
sociale. Non comprendono i segnali non verbali usati per costruire un’intesa in una tipica interazione sociale:
contatti visivi, espressioni facciali, linguaggio del corpo, alternanza del turno durante una conversazione…
2. Anomalie nella abilità del linguaggio. Difficoltà nell’uso pragmatico del linguaggio, cioè l’aspetto sociale.
Anomalie nella prosodia (tono, accento, ritmo o musicalità). Difficoltà a comprendere il significato al di là del
suo livello letterale.
3. Ristretta gamma di interessi, rigidità, ossessioni e routine ripetitive. Hanno origine dalla difficoltà di capire il
mondo caotico. Questo crea ansia e quindi necessità dei comportamenti ossessivo-compulsivi. Creando il suo
insieme di regole e rituali il ragazzo asperger cerca di impedire al mondo di cambiare e quindi minimizza la
sua ansia.
4. Goffaggine motoria: motricità fine e/o grosso-motoria
5. Problemi cognitivi. La rigidità di pensiero (mancanza di teoria della mente, incapacità di considerare la
prospettiva delle altre persone, e di flessibilità cognitiva, tutto è bianco o nero) interferisce con l’abilità di
risolvere i problemi, la programmazione mentale, il controllo degli impulsi, la flessibilità nel pensiero e nelle
azioni e l’abilità di stare concentrato su un compito sino al completamento.
6. Sensibilità sensoriali. In generale le sensazioni comuni sono percepite in modo più intenso o è possibile una
scarsa reattività a una sensazione.
Strategie di intervento:
1. Creare un ambiente (fisico e di regole) coerente e prevedibile
2. Sviluppare nuove abilità attraverso:
a. Insegnamento diretto di abilità sociali e del pensiero sociale
b. Insegnamento diretto di strategie per fronteggiare l’ansia
c. Insegnamento diretto delle abilità di conversazione
d. Modifica degli interessi speciali, delle rigidità e delle routine
e. Impostazione dell’ambiente scolastico secondo le esigenze speciali
Linee guida per l’insegnante:
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Non perdere l’opportunità di dare rinforzi o lodi, ma non dare elogi falsi
Essere SEMPRE coerenti con quello che dite, fate e promettete.
Dare sicurezza al ragazzo dimostrando sempre disponibilità ad aiutarlo.
Usare linguaggio semplice, chiaro e coerente.
Spiegare le nuove situazioni perché possa sapere esattamente cosa può fare e cosa non può fare
Rimanere sempre calmi e in argomento nelle conversazioni con il ragazzo, soprattutto durante una crisi
Creare un ambiente strutturato
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